A Cuneo e Trento l'applauso della pallavolo italiana

di Adelio Pistelli

09/05/2010

Nikola Grbic, ancora una volta straordinario in cabina di regiaNikola Grbic, ancora una volta straordinario in cabina di regia
Nikola Grbic, ancora una volta straordinario in cabina di regia
Non volevano lasciare il palasport e, quella coppa-scudetto stretta nelle mani di uno, dieci, cento, mille tifosi carichi di felicità. E anche in questa occasione, come era accaduto in Belgio dopo il successo in Cev, il trofeo è
partito per Cuneo con gli innamorati della Lannutti. A proposito del presidente: vince il suo primo scudetto, inseguito, sognato e ancor più bello dopo le sofferenze del primo set, quello che avrebbe potuto segnare la sfida ma che, di contro, è servito rimettere in circuito l'appannata macchina di Alberto Giuliani.
Il tecnico marchigiano, alla sua prima panchina piemontese ha centrato un bis eccezionale (Cev e scudetto) consolidando, forse definitivamente, la sua immagine. Ha decisamente grande merito in questo primo tricolore di Cuneo. Dopo una stagione in crescendo, anche nell'occasione più importante è sempre stato lucido, ha gestito il match con tranquillità, parlottando spesso con il suo allenatore in campo. Lui, un certo Nikola Grbic, regista meraviglioso per la sua tecnica e per quel suo modo di stare sottorete. Un campione assoluto, una
straordinaria intelligenza tattica che da anni e tanti lo fa restare lassù sul podio dei migliori palleggiatori al mondo. E intorno al serbo di Cuneo, una squadra che ha fatto gruppo, aiutandosi a vicenda quando le difficoltà sembravano far crollare ogni buona intenzione. Andrea Anastasi, ct azzurro, si sarà divertito alla straordinaria metamorfosi di Parodi e Mastrangelo (che hanno vinto) ma avrà intuito registrato la grande conferma di Birarelli e Sala (i centrali che hanno perso) per un match unico che lo stesso coach dell'Italvolley ha sempre apprezzato e condiviso. Un match che ha riproposto il grande carattere dei neo campioni d'Italia, la loro forza mentale, la loro voglia di riemergere giocando un pallone dietro l'altro come se fosse stato sempre l'ultimo. Davanti a questa graduale ma massiccia rivalsa cuneese, Trento si è sciolta come neve al sole. La stanchezza, soprattutto mentale fatta trapelare anche se in maniera soffusa durante la lunga vigilia al V-Day è emersa in tutto il suo peso quando Cuneo ha rimesso le cose a posto con il secondo parziale. Il rilancio dei piemontesi ha fatto lentamente breccia nella sempre meno lucida squadra campione d'Europa e del Mondo e, verso il quale vanno gli applausi di tutto il movimento per quanto ha saputo regalare al nostro volley. Ha perso lo scudetto quando sembrava vedere il traguardo ormai vicino e per il secondo anno consecutivo ma Trento ha masticato amaro perdendo contro un grande avversario. Ad entrambi l'applauso più lungo da regalare alla storia.
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