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13/01/2015
Lorenzetti, primo sorriso in Coppa Italia
di Lorenzo Dallari
Lo conosco da tanti anni ormai, ma sinceramente non ricordo di averlo mai visto così felice. Angelo Lorenzetti arriva a Sky Sport 24 con la Coppa Italia conquistata a Bologna e pare non volerla mollare mai: se la coccola, simbolo di un week end da ricordare a lungo. "In effetti abbiamo giocato una buona pallavolo e abbiamo ottenuto un grande risultato con un gruppo straordinario: il nostro successo è nato nello spogliatoio". Il tecnico di Modena ha concluso la partita di finale vinta 3-1 con Trento nella zona dei panchinari in mezzo ai suoi giocatori, urlando di gioia. "Non è stato un caso: ho voluto condividere con loro questo trionfo che premia una squadra con la quale sto particolarmente bene: e per me che ormai ho 50 anni questi sono aspetti determinanti". Una lunga carriera in panchina, due scudetti conquistati con Modena nel 2002 e con Piacenza nel 2009, ma quella di domenica è stata la sua prima Coppa Italia. "Vinta contro grandi avversari: in semifinale contro Macerata, davvero fortissima, abbiamo faticato molto ma siamo stati bravi a riprenderci dopo un preoccupante black-out, in finale contro Trento abbiamo approcciato benissimo il match, con Ngapeth inarrestabile e un Bruno particolarmente ispirato". Lui gioca un'altra pallavolo rispetto a tutti gli altri registi del mondo, lo incalzo...
08/01/2015
Simone Parodi, da simbolo a leader?
di Adelio Pistelli
l segnali sono inconfutabili: Simone Parodi è un personaggio da riscoprire. il 'collante' tecnico del team di Giuliani e uomo simbolo dei campioni d’Italia è cambiato. Lui stesso si definisce 'molto diverso'. Allora, andiamo a leggere il nuovo Parodi-pensiero. "'Sto giocando bene, mi diverto, forse è la migliore stagione da quando sono con la Lube. Ed ho capito tante cose. L’esperienza aiuta e sento di essere davanti a periodi professionali sempre più belli".Svolta interiore importante dunque: come e perché? "Non mi faccio più tanti problemi. Prima mi soffermavo anche troppo su cose piccole facendole diventare, erroneamente, preoccupazioni vere. Adesso gestisco ogni situazione, piccola o grande che sia, al meglio e vado in campo con la testa più sgombra".Lube senza un leader: lo potrebbe diventare Parodi? "Lo spero e diventare un preciso e definitivo punto di riferimento di una squadra dove mi trovo sempre più a mio agio è un obiettivo. Poi, se ho recentemente rinnovato il contratto sino giugno 2017: ci sarà un motivo? Dopo quattro anni con la Lube ho stilato bilanci e fatto considerazioni cariche di significato".
31/12/2014
Bernardinho: "La mia squalifica? Si dovranno ricredere"
di Adelio Pistelli
Bernardo Rocha de Rezende, per mondo volley semplicemente Bernardinho, è in Italia per qualche giorno di vacanza con la moglie Fernanda, per seguire da vicino il figlio Bruno, palleggiatore a Modena. Domenica era a Macerata e, se tanta era la sua discrezione per rimanere il più possibile dietro le quinte ("sono qui solo per vedere Bruno e Modena in una sfida molto interessante"), non ha evitato invece di parlare di una incredibile vicenda personale. "Ci sono avvocati che stanno facendo chiarezza per me e per tutti i componenti la nazionale". La storia, in pillole. La Federazione mondiale ha squalificato Bernardinho per dieci giornate, il libero Mario (oggi a Piacenza) per sei, una a Murilo e mille dollari di multa a Bruno. Il motivo? Proteste con gli arbitri e assenza in sala stampa per la prevista conferenza post gara al recente mondiale polacco."Dopo la finale con la Polonia c’era già una strana aria – afferma il tecnico nato cinquantacinque anni fa a Rio de Janeiro -. Quanto era accaduto qualche giorno prima, ovvero la nostra assenza in sala stampa nella sfida precedente alla semifinale con la Russia, non pensavo potesse suscitare tanto rumore.
29/12/2014
"Vince" Mallia, lo scoutman d'oltreoceano
La tecnologia ha radicalmente cambiato la vita dell'uomo moderno. Non ha solo mutato alcuni stili di vita, il modo di lavorare o di informarsi, ma ci ha proiettati in una dimensione completamente nuova. La tecnologia ha messo in contatto popoli e nazioni e ci ha avvicinati tutti, anche se lontani migliaia di chilometri. La pallavolo da tempo ormai sfrutta i computer, internet e i social network per raccogliere le statistiche, per condividere informazioni e conoscenze. Il Volleyrò non si è sottratto all’avanzare dei tempi e quotidianamente è in contatto con Vincenzo Mallia, lo scoutman che vive in Canada.La storia di Vincenzo è particolare e accomuna tanti giovani che, partiti dalla Sicilia, si sono trasferiti inizialmente a Roma e si sono poi affermati professionalmente all’estero. “La pallavolo – confessa Mallia – è stata fondamentale nella mia vita. Ho cominciato a giocare a volley a casa mia, in Sicilia, poi ho deciso di allenare. Dopo una bella esperienza a Modica, in Serie B1, mi sono trasferito a Roma perché i miei genitori avevano aperto un’attività commerciale.
25/12/2014
Francesca Piccinini, principessa del volley
di Lorenzo Dallari
Quando arriva a Sky Sport non passa certo inosservata: tutti la salutano, le chiedono un autografo, vogliono fare un selfie con lei. Lei del resto è la principessa della pallavolo, non una qualsiasi. Francesca Piccinini da tanti anni è uno degli emblemi positivi di questo sport non solo in Italia, donna-copertina che riesce a fare parlare di volley anche dove di volley non si parla mai. "Io sono fatta così, e sono contenta di poter diffondere la pallavolo oltre i suoi confini naturali: mi piace, ormai fa parte della mia natura di donna, non solo di giocatrice": Molto simpatica e disinvolta anche in diretta a Sky Sport 24, dove spazia su mille argomenti, primo tra tutti la moda. "Sto collaborando con Lju-Jo ad una linea di abbigliamento che porta il mio nome" e si alza facendo vedere alla telecamera il modello griffato che indossa (lo vedete anche in questa foto). Sorrisi da parte di tutti. Bravissima. Poi la nazionale. "Se devo essere sincera sono molto soddisfatta per quello che è successo fuori dal campo, perchè tutti hanno parlato di noi, anche nei bar. Ma non sono certo felice per il risultato finale: il quarto posto mi ha lasciato l'amaro in bocca, io ero convinta che potessimo salire sul podio". E il futuro in azzurro? "Sono ancora giovanissima, voglio giocare ancora per tanti anni, e mi piacerebbe fare un'altra Olimpiade. Rio de Janeiro nel 2016? No, Roma nel 2024". E giù un altro bel sorriso. Poi il campionato. "Modena sta andando bene e sono soddisfatta. Anzi, Modena come città sta impazzendo come ai tempi d'oro per la pallavolo, soprattutto grazie a quello che stanno facendo i ragazzi. Ma ci siamo anche noi, e vogliamo riempire il Palapanini".
13/12/2014
Giuliani, Grbic: vi ricordate quando....
di Adelio Pistelli
Ma sì, diciamolo, fa ancora un certo effetto. Dopo due mesi di Superlega, vedere Nikola Grbic in giacca e cravatta che, a bordo campo, guarda, consiglia e non palleggiarno a me. E' immagine inusuale che regala ancora particolari sensazioni. E sarà ancor più particolare nel pomeriggio di domani (sabato) quando Grbic andrà a salutare Alberto Giuliani prima di Treia-Perugia, sfida ad alta quota emotiva e spettacolare. Già, sarà una sorta di ritorno al passato considerato che le due formazioni sono state le grandi protagoniste dell'ultima finale scudetto. Ma in questa occasione, il guardare indietro è qualcosa di diverso, forse di più speciale, almeno per il nuovo tecnico di Perugia e, per chi allena e vince da quattro anni con la Lube. E si in quella stretta di mano, che per alcuni (raramente) è solo rituale formale prima di una partita, si nasconde un periodo ricco di soddisfazioni e, soprattutto di stima reciproca. Insieme, Giuliani (coach) e Grbic (palleggiatore), nella tarda primavera del 2010, hanno vinto il primo storico scudetto a Cuneo; insieme, in Piemonte, hanno vinto poi una Cev, una Supercoppa, una coppa Italia, risultati che, forse in molti speravano ma in pochi credevano potessero arrivare. "C'era tanta curiosità quando Alberto arrivò sulla panchina di Cuneo - racconta Nikola -. Non era molto conosciuto, aveva fatto benissimo a Coregliano, bene a Verona ma era davanti al suo primo grande esame da tecnico".
22/11/2014
Maranesi, coach di Milano, tra attualità e nostalgia
di Adelio Pistelli
La classifica è impietosa ma, probabilmente, a Milano, recriminano solo per la sconfitta di Molfetta. Era la prima in A1, in assoluto, della neo promossa formazione lombarda e, forse, se quella trasferta al Sud fosse finita in maniera diversa, avrebbe agevolato il successivo pesantissimo calendario del team allenato da Marco Maranesi. E così la sfida di domani a Padova, diventa adesso più delicata e difficile perché è sfida alla pari dopo ultime gare contro avversari inavvicinabili. "La qualità principale del team veneto - spiega l'allenatore di Milano - è il sistema di gioco solido e collaudato: non a caso, sei giocatori su sette erano insieme anche nella scorsa stagione in A2. L'altra faccia della medaglia è però l'inesperienza in questa categoria sulla quale dovremo puntare. E' vero, ci portiamo dietro il carico psicologico delle cinque sconfitte subite, ma Padova è occasione troppo importante".
19/11/2014
Henno contro il "suo" Parigi, non era mai successo
di Adelio Pistelli
C'è sempre una prima volta. Magari Hubert Henno, trentottenne libero della Lube Treia, sul finire di una carriera prestigiosa, forse pensava di non dover mai affrontare il team della società che lo ha lanciato a livello nazionale e internazionale.Succedeva Nel 1996 quando Henno arrivava alla prima squadra del Parigi Volley e dove giocherà per tre stagioni consecutive. E proprio alla fine del terzo torneo con Parigi, Henno arriva per la prima volta in nazionale francese. Poi, nelle tre successive annate l'attuale libero della Lube, che domani affronta Parigi in Champions League, Henno gioca e vince tre campionati francesi, due Coppe di Francia; una Coppa delle Coppe, una Supercoppa europea ed una Champions League. Per la cronaca, è premiato come miglior libero in Argentina, al termine del mondiale dove la Francia vincerà il bronzo. E domani, ecco il 'suo' Parigi, per la prima volta dall'altra parte della rete, per una sfida che è diventata fondamentale per la Giuliani band dopo l'inatteso scivolone di Istanbul, all'esordio in Champions League.
10/11/2014
Vermiglio pronto a lasciare Piacenza se la situazione non migliora
di Lorenzo Dallari
Nuovo look, con barba e occhiale colorato, e con la consueta faccia sbarazzina: Valerio Vermiglio, brillante regista della Copra Piacenza, è stato graditissimo ospite dell'ormai consueto spazio volley del lunedì a Sky Sport 24, dove ha parlato un po' di tutto quanto accade sottorete. Con la consueta franchezza. "Il primo pensiero è per l'assurda situazione societaria che ci troviamo a vivere per colpa di un personaggio che non ha mantenuto le tante promesse fatte: questo sta mettendo in crisi la Copra, e questo non è giusto. Noi continuiamo comunque a impegnarci molto per tener fede agli impegni, nella speranza che il presidente Molinaroli riesca a trovare nuove risorse economiche a breve. Mi spiace davvero tanto, perchè ero tornato in Italia animato da tante speranze di vivere una stagione da protagonista, ed ero molto felice di aver scelto Piacenza". La squadra biancorossa ha perso domenica nettamente a Macerata, ma resta tra le prime della classe: è sesta da sola con 9 punti, a stretto contatto con le formazione al vertice. "Stiamo facendo quello che ci aspettavamo, con la sola eccezione del debutto in campionato con Ravenna: il campo sta però confermando che i romagnoli di Kantor sono molto competitivi, come del resto dimostra la classifica, dove sono in testa insieme a Modena e a Macerata. Sono però convinto che potremo divertirci e dire la nostra".
08/11/2014
Dall'Olio e la sua "officina del palleggio"
di Adelio Pistelli
I più fortunati che lo hanno visto giocare, non potranno mai dimenticare quelle mani di velluto che regalavano spettacolo. Palleggiatore di altri tempi si dirà. E sia. Ma le mani di Pupo Dall'Olio oggi come ieri erano e restano, per i più, inimitabili. Meritava di più di quanto il sessantunenne modenese Pupo ha vinto nella sua meravigliosa carriera. Meritava di più il regista di un team, apripista dei successivi trionfi dell'Italvolley, diventato storia dal 1978 con il nominativo di 'Gabbiano d'argento'. Il colore di una medaglia, magari inattesa ma meritata che Dall'Olio (alla fine, per lui, saranno 243 le presenze con la maglia della nazionale) e altri azzurri vinsero ai mondiali romani, inchinandosi una vecchia Urss che non c'è più e che sapeva solo vincere. Quel meraviglioso periodo, ha contribuito a scrivere la grande storia di uno dei più grandi registi di tutti i tempi andati sottorete lungo la Penisola.
07/11/2014
Un direttore d'orchestra particolare
di Matteo Pistolesi
"E in quelle mani ci si specchia, ci si guarda, in quelle mani si rivedono i tempi passati, si prova piacere, poesia in movimento. Siamo nel 2005,al palazzetto di Cuneo arriva Valerio Vermiglio in maglia Sisley, è amore a prima vista, lo vedo, è diverso da tutti gli altri 23 giocatori in campo, occhi focosi e pieni di passione, occhi che trasmettono sicurezza ai suoi compagni, guida un'orchestra fatta da dei violinisti di livello mondiale, che hanno suonato nei più grandi teatri d'Europa: Samuele Papi e Alberto Cisolla. L'arpa la suona un interprete pazzesco, Fox Fei... Non ho scelto la metafora dell'arpa a caso, attacca palle velocissime, il suo braccio scorre velocemente verso il pallone e lo sembra sfiorare come la corda di questo strumento. A completare questo grande complesso musicale ci sono ai piatti Tencati e Gustavo, ogni loro muro provoca un sordo rumore che si fa notare nel mezzo di tutta la melodia, proprio come quello delle percussioni.
05/11/2014
Andrea Giani, leggenda dello sport
di Lorenzo Dallari
Davvero in grandissime condizioni: così si è presentato Andrea Giani negli studi di Sky Sport 24 per parlare di pallavolo a tutto tondo. E mentre scorrono le immagini della sua fantastica carriera la considerazione è inevitabile: ancora oggi è uguale a quel ragazzino che ha esordito in serie A solo quindicenne tanti anni fa a Parma. "Il segreto è nella genetica, io non ho molti meriti: mio papà e mio fratello sono uguali a me, la natura è stata clemente con noi...". Il Giangio è sempre il Giangio, semplice ma concreto nel contempo. Una carriera formidabile, con 474 presenze in nazionale, 3 Mondiali vinti, 4 Europei e mille altri trofei in azzurro, oltre a 5 scudetti e 2 Champions. "Non posso che ritenermi soddisfatto, la pallavolo è sempre stata ed è la mia vita, che mi ha regalato soddisfazioni incredibili. Adesso faccio l'allenatore, e sono ottimista con questo gruppo di ragazzi che sono certo farà benissimo a Verona". La sua Calzedonia sabato scorso ha annichilito Trento al Palaolimpia, trascinata da Coscione e Deroo, e adesso è sesta in classifica, pronta alla trasferta di Perugia. "Il nostro obiettivo è il quarto posto: ambizioso ma realistico".
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