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Tv. Boom di canali dedicati allo sport. Bene il calcio, ma gli sportivi perdono popolarità02/01/2017

Tv. Boom di canali dedicati allo sport. Bene il calcio, ma gli sportivi perdono popolarità

da newslinet.itOrmai è assodato: l’Italia non ha mai annoverato così tanti canali televisivi dedicati a ogni genere di sport. Ce n’è per tutti i gusti, non c’è che dire. E pertanto fa sicuramente specie notare la controtendenza che ha preso piede da qualche anno: mai i campioni delle varie discipline, escluso il calcio, sono stati così poco popolari. Il pallone sembra aver ingurgitato ogni interesse per il dettaglio, per lo sportivo nella sua individualità, per l’atmosfera dietro le quinte della gara. Il mito del pallone si è fagocitato tutto, a discapito degli altri sport, anche se in tv si vede molto più sci o tennis di un tempo. È sufficiente fare un salto indietro di qualche decennio per comprendere quanto sia aberrante la desertificazione posta in essere dal calcio: negli anni Sessanta, Ottanta e primi Novanta, i grandi centravanti o i mitici numeri 10 erano veri dei dell’Olimpo. Tuttavia, se al pubblico femminile, storicamente ed anche stereotipamente meno interessato al culto sportivo, avessimo chiesto il nome di altri eroi sportivi, avrebbe facilmente enumerato: Gustav Thoeni, Piero Gros e poi Alberto Tomba e Debora Compagnoni nello sci; Felice Gimondi, Francesco Moser, Giuseppe Saronni, Gianni Bugno o Claudio Chiappucci nel ciclismo; Andrea Lucchetta nella pallavolo; Nino Benvenuti e Patrizio Oliva nel pugilato; Klaus Dibiasi e Giorgio Cagnotto nei tuffi; Novella Calligaris nel nuoto.
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