Home
Editoriali
Volley story e interviste
News
Campionato maschile
Campionato femminile
Attività internazionale
Coppe europee
Beach volley
Olimpiadi di Rio 2016 - Volley
Olimpiadi di Rio 2016 - Beach Volley
Olimpiadi di Tokyo 2020 - Volley
Olimpiadi di Tokyo 2020 - Beach Volley
Volley mercato
Competizioni
Volley Maschile
Volley Femminile
Eventi
Libri
Guida al Volley
Altri libri
Editoriali
Volley story e interviste
News
Volley mercato
Archivio Volley Story e Interviste
n. 811 - pag. 62/68
«
61
62
63
64
65
»
visualizza tutti
n. 811 - pag. 62/68
«
61
62
63
64
65
»
visualizza tutti
16/04/2012
Tricolore: Busto sei Forte!
di Luciano Pedullà
Il 67° tricolore se lo è aggiudicato Busto, meritatamente. Ha dominato la regular season perdendo una sola gara a primo posto già acquisito, nel frattempo a fine gennaio aveva vinto la sua prima manifestazione italiana trionfando a Modena in Coppa Italia e, prima di iniziare le cinque gare della finale ha conquistato la Coppa Cev. L’ultima parte della stagione è stata meno scontata rispetto tutto il resto perché il susseguirsi di gare importanti, dieci in meno di venti giorni, insieme al valore di Villa Cortese ha fatto tremare il trono sul quale si era stabilmente accomodata la formazione bustocca. Onore alle Cortesine, dirette da Abbondanza che sono state ad un passo dalla conquista del primo scudetto dopo tre finali consecutive anche con un match point a disposizione! La vittoria di Busto è figlia di una programmazione che viene da lontano iniziata da Michele Forte proseguita con la collaborazione di Massimo Aldera e sfociata nell’ingaggio di Carlo Parisi. Ne è passato di tempo da quando Forte era solo il fisioterapista di Cislago, squadra con la quale aveva conquistato dapprima la serie A2 e poi la A1 ma precipitando, attraverso la retrocessione in uno dei suoi periodi più cupi e duri, con mancanza di risorse economiche ed abbandonata da molti ma non da Michele che si fece carico della squadra (e debiti) per cercare di risalire dal baratro. Erano i tempi di Lo Bianco, Togut, Costagrande e Barazza, una squadra proiettata nel futuro dove le citate giocatrici erano alle prime armi e non riuscirono a reggere lo sforzo di un torneo dove erano sbarcate nelle altre formazioni campionesse del calibro di Mireya e Torres, retrocedendo per la seconda volta in A2.
16/04/2012
Ormcen fermato, Lube alla corde: e mercoledì semifinale decisiva...
di Adelio Pistelli
Un comunicato della Lega lo ha rilanciato oggi alle 12,20: “Igor Ormcen (Lube Macerata): squalifica per una giornata per somma di penalità, già ammonito, squalificato e diffidato in gare precedenti (8 penalità)”. Era previsto, avevamo un po’ tutti, adoperato il condizionale perché troppo poco era lo spazio temporale tra la partita di Cuneo (ieri sera), la comunicazione degli arbitri e l’eventuale decisione del Giudice. Ma era nell’aria. E adesso, a due giorni da gara-tre, quella di Osimo tra Macerata e Cuneo (chi passa raggiunge Trento per il V-Day di domenica) lo staff tecnico Lube è ancora con le spalle al muro.Lo era prima di gara-due, nel cercare le soluzioni migliori sia psicologiche, tattiche e tecniche per provare a vincere in Piemonte e cancellare la disfatta di gara-uno, lo è adesso per capire che squadra mettere in campo nella partita che vale la finale. “Inutile star qui a piangerci addosso. Siamo stati bravi a rovesciare la semifinale vincendo con pazienza e tecnica a Cuneo, adesso proviamo a trovare insieme la soluzione a diversi rebus”. Alberto Giuliani, coach di Macerata parla poco, anzi vorrebbe non parlare di quanto è accaduto. Prende atto della squalifica di Omrcen e guarda, anche, alle condizioni fisiche di Parodi.
14/04/2012
Bomber Giovanni Guidetti uber alles!
di Lanfranco Dallari
CORTOMETRAGGIO: Ancora adesso, quando ripenso a questo aneddoto, inizio a ridere e non riesco a fermarmi; se qualcuno dovesse vedermi potrebbe avere dubbi legittimi sulla mia sanità mentale…. Giovanni era riuscito in una mission impossible, far cantare una canzone in italiano (da lui rigorosamente scritta e composta, con tanto di riferimento ai presenti) a giocatrici russe, serbe, turche, americane, ecc. Ad ognuna di loro aveva fornito un foglio col testo della canzone dicendo che avrebbero dovuto seguirlo meticolosamente; mi aveva dato un solo compito, quello di realizzare un video con il suo telefonino, aveva affermato che questo momento storico sarebbe dovuto rimanere agli atti, mentre lui avrebbe cantato e accompagnato con la chitarra. Al termine della sua performance artistica davvero encomiabile, Giovanni, euforico per il risultato raggiunto, ha appoggiato la chitarra e si è precipitato verso di me per vedere il filmato. Mentre, soddisfatto, si sfregava le mani ansioso di vederlo per primo, ha schiacciato il tasto “play”, il filmato è partito, ma dopo ahimè pochi istanti è apparsa la scritta “the end”. Il Bomber si è incupito, e in dialetto modenese ha esclamato: “No, lè impusebil”. Ha riprovato l’operazione schiacciando nuovamente il tasto play ma il risultato è stato il medesimo. Immediato il suo commento: “D’un Dio…hai registrato solo 2 secondi?”…. in un frame ha ritrovato lucidità ed ha urlato con voce ferma e sicura in italiano, non curante delle varie nazionalità degli invitati: “Fermi tutti, nessuno si muova: del filmato non è venuto un c…. quindi concentrati, bisogna ripetere tutto subito… e tutti devono cantare!”. Poi ha ricominciato a suonare all’impazzata cantando a squarciagola, ancora più forte di prima, come se nulla fosse successo.Beh, la sua espressione quando ha preso visione del mio “cortometraggio” sono certo che non la dimenticherò facilmente.
12/04/2012
Non dir scudetto se non l’hai sul petto
di Luciano Pedullà
Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Calibri","sans-serif"; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;} Il risultato netto di vittoria di Busto Arsizio nei confronti di Villa Cortese ottenuto in gara 3 a Monza è di quelli che lasciano il segno ma che potrebbero condizionare sia l’una che l’altra formazione. A Monza la supremazie di Busto è stata imbarazzante. Muro ben registrato, ricezione sempre precisa, attaccanti in grande spolvero e soprattutto una difesa che ha impedito a Villa Cortese di superare la soglia del 30 per cento di efficienza in attacco! Sulla sponda opposta se escludiamo la ricezione poco altro ha funzionato e il gioco di Berg ha assunto una prevedibilità incredibile. Scudetto assegnato? Assolutamente no, sempre che Villa Cortese riesca a modificare alcune situazioni che non le hanno permesso di porre in difficoltà la formazione diretta da Parisi. In queste occasioni, prima di tutto, conta molto l’atteggiamento che le squadre sanno mettere in campo: la volontà di reazione delle cortesine sarà determinante, dimenticando completamente le insicurezze della gara precedente che spesso sorgono dalla incapacità di mettere a terra la palla d’attacco o di trovarsi il muro consistente davanti. Per questo dovrà essere brava Berg, pur priva di una giocatrice importante come Guiggi, a gestire le proprie schiacciatrici mettendole in condizione prima di tutto di giocare tutti i propri colpi d’attacco, piuttosto che con il muro scomposto con palloni di difficile gestione.
06/04/2012
Strani Playoff
di Simone Serafini
“Dentro o fuori: la dura legge dei playoff”. Recitava così uno spot di qualche anno fa, reclamizzando l’imminente inizio degli scontri decisivi nel basket Nba. Già, gli statunitensi amano i playoff. Il dentro o fuori, chi vince avanza chi perde va a casa, non ci sono mezze misure. Non ci sono pareggi, non ci sono compromessi. Vinci, vai avanti, perdi vai a casa a leccarti le ferite, a cercare i perché. Vincere, vincere sempre o almeno una sfida in più del tuo dirimpettaio, l’unico modo per passare il turno, l’unico modo per arrivare sul tetto. Nella pallavolo italiana, è storia, i play off vennero introdotti negli anni ottanta con il chiaro intento di limitare lo strapotere di Torino (e infatti il primo scudetto dell’era playoff lo vinse Parma). Perché i playoff sono un campionato a parte, un altro campionato. Si azzera tutto, quello che è stato fatto prima non conta più nulla. Come ti sei piazzato serve solo per il fattore campo, con la possibilità di avere più partite in casa. Un vantaggio, certo, ma non decisivo. Il primo e l’ultimo della griglia partono appaiati. Io contro te, chi vince va avanti. Oltre atlantico piacciono parecchio le serie lunghe (cioè al meglio delle 5 gare, se non al meglio delle 7, cioè per passare il turno bisogna vincere 4 match), intravedo motivi economici dietro serie così (più partite uguale più incassi, più diritti tv, più spettatori ecc) senza contare i fattori emotivi di sfide dirette. Da noi i playoff sono meno amati. Sarà per fattori culturali-pallonari-popolari. Nel nostro Belpaese (?) meglio un girone di andata e uno di ritorno (se si chiama girone all’italiana un motivo ci sarà), lo scontro mors tua – vita mea non attira fino in fondo, si spera sempre nel favore altrui (vedi Perugia e la pioggia nel 2000 a discapito della Juve pro Lazio, vedi il 5 maggio di due anni dopo con il capitombolo interista all’Olimpico di Roma, e la Juve di scena a Udine ringraziò sentitamente la Lazio e Gresko). Del resto, è nel dna italiano attendere che qualcuno venga a soccorrerti, a liberarti. È innegabile però che il pathos che regalano le sfide dei playoff è irraggiungibile. Ogni partita è una finale, ogni contendente si gioca la stagione in pochi giorni, in pochi attimi. Dentro o fuori, appunto. La dura legge dei playoff.
02/04/2012
Giovanni Guidetti, un "allenatore vincente"
di Lanfranco Dallari
Giovanni Guidetti è l’allenatore della nazionale tedesca e del VakifBank Güneş Sigorta Spor Kulübü Istanbul, vive in Turchia, è uno dei tecnici italiani di volley femminile più apprezzati dell’intero palcoscenico internazionale, non solo perché lo scorso anno ha portato il suo Vakifbank (formazione che non partiva di certo con i favori del pronostico) sul tetto d’Europa conquistando la Champions League 2011 (in semifinale aveva battuto al tie break il Fenerbahce di Zè Roberto, che pochi giorni fa si è riscattata conquistando la Champions League 2012, tenendo ad Istanbul il prestigioso trofeo dopo che il Guidetti team aveva interrotto l’egemonia di Bergamo e Perugia, che avevano vinto le precedenti ultime 6 edizioni). Il bravo tecnico modenese si è integrato perfettamente nella popolatissima metropoli turca, può lavorare in palestra, tanto e bene, il rendimento delle sue giocatrici sta aumentando mese dopo mese, per la gioia dei suoi dirigenti, alquanto soddisfatti dell’operato del “Bomber”, Guidetti viene di diritto considerato da tutti come “un allenatore vincente”. Grande Giò…… Parliamo di Istanbul… com’è questa città?“Qui tutto si fa di fretta. E’ una città straordinaria, ti offre qualsiasi tipo di comodità; il traffico però non ti fa arrivare mai in tempo, dopo un po’ però ci si abitua, e lo si riconosce come un piccolo prezzo da pagare per avere la fortuna di vivere qua. Ho visto tante città, da Londra a Chicago, da New York a Tokyo, da Pechino a Shanghai: Istanbul ti offre tutto quello che ti offrono le grandi metropoli del mondo insieme al fatto che in questa città ci sono 6 squadre di pallavolo femminile di serie A e 4 di pallavolo maschile tra le migliori d’Europa. Non esiste città al mondo con queste caratteristiche pallavolistiche unite a una metropoli dove non c’è niente che non si possa trovare e niente che non si possa fare”.
31/03/2012
Novanta minuti alla fine
di Simone Serafini
Normal 0 14 false false false IT X-NONE X-NONE /* Style Definitions */ table.MsoNormalTable {mso-style-name:"Tabella normale"; mso-tstyle-rowband-size:0; mso-tstyle-colband-size:0; mso-style-noshow:yes; mso-style-priority:99; mso-style-qformat:yes; mso-style-parent:""; mso-padding-alt:0cm 5.4pt 0cm 5.4pt; mso-para-margin-top:0cm; mso-para-margin-right:0cm; mso-para-margin-bottom:10.0pt; mso-para-margin-left:0cm; line-height:115%; mso-pagination:widow-orphan; font-size:11.0pt; font-family:"Calibri","sans-serif"; mso-ascii-font-family:Calibri; mso-ascii-theme-font:minor-latin; mso-fareast-font-family:"Times New Roman"; mso-fareast-theme-font:minor-fareast; mso-hansi-font-family:Calibri; mso-hansi-theme-font:minor-latin; mso-bidi-font-family:"Times New Roman"; mso-bidi-theme-font:minor-bidi;} Faticosamente tornati alla normalità, il fine settimana di fine marzo ci regala la fine della stagione regolare. I giornalisti seri di calcio direbbero che mancano novanta minuti alla fine. La giornata finale prima degli “strani” playoff di quest’anno deciderà moltissimo. Innanzi tutto in coda. Padova, che sembrava spacciatissima, domenica si è meritata, andando a battere San Giustino sul suo campo, un’altra possibilità. E ora sulla carta è quella che ha l’impegno più “facile”, in casa contro una Roma salva che non ha da chiedere nulla a quest’ultima partita di regular season. Verona invece va a Macerata e San Giustino a Piacenza, sulla carta trasferte proibitive. Ma siccome la carta non è il campo, tutti i discorsi che si possono fare a novanta minuti dalla fine sono inutili. Le classiche chiacchiere da bar. Quello demotivato, quell’altro vince facile, quell’altro ancora eccetera…Potrei suffragare questa mia convinzione con mille esempi. Chi ha giocato a qualunque sport a livello agonistico può confermarlo.
31/03/2012
Pubblicità russa per Giuliani e Piazza, e Zaytsev va a Macerata
di Adelio Pistelli
Sembra veramente deciso, ormai: Ivan Zaytsev giocherà la prossima stagione a Macerata. Nessun impegno è stato ufficialmente firmato (campionato in corso e giocatore ancora sottocontratto con Roma) ma ci sono certezze assolute sul futuro prossimo dello schiacciatore italo russo. La Lube,, insomma, avrebbe vinto il braccio di ferro, perché questo è stato, con Trento, società che dovrà sostituire l’insostituibile Juantorena. Trattativa pesante quella che le due società hanno portato avanti considerato che Zaytsev è stato, da settimane, sulla bilancia trentina e marchigiana. Dal club del presidente Mosna negli ultimi giorni ci sarebbero stati anche decisi rilanci per frenare il vantaggio di Macerata. Ma, ultime notizie, dicono che appare quasi certo, che sia stata la scelta del giocatore a decidere di schiacciare nelle Marche. Del resto, Zaytsev ritroverebbe in casa Lube, un bel pezzo dell’attuale nazionale (Parodi, Travica, Savani, Kovar) e non è difficile immaginare una maggiore tranquillità di inserimento in un team destinato a lasciare una impronta nel nostro campionato. Anche senza il ventilato (e subito smentito dalla Lube) ritorno di Ivan Miljkovic, l’opposto dell’unico scudetto maceratese. E tra una ventina di giorni sapremo se il club guidato da Alberto Giuliani sarà riuscito a raggiungere V-Day, per la sfida secca che vale il tricolore 20122.
30/03/2012
Su al nord
di Luciano Pedullà
E’ arrivato finalmente il periodo più bello dell’anno: la primavera pallavolistica regala interesse, passione e lavoro a tutti i protagonisti dell’ambiente. La parte finale del campionato, con la disputa dei play off, e le finali di coppa offre grandi emozioni agli appassionati e ancora di più a chi va in campo; la preparazione per la prossima stagione prevede un lavoro frenetico, dei dirigenti di Lega e federali per programmare agonisticamente e tecnicamente il periodo che verrà, e a direttori sportivi e procuratori per preparare adeguatamente le squadre per le avventure future. Infine arrivano notizie dalle Nazionali relative a programmi e convocazioni, le più attese in quest’anno Olimpico. Nella pallavolo giocata Busto ha perso a Istanbul ma si prepara alla sfida decisiva in Italia, per riportare a casa un trofeo che ha già nella sua bacheca, ma che diventerebbe importante anche in prospettiva play off. La formazione varesina nella sfida in Turchia è apparsa stanca, ne ha ben donde, mostrando poche soluzioni di attacco e qualche difficoltà a risolvere le situazioni nel momento in cui la ricezione si mette a traballare. Merito anche di Lo Bianco e Calderon che hanno sfoderato un grande servizio e un muro granitico.
30/03/2012
Ciao Bovo, amico splendido e compagno eccezionale
di Valerio Vermiglio
Ciao a tutti e ben ritrovati per un altro appuntamento russo. Però, prima di inviarmi altre storie e sensazioni dal Kazan, voglio farvi partecipi della mia amarezza e rabbia per quanto è accaduto. Ma voglio partecipare al silenzio osservato da giorni per la dolorosa scomparsa di Vigor, persona splendida ed eccezionale, un compagno meraviglioso ed amico vero oltre ad aver dimostrato dovunque di essere giocatore di enorme talento e capacita'. Non non mollava mai, in tutte le situazioni riusciva ad essere positivo e propositivo, era un esempio per tutti. Ciao Bovo. Mi mancherai. Condoglianze dal cuore per tutti i familiari e la splendida Federica, donna di altrettanta solarità e positività oltre che grande campionessa e un bacio ai figli. Sono profondamente e sinceramente ferito. E so che, vista la situazione, magari non riuscirò sicuramente a trasmettere le mie emozioni nel raccontarvi la nostra avventura in Champions. Però ci proverò ma sarà dura parlare di pallavolo giocata in questo momento di grande dolore.
29/03/2012
O' fenomeno torna in nazionale
di Adelio Pistelli
Rieccolo, sei anni dopo. Samuele Papi si rimette addosso la maglia azzurra, quella maglia con la quale ha giocato e vinto tanto. L'ultima volta, era successo ai Mondiali di Tokyo 2006 prima dello stop definitivo deciso, però, con consapevolezza e serietà. "Non ho la testa giusta per continuare ad allenarmi e giocare con l'Italvolley. Ho dato e ricevuto molto, mi faccio da parte. Non sarei in grado di aiutare nella maniera migliore chi mi vuole ancora in azzurro". Consapevolezza e serietà nella parole che Papi rilanciava soprattutto ad Andrea Anastasi, suo grande amico, nel momento in cui il coach mantovano diventava tecnico dell'Italia, per la seconda volta, sul finire del 2007. Anastasi, è vero, ha cercato ancora di convincere il suo pupillo ma Samuele era rimasto fermo su decisioni che magari amareggiavano ma che dovevano essere rispettate. Nel frattempo Papi continuava a schiacciare e ricevere a Treviso. Poi, però, passava due stagioni quasi in naftalina con la Sisley prima del passaggio a Piacenza, fortemente voluto da Angelo Lorenzetti. In Emilia, per Papi era nuovamente e dopo dodici anni, squadra nuova, motivazioni nuove e, sino ad oggi, campionato da protagonista con la Copra. E, quando mancano due mesi al suo trentanovesimo compleanno (20 maggio), Samuele riappare d'incanto (o quasi, visto che da settimana girava il suio nime per la nuova lista azzurra) con il tricolore addosso.
28/03/2012
Bovo, un giusto nelle mani di Dio
di Adelio Pistelli
"Le anime dei giusti sono nelle mani di Dio”. Vigor Bovolenta era un giusto e queste parole del Vangelo sono altre e più preziose medaglie per il centrale di Taglio di Po che non c’è più. Già, questo paesino in provincia di Rovigo, dove si conoscono tutti e dove tutti conoscevano la bontà del Bovo nazionale e le sue imprese sportive, questo pomeriggio s’è fermato e la sua piazza principale, davanti alla chiesa parrocchiale San Francesco d’Assisi, ha regalato una immagine surreale: migliaia di persone, sotto il sole, in silenzio a seguire una cerimonia che nessuno avrebbe mai voluto seguire. Fuori, sulla piazza ‘solo’ chi non era riuscito ad entrare in chiesa, cioè i tantissimi che erano vicino più vicino a quella bara avvolta nel tricolore, ‘guardata a vista’ dai familiari (la moglie, i genitori, la sorella) e da Zlatanov, Papi, Giombini, Rosalba, Savani, cinque inseparabili ‘fratelloni’ del Bovo nazionale, che avevano preso la bara al suo arrivo e, accompagnata in chiesa, insieme al priomogenito di Vigor, Alessandro.
n. 811 - pag. 62/68
«
61
62
63
64
65
»
visualizza tutti
n. 811 - pag. 62/68
«
61
62
63
64
65
»
visualizza tutti
DallariVolley sostiene
Contatti
Top ricerche
Site map
Condividi
Copyright © 2005-2025 Complemento Oggetto S.r.l.
Via Rubiera, 9 - 42018 San Martino in Rio (RE) - Italia
P.IVA: 02153010356 - C.F. e Registro Imprese di Reggio Emilia n. 02153010356
Capitale Sociale: € 10.000,00 i.v.
Per info: lanfrancodallari@dallarivolley.com
[Privacy Policy]
[Cookie Policy]
[Modifica impostazioni cookie]