Antonio Ammendolia: “Gli infortuni? Il dialogo come prevenzione"

di Adelio Pistelli

03/12/2010

Antonio AmmendoliaAntonio Ammendolia
Antonio Ammendolia
Problema infortunati: in costante aumento. E non c’è società, purtroppo, che non debba fare in conti con questo… imprevisto, che mina equilibri e che, a volte, stravolge programmi. E, ovviamente, la convivenza con l’incidente è irreversibile.
A prescindere. “L’importante è dialogare per cercare la migliore prevenzione. Può sembrare una frase scontata, ma è il filo conduttore di una seria e ponderata attività che ritengo sia il sistema per cercare di arginare la crescita degli infortuni ”. Parole convinte di Antonio Ammendolia, medico ortopedico, da pochi giorni diventato il presidente nazionale dell’Amivolley (associazione medici italiani di pallavolo di A1 e A2) e, da questa stagione, il responsabile dello staff della Tonno Callipo Vibo Valentia- “ Da sette anni ero consulente esterno della società – afferma il dottor Ammendolia –. Durante l’estate abbiamo deciso di incrementare la mia presenza, partendo da una idea di lavoro oggi più che mai importante”.
Può farci un riassunto di quanto state facendo? “Credo molto nel dialogo generale dove ognuno porta qualcosa di suo nella volontà di concretizzare un obiettivo. Nel mio settore ho voluto fare chiarezza nei ruoli e le loro competenze e cercare, insieme, di prevenire il problema. Magari non dirò nulla di nuovo ma credo molto su ciò che stiamo facendo. C’è un continuo dialogo tra la componente medica, lo staff tecnico ed il preparatore atletico per un massiccio lavoro di prevenzione. L’atleta va visto, ascoltato, singolarmente per poi confrontarsi e studiare insieme ogni dettaglio”.
Ferreo assertore di una attività professionale in comune (“S’è fatto troppo e criticabile lavoro a camere stagne” dice) il dottor Ammendolia intanto anticipa l’organizzazione di un convegno nazionale che si terrà a Vibo Valentia – con ogni probabilità sul finire di settembre 2011 – con un titolo significativo: Una sinergia vincente. “Ci saranno ortopedici, dirigenti di società, allenatori che porteranno la loro metodologie e grande esperienza per discutere insieme del problema-infortunio”.
Nato a Catanzaro quarantanove anni fa, docente all’università della stessa città calabrese, il dottor Ammendolia ha portato (e discusso) le sue idee sul lavoro sinergico di prevenzione negli Starti Uniti in almeno tre occasioni e dove ha anche evidenziato il delicato settore delle patologie nella pallavolo.
Non facili da curare, anzi – ribadisce – a confronto di altre discipline sportive, è sempre più delicato e difficile. Parlando di arti inferiori e della spalla utilizzati nel volley con pressante gestualità, sono settori da seguire con sempre maggiore fiscalità”.
E, in attesa del convegno che verrà, nella giornaliera e continua convinzione d'idee e sinergia, come va l’esperienza con Vibo Valentia? “Splendidamente bene. E’ una società giovane, diretta da un grande presidente, con dirigenti capaci e preparati. Con l’allenatore Vincenzo Di Pinto ho trovato subito la giusta sintonia di lavoro e al tempo stesso consolidando, ancora e meglio, il rapporto con qualcuno dello staff medico che già conoscevo, come con altri responsabili di settori tecnici che da anni lavorano con la
Tonno Callipo. Il tutto ha aiutato, è stata la giusta garanzia per instaurare quel definitivo ‘dialogo’ importante che serve, appunto, a lavorare insieme soprattutto sulla prevenzione”. 
Sigla.com - Internet Partner