Archivio Volley Story e Interviste

Paolo Tofoli, dalle sirene di Brolo alle campane di Dubai23/06/2012

Paolo Tofoli, dalle sirene di Brolo alle campane di Dubai

di Lanfranco DallariChi mi conosce sa che il Bagno Oro al Lido degli Estensi è la mia seconda casa, stabilimento balneare che adoro anche grazie all’ospitalità della fam. Monticelli che rende questo posto per me unico, facendo sì che sia per me insostituibile, un’autentica oasi che sa sempre rendermi sereno e felice, non solo perché ho ricordi indelebili e fantastici legati alla mia infanzia. Ieri una gradita sorpresa: arrivando da Reggio Emilia ho incontrato nientemeno che Paolino Tofoli, vera leggenda del volley, con la sempre bella e vulcanica moglie Valentina ed i bellissimi figli Alessandro ed Andrea venuti a salutare il poliedrico eclettico “Gegè”, il Prof., al quale sono legati da vecchia amicizia, ovvero dal lontano campionato 1997/98 quando il Paolino nazionale vestiva la maglia della Conad Ferrara e dove Giuseppe “Geremia” Garbellini svolgeva il ruolo di team manager tuttofare, da scout man a speaker, il suo talento è innegabile, davvero un asso nell’insegnare la tecnica del volley (quest’anno contro qualsiasi pronostico ha portato Olbia alle finali nazionali under 18 a Trieste), carismatico con i ragazzini che lo seguono con attenzione anche mentre elargisce lezioni di beach tennis, un autentico tuttologo che riesce sempre a sorprendermi al pari di quando ho appreso che è stato padrino al battesimo di Alessandro Tofoli, quattordicenne già talentuosissimo palleggiatore (lo avreste mai detto?) su cui stanno mettendo gli occhi diversi prestigiosi club italiani (chissà da chi avrà preso?), che in spiaggia ascoltava con attenzione i consigli di Geginho mentre il padre annuiva col capo come a confermare che le indicazioni tecniche che udiva erano corrette.
Martino in Polonia02/06/2012

Martino in Polonia

di Adelio PistelliMatteo Martino schiaccerà in Polonia. Giocatore senza mercato italiano, con alle spalle un recente passato burrascoso e ricco di tante polemiche, Martino, che è contrattualmente legato alla Lube Macerata, andrà a giocare con lo Jastrzebski Wegiel allenato da Lorenzo Bernardi. Eccellente operazione di Macerata che presta profumatamente (a livello economico) un suo giocatore e curiosità ai massimi livelli per questo atleta negli ultimi ani al centro di una, dieci, cento polemiche. Dopo aver lasciato proprio Macerata (volontariamente) per il beach volley, Martino è tornato quasi subito alla pallavolo indoor e, la scorsa stagione, è finito (in prestito) a Modena. campionato modesto, finale senza sussulti e ritorno alla Lube. Senza mercato italiano, dicevamo, ecco spuntare la pista estera (e questo sito lo aveva anticipato settimane fa): adesso è sicuro. Matteo Martino, riparte dai polacchi Jastrzebski, il team dei minatori.
Ravenna in A1. Cormio nuovo direttore generale?31/05/2012

Ravenna in A1. Cormio nuovo direttore generale?

di Adelio PistelliIn Romagna fanno festa due volte: per il ritorno (immediato) in A1 e per l’arrivo di uno dei più importanti e preparati dirigenti del nostro volley: Beppe Cormio. Il general manager marchigiano (è nativo di Jesi), l’uomo che nel 1983 portò ad allenare nella sua città uno ‘sconosciuto’ Velasco, il dirigente che più di altri ha contribuito ai tanti ultimi successi di Trento, proprio alla fine dell’ultimo campionato, chiudeva con la società del presidente Mosna. Cormio lasciava il Trentino dopo sette stagioni ma sono in molti a credere che non sia stata per sola scelta personale. E, una volta libero, tante sono state (e subito) le voci attorno al prossimo futuro del dirigente.Ma lui, volontariamente ‘esiliato’ nella sua casa di Padova, non è mai rilanciato una possibile certezza in prospettiva. Anche in questa occasione, è un aggiornatissimo ‘radio mercato’ a regalare la novità: a giorni dovrebbe essere presentato a Ravenna come nuovo direttore generale. Un grande colpo quello messo a segno dalla società romagnola che torna in A1 dopo soli tre mesi dalla retrocessione e lo fa (era nell’ara di tempo) con i diritti sportivi di Monza. La sua ex presidentessa (Giulia Gabana), a proposito, avrebbe dato il via libera ufficiale all’uscita del suo (ex, ormai) centrale Buti che dovrebbe (anzi sarà proprio così) finire a Trento. Sempre a Ravenna palleggerà Tsimafei Zhukovski che prenderà il posto di Antonio Corvetta (che va a Piacenza) e arriverà il centrale Creus.
Una mattinata tinta d'azzurro30/05/2012

Una mattinata tinta d'azzurro

di Lorenzo DallariUna piacevole mattinata al Centro Pavesi di Milano (dove sabato 1 e domenica 2 settembre si svolgera' un bellissimo corso di alto livello per allenatori). Arrivi e senti da fuori il rumore tipico delle schiacciate: gli azzurri si stanno infatti allenando in palestra agli ordini di Paolo Montagnani. Sono tanti, giovani e forti. tirano delle botte pazzesche in attacco e in battuta, sono il presente e anche il futuro dell'Italia maschile. Volti sorridenti e distesi, molto concentrati. E tanto lavoro, anche in ricezione grazie alla macchina sparapalloni. Mi si avvicina quasi all'improvviso anche Mauro Berruto, in visita pastorale: parliamo un po' del più e del meno, della recente qualificazione all'Olimpiade che gli consente di preparare Londra con la necessaria tranquillità, dell'abbraccio del pubblico di Firenze in occasione del primo week edn della World League, dell'incredibile potenzialità della sua squadre. Gli confesso che sono fiducioso in una medaglia, e analizziamo il lottto delle principali antagoniste: Russia, Brasile, forse Polonia e poi gli Stati Uniti, con l'incognita Bulgaria se staccherà il biglietto a Cinque Cerchi. Resto ancora più convinto delle mie ottimistiche idee: sul podio l'Italia ci salirà, vedremo su quale gradino. Mi chiede quale sarà l'impegno di Sky Sport all'Olimpiade, e gli spiego che daremo vita a un canale interamente dedicato al volley, con tutte le partite - tutte - trasmesse, sia del torneo maschile che di quello femminile: uno spettacolo. Poi arriva lo staff, con Paolino Montagnani, che conosco da tempo immemore e ho visto anche palleggiare al posto di Jeff Stork in occasione dello scudetto perso da Milano contro Parma a inizio degli Anni 90: lo trovo bello carico in vista della nuova avventura, visto che dopo aver salutato Padova (dove sarà sostituito da Gigi Schiavon) se ne andrà ad allenare l'Osaka in Giappone.
Giulia Albini ci ha lasciato29/05/2012

Giulia Albini ci ha lasciato

di Luciano PedullàGiulia Albini ci ha lasciato e noi siamo rimasti esterrefatti. Giulia è stata una brava palleggiatrice, probabilmente non un talento, magari per quel suo carattere sensibile e riservato, ma una ragazza che ha scritto tante pagine di pallavolo e il suo destino con le proprie mani, fino in fondo. Grazie alla forza di volontà che l’ha portata nel 1998, ancora sedicenne a vestire per un collegiale di pochi giorni la maglia numero 6 della Nazionale Cadette, ma che non diede il via alle sue speranze di costruire una carriera di successo con la pallavolo. Eppure quel successo lo aveva sfiorato altre volte, anche a Busto, seconda palleggiatrice in A2 nel torneo 2005-06. Poi quest’anno il suo momento era arrivato grazie al bel campionato fatto con le sue compagne a Ornavasso guidandole verso la promozione in A2 e vincendo la Coppa Italia di B1, dominando la stagione con la squadra della sua provincia. Giulia era una pallavolista con grande passione, che non le era mai venuta meno, con dedizione al lavoro affrontando sempre con impegno gli allenamenti e contemporaneamente laureandosi. Insomma chi non avrebbe voluto avere una figlia così? Ora Giulia ha preso un’altra strada e noi piangiamo una persona e scriviamo di lei le cose che forse avremmo fatto meglio dire a lei quando ancora le poteva sentire. Grazie Giulia comunque per la persona che sei stata la tua presenza rimarrà nei cuori di tutti gli sportivi, di tutti i pallavolisti e di tutti quelli che hanno avuto la possibilità di conoscerti. Un grosso abbraccio alla sua famiglia, il vuoto che ha lasciato non potrà essere colmato in nessun modo.
S'io fossi vino28/05/2012

S'io fossi vino

di Simone SerafiniS’i fossi foco…così scriveva Cecco Angiolieri millenni fa, poesia ardimentosa, cattiva e dura, sublimemente portata in musica da un Poeta contemporaneo, Fabrizio de Andrè. Ma s’io fossi vino? Che vino sarei? Nasce così l’idea di queste righe. Se io fossi vino? A cosa somiglierei? Ma intanto…perché scrivo di vino? Ammetto che fino a qualche anno fa ne sapevo molto poco, per non dire nulla. Quando cominci ad assaggiare (ben diverso dal bere) il vino, all’inizio è complicato, perché non capisci veramente. Prendo a prestito una frase che ho trovato sul web. E’come fare ascoltare un pezzo di Coltrane a una persona abituata a brani commerciali. Non dirà “Dio, è insopportabile”, però non si convertirà improvvisamente, stregato dal jazz. Ci vuole tempo, abitudine, preparazione. Proprio i tre fattori ai quali mi sto affidando. E piano piano il mondo del vino ti affascina e ti attira a sé, sempre più completamente, sempre più morbosamente. Sempre più affascinante. Perché ogni vino è a sé, con una sua storia, con un suo gusto, con una sua forza e debolezza, ogni vino ti può parlare, sommessamente o urlando. Basta saperlo ascoltare. E quando ti rendi conto che stai bevendo non per dimenticare, ma per ricordare, allora vuol dire che il pezzo di Coltrane puoi apprezzarlo fino in fondo.Ho giocato. Confesso che mi sono divertito a fare gli “abbinamenti” squadre – vino, partendo non da una qualche cosa concreta (anche se spesso l’idea è stata quello territoriale) ma lasciandomi andare alla sensazione, all’intuizione che mi procura una squadra e associarla al vino.
Lorenzetti a Modena? "Io abito qui"22/05/2012

Lorenzetti a Modena? "Io abito qui"

di Lanfranco DallariBuongiorno Angelo. Ti sei preso un periodo sabbatico dove però mi risulta non si sia spenta la tua passione per il volley... continui a studiare sempre, anche negli States... cosa hai fatto in questo periodo? "Privilegio di un disoccupato fortunato! Ho approfittato per seguire più da vicino un mondo che mi affascina da qualche anno. La pallavolo universitaria americana e l'organizzazione dell'AVCA, l'associazione degli allenatori USA, quindi ho visto le final four NCAA e ho partecipato al conferenza dell'AVCA, poi mi sono spostato a Long Beach per seguire il torneo NORCECA per la qualificazione Olimpica e vedere qualche allenamento della Nazionale Femminile USA". Ti sei autoesonerato dalla tua amata Piacenza, sei diventato un disoccupato frizionale d.o.c. , cosa hai estrapolato dalla pallavolo USA che ritieni interessante?"Dietro alle loro teorie c'è tanto studio; soprattutto potendo lavorare all'interno dell'Università hanno molta facilità a far diventare qualche dubbio o discussione tecnica come uno studio scientifico; poi mi interessava capire come è veramente strutturata la pallavolo americana". Non solo di indole ma anche per formazione sei un ragioniere, sei solito dare importanza ai numeri; nelle tue scelte in panchina ti basi sempre e soprattutto sui numeri degli scout o segui altri input? "Sono un ragioniere di istinto... ed infatti su questo punto, ovvero come meglio sfruttare i dati che ho a disposizione, è una delle mie lacune. Sto studiando per riuscire a limarle".
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