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Vermiglio, genio e sregolatezza sottorete11/05/2014

Vermiglio, genio e sregolatezza sottorete

di Lorenzo DallariL'ho visto nascere pallavolisticamente parlando, poi crescere, diventare un giocatore vero, un campione, l'ho apllaudito quando ha vinto e qualche volta ci ho discusso quando ha esagerato con gli atteggiamenti che lo hanno contraddistinto. Con Valerio Vermiglio però ho sempre avuto un rapporto speciale, fin dalla prima volta che l'ho conosciuto al Palaverde: aveva solo 14 anni, veniva da Messina pieno di speranze, faceva il raccattapalle durante le partite della Sisley ma si capiva già che aveva una marcia in più. Grande temperamento e classe cristallina, ha conquistato un'infinità di successi sia con il club che con la nazionale, di cui è stato anche capitano. Treviso, Macerata e poi il grande salto in Russia, dove con Kazan ha vinto in due stagioni titolo, Coppa di Russia, Supercoppa e Champions League: un po' come sta facendo in questi ultimi tempi il Belgorod, suo avversario di sempre, che sabato sera a Belo Horizonte ha conquistato il suo primo Mondiale per Club. Ecco, questa occasione ha rappresentato la ghiotta opportunità di riabbracciare Valerio, entusiasticamente al microfono di Fox Sports per commentare le semifinali e le finali della rassegna iridata insieme ad Alberto Cisolla, suo amico di sempre e compagno sottorete in mille battaglie, e ad Alberto Giuliani, fresco campione d'Italia con Macerata. "Grazie per avermi fatto vivere questa bellissima esperienza, sono felicissimo. Un giorno, quando deciderò di smettere di giocare, mi piacerebbe fare il commentatore televisivo. Mi sono divertito tantissimo, e ho visto grande pallavolo: complimenti al Belgorod, davvero una grande squadra infarcita di fuoriclasse. E un applauso speciale a Serguei Tethiukine, davvero uno super".
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