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13-04-08 Time Out tattico
13-04-08 Time Out tattico
di Luciano Pedullà
08/04/2013
La fine di un campionato è accompagnato spesso da molte emozioni, così tante che tra le situazioni dello scorso week end c’è l’imbarazzo della scelta per decidere di che cosa occuparsi. Sicuramente innanzitutto un riferimento all’ennesima querelle del campionato di A1 deve essere fatto, soprattutto per manifestare solidarietà a
Paola Croce
. Pur non avendo elementi a sufficienza per emettere un personale verdetto se esiste una ragione o un torto, credo che per una giocatrice come lei, che tanto ha dato alla pallavolo italiana, piuttosto che arrivare a comunicare attraverso i legali si potrebbe avere un riguardo differente, sperando che la questione si possa dirimere grazie alle vie del buonsenso. Parlando dei campionati, l’A1 inizierà mercoledì la fase dei Play Off mentre l’A2 domenica avrà un momento culminante con la gara tra Novara, splendida realtà di questa stagione, e Casalmaggiore che s’incontreranno in una gara da dentro o fuori: ma la partita più appassionante è stata la finale del Campionato Europeo Cadette, le ragazze nate negli anni 1996 e 97 per intenderci, che ha visto sfidarsi a viso aperto Italia e Polonia. Alla fine ha vinto la formazione dell’Est europeo giusto però per l’albo d’oro, perché la Nazionale di
Luca Pieragnoli
ha dimostrato lo stesso valore della formazione polacca. Già vincitrice in rimonta nel girone di qualificazione l’Italia ha dominato per metà gara e altrettanto al tie break, facendosi superare sul filo di lana, quando ormai sembrava che il successo fosse meritatamente nelle sue mani. Ovviamente la Polonia non ha rubato niente ma il rammarico rimane soprattutto dopo aver visto la nostra formazione padrone del campo grazie ad una migliore disposizione in difesa dove le azzurre si sono dimostrate superiori a qualunque partecipante agli Europei. La gara è stata preparata con cura dal tecnico italiano che ha dato un’impronta al muro della squadra grazie alla quale
Bonifacio
(con dieci azioni vincenti!) e
Danesi
hanno dettato legge facendosi trovare spesso pronte sia sull’attacco delle centrali, concedendo a loro pochi spazi di gioco, ma soprattutto sulla compostezza contro le zone 4 dove la Polonia ha avuto per lunghi tratti grandi difficoltà a essere determinante. La chiave della partita, come spesso accade nei tornei giovanili, è stata però la battuta, forte, precisa ed efficace quella dell’Italia nei primi due set e a inizio del quinto, meno costante e assolutamente deficitaria quando invece il momento di gioco diventava più difficile; in queste situazioni il servizio delle italiane si è tramutato in errore senza neanche la ricerca di un fondamentale più aggressivo e quindi rischioso. Ala fine ha vinto chi ha fatto meno azioni negative e, soprattutto per chi ha avuto il piacere di assistere alla partita, ne ha giovato l’immagine della pallavolo. Quella Italiana che può contare di giovani di interessante avvenire: prima di tutto dei centrali già citati probabilmente i migliori della manifestazione, ma anche di
Guerra Mvp
della manifestazione,
Malinov
figlia d’arte,
Nicoletti e Maggipinto
miglior Libero del torneo, ragazze che attraverso il proprio impegno dovranno proseguire con più forza il cammino che hanno intrapreso. La Nazionale Italiana ha mostrato ancora una volta la bontà del lavoro dei suoi tecnici che, nonostante la fuga di alcuni sicuramente bravi, ha talmente radicata una scuola raffinata che può pensare di scrivere ancora a lungo pagine importanti in questo sport, anche a livello mondiale. Non mancano nemmeno i talenti: tanti ancora stanno emergendo, in mostra nei Campionati Giovanili di categoria e al Trofeo delle Regioni. Da queste basi è auspicabile che possa ripartire la pallavolo femminile, dimenticando le disarmonie cui abbiamo dovuto assistere quest’anno e riportando il campionato nella giusta dimensione tecnica ed economica.
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