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14/05/2008
Il primo scudetto di Trento
Trento è campione d’Italia, per la prima volta nella storia della pallavolo italiana. E sotto rete si respira aria nuova: dopo il primo tricolore per la Scavolini Pesaro tra le donne, è arrivata anche la gioia tricolore per l’Itas Diatec Trentino, capace di infiammare una società, una squadra, una città, un’intera regione in autentico visibilio. La squadra di Stoytchev (esordiente subito scudettato come il brasiliano Vercesi tra le donne) ha fatto percorso netto nei quarti di finale contro Modena e in semifinale contro Roma, poi nell’epilogo della stagione ha domato in tre elettrizzanti partite una grande avversaria dal cuore immenso come Piacenza, costretta ad issare bandiera bianca solo nella terza e decisiva sfida disputata in una PalaTrento gremito all’inverosimile. Una grande festa per la pallavolo italiana, che ancora una volta ha regalato uno straordinario esempio di correttezza e di intelligenza sportiva. Un autentico spot a questo sport meraviglioso, che dopo trent’anni non finisce mai di stupirmi. GIOIA IRREFRENABILE PER UN CAPOLAVORO. Per tutti i giocatori trentini si è trattato del primo scudetto personale, ivi compreso un campione navigato come Nikola Grbic, uno che pure nella sua strepitosa carriera ha già assaporato un titolo olimpico, a Sydney nel 2000. “Pensa che ho giocato in tante grandi squadre, Treviso, Cuneo, Milano, Piacenza: e per vincere il mio primo titolo ho dovuto venire a Trento. Chi l’avrebbe mai detto?”. Queste le parole del regista serbo, strafelice sotto la doccia dopo una partita perfetta e l’abbraccio spontaneo e sincero che ha riservato alla fine ai suoi ex compagni in biancorosso. Scene straordinarie che solo il volley sa regalare. Ha vinto Trento, dunque. Con grande merito, dopo una regular season dominata e il solo neo della Coppa Italia. In eccellenti condizioni psico-fisiche, l’Itas Diatec Trentino non ha fallito il secondo match point dopo che in gara 2 un’irrefrenabile Copra era riuscita, con il cuore e con la mente, a impattare la situazione spuntandola al tie break. Ha vinto la squadra obiettivamente più forte di questa intensa stagione, la squadra che ha messo in luce il gioco più concreto e potente, la squadra che ha avuto un elevatissimo rendimento da tutti i suoi campioni nel momento più importante: nessuno ha voluto mancare l’appuntamento con la storia, spinto da motivazioni diverse. Andrea Bari, libero spesso sottovalutato, Emanuele Birarelli, uno che per tre anni era stato costretto a lasciare il volley per problemi fisici, Gregor Jeroncic, uno considerato sempre buono ma non abbastanza per il vertice assoluto, Nikola Gbric, arrivato a 35 anni prima di coronare il suo sogno più grande in Italia 14 anni dopo il suo arrivo a Montichiari, Vladimir Nikolov, mano pesante assai che pure aveva già vinto una Champions League con il Tours ma adesso è entrato nell’Olimpo dei pallavolisti, Michal Winiarski, bello da vedere e oggi anche molto maturato ed essenziale, Matey Kaziyski, miglior giocatore delle finali, un’iraddiddio micidiale che ha confermato di essere oggi il numero uno al mondo. E poi tutta la panchina e lui, Radostin Stoytchev, il tecnico arrivato quatto quatto a Trento dalla Bulgaria via Russia, senza proclami e senza palmares, capace di guidare i suoi in maniera perfetta diventando il secondo allenatore debuttante subito tricolore, impresa riuscita solo a Julio Velasco nel lontano 1986 con la Panini Modena (commoventi le sue lacrime dopo aver dedicato l’impresa alla mamma recentemente scomparsa). Insomma, un grande gruppo, assemblato in toto durante la scorsa estate, a conferma del fatto che a volte cambiare fa bene. Una gioia immensa per tutti a Trento e dintorni, dove la volley-mania ha ormai contagiato tutti quanti centrando il traguardo più ambito dopo soli otto anni di vita in A1. Complimenti sinceri, a partire da quelli riservati al presidente Diego Mosna, che durante la premiazione ha consegnato le medaglie ai suoi sdoppiandosi nel ruolo di numero uno del Trentino Volley e della Lega maschile. E pensare che due anni fa stava quasi per vendere la squadra a Massimo Mezzaroma, prima del ripensamento e del rilancio… Anche questa è una delle piccole-grandi storie del piccolo-grande mondo del volley. APPLAUSI A PIACENZA. Nel momento dei festeggiamenti non è difficile dimenticarsi degli sconfitti. Non voglio commettere io questo errore, rendendo il doveroso omaggio alla degna co-protagonista di una bellissima finale, come emozioni e gioco: la Copra Nordmeccanica, pur incerottata dopo un’annata stressante e piena di infortuni, ha stretto i denti, ha lottato, ha sofferto e alla fine si è arresa tra gli applausi del pubblico trentino dimostrando di saper onorare tutti gli impegni che contano. “Ha vinto la squadra più forte, bisogna dargliene atto, e io non nulla da rimproverare ai miei ragazzi e al mio allenatore” ha ammesso sportivamente alla fine - pur visibilmente deluso - il presidente emiliano Guido Molinaroli. Alla nona finale della propria recente storia, Piacenza ancora una volta ha chiuso al secondo posto: per la terza volta in campionato, la seconda consecutiva. La vittoria è arrivata solo nella Top Teams Cup del 2006, l’unica volta in cui la squadra ha potuto giocare al gran completo, e questo la dice lunga sulla fortuna che spesso si è dimenticata della Copra. Anche in questo appuntamento con il tricolore sono stati diversi i giocatori condizionati dagli acciacchi, a partire da Vincenzino Simeonov, sicuramente non al top. Non è bastato dunque il cuore immenso di Marco Meoni e e non è stata sufficiente la grinta di un leonino Hristo Zlatanov, l’ultimo ad arrendersi, anche se la sua reazione alla fine del primo set perso 29-27 (dopo 4 palle set a disposizione) ha fatto capire a quelli che capiscono di questo sport che forse forse la partita era finita. Bravo Zlati e bravi tutti i suoi encomiabili e stoici compagni, arrivati ad un passo dal sogno per poi vederlo svanire come era accaduto pure nella finale di Champions League a Lodz. E complimenti sinceri ad Angelo Lorenzetti, nonostante la sconfitta: le ha provate veramente tutte, ma proprio tutte per rovinare la festa all’Itas e per tenere alto il morale dei suoi, anche quando la scudetto stava ormai per sfuggirgli di mano. GRAZIE SKY. Ringrazio il presidente Mosna, che alla fine delle quattro ore di collegamento dal PalaTrento ha riservato parole di elogio per la tv nella quale mi pregio di lavorare da tanti anni. “Sky Sport è il nostro compagno di viaggio ideale, la tv migliore per veicolare il messaggio pallavolistico: siamo molto felici di questo rapporto, e speriamo di prolungarlo ancora a lungo negli anni”. Grazie Presidente, anche a nome di tutti quelli che lavorano insieme a me per rendere sempre più coinvolgente questo sport in tv, una squadra a dir poco formidabile, perfettamente allineata in tutte le sue componenti (virtù rara): giornalisti, produttori, registi, tecnici, commentatori, fuoriclasse del calibro di Fabio Vullo, Andrea Zorzi, Luca Cantagalli, Franco Bertoli, Andrea Anastasi, mica gente qualunque, che con la loro intelligenza e il loro spirito di gruppo hanno fatto capire a ognuno di noi che per vincere una partita bisogna essere tutti a disposizione di tutti. Li ringrazio di cuore, perché per me è un onore, oltre che un piacere, poter condividere con loro questi momenti. Buona pallavolo a tutti!
08/05/2008
Una grande finale
Una finale a dir poco fantastica: per emozioni, pathos, intensità agonistica, livello tecnico e tattico, rendimento dei singoli. L’atto conclusivo della finale maschile sta regalando grande, grandissima pallavolo, con due squadra che la stanno interpretando in maniera perfetta: Itas Diatec Trentino e Copra Nordmeccanica Piacenza, perfettamente in parità dopo i primi due atti di una sfida tricolore che mercoledì sera in Pala Trento esaurito all’inverosimile vivrà il suo epilogo (ore 20.30, diretta Sky Sport 2, con 30 minuti di avvicinamento). Dopo che la squadra di Rado Stoytchev ha dominato gara 1 disputando una partita praticamente perfetta, in gara 2 è stata la formazione di Angelo Lorenzetti a spuntarla al termine di cinque, vibranti set: giocati senza esclusione di colpi, con coraggio, cuore e determinazione. E con due superstar del calibro di Kazisky e Zlatanov, 30 punti a testa e botte da orbi dall’inizio alla fine. Semplicemente fantastico, un spot incredibile alla pallavolo, grazie anche alla splendida cornice di pubblico, numeroso, corretto, bello da vedere e da sentire (da entrambe le parti). E di certo sarà così anche per la bella che mercoledì sera assegnerà lo scudetto numero 63 della storia del volley maschile (ottava volta che accade in 27 play off): un momento magico che saprà elettrizzare tutti quelli che amano questo meraviglioso sport. Certo la pressione dei 5.000 (e forse oltre) tifosi che si assieperanno sulle tribune del palasport ubicato nel cuore delle Dolomiti si farà sentire, certo Trento non vorrà farsi sfuggire l’appuntamento con la storia da centrare in casa, certo Piacenza vorrà dimostrare ancora una volta di non essere mai doma, certo Nikola Grbic e Marco Meoni vorranno assaporare il primo tricolore della loro già formidabile carriera, certo le condizioni di Vincenzo Simeonov non sono ancora delle migliori dopo l’infortunio al calcagno destro che ne sta condizionando la postura, certo che senza un opposto di ruolo (pesante) oggi a pallavolo è difficile vincere. E tra tutte queste certezze un posto lo trova di diritto anche il fatto che sarà un faccia a faccia elettrizzante, senza esclusione di colpi dal punto dal punto di vista tattico, con tanti leoni fermamente intenzionati a vendere la pelle a carissimo prezzo. Sono felicissimo di poterlo raccontare a tutti gli amici che ci seguono abitualmente su Sky Sport 2 insieme a un trio di campioni del calibro di Franco Bertoli, Andrea Zorzi e Fabio Vullo: sentirli per me è un vero piacere, perché c’è sempre da imparare qualcosa. NOTA DI RILIEVO. Per gara 3 a Sky stiamo attrezzandoci per mettere in sovraimpressione la traduzione di qualche peraltro breve citazione (che a volte viene spontanea) in latino. Lingua non più diffusissima, ma importante per la crescita della mente dell’uomo. Se qualcuno non la conosce, questo non dipende certo da me (preoccupato invece perché la studino anche i miei figli, insieme ovviamente a lingue più moderne come l’inglese). Mi riferiscono (non ho tanto tempo libero a disposizione, fatico già molto a scrivere quando posso queste poche righe) che le nostre telecronache siano sviscerate e vivisezionate, e che qualcuno si diverta nel fare rilievi apparentemente simpatici ma forse (o probabilmente) in realtà carichi di fiele: sono problemi loro, non certo miei e di quelli che lavorano con me (tutti super, dal primo all'ultimo, in ogni ruolo). L’augurio che posso fare loro è che un giorno si parli di loro come oggi si parla di noi, perché vorrà dire che qualcosa (comunque) hanno fatto. Almeno professionalmente. Peraltro mi devo complimentare perchè - se è vero quello che mi dicono - il repertorio delle battute e delle frasi ricorrenti lo conoscono bene: significa che da tempo ascoltano con attenzione, e mi auguro che nel tempo abbiano imparato qualcosa. Comunque per gara 3 cambieremo il modo di esprimerci (le frasi che useremo saranno le più significative "BELLA PARTITA", "BELLA DIFESA", "BELL'ATTACCO", "BELLA ALZATA") così li facciamo contenti e le capiscono tutti.PLAY OFF E DINTORNI. Si conosce la prima semifinale dei play off promozione maschile: si tratta di Forlì-Crema, capaci di eliminare in due partite rispettivamente Santa Croce e Loreto. Taviano, messa fuori gioco Catania, deve invece attendere ancora qualche giorno per conoscere il nome della propria avversaria: o Verona o Isernia, ferme sull’1-1. Anche qui si prospettano grandi sfide. Intanto l’Edilesse Cavriago è tornata in serie A2 sotto la guida tecnica dell’eterno Paolino Guidetti (complimenti sinceri) e Cremona è andata a vincere in quel Pavia il secondo atto della finale dei play off femminili: per conoscere il nome della squadra che completerà la serie A1 nella prossima stagione occorre attendere giovedì sera. PATERACCHIO. Tanto per cambiare oggi l'Assemblea della Lega femminile ha discusso (e molto animatamente) di tanti punti importanti: l'andamento economico, la struttura operativa, la situazione delle straniere, il planning, il beach volley (o sand volley che dir si voglia), il prossimo contratto tv. Il risultato? Le dimissioni del Consiglio di Amministrazione, con il mandato di eleggerne uno nuovo entro dieci giorni. Con in testa il Presidente, che dovrebbe essere ancora Mauro Fabris (oggi non esente da attacchi violenti da parte dei soliti noti). Non male davvero.Buona pallavolo a tutti!
05/05/2008
Il valzer delle panchine
Semplicemente fantastica: l’Itas Diatec Trentino ha dominato la prima sfida della finale maschile piegando per 3-0 una Copra Piacenza che ha resistito per due set ma poi ha issato bandiera bianca. Davanti a un pubblico a dir poco fantastico, la squadra di Radostin Stoytchev ha confermato il suo momento di forma straordinario giocando una partita praticamente perfetta: eccellente in ricezione, devastante a muro (9-0 alla fine!) e inarrestabile in attacco con il trio delle meraviglie Kaziysky-Nikolov, Winiarski, splendidamente ispirato da un bravissimo Nikola Grbic. Gli emiliani di Angelo Lorenzetti, fin troppo condizionati dalla scarsa incisività dei suoi opposti (prima Simeonov, ancora indietro nel ritmo-partita dopo l’infortunio al calcagno destro, e poi Granvorka), hanno trovato in Marco Meoni il solito punto di riferimento (peraltro condizionato da una ricezione un po' ballerina) e in Zlatanov il solito, micidiale terminale offensivo ma non c’è l’ha fatta ad arginare lo strapotere dei propri avversari. Che in tutti i play off hanno perso un solo set, a Modena. E’ vero che i trentini sono più riposati e hanno potuto lavorare con maggiore serenità rispetto ai propri avversari (niente Coppe Europee, fuori subito dalla Coppa Italia) ed è vero che Piacenza è in emergenza da diversi mesi e sta facendo gli straordinari tattici e fisici; è vero che Trento gioca benissimo fin dall’inizio della stagione e ha perso solo 1 partita in casa e 4 in trasferta (due con Treviso, la sua bestia nera, che l’ha poi messo out anche a Bassano) ed è vero che i biancorossi stanno cambiando spesso l'assetto tattico e non sempre riesce il miracolo; è vero che l’Itas è grande favorita a questo punto e che Piacenza dovrà regalare ai suoi tifosi l’ennesimo colpo di coda per restare in corso per lo scudetto: tutto ciò premesso, la finale numero 27 della storia dei play off sta regalando una bella pallavolo, e domenica al Palabanca promette ancora spettacolo, emozioni, e tantissima gente (in diretta su Sky Sport 2 alle 18.15, con il commento di tre campioni del calibro di Franco Bertoli, Andrea Zorzi e Fabio Vullo). E se la Copra riuscirà ad impattere la situazione, impresa realizzabile pur se ardua, si andrà di nuovo nel cuore delle Dolomiti mercoledì prossimo 7 maggio. IL VALZER DELLE PANCHINE. Intanto a bordo campo si parla, e tanto di volley mercato. A tener banco per il momento sono soprattutto gli allenatori: confermato Andrea Giani a Modena e confermato Renan Dal Zotto a Treviso (i due potrebbero scambiarsi i palleggiatori, chissà…), non sono ovviamente in discussione nemmeno i due finalisti, Lorenzetti (tre play off giocati e tre finali centrate, le altre due con Modena) e Stoytchev (subito in finale al debutto in A1, in passato c’erano riusciti solo Velasco nel 1986, battendo Bologna, e Bebeto nel 1991, perdendo con Ravenna). Mentre Montichiari pare sempre più vicina a Mauro Berruto e Padova si tiene ben stretto Bruno Bagnoli, gira più inistente la voce di un possibile arrivo di Flavio Gulinelli a Cuneo (dove peraltro Prandi ha ancora un altro anno di contratto e la società piemontese continua in verità a smentire l'ipotesi del cambio). De Giorgi resta a Macerata, Di Pinto ha firmato con Perugia, Radames Lattari aspetta di conoscere il futuro di Taranto e Ricci quello di Milano. Roberto Serniotti ha invece salutato Roma, che sta sognando il ritorno in Italia di Daniele Bagnoli, fresco del titolo russo con la Dinamo Mosca dopo aver piegato 3-1 in finale l’Iskra Odintsovo di Giba. Il bravissimo allenatore mantovano ha un altro anno di contratto con la squadra della capitale della Russia (e chissà che non senta anche presto sentire l’odore della nazionale di quel Paese), ma parrebbe non entusiasta della vita moscovita (come il suo vice Piazza e il suo preparatore atletico Guazzaloca). Se sono rose fioriranno, visto che il presidente Massimo Mezzaroma, fallito il contatto con il formidabile brasiliano Bernardinho, non pare troppo convinto né di Velasco (in uscita da Montichiari dopo aver ridotto il contratto da triennale a biennale), né di Montali (che continua a essere regolarmente pagato dalla Federazione non avendo fatto la transazione dopo l'esonero, e la Fipav vedrebbe di buon occhio la soluzione romana per liberarsi di un contratto pesantuccio). IL VOLO DELLE COLIBRI’. Dominatrice della regular season e vincitrice della Coppa Cev, la Scavolini ha festeggiato il primo tricolore della sua storia chiudendo i play off imbattuta al termine di una bella sfida con le campionesse d’Europa, sconfitte con un doppio 3-1 in riva all’Adriatico e per 3-2 nel terzo e decisivo atto di un avvincente faccia a faccia. Tra riti segreti e tanti sorrisi, le ragazze del brasiliano Vercesi hanno regalato il quarto scudetto a Valter Scavolini dopo quello del rugby (L’Aquila nel 1982) e i due del basket (Pesaro nel 1988 e nel 1990), confermando la solidità di un gruppo giovane ma oltremodo determinato: un gruppo eccellente con qualche punta di diamante quali la centrale azzurra Guiggi e l’argentina Costagrande, le brasiliane Mari e Sheilla, la tedesca Furst, il libero olandese Wijnhoven e la Ferretti, regista della nostra Nazionale. Complimenti sinceri, strameritati a tutte. E complimenti anche al loro tecnico Vercesi (ora non più semplice figlioccio pallavolistico di Zé Roberto, il suo maestro), intenzionato a festeggiare andando in bicicletta fino al Santuario di Loreto. Complimenti infine alla società e a tutti i suoi appassionati dirigenti, capaci di interrompere il binomio Bergamo-Perugia che durava da sei stagioni, regalando alle Marche il nono scudetto tra basket, volley e softball. Buona pallavolo a tutti!
02/05/2008
Il volo tricolore delle colibrì
E uno! La pallavolo italiana ha applaudito primo scudetto, quello delle donne, meritatamente conquistato dalla Scavolini Pesaro, capace di chiudere il conto con la Despar Perugia in tre sole partite di finale. Adesso è il turno del campionato maschile, con la prima finale della storia tra l’Itas Diatec Trentino e la Copra Nordmeccanica Piacenza. IL VOLO DELLE COLIBRI’. Dominatrice della regular season e vincitrice della Coppa Cev, la Scavolini ha festeggiato il primo tricolore della sua storia chiudendo i play off imbattuta al termine di una bella sfida con le campionesse d’Europa, sconfitte con un doppio 3-1 in riva all’Adriatico e per 3-2 nel terzo e decisivo atto di un avvincente faccia a faccia. Tra riti segreti e tanti sorrisi, le ragazze del brasiliano Vercesi hanno regalato il quarto scudetto a Valter Scavolini dopo quello del rugby (L’Aquila nel 1982) e i due del basket (Pesaro nel 1988 e nel 1990), confermando la solidità di un gruppo giovane ma oltremodo determinato: un gruppo eccellente con qualche punta di diamante quali la centrale azzurra Guiggi e l’argentina Costagrande, le brasiliane Mari e Sheilla, la tedesca Furst, il libero olandese Wijnhoven e la Ferretti, regista della nostra Nazionale. Complimenti sinceri, strameritati a tutte. E complimenti anche al loro tecnico Vercesi (ora non più semplice figlioccio pallavolistico di Zé Roberto, il suo maestro), intenzionato a festeggiare andando in bicicletta fino al Santuario di Loreto. Complimenti infine alla società e a tutti i suoi appassionati dirigenti, capaci di interrompere il binomio Bergamo-Perugia che durava da sei stagioni, regalando alle Marche il nono scudetto tra basket, volley e softball. LA PRIMA TRENTO-PIACENZA. Comunque vada sarà un successo, nel senso che il campionato maschile eleggerà una nuova reginetta: Trento vive per la prima volta la magica atmosfera della finale, Piacenza ci prova per la terza volta ma nelle altre due occasioni ha perso con Treviso. Gli ingredienti per regalare una grande finale ci sono tutti: pubblico entusiasta, giocatori in forma, morale alle stelle, società giovani e ambiziose. Ci divertiremo, potete starne certi, assistendo al festival delle super-schiacciate con l’interpretazione del volley più moderno che ci sia, visto che dall’una e dall’altra parte ci sono bombardieri del calibro di Nikolov, Kaziyski, Zlatanov e (se completamente recuperato) Simeonov. Si gioca due su tre, iniziando da giovedì a Trento (ore 21.00, diretta Sky Sport 2), poi gara 2 andrà in scena domenica a Piacenza (ore 18.15, diretta Sky Sport 2) e l’eventuale terza, decisiva partita mercoledì sera ancora nel cuore delle Dolomiti. Lo spettacolo è assicurato, potete starne certi. UN POSTO PER LA A1. Giovedì scattano anche i play off promozione maschili, con i quarti di finale che vedono opposte Verona e Isernia, Catania e Taviano, Loreto e Crema, Forlì e Santa Croce. Una corsa verso il massimo palcoscenico della pallavolo italiana da vivere tutta d’un fiato. Intanto la Marmi Lanza ha risolto il contratto con Emanuele Zanini scegliendo al suo posto Alberto Giuliani, fino a poco fa sulla panchina di Corigliano (da lui condotto in A1 un anno fa). Una decisione inattesa, anche se avevo sussurrare di un possibile interruzione del rapporto nell’imminente estate, indipendentemente dal fatto che il tecnico mantovano sia diventato ct della Slovacchia. Mi spiace per Emanuele, amico di vecchia data di cui apprezzo personalità e correttezza, e gli auguro ogni bene per la sua carriera. LE BOTTE DEI PRESIDENTI. Parole dure di Massimo Mezzaroma e di Giorgio Buzzavo nella disamina post-eliminazione dai play off: il presidente della società capitolina non ha risparmiato critiche ad alcuni dei suoi, in particolar modo Milikovic e Mastrangelo, quello della Sisley Treviso a Cisolla (si è imborghesito), al regista Pujol e al libero Farina, che pure ha detto di voler restare nella Marca rispettando il contratto. Resterà anche Renan Dal Zotto in panchina, mente ci sarà di certo un cambio in regia: si parla del ritorno di Giacomo Sintini, ma pare sempre più probabile l’arrivo di Ricardinho da Modena, che nel frattempo ha confermato Giani allenatore e pare aver ricomposto le due compagini societarie (Grani-Peia e Barone-Pedrini). Aria nuova in panchina invece per Roma, dopo che ha chiuso il biennale con Serniotti: arriverà uno tra Montali o Velasco (più probabile)? IN BOCCA AL LUPO AGLI AZZURRI. La nazionale maschile è in raduno a Modena per iniziare la preparazione in vista del torneo di qualificazione olimpica in programma in Giappone a fine mese: giovedì 15 affronteranno in amichevole la Spagna e giovedì 22 il Portorico. L’intendimento di tutti quelli che amano questo sport è quello di andare a Pechino, cullando il sogno olimpico: poi, una volta in Cina, nessun traguardo sarà precluso agli azzurri. Di questo non ho dubbi. Così come non ho dubbi sulle qualità di Andrea Anastasi e dei suoi ragazzi.Buona pallavolo a tutti!
29/04/2008
Trento e Piacenza, prima storica finale
Tre riflessioni tre in questi bellissimi (anche se travagliati per faccende legate alla politica sportiva) play off scudetto. Al maschile e al femminile.TRENTO E PIACENZA, PRIMA STORICA FINALE. Finora Trento ha perso solo 1 set in tutti i play off, contro Modena nei quarti di finale. il resto ha centrato la prima finale della sua storia pallavolistica piegando Roma in due partite, entrambe vinte per 3-0. Con un'eccellente forza del gruppo, un gioco fluido ed efficacie, singoli capaci di svettare in ogni fondamentale: Nikola Grbic in palleggio, Nikolov, Wisniarky e Kazisky a schiacciare, Bari a fare il libero, Birarelli e Jeroncic a fare i centrali. Una squadra ottimamente guidata da Stoychev (condoglianze per la recente perdita dell'amata mamma), che dopo aver dominato la regular season e aver sbagliato i quarti di finale di Coppa Italia contro Treviso sta sognando il suo primo scudetto. Lo sogna la societa' con in testa il suo presidente Diego Mosna, e lo sogna un'intera regione, identificatasi sportivamente nella sua stella del volley: giovedi' sera 1 maggio, per gara 1 di finale, non ci sara' solo il tutto esaurito al Palatrento, ma ci sara' di certo il tutto esaurito anche nella centralissima Piazza Duomo. Fantastico. E congratulazioni vivissime anche alla Copra Piacenza, capace di aggiudicarsi l'altra avvincente semifinale con la BreBanca Lannutti Cuneo (3-1 nella terza e decisiva sfida dei quarti giocatasi sabato sera al palasport piemontese, con uancora una volta super-Zlatanov), centrando l'impresa di approdare alla sua prima finale partendo dal sesto posto della regular season. Sotto rete si respira dunque aria di novita', visto che nessuna delle due contendenti al tricolore ha ancora vinto lo scudetto. Questa e' la pallavolo che piu' mi piace. Anzi, che piu' ci piace: a tutti noi che amiamo visceralmente questo bellissimo sport. SOGNA LO SCUDETTO. Vincendo sia il primo che il secondo atto della finale scudetto femminile per 3-1 sulla Despar Perugia, la Scavolini Pesaro ha iniziato nel migliori dei modi la sfida di finale che regalera' il tricolore delle fanciulle: le marchigiane, gia' vincitrici della Coppa Cev e dominatrici della regular season (nonostante siano state sconfitte solo sul filo di lana ad opera di Bergamo nella vibrante finale della Coppa Italia) stanno vivendo una stagione a dir poco esaltante. Soprattutto se si pensa alla breve storia tra le grandi della societa' biancorossa. La cigliegina sulla torta sarebbe ovviamente rappresentata dal triangolino tricolore, ma sulla propria strada Pesaro ha un'avversaria tenace e di classe come Perugia, campione d'Europa e campione di caparbieta'. La sfida e' comunque tutt'altro che chiusa e promette ancora pathos ed emozioni, potete starne certi, a partire da gara 3 in programma lunedi' sera al PalaEvangelisti (diretta Sky Sport 2).CALLIPO IN PARADISO. Sono contento, devo ammetterlo. Per il mio amico Pippo Callipo, per i suoi meravigliosi tifosi e per tutta la Calabria, terra dalle mille difficolta' ma anche dalle mille passioni, pure sportive. Vibo Valentia e' tornata con merito in serie A1 dopo un solo anno di purgatorio, dominando un campionato lungo e difficile. Brava la societa', bravo il tecnico Ljubo Travica (restera' o se ne andra' in Polonia?), bravi i tifosi tutti: un grande applauso collettivo se lo meritano senza dubbio, per l'impresa realizzata e per non essersi demoralizzati dopo aver perso la finale di Coppa Italia contro Verona, la rivale dell'anno. La Calabria riassapora dunque in un nanosecondo il massimo palcoscenico nazionale la recente retrocessione di Corigliano, che spera nel ripescaggio nel caso in cui Milano non ce la faccia ad andare avanti (per poi rivendere il titolo risanando le casse societarie?). Buona pallavolo a tutti!P.S. Un grazie di cuore per il bellissimo articolo che mi ha riservato sulla Gazzetta di Modena il mio ventennale amico Fabio Rossi, uno dei piu' grandi conoscitori di pallavolo che conosco (e vi assicuro che sono tanti tanti): parole bellissime che assumono maggior rilievo considerando il fatto che e' uno che da sempre scrive quello che pensa, anche a scapito di compromettere rapporti interpersonali.2° P.S. In questi giorni di festa devo esprimervi la mia felicita' per quanto stiamo facendo per la Casa della Luce e del Sorriso di Modena: ho trovato tanta solidarieta' e stiamo contribuendo, noi del volley, a dar vita a un progetto importante. Qualcosa di concreto e di bellissimo, non semplici chiacchiere... In questa home page potete trovare anche il link pr vedere di cosa si tratta nel dettaglio, nonche' le indicazioni per versare il 5 per mille della vostra dichiarazione dei redditi a chi soffre ed e' stato decisamente sfortunato.3° P.S. Mi ha chiamato Massimo Morelli, a questo punto ex direttore generale della Lega Pallavolo femminile (a proposito, chi prendera' il suo posto? sento gia' alcuni nomi che girano), specificandomi di non aver avuto nessuna richiesta di transazione da parte del presidente Mauro Fabris (come invece avevo scritto nello scorso editoriale). Per correttezza lo scrivo, chiedendo venia per un'informazione che mi era stata data per certa e non avevo verificato con il diretto interessato. Non si e' mai finito di imparare.
25/04/2008
Il casino degli stranieri
Sono 25 lunghi anni che seguo la pallavolo professionalmente, dopo un decennio abbondante passato a giocare innamorandomi di questo sport meraviglioso. Unico in quanto a coinvolgimento, passione, cuore, valori intrinseci e spettacolo espresso. Ebbene, in 25 lunghi anni non ho mai vissuto un periodo così intriso di veleni, di rogne, di rancori, di polemiche, in tutti i protagonisti del volley. Di questo prendo amaramente atto, e nel contempo me ne rammarico. IL CASINO DEGLI STRANIERI. A memoria mi vengono in mente almeno altre duecento scaramucce sportive tra le Federazione e le Leghe, ma quella che ha scatenato il problema degli stranieri non è di certo eguali. Almeno che io la ricordi. Siamo arrivati al punto che la Lega maschile ha dichiarato in pratica la sfiducia del presidente Carlo Magri; non riconoscendolo proprio interlocutore con la Fivb; e siamo arrivati anche alle battute sarcastiche del numero uno della Fipav contro Massimo Righi, ad della Lega maschile ("Mi sembra Padre Mariano, sempre a predicare sugli schermi di Sky", ha detto davanti a tutti i giornalisti nella conferenza stampa di venerdì in cui ha spiegato cosa era successo il giorno prima a Losanna, dove era andato ad incontrare Acosta). Siamo arrivati al gioco al massacro, pubblico e mediatico. E abbiamo superato tutti i limiti, mi pare che questo lo abbiano capito chiunque segua da vicino le vicende di questo sport. Intanto la settimana prossima dovrebbe essere decisiva per sapere quale sarà la proposta che l'Italia formulerà alla Fivb dove essersi ritrovata inevitabilmente al tavolo delle trattative: la soluzione più probabile e logica lascia presupporre che verrà formulata l'ipotesi di spalmare nei prossimi 3-4 anni il ridimensionamento del numero degli stranieri da utilizzarsi nel nostro campionato (ricordo che in un primo momento era stato comunicato dalla Federazione Internazionale che già dalla prossima stagione gli stranieri sarebbero stati solo due, con l'equiparazione dei comunitari agli extracomunitari). La querelle non è certo ancora finita, ma si deve obbligatoriamente arrivare a un compromesso visto che le società devono iniziare a fare il mercato e le regole devono essere chiare e definitive. Mah. MORELLI A CASA. Sempre in tema di veleni, la Lega femminile ha rimosso dall'incarico il suo direttore generale Massimo Morelli, facendo capire (nemmeno tanto velatamente) in un comunicato che abbia commesso qualcosa di illecito durante la sue gestione biennale. Non so ovviamente a cosa si riferisca il cda della Lega, ma ovviamente deve avere delle carte scottanti in mano per scrivere quello che ha scritto. Morelli lascia dunque la Lega con un anno di anticipo rispetto alla conclusione del suo mandato (non ha accettato la transazione del contratto, ci saranno di certo strascichi) e lascia tanti interrogativi in merito al futuro gestionale della Lega donne in un momento in cui sono aperte due faccende scottanti assai: il problema delle straniere e il futuro contratto televisivo, con una corrente che pare volere tornare alla Rai e un gruppo che vuole restare a Sky (esistono però tante altre tv, sempre che siano interessate a trasmettere questo campionato, pagando diritti e produzione). Due belle patatine per il presidente Mauro Fabris. PLAY OFF DONNE. Intanto, incredibile ma vero, si sta continuando a giocare nei play off. Anzi, siamo arrivati ai momenti più caldi della stagione, peraltro annacquati assai da tutte queste faccende che li stanno mettendo in secondo piano. Un vero peccato. Il campionato femminile ha eletto le sue finaliste, quella Scavolini Pesaro che battendo in due partite l'Asystel Novara ha centrato la prima, storica finale della sua storia pallavolistica (un risultato meritatissimo per una squadra ben costruita e ben allenata, che quest'anno ha già assaporato il successo in Coppa Cev) e la Despar Perugia campione d'Europa, che nella terza e decisiva sfida ha superato 15-12 al quinto set la Foppapedretti Bergamo trovando energia trainante dalla solita Francia. Storie di play off, capaci come sempre di regalare emozioni a go-go. PLAY OFF UOMINI. Dopo che Piacenza ha costretto Treviso a salutare i play off nei quarti di finale per la seconda volta in 20 anni (l'altra era stata nel 2000, allorquando era stata la Domino Palermo ad eliminare la Sisley di Nikola Grbic e Milinkovic), si è completato il quadro delle semifinali che di certo non lesineranno pathos e incertezza. La Copra affronta la Bre Banca Lannutti Cuneo nella ripetizione dei quarti di finale della Champions League (che ha visto prevalere la squadra di Angelo Lorenzetti, capace pian piano di recuperare Simeonov), mentre dall'altra parte del tabellone l'Itas Trento (prima in regular seasson) se la vede con Roma (in netta ripresa dopo un periodo di stanca). Due grandi sfide, incerte e appassionanti, che regalano aria nuova sottorete: nessuna delle quattro protagoniste di queste belle semifinali ha infatti mai vinto lo scudetto (la Piaggio Roma tricolore nel 2000 era un'altra società). Proviamo a concentrarci su questo almeno per due settimane. Poi succeda tutta quello che deve succedere. Ah, intanto il primo atto delle semifinali ha promosso Trento (3-0 alla Mezzarona davanti a 4.500 tifosi esaltati) e Cuneo (3-2 alla Copra davanti a oltre 4.000 tifosi multicolor): mercoledì gara 2, nel prossimo week end le eventuali gare 3: c'è ancora tanto da sudare per arrivare al tanto sospirato titolo tricolore... TAY, LA IENA. Ho visto l'altra sera su Italia il bel servizio dedicato a Taymaris Aguero, cui è stata fatta riabbracciare la famiglia grazie alle Iene. Tante emozioni, tanti sorrisi e qualche lacrima inevitabile, con la formidabile giocatrice cubana che almeno con il pensiero ha potuto tornare a casa sua, rivedendo mamma, sorelle, nipoti e cugini: premesso che nel 2008 certe cose non dovrebbero nemmeno succedere (Tai da sette anni non può tornare a casa, non l'ha fatto neanche per il funerale del papà), l'idea è stata da dieci e lode. E tra un pò rivedremo la stella azzurra con la maglia dell'Italia nel Grand Prix, per il quale è stata convocata da Massimo Barbolini insieme a Cardullo, Anzanello, Arrighetti, Croce, Centoni, Fiorin, Guiggi, Barazza, Secolo, Ortolani, Piccinini, Ferretti, Lo Bianco, Del Core, Gioli, Rondon e Bosetti (la giovane schiacciatrice figlia dell'ex ct della nazionale donne). Buona pallavolo a tutti!
19/04/2008
Pathos a go-go
In piena bagarre da play off (maschile e femminile) tiene banco la querelle tra la Lega maschile e la Federvolley ( o meglio con il suo presidente Carlo Magri) in merito al numero degli stranieri da utilizzarsi nei prossimi anni. In attesa di conoscere la posizione della Lega femminile, che dovrebbe comunque più o meno ricalcare quella della Lega maschile, la situazione si sta ingarbugliando non poco. UN BEL CASINO, NON C’E’ CHE DIRE. Ogni giorno ne leggo di tutti i colori: che la Federazione potrebbe commissariare la Lega maschile, che è ora di passare al professionismo, che il presidente del Coni Gianni Petrucci è allineato con Magri, che le società non sono compatte, che Massimo Righi potrebbe essere squalificato (no, questa l’ho solo sentita, in verità: traducendo, non potrebbe più andare in panchina per qualche mese, visto che è tesserato per una squadra di Ozzano Emilia ma non credo proprio giochi?). Premettendo che io tifo per il campionato, il più bello del mondo (e almeno fino a qui non ci dovrebbero essere tanti dubbi…), volevo evidenziare che questa volta non bisogna abbassare la guardia, pur nella consapevolezza che un’opera di mediazione sarebbe stata necessaria, non sottovalutando la portata di questa autentica rivoluzione. Questa volta la situazione era ed è critica assai, e pertando bisognava affrontarla con maggiore maturità e tempestività: si sarebbero evitate brutte figure e tante polemiche sui giornali. Volevo comunque sottolineare alcuni punti: 1) la protesta è in tutta Europa, non solo in Italia, visto che questo problema riguarda tutti. 2) mettersi muro contro muro con il presidentissimo della Fivb Ruber Acosta è sempre pericoloso. 3) parlare adesso di professionismo mi pare quanto meno fuori tempo, visto che in questi giorni anche Antonio Matarrese, sta dicendo che la Legge 91 (datata 1981 !) è obsoleta e condiziona negativamente le squadre italiane nei confronti di quelle spagnole, tedesche, inglesi e in parte francesi. 4) il basket da tempo sta ragionando sul come uscire dal labirinto del professionismo nel quale si è cacciato qualche anno fa. 5) chi farà da commissario alla Lega maschile, forse Rex? Con tanto di pastore tedesco per domare tutti (dico tutti, adesso sono compatti dopo qualche discrepanza in passato) i presidenti che spendono di tasca propria fior di milioni di euro per tenere in vita uno spettacolo di grandissimo livello? Mah, forse sarebbe stato il caso di trovarsi per parlarne “de visu prima”, evitando quel casino nel quale – tanto per cambiare – ci troviamo ancora una volta. Ma questo è il lato oscuro del nostro caro, amato volley… PATHOS A GO-GO. Intanto, per fortuna, i play off stanno regalando emozioni fantastiche e gioco di altissimo livello. Eccezionale. Tre quadre hanno già staccato il biglietto per le semifinali: Roma, Trento e Cuneo, capaci di eliminare in due sole partite rispettivamente Macerata, Modena e Montichiari. L’unica sfida ancora aperta è quella (ormai infinita) tra Treviso e Piacenza, che giovedì vedrà l’atto conclusivo al Palaverde (ore 21.00, diretta Sky Sport 2): inutile azzardare pronostici, visto che il gara 1 ha vinto 3-0 la Sisley e in gara 2 ha fatto altrettanto la Copra (chi la spunterà se la vedrà con la BreBanca Lannutti, mentre dall’altra parte del tabellone la semifinale è Mezzaroma-Itas Diatec). Bello, bellissimo spettacolo. Complimenti a tutti i protagonisti, che stanno facendoci divertire come raramente è accaduto in passato. L’altra sera a Roma ho commentato la più bella partita dell’anno, terminata 3-0 per la squadra di Roberto Serniotti su una grande Lube dopo 2 ore di volley indimenticabile e di rara intensità, caratterizzato da giocate formidabili dall’una e dell’altra parte. Questa è la pallavolo che più ci piace. E per fortuna ce la godremo da qui al giorno in cui verrà assegnato lo scudetto numero 63 della storia. COMPLETETATO IL POKER DONNE. Anche i play off femminili hanno eletto le quattro reginette approdate alle semifinali: la Despar Perugia affronterà la Foppapedretti Bergamo, mentre la Scavolini Pesaro se la vedrà con l'Asystel Novara, che ha messo fuori gioco Jesi in tre partite. Le campionesse d’Europa hanno eliminato Busto Arsizio, le vincitrici della Coppa Italia hanno fatto altrettanto con Santeramo e le vincitrici della Coppa Cev con Sassuolo (non senza tanti patemi). Anche qui non manca di certo lo spettacolo, e le emozioni non sono di certo finite. IL SOGNO DI CONEGLIANO E CASTELLANA. La regular season della A2 femminile è andata in archivio festeggiando la doppia promozione – contropronostico – della Zoppas Conegliano e della Florens Castellana Grotte, riuscite a conquistare i due posti per la promozione diretta tra le grandi. La squadra del presidente Giovanni Lucchetta (lo ricordate, propiziò l’inizio del miracolo Sisley) ha concluso un’annata magica e adesso attende il nuovo palasport, quella pugliese ha ringraziato Milano, che nell’ultima partita ha perso 3-2 in casa con Nocera Umbra e alla fine è stata penalizzata da un peggior quoziente set. Per la Europea 92 adesso le speranze di A1 sono affidate ai play off, nei quali si giocheranno l’ultimo posto a disposizione con altre tre squadre lombarde: Pavia, Cremona e Volta Mantovana. Il bello arriva adesso. E un saluto doveroso va a Castelfidardo, Santa Croce e Vigna di Valle, retrocesse in serie B. IMPAZZA IL MERCATO. Ovviamente questi sono giorni caldi per il volley mercato. Tengono banco come sempre i diritti, vezzo destinato (spero) a scomparire: tra gli uomini si parla della fusione tra Taranto e Castellana Grotte (forse ci sarà un’accellerata dopo la promozione delle donne), mentre tra le donne si parla del futuro pare incerto di Altamura e Santeramo. Forlì invece non comprerà titoli: o verrà ripescata in A1 o farà una squadra di giovani in A2. Pensando nel contempo pure – purtroppo – alla chiusura. Per quanto riguarda gli allenatori, sono in cerca di una panchina sia Flavio Gulinelli che Alberto Giuliani, mentre Andrea Giani attende di sapere le intenzioni del vertice della Cimone Modena. “Ho commesso alcuni errori di cui certo farò tesoro in futuro – ha detto con gli occhi un po’ lucidi ai microfoni di Sky Sport – ho un contratto pluriennale ma non sono il proprietario della società, pertanto attendo le decisioni dei dirigenti”. Che si vocifera volessero già cambiarlo qualche tempo addietro e stiano pensando seriamente a Prandi e a Berruto (che è andato in finale nel campionato greco). Incerto anche il futuro di Velasco (a Roma?), mentre il presidente dell’Acqua Paradiso Marcello Gabana (che non esclude di tenerlo) ha già chiuso l’acquisto del bravo palleggiatore finlandese Mikko Esko. I GAZZETTIERI. Qualche riga d’obbligo per le doverose congratulazioni ai due vincitori del tradizionale e prestigioso Trofeo Gazzetta: tra gli uomini ha vinto Hristo Zlatanov, protagonista di una stagione da superstar, mentre tra le fanciulle il riconoscimento è andato a Simona Gioli, tra l’altro miglior giocatrice alla Coppa del Mondo con la nazionale e alla Champions League con Perugia. Mai premi furono più meritati! TANTA TV. Chiudo con l’overdose televisiva che attende tutti appassionati di pallavolo nei prossimi giorni su Sky Sport: lunedì sera la decisiva gara 3 dei play off femminili tra Novara e Jesi, mercoledì la prima semifinale rosa tra Perugia e Bergamo, giovedì gara 3 senza prove d’appello tra Treviso e Piacenza, sabato la semifinale tra Pesaro e la vincente tra Asystel e Monte Schiavo, domenica la prima semifinale maschile. Cinque partite di altissimo livello in sette giorni, può bastare? Buona pallavolo a tutti!
13/04/2008
Corigliano e Latina in A2, Perugia sul tetto d'Europa
Scusate il ritardo. Sono stato in Bahrein per assistere al trionfo della Ferrari con la coppia Massa-Raikkonen, e sono arrivato un po’ lungo nella disamina del campionato. Chiedo scusa, promettendo puntualità per il periodo più caldo della stagione. E anticipandovi, come sempre, qualche chicca. CIAO LATINA, CIAO CORIGLIANO. Voglio iniziare dalle due squadre che hanno lasciato il massimo palcoscenico maschile, vivendo situazioni differenti assai. La squadra pontina è retrocessa per una strana coincidenza nell’anno della tranquillità economica dopo le due salvezze centrate navigando in acque tumultuose, quella calabrese invece ha dovuto zigzagare tra mille problemi finanziari e alla fine si è arresa. Peccato davvero per entrambe, perché hanno dimostrato dignità e hanno onorato il campionato, lottando con i denti fino all’ultima giornata. Adesso ci sono due allenatori già sul mercato: Flavio Gulinelli ha annunciato il suo divorzio dall’Andreoli, Alberto Giuliani lo imiterà a breve lasciando la Famigliulo, e non credo faticheranno a trovare entrambi un’altra squadra in fretta. PRONOSTICI DA PLAY OFF. Sbizzarriamoci dunque a questo punto nel gioco delle previsioni tricolori, che non fanno male a nessuno. Trento, capolista al termine della regular season, affronta in una sfida piena di insidie Modena, qualificatasi per il rotto della cuffia: nella breve storia dell’Itas i gialloblù l’hanno sempre fatto penare, ma questa volta dovrebbe farcela. Anche se gli emiliani di Andrea Giani (in procinto – pare – di lasciare la panchina a Prandi o a Berruto) sono da temere non poco. Tra Cuneo e Montichiari (tornata finalmente a centrare i play off dopo cinque anni di digiuno) i favori del pronostico sono tutti per la BreBanca Lannutti. Incerte e imprevedibili invece le altre due sfide: Piacenza e Treviso di ritrovano faccia a faccia dopo la recente semifinale di Champions (la Sisley potrebbe riscattare la sconfitta di Lodz per salvare una stagione sottotono mentre la Copra potrebbe aver esaurito le riserve), mentre tra Roma e Macerata appaiono leggermente in calo dopo le belle vittorie in Coppa Cev e in Coppa Italia. Pronostico aperto in entrambe le situazioni, soprattutto perché giocando 2 su 3 tutto è veramente possibile. I play off numero 26 della storia promettono davvero faville. COMITATO SALVA MILANO. Fallita per un soffio l’appendice tricolore al campionato, nel capoluogo lombardo si lavora per cercare di salvare la Sparkling, alle prese con serie difficoltà di carattere finanziario. Il patron Claudio Giovanardi, ancora bloccato dai suoi problemi fisici, ha detto pubblicamente che entro due mesi deve risolvere la situazione a dir poco pesante. Pena la chiusura, aggiungo io. Alessandro Allara e qualche amico hanno dato vita a un comitato per mantenere in vita il volley maschile sotto la Madonnina: comportamento encomiabile quanto impresa al limite dell’impossibile. Ma non per questo meno stimolante… PLAY OFF IN TV. Leggo di qualche critica sui giornali in quanto le Leghe si sarebbero prostrate al volere della tv (ovviamente Sky) posticipando l’inizio delle partite alle 21. “Un autogol che fa ripiombare il campionato ai tempi oscuri del cambio palla, quando le partite potevano finire a notte fonda” ha scritto addirittura sul Corriere dello Sport il mio amico Leandro De Sanctis, che conosco e stimo davvero come persona oltre che giornalista da tempo immemorabile. Una considerazione personale che rispetto ma sulla quale mi sento di dissentire in quanto le scelte non sono fatte né per capricci di qualcuno né per all’insegna della casualità, bensì in base a precise e complesse valutazioni atte a rendere sempre più visibile la pallavolo in tv. Sky Sport, questo è inconfutabile, è l’unica che investe risorse di ogni tipo per diffondere questo sport, lavorando con dedizione e attenzione: tanto per fare un esempio, alla vigilia di questi play off tutti i giornalisti, i telecronisti, i registi e i commentatori (sì, anche loro, super-campioni acclamati come Zorzi, Cantagalli e Bertoli) sono stati a lezione dal settore arbitrale per ripassare tutte le regole, apparentemente semplici ma complicate anzichenò (chi altri l’ha fatto anche in passato?). Se è stato chiesto di giocare alle 21.00 le tante partite infrasettimanali che verranno trasmesse è stato semplicemente per fare aumentare gli ascolti, e pertanto diffondere ulteriormente la meraviglia delle sfide più attese di tutta la stagione. Io, attento lettore di tutte le pubblicazioni sportive, spero di potermi gustare inserti speciali e paginoni su tutti i quotidiani e non qualche taglio basso come invece purtroppo mi capita adesso non raramente, il che confermerebbe che tutti siamo orientati nelle stessa direzione. FANTASTICA PERUGIA. Applausi sinceri alla Colussi, campione d’Europa per la seconda volta negli ultimi quattro anni. Un’impresa eccezionale, che significa la Coppa dei Campioni numero 12 della storia per la pallavolo italiana e soprattutto il poker nelle ultime quattro stagioni. Il movimento rosa di club, pur alle prese con i soliti casini generali, continua a mietere successi a livello internazionale, a conferma della bontà della nostra scuola tecnica. Complimenti al giovane allenatore Emanuele Sbano, vittorioso al debutto sostituendo un maestro come Massimo Barbolini, complimenti alle sue meravigliose ragazze, complimenti a Mirka Francia, italo-cubana che ha fatto ancora una volta la differenza, complimenti a Simona Gioli, mvp come la era stata alla Coppa del Mondo in Giappone, e complimenti alla società umbra, ormai stabilmente al vertice. Un bravo stra-meritato al presidente Carlo Iacone e a tutti i i suoi uomini: adesso Perugia punta alla conferma del tricolore vedendosela con la sorpresa Busto Arsizio, un po’ in calo di rendimento dopo un’annata da favola. PLAY OFF ROSA. Le altre sfide vedono Bergamo nettamente favorita contro Santeramo e Pesaro super-avvantaggiata contro Sassuolo, mentre tra Jesi e Novara potrebbe succedere di tutto. Anche qui si giocano i quarti di finale due su tre, pertanto qualche sorpresa è da mettere in preventivo. Intanto l’Asystel ha accettato le dimissioni di Dejan Brdjovic, deluso dal terzo posto di Murcia: al suo posto è tornato sulla panchina delle piemontesi Luciano Pedullà, il tecnico degli anni dei miracoli. Ne farà un altro? CONVERSANO. Questo intenso mese di play off al maschile e al femminile, da vivere tutto d’un fiato (anche su Sky Sport) regalerà pure tantissime operazioni di volley-mercato: già si parla di uno scambio Ricardo-Pujol, come vi avevo detto la volta scorsa, anche se il funambolico regista brasiliano piace molto anche ai russi dell’Iskra Odintsovo (la squadra di Giba, approdata in finale con la Dinamo Mosca di Daniele Bagnoli). A proposito di Russia: mentre qualcuno ipotizzava Silvano Prandi al posto di Alekno per allenare la nazionale di quale Paese, il vice del professore Camillo Placì è invece diventato il vice del gigantesco Vladimir: inizierà a lavorare alla World League, e poi vivrà un’esperienza unica all’Olimpiade. Se lo merita, perché è bravo, serio e preparato, virtù rare. Una voce che prendendo sempre più consistenza, vorrebbe invece la fusione tra Taranto e Castellana Grotte per unire le forze allestendo una buona squadra di A1 e giocare il prossimo campionato a Conversano, campo già degli azzurri in un recente passato e tempio della pallamano. Vi terremo informati come sempre, anche perché si preannuncia un mercato allenatore decisamente frizzante. LA BOMBA DI MOSNA. Lo ha annunciato tuonando al microfono di Sky Sport, divenuto ormai il confessionale del volley: se la legge sulla chiusura delle frontiere anche ai comunitari verrà approvata, il presidente di Trento (e della Lega maschile) Diego Mosna non iscriverà la sua squadra al prossimo campionato. Niente male davvero come proposito. E come lui farà pure Walter Lannutti, presidente di Cuneo. La contestazione generale sta montando, non c’è che dire, e qualche altro club potrebbe a breve imitare Mosna e Lannutti. Staremo a vedere se la Fivb farà qualche passo indietro, anche se io lo reputo difficile, conoscendo da oltre un ventennio il presidentissimo Ruben Acosta e la sua signora Malù, sua fida e potente ispiratrice da sempre. Ci attendono periodi di tensioni e di trattative, potete starne certi. IN BOCCA AL LUPO A MATEJ. Chiudo con un augurio sincero a Cernic , operato in settimana a Modena dal professor Alberto Montarsi per l’asportazione di calcificazioni al ginocchio destro. I tempi di recupero sono ancora da valutare, ma la speranza di tutti è che Matej ce la faccia a recuperare in vista dell’Olimpiade di Pechino. Il che significherebbe che ce l’avrebbe fatta lui e ce l’avrebbero fatta i suoi compagni in Giappone nel mese di maggio… Buona pallavolo a tutti!
09/04/2008
Piacenza seconda in Champions League
Settimana intensa, all’insegna delle emozioni, quella appena archiviata. Andiamo a riviverla. LE LACRIME DI PIACENZA. La Copra ha perso da grande protagonista la finale della Champions League, uscendo sconfitta a testa alta dal confronto con la temibile Dinamo Kazan solo al quinto set, dopo essersi portata avanti 2-1. La splendida e coraggiosa squadra di Angelo Lorenzetti, ispirata dalla vena di Meoni, Zlatanov, Sergio, Bovolenta, Bravo e Granvorka, ha saputo sopperire la forzata assenza di Simeonov (bloccato dalla microfrattura al calcagno destro, campionato probabilmente finito), ha resistito fino a quando ha potuto, ha gettato al vento la ghiotta opportunità di far proprio il secondo set (nel quale era avanti 24-22 e ha avuto due palle a disposizione per chiudere), e alla fine è uscita tra le lacrime dei suoi tifosi e dei suoi giocatori. Lacrime che hanno tornato a rigare il volto di tutti quando martedì mattina il sindaco Roberto Reggi ha ospitato tutti in municipio e Lorenzetti ha detto ai suoi giocatori chiudendo il suo discorso un significativo “Vi voglio bene”. Una storia quasi da libro cuore, che però fotografa alla perfezione il clima di sincera partecipazione che caratterizza quest’anno una squadra che ha sfiorato un’impresa storica, ma non ha trovato la forza per chiudere la partita più importante di una società che in soli sei anni di vita ha bruciato le tappe in maniera pazzesca. Complimenti al presidente Guido Molinaroli che ha dato vita a una splendida creatura, e complimenti alla Dinamo Kazan di Ball e Stanley, che ha trovato la forza di crederci sempre: il duo stelle e strisce ha dato continuità e forza a un gruppo che in epoca recente si è sgretolato mille volte nel momenti più difficili. EUROGAS. La trasferta a Lodz, nel cuore della Polonia, ha offerto a me e quanti l’hanno vissuta la ghiotta opportunità di fare una splendida full immersion nel lato bello e vero del volley, con una fantastica partecipazione collettiva da parte dei 9.000 tifosi presenti nel vecchio impianto scelto dalla Cev per ospitare la final Four della coppa europea più prestigiosa: una bella lezione di intelligenza e di sportività a tutti quanti, di cui fare tesoro. E in Polonia abbiamo avuto tutti la conferma di quanto inarrivabile sia oggi la strapotenza economica del movimento russo: grazie ai tanti soldi messi a disposizione dal colosso Gazprom, Kazan ha allestito una formazione di primissimo livello, e durante il week end ha confermato per la prossima stagione sia Stanley che Ball, oggetto del desiderio di alcune società italiane (tra cui Treviso). “Lo so che qualcuno mi ha cercato, ma obiettivamente come posso rinunciare a questa montagna di soldi? Comunque salutami tutti gli amici italiani: chissà che un giorno non torni da voi”. Questa in sintesi la conversazione che ho avuto con Ball al mini-banchetto in hotel, poco prima di fare rientro in Italia: comprensibilmente felicissimo, il regista dell’Indiana (che percepirà circa 600.000 euro per la prossima stagione!) mi ha anche confermato che tornerà a vestire la maglia della nazionale. Per essere protagonista a Pechino, guidando una squadra molto interessante (Hoff, Stanley, Gardner, Priddy tra gli altri). E IL CISO COSA FARA’? Uno dei piatti forti della due giorni polacca è stato ovviamente il volley mercato, con Miguel Angel Falasca vicinissimo al Belchatov e Alberto Cisolla oggetto del desiderio di alcuni club russi, tra i quali un posto di rilievo lo merita la Dinamo Mosca di Daniele Bagnoli (che pure ha nel mirino il brasiliano Dante, per il quale è pronto un assegno da 700.000 euro!!!!). La dirigenza della Sisley comunque si manifesta tranquilla, convita che il Ciso non si muoverà da Treviso. Al pari del francese Pierre Pujol, che a Lodz non ha certo sfoderato due delle migliori prestazioni di sempre: sia in semifinale persa con Piacenza per 3-1 che nella finalina con i padroni di Casa allenati da Daniel Castellani (altro amico abbracciato dopo tanto tempo) il regista della nazionale transalpina non ha dimostrato grande feeling con alcuni dei suoi compagni, e qualcuno sta già ipotizzando uno scambio imminente con Ricardo. Mah, forse siamo solo nel campo delle ipotesi, ma forse forse non si tratta di pura fantasia, soprattutto se Modena intenderà ringiovanire l’organico durante l’estate. LE FERITE DI TREVISO. La Sisley è tornata dalla trasferta polacca con tanti dubbi nella mente, visto un rendimento – e soprattutto un atteggiamento – da rivedere. I musi lunghi di Renan e di molti dei giocatori non lasciano adito a tante interpretazioni… Dopa l’inevitabile strigliata della società e del presidente Giorgio Buzzavo, è atteso il pronto riscatto di un gruppo che comunque ha intrinseca la potenzialità di puntare dritta dritta allo scudetto. L’importante per la Silsey è però reagire in fretta, ricreando il clima di inizio stagione (quando ha vinto la Supercoppa Italiana a Trieste tra i sorrisi e con Pujol mvp), non cercando alibi e non perdendosi negli atteggiamenti pericolosi che le sono già costati il titolo due anni fa con Macerata (tanto per capirci, il rapporto tra alcuni degli schiacciatori e il palleggiatore). APPLAUSI AL BERGAMO. Al termine di una fantastica finale con Pesaro, finita 18-16 al tie break, la Foppapedretti ha festeggiato la quinta Coppa Italia della sua storia. A San Lazzaro di Savena è andata in scena una finale strepitosamente coinvolgente, che ha confermato ancora una volta la spettacolarità di uno sport che coniugato al femminile sa regalare emozioni uniche. Bravissima Francesca Piccinini e bravissime tutte le sue compagne, ma un plauso lo merita senza dubbio pure la Scavolini Pesaro. Anche le marchigiane saranno di certo tra le principali pretendenti alla conquista del prossimo scudetto rosa. E nel fine settimana tutti a fare il tifo per la coppia Perugia-Novara che rappresenterà i colori italiani in un euro-derby tricolore che ci auguriamo possa rappresentare il viatico per il successo nella Champions League di Murcia. SPRINT FINALE. Il campionato maschile è arrivato a vivere le ultime due giornate di una regular season ricca di pathos come non mai: ancora tutto da decidere sia in testa che in coda, dove regna un equilibrio pazzesco. Sono ben quattro le squadre racchiuse in quattro punti, intente a evitare i due posti che significano serie A2: Padova (23), Taranto (22), Corigliano (21) e Latina (19). Più o meno identico il discorso in vetta, con Trento e Cuneo a contendersi il primo posto e una bagarre pazzesca dal terzo al sesto posto (Macerata, Treviso, Roma, Piacenza, se avrà ancora benzina in corpo) e altre quattro a lottare per il play off : Montichiari (33), Milano (32), Modena (32) e Perugia (30, dopo il successo di lunedì con Padova). Bello, bellissimo anzichenò, questo campionato. Buona pallavolo a tutti!
01/04/2008
Bis europeo al maschile
Sono sinceramente contento: ho passato una bella Pasqua, e spero altrettanto sia accaduto a voi. La gioia è stata scatenata dalle vittorie italiane in Europa e da un bellissimo week end che ho vissuto a Darfo-Boario Terme, terra di volley vero. LA RESURREZIONE DI MODENA. Inizio dal successo di Modena in Challenge Cup, tanto sofferto quanto meritato dopo i patemi della semifinale: a Rzeszow, in Polonia, la Cimone si è trovata sotto 2-0 prima di trovare la forza di reagire e di imporsi al tie break. Uscita dal baratro, la squadra di Andrea Giani si è poi sbarazzata del Lokomotiv Ekaterinenburg nell’atto conclusivo trascinata da uno straordinario André Nascimento, meritatamente premiato mvp della final four. Dopo una stagione caratterizzata da troppe amarezze e solo da qualche acuto, i gialloblù hanno regalato una grande gioia al presidente Giuliano Grani, ai dirigenti e ai tifosi tutti collezionando il tredicesimo alloro continentale della propria storia e festeggiando la quinta coppa differente: dopo la Coppa Campioni, la Coppa Cev, la Coppa delle Coppe, la Supercoppa Europea è arrivata anche la neonata Challenge Cup ad arricchire la bacheca più prestigiosa della pallavolo italiana. Applausi sinceri a tutti. LA PRIMA DI ROMA. Dopo un momentaccio iniziato alla finale di Coppa Italia, Roma ha dato il meglio di sé nella Final Four di Coppa Cev festeggiando davanti ai suoi tantissimi e superentusiasti sostenitori il primo successo di rilievo dell’epoca Mezzaroma. Una vittoria tanto meritata quanto dolce, che nel giorno di Pasquetta ha consentito alla società capitolina di gremire all’inverosimile il Palazzetto di Viale Tiziano (nonostante qualcuno avesse gridato allo scandalo per giorno e orario). Roberto Serniotti ha sollevato al cielo il suo secondo trofeo europeo dopo la Champions League conquistata con il Tours, il presidente (Massimo Mezzaroma) è stato gettato al cielo dai propri giocatori, l’Europa ha trovato una nuova protagonista, che ancora una volta ha confermato quanto sia significativa la eco che può scatenare una vittoria importante in una metropoli. Il campionato ha di nuovo una pretendente allo scudetto. Applausi sinceri a tutti. ITALIA CAPITALE D’EUROPA. Adesso siamo in tanti, non solo io, a sognare il tris al maschile nel vecchio Continente. Nel fine settimana va in scena a Lodz in Polonia la Final Four della Champions League, con Treviso e Piacenza a dare vita a una semifinale al cardiopalma: chi la spunterà credo che metterà almeno un piede sul gradino più alto del podio. Già, chi la spunterà sabato pomeriggio? Quasi impossibile fare previsioni questa volta, anche alla luce di quanto ha detto la recente sfida di campionato, vinta in terra emiliana dalla Sisley: si aggiudicherà derby tricolore chi saprà meglio interpretare una sfida che si preannuncia quanto mai equilibrata: tutto gremito da tempo nel palasport di Lods, con 9.000 biglietti bruciati in un amen, e la possibilità di potersela gustare in diretta su Sky Sport 2 alle 18.15 (la finale invece domenica alle 14.30). Vietato mancare, mi pare ovvio. BOLOGNA CAPITALE D’ITALIA. Sarà invece San Lazzaro di Savena ad accogliere la Final Eight della Coppa Italia femminile, con le migliori squadre del nostro campionato a contendersi un trofeo che anno dopo anno assume sempre maggior prestigio. Ci sarà grande spettacolo in una città che da sempre ama il basket, ma ha pure dimostrato di non disdegnare il volley (ricordare la Edilfornaciai?). Una bella sfida, che sono certo il volley rosa vincerà, testimoniando a tutta Italia quanto sia affascinante questo movimento (raccontato in diretta nella sua quasi interezza da Sky Sport, tanto per cambiare…). LA GIOIA DI STARE CON I GIOVANI. Archiviato il Gran Premio di Malesia, con la bella vittoria di Kimi Raikkonen, mi sono precipitato a Darfo-Boario Terme, dove si è svolto il tradizionale torneo giovanile al femminile: pensate, ben 24 squadre Under 16 e 18 squadre Under 14, catalizzati in Valcamonica dal fantastico Beppe Figaroli, un fenomeno autentico nell’organizzare questo tipo di manifestazione (pensate, oltre 1.300 persone tra giocatrici, allenatori, dirigenti e genitori!). E’ stata una parentesi bellissima, che ho il privilegio di vivere da qualche anno, un momento irrinunciabile per una piacevole iniezione di pallavolo vera, condivisa con la vera essenza di questo sport fantastico: la sua base, pulsante di energia contagiante. E’ stato bellissimo esserci, e proprio per questo voglio spronarvi ad avvicinarsi al volley giovanile, declinato in tutte le sue forme: sa regalare emozioni e sensazioni davvero uniche. Ringrazio tutte le ragazze per questa salutare boccata d’ossigeno, e ringrazio in maniera particolare gli amici dell’Albergo Aprica (Raffaele, Ida, Francesca, Fiorina e tutti gli altri) che mi hanno riservato ancora una volta un’ospitalità davvero unica. CHE SUCCEDE A MONTICHIARI? Tra i tanti personaggi presenti a Darfo-Boario Terme, ho rivisto alcuni amici di Brescia. E molti di loro mi hanno manifestato il timore dell’abbandono di Marcello Gabana. Se devo essere sincero è un po’ che questa ipotesi veleggia nell’aria, ma adesso sento questa chiacchiera con sempre maggiore frequenza. Sembra che il patron dell’Acqua Paradiso si sia un po’ rotto le scatole della pallavolo (a dire il vero, qualcosa ha anche detto a più riprese in pubblico a questo proposito), ma da un momento di stanchezza all’abbandono ce ne passa. Ovviamente indagherò, premettendo che mi spiacerebbe davvero tanto l’addio di un personaggio che conosco da tantissimi anni, e che ho avuto modo di apprezzare fin dai primi anni 90, quanto divenne sponsor di Montichiari con il marchio Gabeca (poi passato anche a Brescia prima di tornare a Montichiari acquistando la società da Luciano Baratti). Mi auguro che questa possibilità non si concretizzi e che Marcello - pur coinvolto in tanti aspetti imprenditoriali - resti ancora a lungo legato alla pallavolo. Mi riservo come è logico di chiedere a lui quale sia la situazione reale, e se è vero, come mi hanno sussurrato a un orecchio, che avrebbe addirittura già avviato la trattativa di cessione al Gruppo Senini, uno dei suoi partner attuali. Vi terrò informati, come sempre. Buona pallavolo a tutti!
23/03/2008
Buona Pasqua a tutti
Iniziamo dalle note liete regalateci da Pesaro in Europa, dove la Scavolini ha regalato una grande impresa alla nostra pallavolo. TRIONFO IN CEV. Battendo in finale a Belgrado le francesi del Rocheville Le Cannet per 3-0, le marchigiane hanno regalato il primo alloro continentale al volley tricolore: una vittoria importante per le leader della classifica di un campionato avvincente, capace di avvalorare le ambizioni della squadra di Vercesi. Peccato per la Minetti Infoplus Imola (o Vicenza, fate un po’ voi), sconfitta in Turchia al tie break nella combattutissima finale della Challenge Cup ad opera delle padrone di casa del Vakibank Istanbul. Manu Benelli e le sue giocatrici sono arrivate a un passo da una storica impresa ma l’hanno fallita per un’inezia: arripeccato davvero. Prossimo appuntamento europeo a Murcia in Spagna, il 5 e il 6 aprile, con Perugia e Novara alla ricerca del poker consecutivo di trionfi. BERGAMO TRAVOLGENTE. Sorride assai in campionato Bergamo, riuscita a rinascere annichilendo nel big match della ventesima giornata Perugia: 3-0 e via andare, con il sorpasso in classifica alle umbre, ora terze. Quarta è sempre Novara (riuscita ad aggiudicarsi il derby del Ticino con Busto Arsizio inannelando il terzo 3-0 consecutivo), mentre continua la ripresa di Jesi, quarta dopo la vittoria su Altamura. In coda Forlì sta giocando gli ultimi set in A1, sperando forse di poter essere ripescata il prossimo anno di nuovo tra le grandi (con quello che è successo negli ultimi anni non mi stupirei di certo…). MILANO SORRIDE. Tra le fanciulle la squadra meneghina ha centrato la settima vittoria di fila e capeggia la classifica della serie A2 insieme al Conegliano di Giovanni Lucchetta (lo ricordate fautore dell’inizio dell’avventura Sisley qualche anno fa?), sconfitta in casa 3-2 ad opera del Castellana Grotte. In testa c’è lotta accesissima per la promozione, e il campionato promette scintille: intanto però l’Europea 92 continua a destare sensazione, con sommo gaudio del suo presidente Vincenzo Russiello che continua a fare la spola con Napoli. VERONA IN FESTA. Domenica la Marmi Lanza ha festeggiato la conquista della Coppa Italia maschile di A2 maschile piegando 3-1 in quel di Isernia la Tonno Callipo Vibo Valentia nella sfida tra due delle principali candidate alla promozione. E’ stato un momento importante per la società scaligera, che ha trovato in fretta la forza e l’intelligenza di riordinare le idee dopo la retrocessione dello scorso anno, affidandosi a un tecnico in gamba come Emanuele Zanini e a un bel mix di esperienza-giovani (ne cito due: Ramon Gato, mvp della Coppa, e Giacomo Bellei, interessante assai). Molte di queste considerazioni valgono anche per la compagine calabrese (un bravo allenatore come Ljubo Travica, pur se con qualche “vecchietto” in più): e non è un caso che siano proprio loro a sognare in fretta un pronto ritorno sul massimo palcoscenico della pallavolo italiana. COSA SUCCEDE A ROMA? In A1 maschile intanto la M.Roma continua a perdere colpi, e dopo il brutto passo falso di Coppa Italia e di Treviso in campionato, ha perso in casa 3-0 con una Copra Piacenza in gran spolvero e 3 a 0 a Trento contro l'Itas Diatec Trentino giunta alla sua undicesima vittaria consecutiva. Urge reagire in fretta al sestetto di Serniotti per evitare brutte figure nella finale di Coppa Cev che andrà in scena a Pasqua proprio nella capitale (centrare questo obiettivo significherebbe mettere quasi a posto la stagione). Monday night sventurato per la Sisley, superata nettamente al Palaverde ad opera di una più volitiva Cuneo anche a causa delle tante defezioni (soprattutto si è fatta sentire molto l’assenza di Cisolla): anche Treviso deve ritrovare smalto e continuità in vista della Final Four di Champions League in programma a fine mese a Lodz in Polonia. La fratricida semifinale con la Copra - in diretta sabato 29 alle 18.15 su Sky Sport 2 - sarà assolutamente da non perdere… In coda c’è lotta vera per non retrocedere: per due posti tutt’altro che invidiabili sono in lizza Latina (in un grande momento, 3-0 a una Milano alle prese con tanti problemi economici ancora non risolti), Corigliano (andata a espugnare il campo di Padova), Taranto (scivolata in casa con la capolista Trento), Padova e Perugia, vincitrice a Macerata. Cinque squadre in 5 punti, con tanto pathos assicurato. LA RIVOLUZIONE DI ACOSTA. Molto stanno facendo discutere le intenzioni del presidentissimo della Fivb Ruben Acosta, vale a dire ridurre a 2 il numero degli stranieri nei vari campionati, equiparando gli extracomunitari ai comunitari (solo questi in Italia quest’anno sono oltre 60). Le ultimissime parlano di spalmare le decisioni fino al termine della stagione 2010-2011, con l’obbligo di schierare in campo nel prossimo campionato solo due stranieri extracomunitari senza limitazione per gli atleti dell’Unione Europea. Fermo restando il fatto che con ogni probabilità scatteranno di certo reazioni da parte di più di un Paese, con tanto di implicazioni di carattere giuridico, per quanto ci riguarda ci sono da segnalare la disapprovazione della Lega maschile e di quella femminile, nonché le decisioni del presidente federale Carlo Magri, che dovrà decidere se adeguarsi o meno alla situazione che sta per prendere corpo nel mondo del volley. Una sola domanda: tutti parlano di quello che accadrà in serie A1 e in serie A2, con i giocatori italiani sempre più importanti, ricercati e pagati. Ma nessuno si sta interrogando su come si ripercuoterà questa situazione sulle categorie inferiori? Io – che non sono più un ragazzino e sono dotato ancora di buona memoria – ricordo bene il fiume di oriundi che hanno invaso la serie B e la serie C. Non che oggi non ce ne siano: ce ne sono eccome. Però in futuro torneranno a proliferare, potete starne certi. MONDIALE 2010. Chiudo con la rassegna iridata in scena tra due anni (non tra venti…) in Italia. Il board della Fivb ha promosso a pieni voti il piano presentato a Losanna dal Comitato Organizzatore, presieduto da Carlo Salvatori. Fin qui tutto bene. Il dubbio però sorge spontaneo dopo aver appreso il budget ufficiale, la bellezza di 42 milioni di euro, mica bruscolini. Una cifra di tutto rispetto, non semplicissima da coprire di questi tempi, nonostante “qualche soldino” previsto dall’ultima Finanziaria e i fondi assicurati dalle Istituzioni tramite dei vari comitati locali. Ma 42 milioni sono sempre 42 milioni. Di euro, non di lire: è banale, ma c’è una bella differenza… Comunque siamo fiduciosi, soprattutto perché il prossimo Mondiale dovrà rappresentare il grande momento per rilanciare tutto il movimento sul territorio. E non si potrà sbagliare. Buona pallavolo e BUONA PASQUA a tutti!
18/03/2008
Treviso e Piacenza alle finali di Champions
Grande impresa per la pallavolo italiana, che ha piazzato ben quattro squadre alle finali della Champions League. Obiettivo raggiunto per il momento, con la logica speranza di fare un bis d’oro. LA GRANDE IMPRESA. Semplicemente fantastica la performance di Piacenza, capace di reagire nel momento più difficile della stagione: sotto 2-0 in casa contro i greci del Panathanaikos Atene (sconfitta 3-1 nell’incontro di andata giocato in terra d’Ellade), la Copra ha saputo reagire nel terzo set, vincere il quarto e qualificarsi per la final four di Lodz davanti al suo pubblico in comprensbile visibilio. Bravissimi tutti i giocatori di Angelo Lorenzetti, che in semifinale sabato 29 marzo se la vedranno con una Sisley riuscita nell’impresa fantastica di ribaltare il risultato negativo dell’andata (3-2 per i tedeschi del Friedrichshafen) eliminando per quoziente punti (e con le palle!) i campioni d’Europa. Bravi davvero sia Renan Dal Zotto che tutti i suoi ragazzi, con una nota di merito particolare per Saitta, riuscito a cambiare il ritmo prendendo il posto di un apatico Pujol e trascinando i suoi alla vittoria per quinto set. Treviso ha inflitto la seconda sconfitta casalinga negli ultimi due anni alla formazione di Moculescu (che durante l’estate avrebbe dovuto firmare proprio per i campioni d’Italia), consentendo all’Italia di assaporare di nuovo un derby tricolore nel vecchio continente sette anni dopo la scontro di Parigi tra Roma e Treviso (vincitrice in semifinale ma poi sconfitta 15-13 al tie break dal Paris Volley vanificando il vantaggio di 13-11). Questa però è un’altra storia. Il futuro dice che in Polonia ci divertiremo, sognando il gradino più alto del podio. FESTA AL FEMMINILE. Sorridono anche Perugia e Novara tra le fanciulle, approdate con merito all’epilogo della Coppa femminile più prestigiosa. Le campionesse d’Italia hanno eliminato nella sfida fratricida Jesi, mentre l’Asystel ha centrato per la seconda volta nella sua storia questo traguardo mettendo fuori gioco le svizzere del Volero Zurigo. A Murcia, il 5 e il 6 aprile, la nostra pallavolo cerca il poker di trionfi dopo il trittico Bergamo-Perugia-Bergamo con la possibilità di realizzare i propri sogni. E I SOLDI DOVE SONO? A fare da contraltare a questa situazione a dir poco idilliaca, ci sono le proteste (tutt’altro che velate) delle squadre alle prese con problemi di carattere economico: a Corigliano e a Milano (che ha registrato le dimissioni del neo dg Dario Livio dopo una sola settimana di lavoro), si è aggiunta anche Santeramo, le cui giocatrici hanno denunciato un forte ritardo nel pagamento degli stipendi in una lettera aperta in occasione della partita casalinga contro Pesaro (anticipo della ventesima giornata, vittoria per la capolista Scavolini per 3-0). Se devo essere sincero – visto che non sono un novizio di questo sport – queste situazioni non mi stupiscono più di tanto: ci sono sempre state e purtroppo sempre ci saranno, almeno temo. Forse serve un tavolo intorno al quale sedersi per riflettere in vista del futuro: con intelligenza e senza esclusione di colpi, difendendo le proprie posizioni. Limitando però la trattativa ai diretti interessati, ovvero Leghe, società e rappresentati dei giocatori. Mi pare giunto il momento della definizione di un accordo quadro, serio e programmatico. Senza colpi di teatro che forse forse non fanno sortire gli effetti sperati. ONOREVOLI MANCATI. Devo esprimere la mia sorpresa, interpretando di certo anche quella dei diretti interessati. Nelle liste elettorali presentate nei giorni scorsi, non figurano nè il presidente della Lega femminile Mauro Fabris (ex braccio destro di Mastella che avrebbe dovuto finire nel Pdl), né Gianpaolo Montali, cui era stato promesso un posto sicuro nel Pd. Invece qualcosa si è inceppato all’ultimo momento, e pertanto il nostro volley non avrà rappresentanti in Parlamento. A meno che l’ex ct non entri nel futuro (eventuale) governo da tecnico (al ministero dello sport, ovviamente). Quale maligno sussurra che ci sia lo zampino del presidente federale Carlo Magri, che non avrebbe visto di buon occhio il suo ex pupillo a fianco dei suoi amici che frequentano il Transatlantico. … SPETTACOLARI. Chiudo con il libro edito dalla Lega maschile, cui ho avuto il privilegio di collaborare. E’ stato per me un onore e anche un piacere, rievocando il periodo più glorioso del nostro volley maschile: una panoramica eccezionale che mi ha fatto tornare giovane. E nel contempo mi ha dato la possibilità di contribuire alla realizzazione della Casa della Luce e del Sorriso di Casola di Montefiorino, cui è stato devoluto il compenso. Sono pertanto doppiamente contento per questa fatica, che ha significato poter contribuire a un’opera bellissima e a un’iniziativa cui il mondo della pallavolo sta dimostrando sensibilità. Sono davvero bi-contento.ACOSTA IL DECISIONISTA. L'aveva preannunciato e l'ha fatto. Il presindetissimo della Fivb ha ufficializzato che dalla prossima stagione andrà a contingentare a 2 il numero degli stranieri da utilizzarsi in futuro, equiparando gli extracomunitari ai comunitari, aggirando le leggi della Comunità Europea. Ha promesso che spiegherà le differenze tra i pallaovolisti e i lavoratori "normali" nel caso gli venga chiesto (il che avverrà di certo), specificando di essere in linea in questa decisione epocale con la Cev. Le due Leghe italiane promettono battaglia, visto che i nostri club sono imbottiti di stranieri (a Trento e a Perugia ad esempio sono ben 7 per squadra!). Siamo molto curiosi di veder cosa accadrà. Con la certezza che gli italiani si stanno sfregando le mani, visto che diverranno merce preziosissima. Forse forse ha ragione il mio amico Pasquale Gravina, che oggi mi ha invitato a rimettermi in forma per tornare a giocare. Io un posto non lo trovo di certo, lui invece sicuramente sì con quello che si vedrà in giro tra poco...Buona pallavolo a tutti!
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