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08/02/2014
E' forse la nostra paura di deludere a fermarci?
di Matteo Pistolesi
E' forse la nostra paura di deludere a fermarci? Forse davvero esiste in ognuno di noi quel cattivo uomo nero che da piccoli ci spaventava? Esiste forse davvero questo losco individuo? L'uomo nero cattura i sogni, cerca di portarli via, toglie le speranze e abbassa l'autostima, mai lasciarsi ingannare da lui.Non sarà lui ad addormentare la nostra anima, non ci lasceremo sopraffare dal buio e tantomeno dalla paura, perchè noi sorridiamo, sempre e comunque.Passeggiamo nel mondo noi ragazzi, in cerca di conferme, in cerca di uno sguardo, di un piccolo gesto, capace di condizionare la nostra intera giornata.Entriamo in punta di piedi in ogni situazione, cerchiamo di non creare problemi a nessuno, tranne che a noi stessi,in quello siamo bravissimi.Ma come faremmo senza noi stessi al nostro fianco? Senza le nostre paure? Senza i nostri viaggi mentali?Siamo indispensabili per noi stessi, e lasciatemelo dire, siamo anche molto più belli dell'uomo nero.
07/02/2014
Nikola Grbic, grande palleggiatore con un futuro in panchina
di Adelio Pistelli
Ha ragione Samuele Papi: “Sono stati micidiali in battuta. Se non si fermano dai nove metri, non c’è partita. Per nessuno”. Il (quasi) quarantunenne schiacciatore di Piacenza, uno dei più straordinari protagonisti del fondamentale della ricezione, anche il giorno dopo la serataccia contro Kazan – ricordando le sue evidenti difficoltà - era e resta di una precisa convinzione: la battuta russa è stata determinante. Lo è stato nel match uno di Champions League, che vale la qualificazione alla Final Four di fine marzo ad Ankara, lo sarà tra una settimana in casa di Grbic e soci dove Piacenza dovrà fare solo un miracolo. Solo. Già, Nikola: stessa età di Papi, stesso fenomeno. Uno contro l’altro (con la sola parentesi di fine anni novanta a Treviso: per una stagione insieme), uno contro l’altro, in un club o con le nazionali, per regalare spettacolo e divertimento. Il palleggiatore serbo e il piccolo grande schiacciatore italiano lo hanno fatto, per anni e tanti, in qualsiasi palasport: in Italia, in Europa, nel mondo. Giovedì sera ancora l’uno contro l’altro. Ha vinto Grbic, stavolta (che proprio a Piacenza aveva giocato per quattro stagioni), arrivato in Kazan solo qualche mese fa e diventato subito il padrone del gioco russo. “Mi spiace per la semifinale di Coppa di Russia persa recentemente contro Belgorod – raccontava qualche minuto dopo la vittoriosa gara di Champions. Ma è stata solo colpa nostra.
05/02/2014
Juantorena e Raphael tornano a Trento
di Adelio Pistelli
E' vero, sono ancora sotto contratto a Trento. Ma stanno giocando ad Ankara a seguito dell'operazione-prestito portata avanti lo scorso giugno dal loro presidente Mosna. Però per la prossima stagione sembra tutto definito: Juantorena ed il palleggiatore Raphael tornerano operativi con il club trentino. E, dietro l'operazione rientro, che avrebbe un notevole costo economico, ci sarebbe anche una nota azienda della zona che produce mele. Chi non dovrebbe tornare invece è Kaziyski. Anche lui è contrattualizzato con la società italiana e, in prestito all'Halkbank di Ankara ma lo schiacciatore bulgaro sembra sempre più legato al suo coach Stoytchev. Una postilla-domanda su Juantorena: se nel frattempo dovesse decidere di giocare con la nazionale cubana? Di fatto sarebbe nuovamente uno straniero (per il nostro campionato) e, forse, potrebbe nascere qualche problema per la società campione d'Italia, costretta a rivedere piani operativi magari già delineati. Il tempo dirà tante verità. C'è poi la vicenda Lannutti.
05/02/2014
Falivene, prima la Challenge Cup e poi la Lega?
di Lorenzo Dallari
Arriva a Sky e il cellulare è caldissimo perchè in tanti lo chiamano per chiedergli se è vero che sta per acquistare il Foggia Calcio: la risposta è sempre negativa, perchè dice testualmente a tutti "Io penso solo alla pallavolo e non al calcio". Gianrio Falivene, nato proprio a Foggia e trapiantato per amore (e oggi per lavoro) a Latina, la pallavolo la ama davvero: è stato lui a rilanciare la pallavolo pontina 8 anni fa insieme alla famiglia Andreoli, un colosso nel campo dell'elettronica con 21 punti Euronics gestiti nela Lazio e in Abruzzo. "E' stato molto stimolante rilanciare questo sport a Latina, e sono davvero contento per quello che siamo riusciti a fare, giocando tra l'altro le ultime due semifinali scudetto nonchè la finale della Coppa Cev nella passata stagione, perdendola con l'Halkbank Ankara". Ques'anno invece le cose non stanno andando benissimo, e l'Andreoli è ultima in classifica insieme a Ravenna e a Molfetta, avversaria domenica. "Ci sono stati tanti problemi, che tra l'altro ci hanno portato a esonerare Roberto Santilli affidando la squadra a Dario Simoni: speriamo però che adesso vengano tempi migliori, per fare la "remuntada" e per vincere la Challenge Cup, dove siamo arrivati ai quarti di finale contro gli sloveni del Kamnik".
03/02/2014
Daspo per 2 genitori
di Adelio Pistelli
Amanti della bicicletta e genitori di due ragazze protagoniste di un torneo di pallavolo sul finire dello scorso anno, adesso si ritrovano con addosso il diveito di frequentare palasport per due anni. Arrivano a Città di Castello, non vogliono lasciare fuorti dal palas le biciclette e l'introducono all'interno dell'impianto quando..."L’Ufficio Prevenzione Generale del Commissariato - si legge in un comunicato - ha segnalato per la successiva applicazione del provvedimento del D.A.S.P.O. (acronimo di Divieto di Accedere alle manifestazioni SPOrtive) due soggetti, A.A. di anni 43 originario di Arezzo ed una donna Z.M. di anni 43 originaria di Cesena, in quanto in occasione del Torneo Nazionale di Pallavolo Femminile dedicato a Francesca Fabbri under 14-16, svoltosi a Città di Castello tra il 27 ed il 30 dicembre u.s., perveniva richiesta alla Sala Operativa 113 del Commissariato da parte di un custode del palazzetto dello Sport, circa il comportamento e gli atteggiamenti tenuti dai soggetti sopra menzionati.
31/01/2014
Kurek schiaccia anche in cucina
di Adelio Pistelli
Stilisti di moda ma anche disegnatori di gioielli, accessori ed interni. Persino cuochi e autori di numerosi libri di successo sul tema del mangiare sano. Jola Sloma e Mirek Trymbulak sono in assoluto una delle coppie più famose e ammirate in Polonia, delle vere e proprie icone del “life style” moderno e anche star a livello televisivo grazie alla trasmissione “Atelier of taste” (Atelier del gusto), il primo show televisivo polacco interamente dedicato alla cucina vegetariana, un format da loro ideato e condotto per la rete nazionale Kuchnia + HD. Che da qui a breve coinvolgerà anche Cucine Lube: nel corso delle prossime puntate registrate per lo show, infatti, la coppia realizzerà i propri piatti utilizzando una cucina griffata Lube, ed il tutto grazie alla solida amicizia in essere con la signora Magdalena Kujawska, responsabile di Cucine Lube Polonia. Nei giorni scorsi l’energia e la creatività di Sloma e Trymbulak hanno avuto un contatto ancor più diretto e globale col mondo Lube, passando dalla porta principale. I due, infatti, hanno visitato la sede aziendale di Treia, un tour che ha interessato il reparto produttivo, gli uffici e lo show-room, ma anche il Palasport Fontescodella di Macerata, dove si allena e gioca la Lube Volley e quindi Bartosz Kurek (ieri hanno assistito alla partita di coppa Italia contro Cuneo), la stella polacca della pallavolo mondiale in forza alla squadra di proprietà dell’azienda cuciniera.
30/01/2014
Rosalba, compleanno e stop
di Adelio Pistelli
Domani, venerdì, compie trentotto anni. Non ne aveva nemmeno diciotto quando Simone Rosalba esordiva in A1. Un talento, lo schiacciatore calabrese (è nato a Paola) che da qualche settimana ha detto stop alla sua carriera agonistica. Una carriera da ricordare, un esempio per chiunque ha fatto e fa pallavolo. Simone Rosalba, dal palmares notevolissimo, attraverso una intervista alla 'Gazzetta del Sud', racconta le sue emozioni, le sue (tante) soddisfazioni mentre passa la mano dopo vent'anni, appunto, di volley a grandissimo livello. I giudizi su Velasco ("il migliore"), l'emozione tra le più grandi ("la vittoria in World League del 1999 con Anastasi: schiacciai la palla del successo"); l'amicizia con Vermiglio ("un grande: mi spiace di aver giocato poco con lui"); l'amicizia più fraterna e professonale con Giombini, Zlatanov, Lirutti e con lo sfortunato Vigor Bovolenta ("Sarà sempre qui con noi"). Racconta del suo esordio a Ravenna e l'immediata vittoria in Coppa Campioni (noi c'eravamo...) con il team romagnolo; il mondiale vinto con la nazionale di Bebeto (1998), la World League vinta in Brasile nel 1995, oro Europeo nel 1999 ed il bronzo olimpico a Sydney 2000 con Anastasi coach azzurro e quattro ori alla World League (1995, 1997, 1999 e 2000).
26/01/2014
Lube, stagione sul filo
di Adelio Pistelli
Stagione Lube sul filo. Non è ancora allarme rosso ma la situazione che sta maturando può creare qualche tensione di troppo. Soprattutto psicologica. Le difficoltà oggettive che il team maceratese ha incontrato a Perugia, le sue evidenti pause, le condizioni tecniche di alcuni suoi giocatori bastano per aprire una parentesi sull’attuale momento della Giuliani band. La sconfitta di Piacenza di giovedì (e eliminazione dalla Champions) poi, il successivo passo falso di Perugia (campionato) mettono la formazione marchigiana nel “centro del mirino”. Lo era, in positivo, per la sua indiscutibile potenzialità ma adesso il quadro si sta rovesciando e, la stagione rischia di diventare un problema. Delicato, non vale la pena girarci attorno .Alzi la mano chi aveva preventivato un simile e improvviso rovesciamento di fronte. Non è allarme rosso ma rischia di diventarlo, soprattutto – va ribadito - a livello psicologico. Macerata era e resta una grande protagonista ma i due obiettivi che gli restano (Coppa Italia e campionato) possono diventare terreno pericoloso per le tante difficoltà, per le tante incertezze che si nascodono.
25/01/2014
E' tempo di video check europeo?
di Adelio Pistelli
Un illustre collega solo qualche ora fa metteva nel centro del suo mirino quello che secondo lui è un ‘leit motiv’ maceratese: troppe proteste, continue proteste. Adesso la Lube, ovvero la squadra che, forse troppo frettolosamente, un pò tutti (noi compresi, come l’illustre collega) avevano etichettato come la schiacciasassi assoluta, dopo la ‘scoppola’ (e successiva eliminazione dalla Champions) subita da Piacenza finisce al bando. A prescindere. La Giuliani band merita attenzione soprattutto per le sue tante e continue proteste quando sarebbe giusto equiparare le proteste con particolari situazioni di gioco, alcune delle quali avrebbero avuto un esito diverso se sul campo emiliano, per esempio, ci fosse stato il Video Check.E si, il tanto bistrattato – almeno inizialmente – ma ancora adesso criticato da diversi (però… eroicamente non apertamente), il sistema elettronico portato gradualmente alla ribalta dalla Lega Maschile, da qualche settimana fa chiarezza anche per le invasioni (dopo gli eccellenti e continui risultati sulla ‘palla dentro o fuori’ dalle righe).
21/01/2014
Latina "solleva" Santilli
di Adelio Pistelli
"L’Andreoli Latina comunica di aver sollevato dall’incarico di allenatore Roberto Santilli. La società desidera ringraziarlo per l’opera svolta e augura i migliori successi professionali". Nemmeno due righe per chiudere un rapporto di lavoro che, per certi versi, era scritto e da tempo. Resta la domanda: ma perchè subito dopo la sconfitta di Macerata? Perchè dopo il passo falso contro la prima della classe e nel giorno in cui Latina ha giocato anche una delle sue più belle partite? Perchè, appunto, era scritto. "Era necessaria una scossa", parole del direttore sportivo Candido Grande il grande nemico di Roberto Santilli. E non siamo noi a dirlo ma basterebe rileggere una recente intervista su un giornale locale di Latina, per seguire riga per riga quanto diceva il presidente di Latina, Gianrio Falivene. Nella lunga intervista non ha nascosto nemmeno un pò rabbia e malumore verso il tecnico Santilli e diesse per i loro continui diverbi, per un rapporto di lavoro andato in fumo da settimane.
17/01/2014
“Enrica Chili ha avuto un gravissimo incidente in Tanzania”
intervista di Giulia, Marta, Nayma
Il 6 agosto 2012 arriva la notizia dagli States: “Enrica ha avuto un gravissimo incidente in Tanzania”. Lei che amava il suo lavoro e non vedeva l'ora di intraprendere quella bella avventura. Lei che per andare a San Francisco a studiare antropologia faceva impazzire il suo papà, così orgoglioso di quella figlia. Si è interrotto in questo brusco modo il viaggio di Enrica in Tanzania, con un grave incidente che cambierà per sempre la sua vita. Il pulmino da sette posti su cui viaggiava insieme ad altre otto (!!!) persone (tutto il team di antropologi dell’università di San Francisco) esce di strada (non si capisce se per la folle velocità o per un’ostacolo improvviso) e nella carambola ci sono morti e feriti. Enrica è fra questi ultimi. Viene trasportata d’urgenza a Nairobi dove viene operata alla testa per la grave emorragia riportata durante lo schianto. Rimane all’Aga Khan Hospital per quaranta giorni poi in aereo arriva finalmente a Bologna dove gli specialisti del Maggiore cercano di stabilizzare la grave lesione midollare. Ma la schiena di Enrica è compromessa. Per sempre. Gli “angeli” di Montecatone fanno sì che si compia la prima parte della riabilitazione: dalla terapia intensiva dove Enri rispondeva muovendo solo gli occhi, fino al reparto delle gravi cerebrolesioni, dove inzia a sussurrare, piangere e sorridere. Sono nove mesi lunghissimi ma nei quali Nasuke (così la chiamavano i Masai, ragazza determinata) compie i primi passi di questa nuova vita.
12/01/2014
Tokyo 2020.......forse!
di Paolo Montagnani
Vi auguro buon anno, amici... qui le feste di fine anno sono un pò strane, il Natale non viene festeggiato e si lavora come tutti gli altri giorni. Però mi sono fatto un regalo..... ho tolto l'allenamento del 25 mattina !!!Ma parliamo di Tokyo 2020.Tokyo 2020 lo scorso anno per me era solo una miriade di spille sulle giacchette dei personaggi importanti, pubblicità sui Taxi e grandissimi cartelloni pubblicitari nei locali delle affollatissime metropolitane. Ogni tanto la televisione dava degli aggiornamenti e scandiva un conto alla rovescia prima del giorno della decisione. In questi servizi televisivi molta importanza veniva data ai personaggi dello sport che erano stati scelti per propagandare e sponsorizzare la candidatura giapponese. Alcuni di questi atleti sono ancora in attività e alternavano gli allenamenti a lunghi viaggi proprio per portare la loro testimonianza di quanto avrebbe potuto essere proprio Tokyo la città dell'Olimpiade.Arriva il giorno della decisione, lo scorso 7 settembre, durante la 125* sessione del CIO. Il Giappone è pronto, tutte le televisioni propongono la diretta,maxischermi nei centri federali, persone nei centri commerciali davanti alle tv.
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