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Il saluto a Modena di Luca Vettori11/05/2017

Il saluto a Modena di Luca Vettori

dal profilo facebook di Luca VettoriCamminare mi piace. Forse ero un pellegrino qualche vita fa. C’è un cammino bellissimo che va da Parma al mare. Si fatica un po’ sul monte in salita ma quando si arriva si è davvero grati. E mentre si cammina spesso si pensa al tempo. E c’è chi vede il tempo come un fiume: un corso lineare, un procedere costante, deciso, pieno, che da alta sorgente si fa rigagnolo, poi lento ruscello ed infine fiume, sino ad arrivare, dopo molto tempo, alla propria foce, con un tramonto magari, un tragitto arzigogolato ma liquido, limpido e dritto verso la propria foce. E c’è chi vede il tempo come un ciclo: un ciclo stagionale, mutante e repentino. Un ciclo dettato dalle interruzioni, riempito dai vuoti, costellato di musica e poi – di silenzi. Un ciclo che si trasforma, che si raccoglie attorno al fuoco, che rende i ceppi braci, le braci cenere, la cenere aria, metamorfosi vicine alla magia, vicine all’enigma più sconosciuto. Ebbene camminando, pensando al tempo, mi son sentito ardere. E mi son detto che era tempo di trasmutare in altre forme. Un po’ come in Chocolat quando lei sente il vento, giusto per render l’idea, dai che lo abbiamo visto tutti. E ovviamente si pensa a ciò che si lascia. Al tanto, tantissimo, tantissimissimo che si è vissuto insieme per tre anni. Eppure qualcosa di molto importante rimane, la parte più bella ed incredibile, io credo; i volti, gli abbracci, i sorrisi, i grazie pronunciati, quelli che pronuncio ora, l’amicizia, la fratellanza, il sostegno… porto tutto con me, ringraziando a voce alta Modena.
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