Anche la pallavolo soffre in Europa

di Luciano Pedullà

16/12/2011

Anche la pallavolo soffre in Europa
Tre partite e altrettante sconfitte, delle quali due in casa: questo il misero bottino delle gare di Champions femminile giocate in questi giorni dalle formazioni italiane. Bergamo, Villa Cortese e Pesaro escono con l’amaro in bocca dalla settimana europea facendo capire che anche in Coppa sta cambiando qualcosa nei livelli di gioco. Le formazioni di Polonia e Turchia hanno in queste ultime stagioni inflazionato il mercato estivo cercando di fare squadre competitive con rose di giocatrici molto ampie dove atlete come Wensink, nel Muszyna o, addirittura Tom nel Fenerbache, fanno fatica a trovare posto in campo, segnale importante di un movimento che ha spostato il baricentro che prima si trovava nel nostro paese. Nonostante questo è importante guardare con fiducia alla crescita della pallavolo italiana, una sorta di seconda repubblica, che dopo aver sfornato pallavoliste di primissimo livello e cresciuto straniere, ora diventate regine di ingaggi, deve riprendere con pazienza a tessere la tela della crescita del movimento aspettando tempi migliori, che potrebbero regalare soddisfazioni anche in questa stagione, ma che difficilmente sanciranno il predominio dell’italica pallavolo che ha contraddistinto il movimento femminile nelle annate passate. Non sono solo le sconfitte delle formazioni italiane a caratterizzare questo turno, quanto la caduta di formazioni quotate come il Vakif Bank di Guidetti sconfitto in Azerbaijan e la vittoria del Fenerbahce di Ze Roberto ai danni della altra squadra di Baku, il Rabita, diretto da Gajic che ha strutturato una formazione tra le favorite alla vittoria finale europea. Indice di un equilibrio tecnico positivo per lo spettacolo e la competitività ma che in Italia sta perdendo visibilità e appeal tra gli spettatori. Solo le partite così dette di cartello suscitano richiamo ma la concomitanza con la Coppa maschile non favorisce la visione televisiva. Bisognerebbe rilanciare il movimento magari grazie ad una maggiore pubblicizzazione delle nazionali o una differente collocazione e programmazione delle gare. Nel giro di una settimana Pesaro, per esempio, ha dovuto giocare quattro partite casalinghe, tre di campionato e una di Coppa: quanti di voi andrebbero al cinema a giorni alterni, magari senza vedere neanche delle anteprime? Rimane lo spettacolo del Campionato con scontri di grande interesse e valore tra i quali spiccano: Pesaro – Bergamo, Villa Cortese – Novara, Busto – Urbino, la vecchia e la nuova cortina. Il turno ci potrà indicare quali sono le caratteristiche che determineranno gran parte della stagione di queste formazioni. In questo momento sembra che Busto possa godere di una condizione invidiabile della regista della squadra, l’americana Lloyd, entrata già ottimamente nel clima della pallavolo italiana, ma anche di una soddisfacente situazione di ricezione. Urbino vanta un’organizzazione di gioco tra le più interessanti che le ha permesso, contro Bergamo, di fare a meno di una delle giocatrici di riferimento, Djerisilo, senza pagarne le conseguenze. Villa e Novara stanno gestendo nel miglior modo possibile i loro problemi nell’organico e delle fatiche estive di qualche giocatrici, ancora alla ricerca della migliore condizione, ma già competitive nonostante le energie spese per le tante partite della annata. La romantica sfida tra Pesaro e Bergamo porta con sé il ricordo degli epici scontri in Coppa e Campionato quando le due squadre dominavano in Italia e si contendevano la leadership Europea. Ora sono alla ricerca di una crescita di un gruppo che ha cambiato molti dei protagonisti di alcune stagioni fa ma che, col tempo potrebbero essere quelli dei prossimi mesi o campionati.
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