Archivio Volley Story e Interviste

Nikola Grbic, grande palleggiatore con un futuro in panchina07/02/2014

Nikola Grbic, grande palleggiatore con un futuro in panchina

di Adelio PistelliHa ragione Samuele Papi: “Sono stati micidiali in battuta. Se non si fermano dai nove metri, non c’è partita. Per nessuno”. Il (quasi) quarantunenne schiacciatore di Piacenza, uno dei più straordinari protagonisti del fondamentale della ricezione, anche il giorno dopo la serataccia contro Kazan – ricordando le sue evidenti difficoltà - era e resta di una precisa convinzione: la battuta russa è stata determinante. Lo è stato nel match uno di Champions League, che vale la qualificazione alla Final Four di fine marzo ad Ankara, lo sarà tra una settimana in casa di Grbic e soci dove Piacenza dovrà fare solo un miracolo. Solo. Già, Nikola: stessa età di Papi, stesso fenomeno. Uno contro l’altro (con la sola parentesi di fine anni novanta a Treviso: per una stagione insieme), uno contro l’altro, in un club o con le nazionali, per regalare spettacolo e divertimento. Il palleggiatore serbo e il piccolo grande schiacciatore italiano lo hanno fatto, per anni e tanti, in qualsiasi palasport: in Italia, in Europa, nel mondo. Giovedì sera ancora l’uno contro l’altro. Ha vinto Grbic, stavolta (che proprio a Piacenza aveva giocato per quattro stagioni), arrivato in Kazan solo qualche mese fa e diventato subito il padrone del gioco russo. “Mi spiace per la semifinale di Coppa di Russia persa recentemente contro Belgorod – raccontava qualche minuto dopo la vittoriosa gara di Champions. Ma è stata solo colpa nostra.
Kurek schiaccia anche in cucina31/01/2014

Kurek schiaccia anche in cucina

di Adelio PistelliStilisti di moda ma anche disegnatori di gioielli, accessori ed interni. Persino cuochi e autori di numerosi libri di successo sul tema del mangiare sano. Jola Sloma e Mirek Trymbulak sono in assoluto una delle coppie più famose e ammirate in Polonia, delle vere e proprie icone del “life style” moderno e anche star a livello televisivo grazie alla trasmissione “Atelier of taste” (Atelier del gusto), il primo show televisivo polacco interamente dedicato alla cucina vegetariana, un format da loro ideato e condotto per la rete nazionale Kuchnia + HD. Che da qui a breve coinvolgerà anche Cucine Lube: nel corso delle prossime puntate registrate per lo show, infatti, la coppia realizzerà i propri piatti utilizzando una cucina griffata Lube, ed il tutto grazie alla solida amicizia in essere con la signora Magdalena Kujawska, responsabile di Cucine Lube Polonia. Nei giorni scorsi l’energia e la creatività di Sloma e Trymbulak hanno avuto un contatto ancor più diretto e globale col mondo Lube, passando dalla porta principale. I due, infatti, hanno visitato la sede aziendale di Treia, un tour che ha interessato il reparto produttivo, gli uffici e lo show-room, ma anche il Palasport Fontescodella di Macerata, dove si allena e gioca la Lube Volley e quindi Bartosz Kurek (ieri hanno assistito alla partita di coppa Italia contro Cuneo), la stella polacca della pallavolo mondiale in forza alla squadra di proprietà dell’azienda cuciniera.
“Enrica Chili ha avuto un gravissimo incidente in Tanzania”17/01/2014

“Enrica Chili ha avuto un gravissimo incidente in Tanzania”

intervista di Giulia, Marta, NaymaIl 6 agosto 2012 arriva la notizia dagli States: “Enrica ha avuto un gravissimo incidente in Tanzania”. Lei che amava il suo lavoro e non vedeva l'ora di intraprendere quella bella avventura. Lei che per andare a San Francisco a studiare antropologia faceva impazzire il suo papà, così orgoglioso di quella figlia. Si è interrotto in questo brusco modo il viaggio di Enrica in Tanzania, con un grave incidente che cambierà per sempre la sua vita. Il pulmino da sette posti su cui viaggiava insieme ad altre otto (!!!) persone (tutto il team di antropologi dell’università di San Francisco) esce di strada (non si capisce se per la folle velocità o per un’ostacolo improvviso) e nella carambola ci sono morti e feriti. Enrica è fra questi ultimi. Viene trasportata d’urgenza a Nairobi dove viene operata alla testa per la grave emorragia riportata durante lo schianto. Rimane all’Aga Khan Hospital per quaranta giorni poi in aereo arriva finalmente a Bologna dove gli specialisti del Maggiore cercano di stabilizzare la grave lesione midollare. Ma la schiena di Enrica è compromessa. Per sempre. Gli “angeli” di Montecatone fanno sì che si compia la prima parte della riabilitazione: dalla terapia intensiva dove Enri rispondeva muovendo solo gli occhi, fino al reparto delle gravi cerebrolesioni, dove inzia a sussurrare, piangere e sorridere. Sono nove mesi lunghissimi ma nei quali Nasuke (così la chiamavano i Masai, ragazza determinata) compie i primi passi di questa nuova vita.
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