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Andrea Anastasi, poche chiacchiere e tante medaglie
Andrea Anastasi, poche chiacchiere e tante medaglie
di Adelio Pistelli
09/07/2012
Andrea Anastasi
Andrea Anastasi
E’ proprio vero: più sei bravo più non ti capiscono. O meglio: in questa società dove meritocrazia fa a pugni (e perde) con chi è soprattutto raccomandato, c’è il rischio e nemmeno calcolato di passare in secondo piano a chi, di contro, ha dalla sua solo chiacchiere e distintivo. Un ultimo significativo esempio riguarda vicino
Andrea Anastasi
, fresco campione di World League con la nazionale polacca. Sfogliando il recente passato, ci sono diversi piccoli grandi episodi che rafforzano comportamenti ipocriti da parte di chi non conosce l’etica, non ha intelligenza culturale e sportiva, tantomeno professionalità.
Alle corte: bastano due telefonate, magari quelle ‘giuste’ e chi aveva (sembrava avere) un po’ tutti dalla sua parte, si ritrova fuori dalla porta in maniera del tutto inattesa. Il mondiale 2010 era appena terminato (ricordate?) e un po’ tutti davano per scontato il rinnovo azzurro con Andrea Anastasi dopo cene dalle facili promesse. Non è successo, per due telefonate (appunto) e l’Italvolley ha cambiato guida, del tutto inattesa, mentre il tecnico di Poggio Rusco, solo qualche settimana dopo invece veniva ‘arruolato’ dalla Federazione polacca che ha creduto, da subito, al lavoro di un allenatore serio, preparato e nemmeno un po’ incline a facili accordi. Anastasi, insomma, nel gennaio del 2011 ha ripreso il passaporto (era già successo nel 2005 andando ad allenare in Spagna), ha iniziato a girovagare per la Polonia per costruire gradualmente un team che, adesso, è davvero di primissimo livello mondiale. E l’italiano Anastasi lontano da casa, è diventato ancora una volta protagonista in positivo, purtroppo anche per la nostra pallavolo. Ricordato il titolo di campione d’Europa contro tutti e contro tutto vinto proprio con la Spagna alla finale di Mosca 2007, rieccolo dall’altra parte della rete, pericoloso in prospettiva (alias Olimpiadi di Londra) mentre vince e (si) regala soddisfazioni ad un Paese, competente e d innamorato del volley, primo sport nazionale. E la Polonia che schiaccia targata Anastasi (e Gardini come suo secondo) negli ultimi due anni porta in bacheca quattro medaglie su quattro manifestazioni diverse: due bronzi (World League 2011 ed Europei 2011), argento alla coppa del Mondo in Giappone (Novembre 2011) che è servito a guadagnare anche il pass olimpico per Londra 2012 e, adesso, il trionfo nella World League 2012 (final six da padroni a Sofia contro Brasile, Cuba, Bulgaria e Stati Uniti) , centrato il primo oro polacco in questa manifestazione. Per chiudere una chicca personalizzata: Anastasi record per aver vinto tre World League da coach ma con due nazionali diverse. Complimenti ‘Nano’ e magari qualcuno adesso comincerà a rimpiangerti, se non lo ha già fatto.
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