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A Cuneo Champions "italiana", e Nikola Grbic dice che...
A Cuneo Champions "italiana", e Nikola Grbic dice che...
di Adelio Pistelli
06/02/2012
Camillo Placì durante un time out di Cuneo
Camillo Placì durante un time out di Cuneo
Gioca, è ancora il migliore al mondo; non gioca, è, comunque, importante e, per certi versi, anche indispensabile. E allora, quando mancano solo poche ore a gara-due di Champions League tra Cuneo e Macerata (I piemontesi hanno vinto la prima sfida) è troppo facile aprire un taccuino davanti a
Nikola Grbic
, il palleggiatore-tecnico della Bre Banca Lannutti e capire cosa accadrà mercoledì sera.
“No, non scherziamo, l’allenatore è Camillo Placì
– sorride il regista serbo di Cuneo -.
Anzi, gli va dato subito un plauso per come sta gestendo una situazione che, solo pochi giorni fa, era deventata veramente difficile. Per quanto mi riguarda, non potendo essere in campo per quel maledetto infortunio ad un dito, cerco di stare il più vicino alla squadra, di regalare qualche consiglio, di essere sempre positivo nei confronti di staff tecnico e compagni”.
Già, solo pochi giorni fa: alzi la mano chi, solo pochi giorni fa, non metteva Macerata in pole position alla vigilia del derby italiano di Champions… Invece mercoledì scorso colpaccio Cuneo nelle Marche e poi, domenica, vittoria dei piemontesi, anche in campionato, dopo essere stati addirittura sotto di due parziali contro la Lube. Alle corte: il vento è sensibilmente cambiato: vero Grbic?
“Diciamo che abbiamo ritrovato quel pizzico di tranquillità necessaria per provare a mettersi alle spalle piccoli e grandi problemi. Però, tanto per
restare in tema metereologico: stiamo camminando su una sottile lastra di ghiaccio. Abbiano, forse, svoltato, ma è necessario prestare massima attenzione per evitare ricadute pericolose che potrebbero riportare a galla insicurezze e paure. Certo, adesso le cose sono un po’ cambiate e magari è Macerata a doversi preoccupare un po’ di più anche se, seguendo il regolamento di Champions
(sono necessari due successi su due partite per evitare il decisivo Golden set, ndr),
è come se non avessimo ancora fatto nulla. Anche questo è il bello dello sport e mi viene subito in testa un pensiero che ho imparato che tanti anni fa amava ripetere Jeff Stork
(straordinario palleggiatore americano, di Parma e Milano inizi anni novanta, ndr):
vinci, vinci ma è sempre l’ultima volta quella che conta. Un concetto più che mai d’attualità”.
Mercoledì sera, scontro Champions ‘in famiglia’, dunque. In palio, un pezzo di stagione, per due formazioni destinate ad essere, comunque, protagoniste sino alla fine. Magari Nikola, continuerà solo a incitare e dare consigli dall’esterno. Ma la sua consulenza sarà sempre più gradita a
Camillo Placì
.
“Lui sa di pallavolo. E’ stato il secondo di Stoytchev, di Daniele Bagnoli, di Prandi e, aggiungo, ha una lunga milizia sottorete per un bagaglio notevolissimo. Poi, ripeto: ha saputo scuotere l’ambiente, responsabilizzando un po’ tutti, i risultati gli stanno anche dando ragione. E' una situazione favorevole per completare quella voglia di riscatto che è dentro di noi, da settimane”.
Nikola Grbic adesso, forzatamente dietro le quinte ma nessuna voglia di fermarsi. Ha lasciato la nazionale con il bronzo mondiale del 2010 (“non avevo più stimoli”) ma il nostro campionato lo vedrà anche al via della prossima stagione. Dove? E' In scadenza di contratto con Cuneo, chissà se resterà ancora in Piemonte, oppure.
“E’ sicuro che voglio ancora giocare”
. Come è Sicuro che, una volta smesso di palleggiare, farà il tecnico e Nikola qui non fa segreti. “
Penso proprio di si, non mi ci sento proprio in giacca e cravatta. Poi, l’avversario lo voglio vedere sempre davanti”.
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