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09/05/2012
Giocare per Vincere e Giocare per Salvarti
di Simone Serafini
Giocare per vincere. Per vincere un trofeo, uno scudetto, un campionato qualsiasi. Giocare per essere i primi, essere i più forti in quella categoria, dal campionato del mondo al trofeo parrocchiale, essere i migliori in quel momento. Vincere ti regala delle sensazioni uniche, ti senti come se hai conquistato una cima inesplorata prima degli altri. Soddisfatto, appagato, picchi di autostima non misurabili. Quando giochi per vincere qualcosa, è per dimostrare agli avversari e al mondo intero che sei il più forte, il migliore, per ricevere gli onori, stimato da tutti come un cavaliere medievale che vinceva il torneo. Ma…Ma quando però giochi per non retrocedere, per salvarti, cambia tutto. Diventa lotta per la sopravvivenza. Il gioco si contorna di sfumature diverse. Mors tua, vita mea. Contorni drammatici, gladiatori nell’arena, chi vince ha salva la vita, chi perde perde la vita. È la paura di non farcela che pervade il tuo gesto ma proprio perché non hai ritorno ti spingi oltre i tuoi limiti. Non giochi per dimostrare agli altri, per cercare la gloria imperitura. Giochi per te stesso, per la tua squadra, per quel senso naturale di spirito di sopravvivenza, motivazione atavica che spinge da sempre l’essere umano, e spinge ogni essere animale. D’altronde la salvezza pervade la nostra storia, in ogni ambito. Dalla salvezza fisica a quella dell’anima, meta di ogni religione. E quando ti salvi, non provi le stesse emozioni di aver vinto un trofeo. Come sollevato, ti sei tolto il peso della “fine” incombente, del non ritorno dagli inferi (serie inferiore), ti senti quasi come “rinascere” perché hai un futuro a cui guardare, pronto a una nuova sfida (la prossima stagione).
07/05/2012
Cose da turchi
di Luciano Pedullà
La prima qualificazione alle Olimpiadi di pallavolo della Turchia femminile deve far riflettere. E’ la vittoria del lavoro, senza retorica, di una nazione che sta costruendo sull’operosità il proprio futuro. Ho avuto la fortuna di girare in lungo e in largo questa splendida nazione lo scorso anno, un paese in grande sviluppo che sta ammodernando strade, ampliando città con molto riguardo all’accoglienza dei turisti, realizzando opere sportive incredibili: a Trazbon piscine e palazzetti per i Campionati Olimpici giovanili sono prodotti cresciuti con razionalità. Ad Ankara e Istanbul le palestre costruite dalle Federazioni per le loro attività hanno una costituzione lungimirante lasciando la faraonicità a quanti progettano gli impianti solo per farsi ricordare senza pensare a funzionalità e mantenimento dello stesso. La Turchia cresce con la mano d’opera della sua popolazione che è capace di notevoli sforzi per arrivare a traguardi importanti: nel campo sportivo l’obiettivo è avere la disputa delle Olimpiadi 2020 a Istanbul cosa che la nazione asiatica europea meriterebbe. Potrebbe per noi essere un esempio importante in un momento nel quale siamo circondati da problemi soprattutto economici, discussioni inutili, quelle tra la Lega Femminile i suoi consorziati e non solo, proprio quando sarebbe il momento di fare squadra come ormai si raccomanda in ogni azienda di primo livello. La fuga dei “cervelli” ha contagiato anche la pallavolo femminile e il passaggio dei migliori tecnici in terra straniera, oltre che delle più grandi giocatrici, è un segnale che deve dare una pronta reazione al movimento se non vuole soccombere alla scalata verso il potere tecnico che le altre nazioni stanno facendo.
06/05/2012
Trento non si arrende. Umbria Volley liquidata?
di Adelio Pistelli
Trento non si arrende. La società del presidente Mosna sembra non voler proprio chiudere la parentesi sulla vicenda Juantorena. Il fatto è noto: il giocatore più forte al mondo da un paio di mesi (e l’annuncio arrivò dalla voce del presidente Mosna) dopo tre anni lascia Trento per andare a schiacciare in Russia, con il Kazan. Nelle ultime due settimane erano aumentate le perplessità su questo divorzio annunciato proprio perché la società trentina stava provando a trattenere l’ìtalo cubano. Lo stesso Juantorena, solo due giorni fa in una intervista in esclusiva a questo sito diceva: “E’ vero. Ho sentito anch’io alcune voci sul fatto che sarei tornato indietro alla mia decisione. Vero, i dirigenti di Trento hanno provato a farmi cambiare idea. Niente di tutto ciò: ho firmato e andrò a giocare in Russia, con il Kazan”. Ma tutto ciò però sembra non bastare. A Trento, infatti, pare stiano facendo l’impossibile per provare a fermare la fuga del ‘marziano’ del volley verso la Russia. E tra i tanti tentativi (leciti), nel mirino ci sarebbe anche il contratto del giocatore (ancora due anni di firma con il club trentino) che, pare, venga studiato riga per riga per cercare il ‘cavillo’ che potrebbe far saltare l’operazione. Alle corte: Trento ci proverà sino all’ultimo minuto o almeno sino all’arrivo dei soldi dal Kazan, quelli necessari per coprire il contratto in essere di Juantorena con la società del presidente Mosna.LIQUIDAZIONE. Sapete cos’è una Visura Camerale? E’ quella che molti definiscono essere una sorta di radiografia di società e aziende perchè solitamente contiene le loro informazioni, pubblicamente riscontrabili in una qualsiasi Camera di Commercio. In Umbria ci sarebbe una Visura che evidenzierebbe lo stato di liquidazione della società Umbria Volley,
05/05/2012
La Sisley dopo Belluno va a Trieste?
di Adelio Pistelli
Ha coinvolto tutta Trieste e la sua provincia. “E’ una grande occasione. Vale la pena tentare”. Alessandro Michelli, triestino Doc, uomo di punta della Fipav e vice presidente del Comitato Regionale Friuli Venezia Giulia, ci prova. Grande tifoso della Sisley – non ha mai nascosto la sua simpatia - ha seguito silenziosamente il ‘calvario’ sportivo del team ex di Treviso, ultima stagione a Belluno. Nelle scorse settimane ha lavorato dietro le quinte, facendo capire però che, forse, qualcosa poteva anche accadere. E adesso, ad un mese dall’iscrizione ai campionati di A1 e A2 (che proprio stasera ha subito dalla Fipav centrale le previste modifiche volute dalla Lega), adesso Alessandro Michelli lancia il generale appello alla forze produttive di Trieste per provare a salvare la Sisley che schiaccia e regalare l’A1 alla città, alla provincia, ad una intera Regione. Sotto vedete la sua lettera inviata e firmata. E’ anche una missiva professionale e di grande rispetto, perché spedita da Michelli, a Trieste e dintorni, solo dopo aver avuto la certezza che a Belluno (dove la Sisley ha disputato l’ultimo campionato) non ci sarebbe stato più seguito. “Proviamoci: i diritti dell’A1 sono qualcosa di importante e prezioso. Trieste merita di rivedere la grande pallavolo”. E poi c’è il marchio Sisley. Un nome caro a chi ha avuto l’idea di lanciare la grande proposta; un marchio volley che dalle parti di Trieste ha sempre avuto grandi estimatori e seguaci. Sicuramente un incentivo in più ad una ‘piazza’ che ha capito la preziosa opportunità ma che solo da qui a qualche giorno, crediamo, riuscirà a dare prime concrete risposte.
26/04/2012
Trento sempre più bulgara? E Cottarelli va a Piacenza
di Adelio Pistelli
Venti dall’Est e cambiamenti epocali aleggiano sul volley di casa nostra. A Trento, per esempio, potrebbe prendere corpo una maxi operazione (ma non per l’area tecnica) del tutto imprevista e, al momento, tenuta ‘coperta’. Però, è dal dopo V-Day che si susseguono una, dieci voci più o meno contrastanti su tutto ciò che potrebbe accadere, appunto, a Trento e dintorni. Si parla di uno staff tutto bulgaro al posto dell’attuale medico sociale, dell’attuale fisioterapista e dell’attuale massaggiatore. Non resta che aspettare, ormai. Come presto sapremo se il centrale Djuric resterà con Stoytchev per essere impiegato come secondo opposto (ma c’è sempre in piedi la possibilità del bulgaro Uchikov) oppure andare a Cuneo, al quale il centrale serbo con passaporto greco sarebbe stato offerto dalla società trentina impegnata a cercare di chiudere la pratica Buti. Sempre a Trento, qualcuno avrebbe registrato malumori - Raphael. Il regista brasiliano, lo scorso dicembre, aveva firmato un rinnovo biennale anche perché convinto che avrebbe fatto schiacciare ancora Juantorena. Invece l’italo cubano se ne andrà al Kazan (anche se Trento spera ancora di trattenerlo) e lo steso Raphael pare stia pensando di cambiare aria a dispetto del rinnovo.In Piemonte allenerà Roberto Piazza (la firma dovrebbe essere avvenuta nei giorni scorsi) e come opposto potrebbe schiacciare Sokolov (da Trento), anche se nessuno è in grado di archiviare la scelta Fei visto anche l’arrivo a Cuneo di Piazza.
25/04/2012
Bovo Day: quando l'amore non ha rete
di Adelio Pistelli
Alessandro sapeva già cosa significa giocare in nazionale. Papà Bovo glielo aveva raccontato spesso. Adesso, questo ragazzino di otto anni, ha capito ancora di più cosa può aver provato quel papà gigante di due metri che, una volta a casa, ogni sera lo coccolava, insieme ad Arianna, mentre prendeva in braccio Aurora, Angelica. Nel tardo pomeriggio di un giorno particolare, Alessandro Bovolenta ha giocato spezzoni di partita con la nuova nazionale, quella che ha preso il testimone di papà Bovo.E le emozioni, gli applausi hanno stravinto sulle lacrime che, spesso, hanno bagnato il viso di oltre tremila persone. Tante erano dentro il Pala De Andrè per il Bovo Day, giusto trenta giorni dopo quel maledetto 24 marzo che si portava via, il centralone, l’amico di tutta la pallavolo. E solo qualche giorno dopo, mentre a Taglio di Po, paese natale di Vigor c’erano i funerali del gigante veneto, Peppone Brusi, lo storico dirigente di Ravenna che una ventina di anni fa lo portava in Romagna, lanciava l’idea di un grande appuntamento per ricordarlo, tutti insieme. E’ successo ieri, nella ‘sua’ Ravenna, con la nazionale di oggi a fare passerella con i tanti azzurri di ieri.
24/04/2012
Sono a dir poco felice per un'impresa storica
di Alberto Giuliani - allenatore campione d'Italia con Macerata - in esclusiva per "dallarivolley.com"
Sono felice. Felice ma frastornato da una sequenza di sensazioni meravigliose che mi fanno compagnia da sabato. Ho dormito poco in queste ultime ore, ma ho riposato lo stesso. Mi hanno aiutato proprio quelle sensazioni, ovvero quelle emozioni che ho iniziato a provare durante la lunga vigilia del V-Day, sensazioni che ho (abbiamo) provato all’interno del Forum. Magari è difficile crederci, ma solo adesso tocco con mano qualcosa di speciale: solo dopo aver visto la mia squadra ‘schiacciata’ dalla felicità e dall’affetto dei suoi tifosi, intuisco quanto di veramente fenomenale è stato fatto a Milano; solo dopo aver… ripreso conoscenza da una vera sbornia di soddisfazioni, capisco quante vale questo secondo scudetto personale, che poi è il secondo anche per la società per la quale l’ho (abbiamo) vinto. Più torno in me, più intuisco il valore del successo. Vincere con la squadra di casa e vincere con un team solo apparentemente pronto al grande salto, è sintomatico: è stata fatta una vera impresa. Ho scritto sul mio profilo Facebook: "Cari saluti a Nemo… “profeta in Patria” e cari saluti ai provinciali (termine che mi avevano affibbiato quando difendevo i miei giocatori dalle critiche)" . L’ho scritto non per una semplice rivalsa, ma per un preciso dato di fatto: lo scudetto di Milano è la prova concreta di un qualcosa di eccezionale, sia tecnicamente che logisticamente.
23/04/2012
Grazie a tutti!
di Pasquale Gravina - da Sisley.it
Quando tre anni fa fui chiamato a dirigere la Sisley Volley, non avrei mai pensato di doverla accompagnare alla sua ultima partita. Pur consapevole che si trattava di una sfida impegnativa figlia di un ridimensionamento economico annunciato e di un paragone con il passato inevitabile, decisi di accettare perché avevo la convinzione di poter contribuire a riprogettare la società e formare una nuova generazione di atleti. Oggi sono convinto più che mai che, seppur passando attraverso sacrifici miei e della mia famiglia in perenne spostamento, la scelta sia stata giustissima: in questi tre anni abbiamo ottenuto dei risultati, vinto un trofeo e costruito un gruppo di lavoro di cui vado assolutamente fiero. Ciò è stato possibile grazie a tutti i componenti della società che qui ringrazio: Gilberto Benetton per aver permesso con il suo impegno diretto - di venticinque anni - di elevare definitivamente lo standard di questo sport non soltanto per le vittorie conquistate, ma anche e soprattutto per la mentalità, la serietà e l’alta professionalità con cui sono arrivate. Giorgio Buzzavo per avermi dato la fiducia di dirigere la società di pallavolo più importante del mondo passando attraverso continui confronti utilissimi alla mia comprensione ed evoluzione personale.
23/04/2012
La Talpa, due storie, un grande successo
di Adelio Pistelli
Un famoso esponente della Prima Repubblica diceva: “Solo gli imbecilli non cambiano idea”. Noi la cambiamo e, sulla talpa. L’avevamo messa al bando per non aver aiutato il primo arbitro sulla palla di Kaziyski finita sulla linea ma giudicata fuori. E domenica sera, proprio su questo sito e a proposito del punto decisivo, tra le altre cose scrivevamo: “che solo la talpa poteva sentenziare. Ma non l’ha fatto, quindi…”.A distanza di qualche ora dalla fine del match, per quanto ci riguarda, Talpa rivalutata dopo giuste e motivate precisazioni: stavolta la novità tecnologica voluta anni fa dalla Lega aveva fatto il suo dovere. Non l’ha fatto il primo arbitro che diventa l’unico ‘colpevole’ della palla tricolore. Per Macerata.Un ‘buco’ nel contesto di una serata meravigliosa, di un evento che ha lasciato l’impronta prima, durante e dopo la sfida tra due autentica padrone del volley nazionale. Poi, da evidenziare l’ennesima conferma dello straordinario Pianeta-volley: tifoseria a braccetto; sconfitti che guardano più al proprio demerito che, alla errata valutazione dell’ultima palla; vincitori che regalano un miscuglio di meravigliose immagini; ragazzini e ragazzine a caccia dell’autografo in una felice baraonda tra migliaia e migliaia di persone di fede Lube, di fede trentina contente solo di urlare ‘io c’ero’.
21/04/2012
V-Day al passo d'addio: chi farà sorridere?
di Adelio Pistelli
V-Day atto terzo, ultimo atto. Dalla prossima stagione si tornerà all’antico con sfide tricolori oggi su un campo, domani su un altro e poi, ancora su un campo, quindi… Però se ne riparlerà durante la primavera del 2013. Adesso occhi e attenzione massima solo per il Volley-Day che si gioca, domani, al Forum, palasport straordinariamente duttile, dalle capacità logistiche senza soluzione di continuità. E nell’Arena del maxi impianto, via alla sfida che vale lo scudetto 2012, per la terza volta, appunto, assegnato dopo la sfida unica.E chi la gioca passerà alla storia, a prescindere. Alberto Giuliani e Radostin Stoytchev (in stretto ordine alfabetico) saranno infatti, gli unici due allenatori che potranno dire di aver vissuto queste particolari esperienze. Per il tecnico della Lube è la terza volta, ma con due squadre: Ha vinto la prima edizione (con Cuneo), ha perso la seconda (contro Trento) e adesso prova a regalare un sogno a tutte le Marche con Macerata: “ La nuova sfida ai trentini? Sarà ancora da emozioni forti e coinvolgenti. Ma soprattutto partita da vincere – sono parole dello stesso Giuliani -. In quanto alla finale in gara unica – è una formula che va sicuramente accettata, perché studiata con il principale scopo di concedere alla Nazionale il tempo utile per preparare l’assalto al pass olimpico. Personalmente sono comunquer favorevole al V-Day, formula che va sicuramente perseguita e sfruttata, perché riesce a catalizzare l’interesse dei media nazionali e internazionali come mai era avvenuto prima. Ciò che la gara unica regala a livello di sensazioni sia ai giocatori in campo che allo staff è difficile da descrivere. Sono emozioni forti e uniche che solo chi ha avuto l’opportunità di viverle può riuscire a capire concretamente”.
20/04/2012
Vissotto, la serenità dopo la paura: "Grazie a tutti"
di Adelio Pistelli
E’ arrivato nel pomeriggio a Cuneo. “Ho dormito spesso in auto ma ero molto stanco dopo una nottata lunga e difficile”. Leandro Vissotto sta cercando piano piano di mettersi alle spalle la brutta disavventura fisica capitatagli mercoledì sera ad Osimo. Al via del secondo set della terza e decisiva semifinale scudetto contro Macerata – ormai è storia - l’opposto brasiliano di Cuneo accusava un malore e chiedeva di uscire dal campo accompagnato in panchina dal suo compagno e capitano Wijsmans. “Devo ringraziare chiunque mi è stato vicino in quei primi momenti e per come mi hanno assistito poi negli spogliatoi – continua il giocatore – Ricordo tutto anche se ero almeno inizialmente un po’confuso. Sono stati molto bravi”. Uno dei primi, il medico della Lube, Mariano Avio, al quale sono arrivati i ringraziamenti del general manager Marco Pistolesi. “Splendida collaborazione, grazie. Ma tutti sono stati tempestivi e straordinari. Un momento delicato, difficile – dice il dirigente piemontese – ma la situazione è stata sempre sotto controllo”. Primi accertamenti negli spogliatoi poi il trasferimento all’ospedale di Osimo presso l’Unità Operativa di Cardiologia.
19/04/2012
Ciao Modena, e grazie
di Beppe Cuccarini
Cari amici, essendo terminato il nostro comune percorso sportivo è mio desiderio far arrivare ad ognuna e ognuno di voi il mio più caldo saluto. E’ stato un percorso forse breve ma molto intenso e carico di un sacco di forti emozioni e anche di grandi soddisfazioni. Ho ancora nella mia mente e nel mio cuore il coro con cui i ragazzi della curva mi hanno accolto il giorno della mia prima partita: “CUCCARINI PORTACI IN EUROPA” forse un po’ da incoscienti (beata gioventù!!!), vista la situazione del momento - il rischio di retrocessione era alto - ma sicuramente efficacissimo a far percepire tutto l’affetto provato per me e per la squadra e a darci una motivazione in più rispetto alle già molte che avevamo. Posso dire in cuor mio: “MISSIONE COMPIUTA!”. Ci siamo salvati, arrivando a giocare addirittura i playoff, e quest’anno, nonostante le numerose traversie, abbiamo raggiunto quel traguardo che tutti agognavamo dall’inizio della stagione, la conquista di un posto in Europa. Tutti abbiamo avuto una parte nella conseguimento di questi obiettivi e quella avuta da voi tifosi è stata grande: entrare nel palazzo per giocare la partita e trovarvi sempre numerosissimi e caldissimi (sempre sospinti dal grande Antoine, un vero personaggio della pallavolo italiana!) ci ha sempre dato quello stimolo in più per gettare, come si dice, il cuore oltre l’ostacolo! Da parte mia, sono orgoglioso di essere stato il vostro allenatore, orgoglioso di aver potuto lavorare a Modena, la patria della pallavolo italiana, dove questo sport si respira in ogni angolo della città e ne è un patrimonio rilevante.
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