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25/08/2005
Franchi lascia la Lega femminile?
Da diversi mesi sento parlare dell'eventualità che Francesco Franchi lasci la presidenza della Lega femminile, ma soprattutto in qusti ultimi tempi i rumors si stanno intensificando. Siamo dunque in dirittura d'arrivo all'esperienza del dirigente fiorentino alla guida del movimento più importante della pallavolo italiana, visto che il nostro amato sport è sempre più tinto di rosa? Solo lui può dare la risposta, in quanto solo lui può interrompere anticipatamente il suo mandato. Quello che posso dire io è che Francesco (di cui si era parlato in un recente passato anche quale successore di Magri alla Fipav) è un bravo dirigente, assolutamente super partes, con buona conoscenza dell'ambiente e delle sue regole, e con un'eccellente considerazione da parte del gran capo della Fivb Ruben Acosta (anche se i rapporti si sono raffreddati negli ultimi tempi a causa della scelta del pallone utilizzato in campionato).Si parla anche dell'alternativa a Franchi, ovvero Carlo Iacone, presidente della Despar Perugia campione d'Italia, perfettamente integrato nei meccanismi del sistemi ma evidentemente legato a un club.Siamo dunque sinceramente curiosi di vedere cosa succederà prima o dopo gli Europei di Zagabria. Ma pure nell'eventualità che Franchi decida di lasciare, spero comunque che la pallavolo non lo perda come dirigente: sarebbe un grave errore.
02/08/2005
Nazionale o campionato? Il dibattito è aperto
Prendo spunto dalla qualificazione degli azzurri per il prossimo Mondiale, in programma nel 2006 in Giappone. Missione compiuta a Napoli, per fortuna, con però tanti inevitabili problemi per la prossima stagione. Che problemi? I soliti di sempre. Chi vive la pallavolo da tempo li conosce bene, ogniqualvolta arriva un appuntamento importante per la nostra nazionale: quanto tempo dedicare alla preprazione della manifestazione? Quanto tempo di riflesso sottrarre al campionato? Montali ha già iniziato a parlarne, chiedendo due mesi per preparare la kermesse nipponica, il che - traducendo - significherebbe iniziare il campionato 2006-2007 non prima di metà dicembre (la rassegna iridata andrà in scena dal 17 novembre al 3 dicembre). Il ct ha le sue ovvie ragioni e comprensibilmente le difende, come facevano in passato Velasco, Bebeto e Anastasi. Abbiamo i capelli bianchi per aver vissuto quei momenti e ancora buona memoria per ricordarli bene. Che fare allora? Iniziare prima il campionato senza gli azzurri e senza buona parte degli stranieri (impegnati a loro volta nelle rispettive nazionali) oppure giocare qualche giornata con formazioni rimaneggiate, come avvenne nel 1998? E' opportuno giocare prima la Coppa Italia? Occorrerà far slittare tutto, rinunciando inevitabilmente alle Coppe Europee per mancanza di tempo (dovrendo concentrare tutto in soli 5 mesi)? Prevarrà la ragion di Stato pallavolistica? E se sì, come probabilmente vorrà fare la Federazione, come reagirà la Lega maschile? Cosa si racconterà ai tifosi e agli sponsor che tanto investono nel campionato? E alle tv che lo trasmettono e tanto trasmettono per farlo? Il dibattito è aperto, la soluzione del problema - come sempre - molto difficile. Torneremo su questo argomento, inevitabilmente. Buona giornata e buona pallavolo a tutti.
21/07/2005
Il Brasile domina il mondo
Con un fantastico uno-due World League-Grand Prix, il Brasile ha confermato la sua indubbia leadership internazionale. La pallavolo verdeoro sta dominando il mondo, e non si intravede - soprattutto in campo maschile - chi possa contrastare a breve il suo predominio.E' pur vero che adesso Bernardinho ha due soli martelli di livello, Dante e Giba, e che il ricambio di Mauricio quale secondo palleggiatore non è un giovane di talento ma l'esperto Marcelo, pero' anche a Belgrado si è avuta la conferma che questa squadra oggi non ha eguali a livello internazionale, gioca una bella pallavolo, si diverte (forse un po' meno del solito) e vince (come al solito).Zé Roberto invece ha già dato vita al ricambio generazionale e la risposta del suo nuovo gruppo è stata eccellente, con il primo posto di Sendai e con la conferma che il movimento continua a generare giocatrici di livello assoluto come Paula, Sheila, Caroline e Renata. E in Giappone non c'erano nè Fernanda nè Fofao!Zé Roberto, desideroso di tornare in Italia, mi ha detto che il Brasile vince perchè ha organizzato molto bene il lavoro, ma che questo Paese dal punto di vista pallavolistico sta andando in controtendenza rispetto al resto del mondo: sono infatti più i ragazzi rispetto alle ragazze a giocare oggi a pallavolo, e questo potrebbe essere un problema per il futuro.Un po' dappertutto, e in particolar modo in Italia, il problema è invece contrario. E questo grido d'allarme deve fare riflettere per il futuro: se in effetti la nazionale di Montali non è stata presente per la prima volta alle finali della World League, quella di Bonitta ha confermato nel Paese del Sol Levante di poter guardare con ottimismo al domani, visto che le giovani azzurre di oggi - già forti - possono solo migliorare e mantenere l'Italia ai vertici assoluti.Per chiudere un rammarico. Ho ricevuto una mail da Luca Soccol, grande appassionato di pallavolo, presente a Belgrado con alcuni amici: mi scrive che al momento delle premiazioni, alcuni giocatori del Brasile (Giba, Anderson, Gustavo) hanno indirizzato al suo gruppo che sventolava il tricolore epiteti e risa, sottolineando l'assenza degli azzurri a questo appuntamento. Questo episodio mi rattrista alquanto. Peccato. Ogni commento mi pare superfluo.
16/07/2005
Perché l'Italia femminile vince
di Giovanni Guidetti
L`Italia vince. L`Italia batte Giappone, Cina e Cuba perdendo un set in 3 partite. L`Italia gioca bene e attualmente e' la piu' seria candidata alla vittoria del Grand Prix qui a Sendai. E tutto questo ha una sola motivazione: il bellissimo gioco che stano esprimendo Lo Bianco e compagne. Un gioco moderno, fatto di un cambiopalla molto rapido, con palloni velocissimi in posto 4, primi tempi anticipatissimi e seconde linee. E una fase "punto" pressoche` perfetta con la battuta piu' tattica e precisa tra tutte le squadre qui in Giappone e una fase muro-difesa da antologia, con scelte perfette dei centrali, ora Barazza, ora Anzanello, ora Vincenzi. Senza dimenticare una difesa sempre al posto giusto e al momento giusto, e un contrattacco che funziona a meraviglia con Fiorin, Cella e Centoni che mettono a terra l`impossibile. Brava davvero questa giovane Italia che fara' tremare le "senatrici" rimaste a casa davanti agli schermi di Sky che cosi possono ammirare (e preoccuparsi per il posto) quanto bene stanno facendo le varie Fiorin, Cella, Centoni, Ortolani (tutte queste sconosciute nel panorama della serie A1 giocata) e tutte le altre. E` il modulo Italia che sta facendo la differenza nel mondo della pallavolo di vertice. Cuba e Cina, tanto per citare due tra le grandi di sempre, non hanno scoutman, raramente preparano le partite e non stiamo neanche a parlare di video tattici, visto che non sanno neanche cosa siano. Le azzurre invece, con uno staff molto piu` numeroso di qualsiasi altra partita, stanno dimostrando che l`organizzazione paga, che lo studio degli avversari e' fondamentale, e che tutto quel lavoro al computer che sta dietro ad ogni gara, serve eccome. Ma serve applicarlo bene. Complimenti dunque a tutte le ragazze che riescono ad eseguire alla lettera tutto cio` che Bonitta & c. vogliono. E i risultati si vedono!
13/07/2005
Viva il Brasile
Vincendo la sua terza World League consecutiva, la quarta nelle ultime cinque edizioni, la nazionale brasiliana di Bernardinho ha confermato una leadership internazionale che con conosce contrasti. I verdeoro, un tempo eccellenti solo in attacco, oggi impressionano per la loro straodinaria organizzazione di gioco, abbinando alla fantasia e a una temibile forza d'urto, un muro fantastico. Oggi e' il Brasile la squadra piu' forte al mondo, e non solo perche' ha vinto anche il Mondiale a Buenos Aires e l'Olimpiade ad Atene, ma perche' il gruppo e' forte e completo in ogni reparto, con tante varianti tattiche e la possibilita' di tenere alto il ritmo, in partita ma anche in allenamento. Dodici giocatori di altissimo livello, ispirati dal genio di Ricardo. Una squadra forte che ha acquisito la consapevolezza dei propri mezzi, e che anche alla finale della World League a Belgrado ha confermato di non conoscere rivali. Pur avendo perso malamente il primo set, ha saputo ritrovarsi in fretta schiacciando una Serbia Montenegro che sta palesando sempre piu' i suoi limiti di organico (cosa succedera' quando smetteranno Goran Vujevic e Nikola Grbic?). L'unico limite per questo gruppo fantastico (che sa esaltare chi ama la pallavolo) potrebbe essere in posto quattro, dove Giba e Dante non paiono avere sostituti degni di loro. Ma la scuola brasiliana e' estremamente prolifica, vicino a Rio de Janeiro la squadra puo' lavorare con serenita' forgiando nuovi campioni e in Brasile esistono cultura e amore per la pallavolo. Il futuro, insomma, pare essere ancora verdeoro.
10/07/2005
Perchè l'Italia va a Sendai
di Giovanni Guidetti
A Sendai ci sarà anche l’Italia tra le sei grandi del panorama del volley femminile internazionale. Tra poche ore prenderà il via in terra giapponese l’atto conclusivo del Women World Grand Prix e insieme con Giappone, Cuba, Brasile, Cina e Olanda ci sarà pure la nuova e giovane formazione azzura. Con pieno merito di classifica, al termine dei gironi eliminatori l’Italia è giunta quarta, e con grande autorità. Si, perché quest’Italia gioca bene. A riposo Piccinini e Rinieri, i riflettori sono tutti puntati su Valentina Fiorin e Serena Ortolani, meno di 40 anni in due. Sono loro, a mio avviso, i due posti quattro, l’immagine di questa nuova Italia. Quasi sconosciute (l’Ortolani ha fatto solo panchina a Bergamo dopo aver vinto l’oro agli Europei juniores, la Fiorin è retrocessa col Cavazzale), hanno tenuto il campo alla grande. D’accordo, non sono ancora, specie la giovanissima Ortolani, delle macchine in ricezione, ma l’attacco ce l’hanno nel sangue, nelle gambe e nel braccio. Tutte e due prodotte da quella straordinaria realtà che è il Club Italia, hanno a mio avviso dimostrato al mondo intero che l’Italia ha pronti i ricambi e soprattutto “che ricambi”. Cubane a parte, che hanno sempre attaccato meglio di tutti, i nostri posti 4 sono i migliori visti in questo Grand Prix. Senza ombra di dubbio, sia sul cambio che sulla palla alta. Questo anche grazie a una Lo Bianco ispiratissima, che sta giocando alla grande. E condito da quattro centrali coi fiocchi: Anzanello, l’unica che non ha quasi mai riposato giocando sempre bene, Barazza, Guiggi e l'esordiente (molto positivamente) Vincenzi.E l’opposto? Nadia Centoni. Dopo una stagione deludente a Pesaro dove Sheila l’ha relegata per tutta la stagione in panca, si sta riprendendo bene dopo un inizio di stagione così così, anche se la Togut (Nadia non ce ne voglia) è ancora un gradino sopra. Ultima ma non ultima come merito, Elisa Cella, in questa stagione ad Arzano dove ha ottenuto una splendida promozione, autentico jolly: ex centralie, dotata di una discreta ricezione, puo’ giocare opposta così come in quattro ed ogni qualvolta Bonitta l’ha chiamata in causa ha sempre risposto alla grande. Infine un bravo a Marco Bonitta: ha scelto bene, ha visto giusto e prepara ogni volta al meglio la sua squadra, che tatticamente è sempre molto ben organizzata come dimostrano i tanti muri! Tiriamo dunque le somme: al centro siamo forti, anche senza usare troppo la palla ad un piede. Leo sta giocando come l’avevamo vista al Mondiale, Fiorin e Ortolani sono due posti quattro che c’invidiano tutti… ed ecco che l’Italia si giocherà le finali del World Grand Prix a Sendai in Giappone. Complimenti davvero, essere lì è un gran risultato. In bocca al lupo ragazze!!!
22/06/2005
DallariVolley.com: online!
Benvenuti nel magico mondo della pallavolo, cari amici che amate questo meraviglioso sport. Insieme abbiamo la possibilità di coniugarlo al maschile e al femminile, analizzando i momenti più significativi, senza dimenticare ovviamente il beach volley e l’attività internazionale. Sta per iniziare un lungo viaggio che sono felice di vivere in vostra compagnia.
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