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05/03/2009
Il momento di riflettere e di abbassare i toni
Poche righe per esprimere tutto il mio stupore, il mio disappunto, la mia amarezza per tutto quanto sta accadendo nel mondo del volley. Scusate, ma non ci capisco più niente. Tutti contro tutti, dietrologie, una visione collegiale unicamente negativa: non mi piace, non mi identifico più nel micro-macro mondo che da da sempre mi appartiene, cui da sempre appartengo. Dal quale provengo e al quale sono e sarò sempre legato. Io ho una visione della vita realistica/tendenzialmente ottimistica, ma adesso stiamo sinceramente esagerando. Dappertutto leggo e sento di polemiche, di problemi, di casini inenarrabili. E allora dico basta, mi prendo una pausa di riflessione (e la consiglio anche ad altri...). Almeno questo me lo concederete, no? Con una riflessione semplice semplice: ma cosa può pensare in questo momento della pallavolo un semplice e autentico appassionato del nostro sport? Che siamo un mondo di matti. Io non intravedo nessuna altra possibile interpretazione. Voi? Nessuno che parli dell'incremento del pubblico in tutti i campionati di vertice, della qualità del gioco sempre buona, del Mondiale maschile alle porte, della bellezza e del fascino del volley femminile, dei valori che molti altri ci riconoscono ancora, della fortuna di avere (ancora) una tv come Sky Sport che ama il volley e lo racconta con partecipazione autentica (e il giorno che non ci sarà più, saranno in tanti a rimpiangerla, Dallari a parte). Solo casini, declinati in mille modi. Pur nella consapevolezza del fatto che la situazione economica generale sta riflettendosi pesantemente e inevitabilmente su tutto il movimento (e il peggio deve ancora arrivare, temo...), mi sembra che tutte le criticità si siano adesso elevate all'ennesima potenza. E allora stacco per un po' la spina, stanco di leggere parole pesanti indirizzate quasi a caso contro qualcuno, di lotte sterili e di battaglie che a dire il vero hanno proprio stancato anche un combattente nato come me. Il che è tutto dire. Buona pallavolo a tutti! Sigh....
28/02/2009
Volley, è tempo di professionismo?
Oggi diamo voce, come promesso, all’Associazione dei Pallavolisti: si chiama AIPAV, è nata il 20 febbraio 2006 (ricordo bene quel giorno del varo pubblico, in un hotel di Campogalliano) ed è presieduta dall’ex giocatore e oggi avvocato Ezio Longo. Un tipo tosto nel comportamento professionale tanto quanto lo era in campo. Da cosa partiamo? Direi dal professionismo, termine impegnativo per il suo significato…“Mi rendo conto che stiamo affrontando un argomento delicato, che deve essere affrontato con delicatezza e cautela: ma è il momento di affrontare questo tema. Me lo chiedono i giocatori e io devo farmi portavoce delle loro insistenti richieste”.Con tutto quello che comporterebbe, senza ovviamente dimenticare che questa significativa modifica dello status di uno sport non può essere attuata solo perché lo vuole una parte del suo movimento. “Questo corrisponde senza dubbio al vero, ma noi - pur nella convinzione che la legge 91 (del 1981, approvata dal senato il 4 marzo di quell'anno, Presindete del Consiglio Giulio Andreotti) sia vetusta e necessiti di un inevitabile aggiornamento al passo con i tempi - siamo certi che il professionismo avrebbe risvolti positivi, innanzi tutto grazie a un quadro normativo più chiaro e preciso: del resto oggi i pallavolisti non sono né carne né pesce, mentre nella realtà sono lavoratori dipendenti a tutti gli effetti. E pertanto dovrebbero godere di tutte le relative garanzie. Certo pensano anche al fatto che incasserebbero meno soldi di oggi, in quanto dovrebbe essere conteggiato un emolumento lordo e non netto come invece avviene attualmente: si ritroverebbero pertanto meno soldi in tasca nell’immediato ma penserebbero al loro futuro”.Concetto logico e pure condivisibile, considerando però che per stipendi fino a 120.000 euro i contributi obbligatori dell’Enpals sono del 30%, senza omettere il dubbio sollevato da Massimo Righi, ad della Lega maschile, dettato da una logica pragmaticamente plausibile: perché dovrebbero pensare in prospettiva non immediata i giocatori oggi trentenni, che si troverebbero a pagare cifre poi difficili da riscattare visto che servono 15 anni di versamenti? “Può essere un’analisi corretta da un certo punto di vista, ma è pur vero che se non iniziamo a fare qualcosa ci saranno sempre ventenni e trentenni da far convivere nelle decisioni: in altre parole, il problema anagrafico non ha soluzioni. Occorre iniziare e basta. Del resto in Italia siamo gli unici in Europa a non capire che dobbiamo adeguarci a leggi legate ad altri momenti storici che non hanno più senso di esistere”. L’AIPAV non pare dunque desistere dal suo proposito, pur nella consapevolezza di dover fare inevitabilmente i conti con le Leghe, la Federazione e - ovviamente - il Coni. Senza dimenticare il Governo... Però ritiene questo passaggio inevitabile per ridisegnare le regole.“Oggi tutti gli indicatori ci dicono che la situazione è a rischio sia nell’immediato che in prospettiva futura: gli stipendi dei giocatori sono a rischio, e noi chiediamo che le persone che non rispettano le regole siano messe fuori dal gioco, senza prove d’appello. Questo anche per salvaguardare le società solide e virtuose, che vedono falsare i campionati dai meno corretti”. Quali sono le proposte concrete del Associazione dei Giocatori? Eccole, prese pari pari dal comunicato dell’AIPAV. a) E’ necessario riscrivere almeno le seguenti regole: • l’attuale regolamento amministrativo, che non riproduce peraltro quanto esposto a parole nelle precedenti riunioni [Tempi di reclamo inaccettabili / Monitoraggio più lungo al fine di abbracciare l’intero rapporto contrattuale / specificare cosa si intende per mensilità da monitorare / specificare, senza alcuna discrezionalità, le inadempienze rilevanti ai fini dell’attribuzione delle “stellette” / rivedere i moduli per le dichiarazioni delle società, attualmente incompleti, visto che su di essi vi sono solo percentuali di stipendi pagati e non sono indicati i ritardi nei pagamenti (non ci sono le scadenze e le date di effettivo pagamento), quando invece le stellette vengono attribuite solo in base a tali ritardi / Fideiussioni base per il prossimo anno (da inserire nel nuovo regolamento di ammissione ai campionati) da riconoscere agli atleti, in quanto lavoratori sportivi, in via privilegiata / Possibilità di escutere le fideiussioni anche in costanza di campionato alla scadenza dei bimestri monitorati con obbligo delle società di rilasciare subito nuove fideiussioni, pena l’applicabilità di sanzioni sportive (penalità di punti in classifica) ed economiche]; • il regolamento di ammissione ai campionati (dovrà essere coordinato con quanto sopra evidenziato). b) Le regole da introdurre ex novo sono: • svincolo dell’atleta dalla società morosa e possibilità di nuovo tesseramento immediato in Italia ed all’Estero, anche da parte degli atleti di nazionalità italiana con revisione dei costi dei trasferimenti (sul punto è necessario il coinvolgimento anche della FIPAV); • punti di penalità alle squadre che perdono giocatori per morosità (anche qui bisogna coinvolgere la FIPAV). • procedura Arbitrale celere ed efficace davanti ad una Commissione Arbitrale Permanente di composizione mista, con componenti nominati dalla Lega e componenti nominati da AIPAV, per la risoluzione delle controversie patrimoniali tra atleti e società. Questo hanno sottoscritto unanimemente i giocatori presenti alla riunione di Bologna (rappresentanti 24 club di serie A). Ma quanti sono gli iscritti? “Attualmente circa 300 tra serie A1 e A2, mentre le ragazze sono molte meno, una cinquantina: devo ammettere che stiamo faticando maggiormente a sensibilizzarle ma proveremo ad insistere. I giocatori sono compatti, perfettamente consapevoli peraltro della crisi che sta attanagliando la nostra economia: sono disponibili a valutare una riduzione degli stipendi (l’ormai celeberrimo 15%) a condizione che si tratti di una manovra strutturale e che ci siano regole diverse da quelle attualmente in vigore. Ci incontreremo a breve con la Lega maschile e ne parleremo di nuovo approfonditamente”. Alcune squadre tra una ventina di giorni hanno però finito di giocare non potendo approdare ai play off oppure retrocedendo: come avete intenzione di intervenire, visto che qualcuno potrebbe non pagare più gli atleti una volta finita la stagione? “Fin da quando giocavo io i contratti prevedono pagamenti fino al settembre/ottobre successivo alla fine del campionato, pertanto il problema non rappresenta una novità. Proprio per questo insisteremo nel chiedere alla Lega maschile di modificare qualche punto del nuovo regolamento amministrativo già in vigore ma nel pieno delle sue esplicitazioni dal prossimo anno. Apprezziamo l’intento, assai lodevole, ma se lo si analizza nel dettaglio affiorano delle criticità: noi vogliamo lavorare su queste”. Le analizzeremo a breve in un faccia a faccia che organizzeremo tra Righi e Longo, promesso. Per adesso intanto si parla di ridurre il campionato di A2 da 16 a 14 squadre a partire della stagione 2009-2010, mentre il presidente federale Carlo Magri ha prospettato la necessità di una riduzione pure della serie A1 a 12 squadre, con un'inevitabile riduzione dei posti disponibili nei vari organici. I giocatori, per la prima volta coesi da quando seguo il volley (quasi trent’anni…), sono preoccupati al punto di minacciare lo sciopero? “No, non ne abbiamo mai parlato. Non abbiamo mai manifestato intenti bellicosi, ma solo la volontà di aprire un dialogo costruttivo sul piano economico e delle regole”. Alla prossima puntata, presto presto. Buona pallavolo a tutti!P.S. Mi dicono che qualcuno si sia risentito per quello che ho scritto di recente a proposito dell’ignoranza che caratterizza qualcuno di quelli che sproloquiano sul rapporto tra pallavolo e tv senza nemmeno sapere la differenza tra un telecomando e un decoder. Premesso che rimango dell’idea che se uno esprime giudizi critici deve almeno conoscere l’ABC dell’argomento in oggetto, quel qualcuno evidentemente deve avere la coda di paglia. Il mio era una discorso generico, non rivolto a un singolo (non ho il tempo e la voglia di occuparmene, ho altre faccende molto più importanti di cui occuparmi). Sottolineo che prima di parlare bisogna documentarsi, non sparare sentenze a caso, visto che si tratta di un mezzo in continua evoluzione, anche - e soprattutto - in questo momento di sostanziali novità, tecnologiche e legislative. E’ un discorso troppo complicato per sintetizzarlo in poche righe. Così come è stupido comparare mezzi diversi di trasmissione e pensare di continuo a un passato che non esiste quasi più e a breve non esisterà del tutto (la tv analogica in chiaro, sostituta dal digitale terrestre, ne avrete sentito parlare almeno voi che mi leggete assiduamente...). Mi dicono pure che qualcuno stia facendo la guerra a Sky Sport affinchè il volley torni in Rai (un giorno vi dirò il perché di questo astio, molto più semplice di quello che si possa immaginare…): vorrei tranquillizzarlo, perché non saranno certo le sue fatue parole a determinare scelte e decisioni che passano abbondantemente sopra la sua testa. Sempre che non voglia tirare fuori lui qualche milioncino (di euro, mica di brustolini!) per poi prodursi e trasmettersi le partite dove e quando riterrà opportuno…
23/02/2009
Ciao Candido
Sono giorni tristi per la pallavolo. Se ne è andato un grande amico del nostro sport, splendido cantore delle gesta delle nostre nazionali, sincero appassionato di un movimento di cui ha condiviso la crescita propiziandone la notorietà. Parlo ovviamente di Candidò Cannavò, storico direttore della Gazzetta dello Sport, spentosi in queste ore dopo una bellissima vita trascorsa a scrivere versi, un'esistenza di rara intensità emotiva e professionale che sto rivisitando rileggendo il suo testamento “Una vita in rosa”. LEZIONE DI STILE. Ho avuto la fortuna di conoscere Cannavò e di frequentarlo in più occasioni, spesso legate alla pallavolo: presentazioni, dibattiti, serate a tema, cene con la Federazione Internazionale (era molto amico del presidentissimo Ruben Acosta e della signora Malù). L’ho sempre trovato solare, semplice, disponibile, gentile, sinceramente partecipe. Virtù rare, soprattutto nelle persone che raggiungono posizioni prestigiose come quella di direttore della rosea, un sogno per chi fa il nostro mestiere. Una bella lezione di stile per tutti, anche per i giovani e i meno giovani (assai meno bravi e talentuosi) che invece, rosi dall’invidia, tengono a volte atteggiamenti spocchiosi o livorosi ingiustificati e ingiustificabili. Cannavò è stato un grande maestro, per tutti quelli che fanno il nostro lavoro, non sono per i tanti “giocatori” che hanno avuto la fortuna di averlo come straordinario “allenatore”. Lo ringrazio per le lezioni che ci ha trasmesso e per le indimenticabili lezioni di sport che ci ha lasciato. UN MINUTO DI SILENZIO. Tutto lo sport ha tributato il giusto omaggio a Cannavò nella giornata di domenica, osservando un minuto di silenzio. E’ successo anche a Trento, prima del match-clou tra l’Itas e la BreBanca Cuneo vinto con autorevolezza dai campioni d’Italia, protagonisti di una partita pressoché perfetta: organizzata a muro, micidiale in attacco e ottimamente ispirata da Nikola Grbic, la squadra di Rado Stoychev ha interrotto a 13 la serie positiva dei piemontesi (condizionati da un Nikolov tradito dall'emozione) mettendo una seria ipoteca sul primo posto al termine della regular season. Mancano solo quattro giornate e i giochi stanno per compiersi. Modena ad esempio ha salutato le proprie speranze di play off perdendo 3-0 a Vibo Valentia contro una Tonno Callipo che da quando è arrivato il nuovo allenatore argentino Jon Uriarte non ha ancora perso un set. Fuori dai giochi anche Martina Franca, in crisi evidente di risultati e di gioco, come conferma lo 0-3 subito a Padova ad opera di un’Antonveneta che sta comunque onorando la sua stagione, comunque finirà (lo spettro della retrocessione è vicino, domenica ha rescisso il contratto con il cubano Ramon Gato). Questo in fondo alla classifica. In cima invece si trovano appaiate al secondo posto Cuneo e Macerata, trascinata anche a Forlì dal solito Igor Omrcen, mentre quarta è Perugia (alla nona vittoria consecutiva collezionata contro Verona al tie break), e quinta Piacenza: una Copra mai doma ha reagito dallo 0-2 in quel di Montichiari imponendosi 15-11 al quinto set, facendo scatenare le ire del presidente dell’Acqua Paradiso Marcello Gabana contro il suo allenatore Mauro Berruto (che dovrà rinunciare per il resto della stagione all’infortunato Paparoni e ha manifestato pubblicamente tutto il suo disappunto sulle critiche rivoltegli dal suo presidente). Ci attende un rush finale di campionato a dir poco emozionante, con altri colpi di scena dietro l’angolo, potete starne certi. PESARO INSAZIABILE. Nel campionato femminile la Scavolini non conosce invece ostacoli, e ha centrato la vittoria in campionato numero 19 su 19 partite (la numero 41 considerando anche le Coppe Europee e la Coppa Italia!): un caterpillar impressionante che trova giustificazione nello strapotere fisico di un gruppo che ha tre bocche da fuoco terribili come Jaqueline, Skowronka e Costagrande. Il volley rosa è fatto di grandi cicli: dalla Teodora Ravenna (ricordate gli 11 scudetti di fila?) al Latte Rugiada Matera, dalla Foppapedretti Bergamo alla Scavolini Pesaro, squadra fantastica di cui non si vede oggi all’orizzonte avversaria in grado di impensierirla. Alle spalle del gruppo di Zé Roberto tengono le posizioni la Bergamo versione italiana di quest’anno (3-0 con Pavia, con 19 punti della Ortolani) e Novara, andata a vincere 3-1 a Sassuolo con 17 punti della Barcellini e 16 della Anzanello. In coda situazione critica per Vicenza e Chieri, riuscita peraltro a espugnare contro-pronostico il campo di Jesi. In serie A2 marcia inarrestabile per Piacenza, all’undicesima sinfonia consecutiva contro Urbino: adesso la Rebecchi Lupa ha 7 punti di vantaggio nei confronti di Parma (vincitrice a Forlì) e 8 sulla coppia Milano-Villa Cortese. OSCAR DEL BASKET. Lunedì sera sono andato a Quattro Castella, nelle terre matildiche, per presentare la 23a edizione del Premio Reverberi: tanti premi ai migliori protagonisti della passata stagione (Boniciolli miglior allenatore, Poeta miglior giocatore, Bodiroga personaggio dell'anno, Sabetta miglior arbitro, con Dino Meneghin - nuovo presidente federale - superstar). C'erano tanti amici, e tantissime autorità che gestiscono il movimento cestistico italiano, europeo e mondiale (compreso il gran capo della Fiba Patrick Baumann). Ebbene, anche in una serata consacrata alla palla a spicchi si è parlato molto (e bene) della pallavolo, di cui sono state messe in evidenza la ricchezza di idee (leggi Volleyland), la lungimiranza televisiva (è sempre arrivata prima degli altri su tutto, e continuerà a farlo...), l'intelligenza di affrontare con umiltà il momento difficile che vive il mondo dello sport in conseguenza della situazione globale poco edificante. Insomma, al di fuori del nostro microcosmo l'immagine del volley è molto buona, anche nel mondo del basket, che da sempre guarda a noi con sospetto e sufficienza. Vogliamo rendercene conto, o no? Ripendando nel contempo di rifare a breve gli Oscar del Volley.Buona pallavolo a tutti! P.S. Ultimamente un po’ in tanti – forse troppi e spesso a sproposito – parlano di televisione e del suo rapporto con la pallavolo. Ognuno ovviamente è libero di pensarla come ritiene opportuno, siamo in un Paese ancora libero, ma forse occorrerebbe essere un po’ più corretti e bisognerebbe documentarsi prima di sparare fregnacce che non fanno neppure onore a chi solo le pensa. Perché spesso a parlare di questo argomento così di attualità ma nel contempo così pure complicato, sono persone che non sanno neppure la differenza che intercorre tra un decoder e un telecomando. Figuriamoci se sanno quella che esiste tra Dvb-h e Iptv oppure tra DTT e Tv satellitare…
15/02/2009
E' arrivato il momento della verità per il volley italiano
Che casino: non trovo altre parole per quello che sta succedendo nel mondo del volley. E l'onda lunga dei problemi economici non è ancora arrivata: figuriamoci tra un po' che ciclone potrebbe travolgere tutto e tutti...INTELLIGENZA. E' la dote che serve adesso per fronteggiare una crisi globale che inevitabilmente si ripercuote e si ripercuoterà anche sullo sport e sul nostro amato volley. Occorre fronteggiare l'emergenza usando la testa, senza farsi prendere dal panico nè sottovalutare il problema: solo chi guarda avanti con intelligenza può infatti preparare il futuro cercando di limitare i danni che questa situazione generalizzata sta creando un po' ovunque. E' ovvio che le prospettive dalle quali approcciare il problema sono diverse assai: i giocatori per lo più si lamentano di pagamenti che a volte procedono con il contagocce (a Catania hanno addirittura scritto una lettera aperta, contestata energicamente dai dirigenti etnei), i procuratori (per il momento, almeno) non paiono intenzionati ad abbassare le pretese, le società devono purtroppo far fronte a entrate inferiori rispetto al preventivato, in quanto alcuni sponsor hanno già già comunicato ufficialmente di non poter onorare contratti firmati cercando una negoziazione al ribasso. Un bel pateracchio, non c'è che dire, sia al maschile che a femminile. Le due Leghe si stanno dando da fare e stanno cercando soluzioni comuni (la maschile prosegue la strada della diminuzione dei compensi del 15%), la Federazione si è detta solidale con il presidente Mosna (Lega maschile) e con il presidente Fabris (Lega femminile), ma per il momento non è ancora uscita allo scoperto con iniziative tangibili. La situazione è complicata ma non tragica: bisogna fronteggiarla con oculatezza e fermezza, nella consapevolezza che comunque qualche sacrificio sarà necessario e che probabilmente qualcuno (leggasi qualche realtà) ci lascerà le penne.INTANTO SI GIOCA. Intanto però il campionato va avanti. In serie A1 maschile le prime della classe continuano a non perdere colpi: Trento solitaria capolista ha vinto d'autorità a Piacenza contro una Copra ancora una volta condizionata dagli infortuni, e dietro i campioni d'Italia tengono il ritmo Cuneo, Macerata e Perugia, andata brillantemente a vincere a Treviso, quest'anno terreno di conquista per troppi. In coda Padova sta già respirando l'aria della A2, mentre continua a essere aperta la lotta tra Martina Franca, Vibo Valentia (andata a vincere 3-0 luinedì sera in terra pugliese scatendando le ire del presidente Buongiovanni), Pineto (sconfitta a Modena) e Forlì (battuta a Cuneo dalla squadra cui aveva imposto l'ultimo stop in campionato il 16 novembre scorso). In serie A2 prosegue la favola di Santa Croce, che durante l'estate aveva allestito un gruppo giovane per divertirsi e divertire e invece si trova di nuovo da sola in vetta alla classifica, con due punti di vantaggio su Latina (che questa settimana ha riposato ed è partita con i favori del pronostico alla luce di una super-squadra che ha già festeggiato la vittoria della Coppa Italia). Nell'ultima giornata la Codyeco ha espugnato il campo di Bassano battendo una squadra che da quando ha perso lo sponsor Fiorese ha perso anche qualche partita di troppo (sarà un caso?). Chi attraversa un ottimo momento è invece Mantova, capace di inanellare la sesta vittoria consecutiva andando a imporsi per 3-0 a Roma. In coda si trovano affiancate Castelfidardo e Città di Castello, ormai con un piede in serie B, mentre un po' sopra si trovano affiancate Catania e Cavriago: gli etnei hanno risposto al delicato momento societario con una prova d'orgoglio a Crema, i reggiani hanno fatto proprio con il cuore il derby emiliano violando Bologna (dove si è dimesso il tecnico Gianluca Alberti).DA RE LASCIA TREVISO. Era nell'aria da tempo e ne avevamo parlato anche di recente, però adesso è ufficiale: la Sisley Treviso e il suo Procuratore Generale Bruno Da Re hanno deciso consensualmente di interrompere il rapporto professionale che era in corso dal 1987, anno di fondazione della società orogranata. "Nel congedarsi dopo questo lungo e proficuo rapporto lavorativo, le due parti si augurano reciprocamente le migliori soddisfazioni professionali" si legge nel comunicato ufficiale, e non potrebbe essere altrimenti, dopo un matrimonio così lungo e ricco di reciproche soddisfazioni (9 scudetti, 5 Coppe Italia, 4 Champions League e tante altre manifestazioni in bacheca). La realtà dice però che negli ultimi tempi i rapporti non erano più dei migliori e che il presidente Giorgio Buzzavo aveva già comunicata Da Re l'intenzione di non continuare il rapporto alla chiusura del contratto previsto per fine stagione: tutto è stato anticipato dalla situazione venutasi a creare complici le troppe sconfitte (dopo l'ultimo scudetto di Daniele Bagnoli è arrivata solo la Supercoppa Italiana dell'anno scorso a Trieste), l'avvicendamento di Renan con Dall'Olio, i problemi di gestione di qualche giocatore (Pujol, Papi), la recente eliminazione dalla Challenge Cup ad opera dei polacchi dello Jastrzebski di Roberto Santilli. Mi discpiace per Bruno, devo essere sincero, un vecchio e caro amico con il quale ho diviso tanti momenti importanti, e gli auguri ogni fortuna per il futuro (a Modena?). Chi arriverà al suo posto? I nomi che si fanno sono quelli dell'attuale team manager orogramata Michele De Conti, di Beppe Cormio (oggi gm a Trento), di Stefano Santuz (oggi ds a Padova) e dell'ex allenatore trevigiano Gianpaolo Montali: e in questo caso si tratterebbe di un ritorno clamoroso al volley (sport per il quale ultimamamente non sta dimostrando grande affetto) grazie agli ottimi rapporti esistenti tra l'ex ct e Gilberto Benetton, con il quale ha diviso spesso il green.PESARO IMBATTIBILE. La Scavolini non conosce rivali in Italia e in Europa e continua a collezionare vittorie: sono adesso ben 39 (22a senza perdere un set!), a conferma della forza e della lucidità della formidabile squadra di Zé Roberto. Alle spalle delle marchigiane tiene il ritmo Bergamo, vittoriosa nel derby lombardo con Busto Arsizio mettendo in tal modo a tacere qualche malumore affiorato a Eboli in Coppa Italia. Cinque brillanti set hanno caratterizzato il faccia a faccia tra Novara e Jesi, vinto dalla squadra di Pedullà (uno dei pochi a dare spazio con continuità a giocatrici giovani giovani), mentre Perugia continua a migliorare grazie alla cura Caprara e adesso si trova quinta in classifica. In coda tre punti per Chieri grazie al successo su Vicenza che mantiene vive le speranze di salvezza per le piemontesi: la lotta è comunque ancora lunga e dura, visto che oggi Cesena e Santeramo paiono avere una marcia in più (domenica nel confronto diretto l'ha spuntata la squadra di Manu Benelli 15-12 al quinto set). In serie A2 Piacenza è sempre più leader, a conferma della forza di un organico completo che ha in Koleva, Borrelli e Croce le tre stelle più luminose: dopo un avvio in sordina, adesso la Rebecchi Lupa Immobiliare sta imponendo la propria legge e guida da sola la classifica con 5 punti di vantaggio nei confronti di Milano e 7 sulla coppia Parma-Villa Cortese.TUTTI IN DUBAI. Sta prendendo corpo l'ipotesi di portare il nostro volley in Dubai: potrebbe essere infatti la Final Four della Coppa Italia femminile ad emigrare per l'interessamento della principessa Sheikha Shamsa Al Maktoum, grande appassionata del nostro amamto sport. Una grande opportunità da cogliere al volo, sia per gli apsetti promozionionali che per le positive implicazioni di carattere economico che riveste. E di questi tempi è un particolare da non sottovalutare...FACEBOOK. Ringrazio gli ideatori del Dallari Fan Club, nato spontaneamente su Facebook, dove io peraltro non sono presente. E' nato spontaneamente, come è ben evidenziato e come mi ha fatto notare mio figlio Edoardo, grande fruitore del fenomeno del momento. E ringrazio di cuore tutti quelli che si stanno iscrivendo, per me è un vero onore.BAGNOLI CT DELLA RUSSIA. Era nell'aria da diverso tempo e ne avevamo parlato a più riprese. Adesso però è ufficiale: Daniele Bagnoli è stato nominato nuovo ct della nazionale maschile russa, conservando pure fino al termine di questa stagione il ruolo di allenatore della Dinamo Mosca. Un riconoscimento decisamente meritato per il tecnico mantovano, pluriscudettato con Modena e Treviso, e una seria preoccupazione in più per l'Italia: cosa farà adesso la Russia con un bravo tecnico in panchina? Chi riuscirà a batterla? Si allunga pertanto la lista degli allenatori italiani sulle panchine della varie nazionali: Emanulele Zanini alla Slovacchia, Mauro Berruto alla Finlandia, Fausto Polidori alla Turchia, Julio Velasco alla Spagna, Silvano Prandi alla Bulgaria, più Roberto Serniotti forse alla Grecia. A conferma della qualità sopraffina della nostra scuola tecnica.Buona pallavolo a tutti!
08/02/2009
Pesaro ha vinto la sua prima Coppa Italia dominando le finali di Eboli
Ha ragione il mio amico Zé Roberto: vincere, nello sport, fa proprio bene. Tonifica fisico e morale. Me lo ha ribadito comprensibilmente soddisfatto nella sala hospitality del Palasele di Eboli, dove la sua Scavolini Pesaro ha vinto con merito la prima Coppa Italia della sua breve ma intensa storia pallavolistica. Lui è un grande, l'unico capace di aver festeggiato due ori olimpici con gli uomini (nel 1992 a Barcellona) e con le donne (nel 2008 a Pechino), ma ha ancora una grande dose di umiltà e tanta voglia di crescere. Un bellissimo esempio dal quale imparare, non solo nella pallavolo. Una persona fantastica che conosco da quasi vent'anni, lungo periodo nel quale non ha mai smesso di stupirmi. Continua a farlo pure in questa sua nuova avventura italiana (la precedente era stata a Belluno da palleggiatore nei primi Anni 80) alla guida della squadra che può centrare uno storico Grande Slam. "Abbiamo appena vinto la Coppa Italia, ma io penso già alla Champions League: voglio vincerla. E devo anche dire che sono basso in quanto a percentuali di successi in Coppa Italia: 1 su 3 partecipazioni, il 33 per cento. Ancora poco". Avete capito cosa significa avere mentalità vincente? Anche grazie a lui Pesaro ha chiuso la Final Eight di Eboli senza persere un set: 3-0 nei quarti al Conegliano, 3-0 in semifinale a Busto Arsizio, 3-0 in finale al Novara, pugnace, volenteroso, mai domo, ben disposto in campo, ma incapace di arginare lo strapotere di un gruppo che oggi non conosce obiettivamente rivali in Italia. Per completezza, forza fisica e convinzione nei propri mezzi: lo si può evincere facilmente vedendo con quale tranquillità affrontano anche i momenti più difficili, consapevoli di possedere mille soluzioni tecniche, tattiche e agonistiche capaci di risolvere qualsivoglia situazione. Chi ama la pallavolo, e sono fortunatamente tanti, nel cuore della Campania si è divertito gustandosi bellissime partite nei tre giorni che hanno caratterizzato un fine settimana importante: per il risultato tecnico, di ottimo livello, e per le riflessioni che hanno caratterizzato il vertice del movimento in viste del futuro imminente. Il presidente della Lega femminile Mauro Fabris ha chiamato a raccolta i presidenti delle società per cercare di riflettere sulle soluzioni da adottare per affrontare la crisi che attanagli il Paese e il mondo, proiettandosi nel contempo nel futuro. Risultato: tentativo di ridurre i costi di gestione di circa il 30 per cento (con un forte ridimensionamento dei compensi alle giocatrici), necessità di organizzare eventi tipo un VolleyLand rosa, possibilità di andare a giocare un evento a Dubai (la Supercoppa Italiana?), proposta di bloccare le retrocessioni per consentire ad alcune società di non dissanguarsi optando eventualmente su organici infarciti di giovani (speriamo nelle promesse come le novaresi Barcellini e Scarabelli, 15enne già gettata nella mischia dall'ottimo Pedullà). La situazione è complicata, questo è noto, e sarà meglio che si inizi a pensare e pure ad agire se si vogliono evitare pericolose complicazioni nel breve periodo. Lo sa bene anche la Federazione, tanto è vero che il presidente Carlo Magri si è detto solidale con la Lega femminile (esattamente come aveva fatto un settimana fa a VolleyLand con la Lega maschile): del resto fare come gli struzzi non giova a nessuno, fingere che la realtà sia ben lungi dall'attuale è sinonimo di stupidità. Che il movimento sia vivo lo ha confermato anche Eboli dopo che segnali significativi erano giunti da Forlì: dopo una partenza in sordina nella giornata di venerdì, sabato c'era un bel gruppo di tifosi ad assistere alle due belle semifinali (soprattutto quella vinta da Novara su Bergamo è stata giocata su livelli di assoluta eccellenza) e domenica erano più di 5.000 nel gigantesco impianto salernitano: queste sono occasioni importanti per promuovere il nostro sport oltre i confini abituali, e pertanto l'obiettivo si può dire raggiunto. Nella speranza che il campionato si concluda regolarmente, visto che qualche grido d'allarme lo si avverte. Prevenire e senza dubbio meglio che curare, nella speranza che la malattia non sia troppo seria... Intanto applaudiamo le gesta di una grande Scavolini, eccezionale come squadra e fantastica nelle singole: la Ferretti è ormai un certezza in regia, la Guiggi e la Furst al centro sono una garanzia, Costagrande, Jaqueline e Skowronska sono tre bocche da fuoco impressionanti, Wijnhoven un libero-certezza. Complimenti a tutte, meritatissimi. Allargandoli alla società e allo staff tecnico, che sta lavorando in maniera egregia. "Queste settimana abbiamo fatto pesi 4 volte, da lunedì a giovedì, per prepararci al meglio in visto dei tre giorni di gara - mi ha detto Angelo Vercesi, il preparatore atletico che lo scorso anno è diventato campione d'Italia in panchina ma adesso è tornato al suo ruolo originale - del resto noi partiamo dal presupposto che il lavoro tecnico deve basarsi innanzi tutto su ottime condizioni fisiche, poi si può intensificare e conseguentemente migliorare". Stando ai risultati e alla prestanza delle biancorosse, una spanna sopra le altre da questo punto di vista, non si può che dargli ragione. Buona pallavolo a tutti!
04/02/2009
Un regolamento per disciplinare il futuro
Abbiamo iniziato per primi a gettare il sasso nello stagno del volley lanciando un grido d'allarme preoccupato e preoccupante: attenzione, la crisi globale sta per travolgere anche il nostro mondo, stiamo attenti, pensiamo a quali contromisure adottare (leggere i precedenti editoriali per avere conferma). Abbiamo sentito alcune componenti della pallavolo italiana, e altre ne sentiremo a breve. Quello che è certo è il fatto che non si può fare come gli struzzi oppure come le tre scimmie: è il momento di agire, possibilmente con intelligenza, per evitare guai più seri in un futuro non troppo lontano. La Lega maschile di serie A ha proposto una riduzione ai compensi sull'ordine del 15 per cento, non intervenendo ovviamente su quanti percepiscono gli emolumenti più bassi (sotto i 30.000 euro all'anno per la serie A1 e i 20.000 euro per la serie A2, tanto per intenderci). Le parti - come c'era da attendersi - sono per il momento su posizioni diverse, con le società da una parte e dall'altra i giocatori, gli allenatori, forse qualche dirigente e soprattutto i procuratori, che difendono i propri e gli altrui interessi (quelli dei loro assistiti). Il tavolo della trattativa è comunque stato aperto e questo è importante, nella speranza che ci si renda conto che il mondo del volley non può essere immune da quanto sta accadendo nel resto del Paese e anche fuori dagli italici confini: del resto per capacitarsene basta leggere un qualsivoglia giornale, sentire un notiziario alla radio o vedere un tg... Poi ognuno terrà il comportanmento che riterrà opportuno, come del resto è democraticamente giusto che sia. Un ridimensionamento complessivo nell'immediato pare comunque inevitabile, anche nel caso in cui (remoto) si decida di non agire già nella stagione in corso, perchè non si può continuare a spendere 100 se gli introiti sono 70 e forse a breve 50, pena un buco di bilancio spesso insanabile. Con tutte le conseguenze del caso: lo sanno bene chiunque gestisca un budget famigliare, cioè in pratica tutti noi, senza bisogno di essere dei contabili in un'azienda piccola o grande che sia. In questa situazione particolare e inedita ci sarà di certo chi si comporterà correttamente, chi cercherà di approfittarsene (anche rinforzando il proprio organico spendendo più del dovuto: è sempre successo e sempre succederà), chi continuerà a pagare regolarmente e chi invece non lo farà adducendo come pretesto che pure gli altri fanno così (al proposito Bruno Bagnoli, tecnico di Padova, ha detto che in questo modo si falsano i campionati, perchè dovrebbe essere penalizzato anche in classifica). Continuando nella direzione intrapresa negli ultimi anni è opinione condivisa dai più che possa portare solo al collasso del movimento; un movimento (e parlo della serie A maschile nella sua totalità) che in realtà accumula insoluti o ritardi nei pagamenti sull'ordine del 2-5 per cento di un monte-stipendi di circa 50 milioni di euro complessivi: non poco ma nemmeno una percentuale drammatica, basta sentire come se la cava ogni vostro amico che oggi fa il libero professionista, l'artigiano o il commerciante (e non voglio parlare dei dipendenti licenziati o cassaintegrati!). Quello che mi auguro è pertanto che a guidare tutte le decisioni che verranno assunte dalle parti sia il buon senso, soluzione in questo momento forse inevitabile. Intanto c'è stato il riconoscimento dell'Associazione Giocatori presieduta dall'ex giocatore Ezio Longo, è stata presentata l'intenzione di prevedere una sola retrocessione in A2 nella stagione 2009/2010 (e una sola promozione tramite play off), la riduzione della serie A2 a 14 squadre nel 2010/2011, la Federazione ha dimostrato la sua disponibilità nel contribuire alla soluzione del problema. Prossima tappa a Bologna lunedì prossimo, dove si deciderà cosa verrà accettato della proposta e cosa verrà chiesto in cambio (garanzie fedejussorie? prolungamenti dei contratti a fronte delle riduzioni immediate?). Intanto la Lega maschile ha già redatto un regolamento di controllo affidato alla Commissione Ammissione ai Campionati con una graduatoria sul comportamento delle società, che in via del tutto eccezionale pubblichiamo nella sua interezza, affinchè possiate capacitarvi che non manca chi cerca di fare le cose seriamente.Buona pallavolo a tutti!
01/02/2009
Fantastico VolleyLand a Forlì, con la vittoria di Macerata, di Latina e del nostro sport
E' stato un gigantesco spot alla pallavolo, un'indimenticabile festa dello sport che ha prevaricato i confini della pallavolo. Parlo della decima edizione di VolleyLand, andato in scena al PalaFiera di Forlì. Veramente accattivante, coinvolgente, meraviglioso, emozionante: 7.000 spettatori e passa per assistere a una splendida finale di Coppa Italia tra Macerata e Cuneo, quasi altrettanti per gustarsi la bella finale della Tim Cup di serie A2 vinta 3-1 da Latina su Gioia del Colle, un mare di gente nei vari padiglioni allestiti come sempre con maestria dalla Lega maschile. E' stato bello esserci, ha regalato una due giorni di rara intensità assoutamente in controtendenza con il clima di pessimismo che si respira in questo momento nel nostro Paese. Tanti sorrisi, tanti appassionati soddisfatti, tanta pallavolo di altissimi livello. Davvero. Ad alzare la 31a Coppa Italia è stata la Lube Banca Marche Macerata, in trionfo per la quarta volta nella storia, per la seconda consecutiva dopo la vittoria ottentuta un anno fa al Forum di Assago: la squadra di Fefè De Giorgi (al terzo trionfo personale da allenatore, più quello da giocatore del 1996 con Cuneo)ha meritatamente fatto propria per 3-1 una partita che ha ottimamente interpretato, soffrendo tanto nel secondo set ma riuscendo a resistere nel quarto alla veemente reazione di una pugnace Bre Banca Lannutti, capace di onorare degnamente la più affascinante kermesse del nostro sport. Onore ai vincitori dunque, ma onore anche ai vinti: la formazione di Silvano Prandi (alla decima finale di una carriera formidabile, la prima era stata nel 1979 con Torino!) ha interrotto a 18 la striscia vincente tra campionato, Coppa Cev e Coppa Italia, ma ha conferato di possedere la potenzialità nei singoli (in primis Gonzales, Wijsmans, Nikolov) e nel collettivo di puntare allo scudetto. I marchigiani, trascinati da uno stratosferico Igor Omrcen, da un eccellente Matteo Martino (ormai maturo per l'alto livello giocato con continuità) e da un formidabile Valerio Vermiglio (alla quinta coppa personale, la terza consecutiva, premiato giustamente miglior giocatore della Final Four), hanno centrato il secondo obiettivo stagionale dopo la Supercoppa Italiana e adesso puntano all'Europa e al tricolore. Applausi a tutti i protagonisti di una partita di rara intensità che ha fatto capire ancora una volta al mondo - che ha potuto seguire l'evento in diretta grazie alle tante televisioni collegate - quanto sia alto il livello tecnico, tattico e agonistico del nostro campionato. Applausi a Forlì, che si è stretta intorno al cuore pulsante del volley gremendo il palasport romagnolo, applausi alla Lega maschile che ha organizzato una manifestazione perfetta (con il fiore all'occhiello del campo tricolore, finalmente idoneo e promosso dopo le polemiche dei giorni scorsi, e sono sinceramente contento per il mio amico Massimo Righi che ha dormito cinque minuti a notte), applausi al pubblico, che ha confermato ancora una volta di essere il migliore con un comportamente encomiabile. E' stato bello esserci, perchè per due giorni abbiamo respirato, vissuto, traspirato, metabilizzato pallavolo in tutte le salse: in giro per gli stands, nei vari campi secondari dove hanno giocato migliaia di ragazzi e di ragazze, nell'arena centrale. E anche al convegno del Panathlon nel quale venerdì sera sono andato a parlare di volley insieme al mito vivente Andrea Giani, grande occasione per promuovere il nostro sport a chi ama lo sport, oppure alle Terme di Castrocaro, dove domenica mattina sono andato a moderare il botta e risposta tra 400 allenatori e i ct delle varie nazionali: c'erano tutti, da Anastasi a Barbolini, da Bracci a Gardini, da Cantagalli a Schiavon, da Mencarelli a Moretti. Una bellissima esperienza, molto formativa, utile anche per parlare tutti insieme delle nuove regole che fanno riferimento soprattutto al fallo di invasione a rete. E' stato bello esserci e me lo hanno detto in tantissimi alla fine di un week end servito per ricordare che il microcosmo della pallavolo è più grande di quello che a volte valutiamo, con tutti i suoi valori positivi e con una forza veramente incredibile. Occorrerebbe sfruttarla meglio, con continuità, ma questo è una altro discorso e ne parleremo un'altra volta. Per adesso gustiamoci appieno questa fantastica edizione di VolleyLand, con tutte le sue tante positività. E' stato bello esserci e poter raccontare tutto questo dai microfoni di Sky Sport insieme ad una squadra che non conosce eguali: Zorzi, Vullo, Cantagalli, Bertoli, ma anche Prini, Locatelli, DonatoGrosso, Cacciatori, ma anche Corsolini, Velli, Monfregola, Pizzo. Senza dimenticare cameramen, microfonisti, macchinisti, tecnici, grafici, esperti di lavagna. Un autentico lavoro d'equipe apprezzato in maniera incredibile pure all'estero, come mi hanno detto ancora una volta osservatori stranieri presenti a Forlì: giapponesi, bulgari, polacchi, argentini, brasiliani. Ci guardano tutti e reputano il lavoro di Sky Sport un punto di riferimento per la produzione televisiva del volley a livello internazionale. Ovviamente ne vado fiero, perchè è il frutto di un duro lavoro, quotidiano, meticoloso, con cura dei particolari e attenzione ai dettagli tecnici, dello sport e della tv. Con in più una componente che non si può comprare: la passione di tutti. Elemento raro, e proprio per questo ancor più prezioso. Quella passione autentica che ho palpato a VolleyLand, capace ancora una volta di stupirmi, dopo dieci anni di vita. Grazie a tutti quelli che sono venuti, dal profondo del cuore: mi avete fatto capire, casomai ce ne fosse bisogno, che la pallavolo ha una marcia in più, nonostante i tanti problemi che l'attanagliano. E proprio per questo mi auguro che VolleyLand non venga dimenticato in fretta, ma venga capitalizzato e sfruttato a dovere. Vanificare questi momenti, soprattutto oggi, sarebbe stupido e pericoloso per il futuro. E adesso tutti a Eboli, dove nel prossimo fine settimana si giocherà la Final Eight della Coppa Italia femminile che promette nuovo spettacolo. Buona pallavolo a tutti!
29/01/2009
Festa a Bassano, a Mantova e a Forlì. Probabilmente non a Bologna
Settimana di festa per la pallavolo italiana, in vista del grande lunedì, in cui la Lega maschile e quella femminile incontreranno distintamente i procuratori e i rappresentanti dei giocatori per concertare - almeno nella speranza - il futuro economico del movimento di vertice. Ma procediamo con ordine.LA GRANDE FESTA DI BASSANO. Ancora una volta Bassano del Grappa ha risposto alla grande in occasione dei quarti di finale della Coppa Italia: tutto esaurito per assistere alla facile vittoria di Macerata su Vibo Valentia e alla grande sfida tra Treviso e Trento, succulenta anticipazione della finale che ci regalerà Forlì. Ha vinto la Sisley al tie break, confermando una tradizione favorevole che vede tra l'altro Stoychev sempre sconfitto ad opera della squadra orogranata: ma a vincere davvero è stata la pallavolo, davvero stellare, teletrasmessa nel mondo grazie a Sky Sport e capace di entusiasmare tutti quanti, grandi e piccini...LA GRANDE FESTA DI MANTOVA. Anche al gigantesco PalaBam bella cornice di pubblico per assistere alle due partite Verona-Cuneo e Piacenza-Montichiari, a conferma del fatto che la formula adottata dalla Lega è vincente. E' vero che si è complicata la macchina organizzativa, divenuta itinerante, ma bisogna fare promozione in giro per l'Italia, laddove l'amore per il volley esiste anche in maniera latente. Proprio come nella città di Virgilio, dove la Bre Banca Lannutti ha superato la Marmi Lanza col punteggio di 3 a 1, la Copra Nordmeccanica non ha concesso neppure un set all'Acqua Paradiso Gabeca.LA GRANDE FESTA DI FORLI'. Nel week end sarà poi il Palafiera forlivese ad ospitare la decima edizione di VolleyLand, splendida kermesse sportiva che vedrà il nostro sport declinato in ogni sua forma. Incontri con i campioni, stand espositivi, stage tecnici di aggiornamento, tavole rotonde (come quella dei medici), e ovviamente l'epilogo della Tim Cup: sabato le due semifinali (alle 16.15 Macerata-Piacenza e alle 18.30 Cuneo-Piacenza), domenica la finale di A2 alle 16.00 e di A1 alle 18.30. Il tutto, come sempre, in diretta su Sky Sport 2 con il commento di Vullo, Zorzi, Bernardi, Bertoli e Cantagalli. Una due giorni da non perdere per nulla al mondo, se amate questo bellissimo sport. Con la ghiotta anticipazione della serata di venerdì dedicata dal Panathlon di Forlì al momento che vive la pallavolo, dove sarò felice ospite insieme ad Andrea Giani e Massimo Righi, amministratore delegato della Lega maschile che questa settimana ha perso qualche anno di vita per le tensioni vissute...LA GRANDE FESTA DI LUNEDI'? ll giorno dopo VolleyLand cambierà il clima: a Bologna la Lega maschile incontrerà i procuratori per discutere un piano di ridimensionamento dei costi, ipotizzato per il futuro vista la situazione economica mondiale. La recessione esiste e solo un ottuso non può rendersene conto. Cosa succederà? Ho cercato di anticipare qualche mossa scambiando a Bassano qualche chiacchiera con Eugenio Gollini, avvocato e da una decina d'anni anche procuratore soprattutto di giocatori, di qualche giocatrice e non di allenatori, questo occorre specificarlo per correttezza di informazione a chi legge."Il momento è molto importante per ridisegnare parte delle norme e riequilibrare il sistema - questa la sua prima riflessione - in me, ma anche in tutti gli altri procuratori esiste la consapevolezza di quello che sta accadendo, sarebbe assurdo affermare il contrario. Io però parlo per noi, non per i giocatori: loro non so come la pensano. Qui sarà l'Associazione dei Giocatori, presieduta dall'ex giocatore e ora avvocato Ezio Longo, a esprimersi".Anche se non è riconosciuta dalla Lega maschile, il dubbio sorge spontaneo? "Per me ha rappresentatività dei giocatori di A1 e A2, e pertanto vedremo cosa accadrà. Noi procuratori rappresentiamo i singoli atleti, non la collettività". Cosa potrà accadere lunedì: si andrà come pensano i più in rotta di collisione tra le parti? "Io penso positivo, e se devo essere sincero penso che gli effetti della situazione venutasi a creare si vedranno nel prossimo mercato, dove forse ci saranno delle belle sorprese. Parlare però di un ridimensionamento del 10-15 per cento non mi pare strada percorribile". Perchè? "Il motivo è semplice: i giocatori forti sono sempre ambiti da tutti e c'è sempre stato e sempre ci sarà qualche presidente disposto a fare sforzi superiori agli altri se non addirittura follie per accaparrarseli. Ecco questo è proprio il punto nodale del discorso: quanto vale per un padre-padrone di una società avere buoni rapporti con le istituzioni che possono essere garantiti dalla visibilità che assicura una buona squadra di volley?". Il problema non pare dunque di facile soluzione, e di certo si prospetta una battaglia lunga tra le parti. "E non riguarderà solo i giocatori, ma anche gli allenatori e i dirigenti, non bisogna dimenticare che le componenti del nostro universo sono tante. Il movimento è sovradimensionato? Può essere. La serie A1 e la serie A2 sono due mondi diversi? Questo è certo. Ci sono società a rischio? Non mi sento di escluderlo, però è sempre successo, e forse sempre accadrà. Credo però che ne vedremo delle belle, nell'immediato e anche la prossima estate". Staremo a vedere, raccontando - e commentando liberamente - tutto quello che accadrà. Con un monito che viene dal buonsenso: forse è meglio rinunciare a qualcosa piuttosto che mettere a repentaglio tutto. Non dimenticando che il mondo è cambiato: quello della finanza, dell'industria, dell'informazione, con decine di migliaia di posti di lavoro volatilizzati nello spazio di un mattino. Poi ognuno è libero di pensarla come vuole, difendendo ovviamente i propri interessi. Vorrei vedere il contrario. Ma qualche riflessione mi pare quantomeno opportuna. O no?
23/01/2009
Modena, serata d'amore per il volley
E' stata serata davvero speciale, per tutti quelli che hanno amato e amano la pallavolo. E lo hanno capito anche i 5.400 superappassionati di ieri e di oggi (avete capito bene, 5.400!) che si sono dati appuntamento al PalaPanini per assistere al revival della finale scudetto di vent'anni fa tra Panini Modena e Maxicono Parma. Una sfida bellissima, piena di ricordi e di significati, che ha fatto riaffiorare nella mente e nel cuore tantissimi ricordi in tutti noi. E' stato un amarcord da pelle d'oca, per nulla patetico, con la ricostruzione magica e spontanea dell'atmosfera che in tanti avevamo respirato nel 1988: tanti campioni in campo allora, tanti campioni in campo oggi, generalmente in buone condizioni fisiche, tanto da regalare tre set di buona fattura. Tanto pathos allora, tantissime emozioni l'altra sera, con qualche palla inevitabilmente in rete e qualche errore di troppo, peraltro comprensibile, ma pure con lo spirito agonistico che ha contraddistinto questi grandi giocatori che poi hanno rappresentato l'asse portante della nazionale maschile vincitutto, da Bernardi a Vullo, da Bertoli a Cantagalli, da Galli a Zorzi, da Giani a Lucchetta, da Bracci a De Giorgi. E' stato davvero bello esserci, è stato coinvolgente riassaporare quei momenti, è stato entusiasmante rivivere il tempo andato ricreatosi come d'incanto, ivi compresi i tanti fischi che hanno accompagnato le gesta di Andrea Zorzi, il calore dei fedelissimi gialloblù, le facce truci di Roberto Ghiretti. Devo essere sincero: non avrei mai creduto che ci potesse essere il tutto esaurito. E invece ancora una volta Modena mi ha stupito positivamente, dimostrando di essere davvero la culla, la capitale del nostro amato sport. Non ha valuto mancare nessuno alla grande festa: è venuto Bengt Gustafsson dalla Svezia, sono arrivati Dusty Dvorak e Doug Partie (uguale a vent'anni fa: vivere a San Diego fa ovviamente bene...) dagli Stati Uniti, Esteban De Palma e Raul Quiroga (ancora un ragazzino) dall'Argentina. Mancava solo Gianpaolo Montali, ed è stato un peccato: per lui, non per il pubblico. Ormai dice ai più di non amare riproiettarsi nel mondo che gli è appartenuto per una vita (e lo ha fatto diventare Montali, a dire il vero): mi spiace davvero, perchè non si sputa nel piatto nel quale si è mangiato (e si continua a mangiare, come andava dicendo ai più il presidente federale Carlo Magri "Però ogni mese l'ex ct chiama in Federazione per sincerarsi del fatto che gli venga pagato regolarmente lo stipendio, il che avverrà fino a maggio di quest'anno"). Però ognuno è libero di comportarsi come vuole, e la festa ha visto tantissima gente fermarsi al PalaPanini fin oltre la mezzanotte. Avete capito bene: un'ora e mezza abbondante dopo il fischio finale, con foto, firme, lacrime e pacche sulle spalle. Il tutto è terminato con la proiezioni di un vecchio filmato che ha fatto rivivere ai tantissimi presenti gli scudetti gialloblù: c'era il mio commento, e non avevo più risentito quelle urla dopo quel quadriennio tricolore datato 1986-1989: mi ha fatto un immeso piacere. Per la cronaca, ha vinto Modena per 3-0, e sono stati raccolti oltre 40.000 euro per La Lanterna di Diogene, associazione che aiuta i ragazzi disabili. Complimenti a tutti di cuore, iniziando da Tonino Panini, figlio dell'indimenticabile commendator Giuseppe, ideatore di una serata che ci ha fatto sentire tutti più giovani. Mi sono divertito moltissimo e mi sono anche emozionato, quando a inizio secondo set ho salutato al microfono il pubblico in mezzo al campo, ringraziando Modena per quella magica serata, tutti i giocatori e Julio Velasco per quello che avevano regalato a tutti noi. Ci rivedremo tra vent'anni. "E quella volta vinceremo noi" ha detto simpaticamente davanti a tutti l'ex palleggiatore biancoazurro Carlo Alberto Cova.FORLI' IN FESTA. E visto che vogliamo trovare spunti positivi, vi ricordo anche l'appuntamento con Champion Volleyland, la grande festa del nostro sport che andrà in scena sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio al PalaFiera di Forlì: in campo le quattro migliori squadre del momento, impegnate a contendersi la Coppa Italia (dopo i quarti di finale in programma a Bassano del Grappa e a Mantova), ma quello che più conta è il fatto che la pallavolo verrà declinata a 360° in ogni sua forma, con stand espositivi, incontri con i campioni, meetings. Un week end da non perdere per nulla al mondo.MANTOVA IN FESTA. Al PalaBam andranno in scena anche le seminali della Coppa Italia maschile di serie A2: alle 18.00 la sfida avvincente tra Santa Croce-Latina e alle 20.30 quella tra Roma-Gioia del Colle. Le due vincenti se la vedranno al PalaFiera di Forlì domenica 1 febbraio con inizio alle ore 16.00, in diretta su Sky Sport 2.EBOLI IN FESTA. Da venerdì 6 a domenica 8 febbraio sarà invece il grandissimo palasport campano ad accogliere la Final Eight di Coppa Italia femminile. Un appuntamento bellissimo, coinvolgente, con grandi giocate e belle ragazze. E la diretta di Sky Sport 2, che trasmetterà interamente anche la Final Eight maschile: un impegno massiccio, con tutti i commentatori impegnati e una programmazione capillare per soddisfare anche i palati più raffinati ed esigenti.CIAO PAOLINO. L'Edilesse Cavriago ha sciolto il contratto con Paolino Guidetti, affidando la panchina a Massimo Dagioni. Si tratta dell'ottavo allenatore esonerato in questa stagione, dopo che Dall'Olio ha sostituito Renan Dal Zotto a Treviso, Zanini ha preso il posto di Giani a Modena, Marchesi quello di Scarduzio a Mantova, Fenoglio quello di Giacobbe a Isernia, Bonitta quello di Radamès Lattari a Martina Franca (per essere poi avvicendato da D'Onghia) e Radamès quello di Dagioni a Castellana Grotte. E forse i cambi non sono ancora finiti...Buona pallavolo a tutti!
20/01/2009
Tutti a Modena per la serata delle stelle
Premessa: vi devo ringraziare perchè in tantissimi mi avete chiamato/scritto per esprimere il vostro parere in relazione all'argomento trattato ultimamente in queste mie riflessioni. Dar vita a un pensatoio comune a tutti quelli cha amano la pallavolo sta facendo nascere qualche idea interessante per affrontare un futuro che si preannuncia con qualche nube. Qualcuno sostiene che sarà denso di problemi, ma io sono realista tendenzialmente ottimista per natura e pertanto voglio vedere il domani del nostro sport in maniera non catastrofica.LA POSIZIONE DELLA LEGA. Venerdì scorso l'assemblea delle società maschili ha affrontato a lungo l'argomento, dando mandato al Consiglio Direttivo di elaborare un piano signficativo per calmierare le spese. Ovviamente vi terremo informati sulle metodologie applicate, ma pare inevitabile che il centro del problema sia e sarà il monte stipendi degli atleti, che in buona parte dei casi societari corrisponde all'80-85 per cento delle uscite. Inutile rimarcare il fatto che è su questo macronumero che si dovrà incidere, tanto è vero che presto si darà il via a un confronto serie e serrato con i procuratori, che avranno il compito di fare da cuscinetto con i giocatori (più che con gli allenatori, che già percepiscono in generale stipendi che possiamo definire nella norma dei lavoratori). Vi posso anticipare che a brevissimo farò un faccia a faccia con uno dei procuratori più importanti per dar voce anche a loro. Mi pare corretto. Vi getto però lì uno spunto di riflessione: sabato scorso ho incontrato un vecchio amico, attualmente nel cda del Viadana Rugby (società davvero bene attrezzata, piena di sponsor, di idee e di volontà), e parlando della situazione generale dello sport mi ha detto che loro spendono meno del 40 per cento del budget (avete capito bene!) per i giocatori. Che peraltro nel rugby sono davvero tantissimi. Meditate, gente, meditate.MODENA IN FESTA. In tutto questo, troviamo comunque il tempo per dedicarci a una serata storica, piena di emozioni e di ricordi. Giovedì sera al PalaPanini di Modena va in scena il match revival tra la vecchia Panini e la vecchia Maxicono Parma, le due squadre che hano regalato sfide epiche. Momento fantastico, come del resto ha ben capito anche il pubblico, visto che hanno già venduto più di 3.000 biglietti! Pazzesco. Sarà bellissimo esserci, anche se con qualche chilo in più e i capelli bianchi, perchè quei meravigliosi Anni 80 hanno gettato le basi ai successi della nazionale vincitutto, hanno plasmato grandi campioni, hanno fatto vivere un pathos indimenticabile, hanno offerto la possibilità al grande pubblico di capire cosa era la pallavolo. Anche io sono legatissimo a quel periodo e forse forse mi commuoverò un po' nel rivedere tanti amici: Vullo, Bertoli, Lucchetta, Bernardi, Partie, Bracci, Giani, Zorzi, Errichiello e chi più ne ha più ne metta. Sono stati anni fondamentali per tutti noi, non solo per i giocatori, perchè stato allora che si è capito che la pallavolo era uno sport vero, capace di entrare nell'immaginario collettivo e di non restare circoscritto a fenomeno emiliano-romagnolo. Sarà bello esserci, ripensando a ieri (al PalaPanini feci 20 anni fa la prima diretta di una finale scudetto sulla tv modenese Antenna 1 grazie al fatto che la Rai trasmetteva solo una sintesi in differita), ma gettando pure la mente al nostro futuro godendoci per una sera il presente.FORLI' IN FESTA. E visto che dobbiamo trovare spunti positivi, vi ricordo anche l'appuntamento con Volleyland, la grande festa del nostro sport che andrà in scena sabato 31 gennaio e domenica 1 febbraio al PalaFiera di Forlì: in campo le quattro migliori squadre del momento, impegnate a contendersi la Coppa Italia (dopo i quarti di finale in programma a Bassano del Grappa e a Mantova), ma quello che più conta è il fatto che la pallavolo verrà declinata a 360° in ogni sua forma. Un week end da non perdere per nulla al mondo.EBOLI IN FESTA. Da venedrì 6 a domenica 8 febbraio sarà invece il grandissimo palasport campano ad accogliere la Final Eight di Coppa Italia femminile. Un appuntamento bellissimo, coinvolgente, con grandi giocate e belle ragazze. E la diretta di Sky Sport 2, che trasmetterà interamente anche la Final Eight maschile: un impegno massiccio, con tutti i commentatori impegnati e una programmazione capillare per soddisfare anche i palati più raffinati ed esigenti.Buona pallavolo a tutti!
13/01/2009
Come ha fatto Catania a tagliare il 30% dei costi? Ce lo dice Fabio Pagliara
Dopo le prime riflessioni di Massimo Righi, Amministratore Delegato della Lega maschile di Serie A, continuiamo la nostra analisi della situazione presente e futura della pallavolo italiana con le riflessioni di un bravo dirigente, che già quest’anno ha fatto un taglio netto di 300.000 euro al suo budget per problemi oggettivi, ridimensionandolo del 30 per cento. Fabio Pagliara, Amministratore Delegato della SP Catania, partecipante al campionato maschile di serie A2, e in passato, nel 1992, anche Direttore Generale della Lega maschile. - Come avete fatto? “Abbiamo agito in più direzioni. Innanzi tutto abbiamo liberato giocatori come Francesco Corsini (andato a Martina Franca) e Stefano Moro (ceduto a Castellana Grotte) rimandando in Bulgaria Stoyanov: e di queste decisioni siamo fieri perché abbiamo creato sì un danno tecnico a noi, ma non abbiamo penalizzato il sistema visto che i giocatori sono andati in squadre più forti guadagnando quello che volevano. Poi abbiamo rinegoziato con i contratti con i giocatori, dividendoli in due fasce: abbiamo chiesto agli atleti che percepivano gli stipendi più sovradimensionati per noi di mettersi mano sulla coscienza e di accettare il 20/25 per cento in meno, mentre non abbiamo toccati i contratti di quelli che guadagnavano meno. Sarebbe stata obiettivamente una vergogna decurtare del 20 per cento gli emolumenti di chi guadagna 20.000 euro l’anno. Devo dire con soddisfazione che tutti hanno dimostrato sensibilità accettando le nostre proposte, anche in considerazione della situazione pesante che vive la nostra città”. - Come vi siete comportati con i vostri sponsor, che hanno chiesto di rinegoziare dopo che avevamo firmato i contratti? “Noi abbiamo 62 soci nel nostro azionariato: i nostri sponsor sono anche proprietari delle rispettive aziende. Con loro abbiamo accettato le decurtazioni proposte senza applicare penali, chiedendo però nel contempo un gentlement agreement per prolungare gli accordi. Del resto a Catania esistono anche degli evidenti problemi di carattere sociale: se le aziende fanno licenziamenti oppure mettono i dipendenti in cassa integrazione, come si fa a non accettare la situazione che si è venuta a creare?”. - Ci dici quale può essere la tua ricetta in prospettiva futura? “ Esistono diversi modi per calmierare i costi. Innanzi tutto una panchina fortemente locale: provocatoriamente dico che in serie A2 ci dovrebbero essere 3 dei 12 giocatori provenienti dalla provincia: in questo modo tra l’altro si incentiverebbe significativamente il settore giovanile. Poi io vieterei alle squadre di portare via i giocatori dalla regione di appartenenza fino al 16° anno. Punto numero 2 : serve necessariamente un meccanismo di salary cup, pur nella consapevolezza del fatto che qualcuno può non rispettarlo. Si darebbe vita comunque a una norma da rispettare da parte dei giocatori e dei procuratori. Terzo: sono d’accordissimo con quanto già approvato in Lega in merito ai pagamenti degli impegni presi. In questo modo si obbliga le società a rispettare gli accordi presi. Oggi come oggi i giocatori devono firmare la liberatoria in cui attestano che hanno percepito almeno il 70 per cento degli emolumenti: il 30 per cento andrà poi pagato entro il 31 dicembre. Cosa porta tutto questo? Il fatto che le società spalmano sulla stagione successiva i debiti di quella precedente. I bilanci sono fatti di spesa corrente, non ci sono ammortamenti, e pertanto ci si trova a pagare due stipendi. Questa è una bella mossa perchè costringe tutti in futuro a offrire i soldi di cui si sa di poter disporre, non promettere quanto si sa già che non si avrà mai, visto quello che si rischierà in quanto a multe, penalizzazione del punteggio ed escussione della fidejussione”. - Altre idee per calmierare i costi? “Devo dire che si dovrebbero ridurre tasse federali oggi a dir poco scandalose: la serie A2 paga 1.300 euro per ogni partita, 650 chi gioca in casa e chi gioca in trasferta. E poi costa decisamente troppo tesserare uno straniero e un comunitario tra transfer internazionale, tasse federali in Italia e in Fivb. Volete un esempio: tesserare Hugo Conte, oggi non tesserato per nessuno e pertanto con transfer gratuito, costa 3.500 euro. Semplicemente esagerato. Poi per la serie A2 esistono costi che potrebbero essere ottimizzati mediante servizi offerti tramite l’intervento della Lega: ad esempio nell’ospitalità, nei viaggi, nei trasporti si potrebbero cercare partner comuni abbattendo i valori del 25/30 per cento. In momenti di grande crisi come questo occorrono soluzioni che siano strutturali: il governo della Lega e della Fipav devono intervenire con manovre di grande impatto, ad esempio abolendo le retrocessioni, il che farebbe diminuire il rischio sportivo: se per un anno in A1 non si retrocedesse, si calmiererebbero i costi del 40 per cento. E poi la serie A2 non è assolutamente in grado si scimmiottare la A1 da diversi punti di vista: bisogna dare a questo campionato una dimensione nuova, più snella: non ha senso ad esempio che i dirigenti siano in giacca a cravatta, può andare benissimo un look più informale. La differenza è tale che occorre anche differenziare alcune regole, senza ovviamente degenerare nel Far West”.
08/01/2009
La ricetta di Massimo Righi per uscire dalla crisi
La crisi globale del sistema economico-finanziario internazionale ha inevitabilmente coinvolto anche l’Italia e di riflesso il sistema pallavolo. Non poteva essere altrimenti. Da oggi inizieremo un percorso di responsabilità nei confronti dello sport che nel cuore ci/mi sta, per cercare di capire cosa bisognerebbe fare per affrontare una situazione che si preannuncia quanto mai complicata. Un pensatoio aperto a tanti, un frullatore di idee dal quale attingere qualche spunto possibilmente intelligente. Il primo personaggio al quale mi sono rivolto è Massimo Righi, attivissimo e bravissimo Amministratore Delegato della Lega maschile di Serie A. - Cosa attende la pallavolo conseguentemente a questa situazione? “Il nostro sport è atteso da un gesto di responsabilità, preso atto del fatto che ormai il treno della crisi internazionale sta investendo tutti in comparti dell’economia e noi non possiamo far finta di niente: sarebbe stupido e pericoloso. Il nostro sistema vive di entrate legate agli sponsor e alle tv, pur se in maniera non significativa come avviene per il calcio. Proprio per questo noi possiamo accusare in maniera peggiore il rischio di avere la crisi di liquidità: le aziende iniziano già a pagare con ritardo oppure addirittura rinegoziano al ribasso contratti in essere, in quanto le banche hanno chiesto rientri anticipati. Non è vero che il costo del denaro è stato abbassato come si dice, anzi, e questo si ripercuote su pubblicità e sponsorizzazioni: arrivano purtroppo sempre più spesso comunicazioni da aziende di procrastinare o di tagliare la sponsorizzazioni. La situazione è complicata, far finta di niente o sottovalutare il problema può essere molto molto pericoloso”. - Come si esce dalla crisi, o almeno come si può cercare di affrontarla? “Noi come Lega ci stiamo dando da fare e stiamo convocando tutte le parti consociate del sistema per affrontare questa nuova realtà. Qualche soluzione esiste. La più semplice è legata, come spesso è accaduto anche in passato, al mecenatismo: i presidenti-proprietari devono provvedere a ripianare, ma adesso sinceramente non so quanti potranno farlo. La soluzione più sensata è però quella di una riduzione dei costi pesata sul costo più importante, ovvero il costo del salario, che oggi pesa per l’80-85 per cento e deve invece andare al 60-65 per cento. Se l’intero sistema torna a vivere in un equilibrio reale, in due anni si può guardare al futuro con serenità”. - Cosa prevedi nell’immediato? “Io penso che chi ha ancora risorse da investire e passione verso lo sport può far uscire dalla difficoltà. La situazione però razionalmente è diversa, vivo pensando al business plan e pertanto la passione ma non è la mia ricetta. Dobbiamo dare risposte concrete e diverse all’assemblea che abbiamo convocato per il 16 gennaio, nella quale affronteremo in maniera diretta questa tematica importantissima con i proprietari e i presidenti. Sarà un momento forse decisivo per il nostro futuro immediato”. La pallavolo sta peggio o meglio degli altri sport? “ Il calcio ha entrate diverse dalla tv e pertanto inevitabilmente una robustezza finanziaria superiore alla nostra: le società di serie A avvertiranno pertanto meno il problema di noi, mentre tutti gli altri sport subiranno la stessa crisi”. - Hai un ricetta nell’immediato? “Una potrebbe essere quella di vendere meglio i diritti tv all’estero ricavando maggiori introiti: può essere una piccola forma di salvataggio, ma ci proveremo. Così come vaglieremo tutte le altre ipotesi che ci potranno portare risorse. Oggi i grandi gruppi che hanno attività internazionale, come ad esempio Benetton, subiranno probabilmente situazione diversa potendo bilanciare alcuni comparti avvertendo meno la crisi. Sui piccoli invece l’incidenza sarà altissima: incontreranno di certo più difficoltà a sopravvivere”. - Si può arrivare a una selezionale naturale? “Potrebbe essere, e del resto anche noi l’abbiamo promossa con il nuovo regolamento amministrativo e il codice di autodisciplina e responsabilità nei confronti del sistema: forse perderemo qualcuno a favore però di una maggiore struttura del sistema complessivo. La crisi può accentuare questo passaggio, però non sono assolutamente pentito di aver dato questa struttura alla serie A. D’altro canto voglio però dire che non sono negativo su tutta la linea, visto che lo sport rappresenta ancora un messaggio positivo, e il volley interpreta in maniera particolare valori importanti per un’azienda come la pulizia e la correttezza. Anzi, oggi questo rappresenta un plus ancor più significativo”. - Argomento procuratori: vi daranno una mano a gestire questa situazione? “Anche loro sono uomini e non dei ragazzini, hanno preso visione della realtà visto che vivono in un contesto sociale ed economico complicato: oggi poi non possono portare giocatori all’estero visto che la crisi è internazionale. Devono valutare attentamente la situazione anche loro, nella consapevolezza che riduzioni agli ingaggi saranno inevitabili. Quello però che potrebbe succedere è il fatto che a perdere più soldi potrebbero essere i giocatori con reddito più basso, in quanto chi ha giocatori importanti non se li lascia scappare. In un mercato asfittico in termini qualitativi e quantitativi i migliori sono oggetto del desiderio di tutti: nella riunione di venerdì 16 lo scopo è anche quello di calmierare i costi di gestione”. - Per chiudere una nota piacevole, Volleyland… “Sarà la grande festa del nostro sport, e deve restare un momento di festa e di promozione del volley, nella quale uniamo la base al vertice. Stiamo lavorando intensamente per avere questo risultato. Volleyland rappresenta un momento di un percorso che ci deve vedere lavorare tutti insieme per Mondiali maschili del 2010: uniti per uscire dalla crisi. Solo se lavoriamo coesi in tutte le parti, coinvolte e motivate, possiamo spingere nella direzione della soluzione ai tanti problemi che ci attendono. E proprio in questa ottica il Mondiale non deve essere un evento di pochi ma dell’interno movimento del volley italiano”.
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