Archivio Volley Story e Interviste

Soltanto un abbraccio e un applauso27/03/2012

Soltanto un abbraccio e un applauso

di Simone SerafiniL’abbraccio. Tentacolare, avvolgente, sicuro, incoraggiante, come quello della foto. Lui ci sta abbracciando, portandoci e guidandoci verso un nuovo successo, verso una nuova sfida, verso un nuovo porto. L’applauso. Spontaneo. Al PalaValentia l’hanno ricordato così. E così deve essere. Altro che un minuto di silenzio. Un’eternità di applausi. E ogni volta che lo pensiamo, pensiamolo non nel silenzio, ma nell’allegria, nella musica festosa, in un brindisi, in una risata fragorosa, nella vitalità contagiosa. Grazie di tutto, Bovo.
Monza chiude, le emozioni forti di Montichiari23/03/2012

Monza chiude, le emozioni forti di Montichiari

di Adelio PistelliLa lettera di Giulia Gabana, numero uno del volley di Monza, ha innescato un effetto domino: di perché e di emozioni. Gli interrogativi, che sono nati attorno alla decisione della presidentessa, sono e magari saranno, per giorni, tema di discussione. Per quanto ci riguarda, preferiamo aprire una parentesi sul turbamento che la ‘lettera’ suscita a chi ha vissuto tutta la storia della società. Adesso chi schiaccia con il marchio Gabana è in Brianza ma le radici sono ancora lì, a Montichiari. Una cittadina che in tanti, a metà degli anni ottanta, nemmeno conoscevano. E’ stata la grande pallavolo a lanciare definitivamente Montichiari.Era il 1986 quando in un grazioso paese di appena dodicimila abitanti si festeggiava la prima storica promozione in A1. Anni lontani, ormai però chi scrive li rivede scorrere uno dietro l’angolo. Rivede le partite contro la Kutiba Falconara, sfide straordinarie che valevano una qualificazione in coppa Italia, una qualificazione ai play off. Sfide folcloristiche anche fuori dal campo, tra dirigenti meravigliosi, dirigenti che hanno lasciato una positiva impronta in una pallavolo che non c’è più. Abbiamo, anche per questo, cercato di capire le loro emozioni. Per esempio quelle di Luciano Baratti il grande inimitabile presidente di ‘quella Montichiari’ e di tante altre ancora: "Non me l’aspettavo proprio. Non so davvero perché la Giulia sia arrivata a questa sua decisione, sono molto dispiaciuto. Da un po’ di tempo sono lontano dal volley ma non avevo mai abbandonato Giulia.
"A malincuore chiudiamo la società"23/03/2012

"A malincuore chiudiamo la società"

Lettera aperta di Giulia Gabana"Oggi per me è una giornata triste, causa di una delle decisioni più difficili che io mi sia mai trovata a prendere. La storia della Gabeca Pallavolo è lunga e bellissima e fatta di persone appassionate e carismatiche come Luciano Baratti e Marcello Gabana, che hanno sempre creduto nella pallavolo e sostenuto che l’imprenditoria dovesse allo sport sempre più attenzioni e aiuti. Quando mio papà si innamorò della pallavolo e decise poi di prendere direttamente le redini della Gabeca Pallavolo , sapeva di avere alle spalle una sicurezza economica che gli avrebbe permesso di investire una parte del suo fatturato nello sport, nei giovani e nel suo territorio. Oggi sono cambiati molti scenari, purtroppo questa dura crisi economica ha colpito anche le nostre aziende e nel tentativo di preservare le nostre attività in un momento così delicato, questa società si trova a non poter più intraprendere questo percorso sportivo perché costretta ad impiegare tutte le sue forze alla salvaguardia di un gruppo e tante famiglie. A questo si aggiunge una difficoltà nella raccolta di sponsor, perché giustamente in momenti così delicati tutti cercano di non spendere le proprie liquidità per il bene aziendale.Purtroppo la notizia era nell'aria da tempo e oggi è arrivata la conferma: si chiude la storia pallavolistica di Montichiari, poi diventata quella di Monza. Sono sinceramente triste come tutti quelli che amano questo bellissimo sport, tutti quelli che hanno conosciuto e apprezzato Marcello nei tanti da lui vissuti sottorete. E poi condiviso con Giulia la sua passione autentica per il volley. Mi dispiace. Punto. E in queste parole è riassunto quello che provo io e quello che di certo provano tutti quelli che hanno avuto la fortuna di appassionarsi per questa squadra e questa società. Vi avevo preannunciato che ci sarebbero state novità poco edificanti per il movimento: questa è la prima, e a dire la verità temo che ce ne siano altre in arrivo... (l.d.)
Istanbul caput mundi....anche la guida azzurra passa da qua?19/03/2012

Istanbul caput mundi....anche la guida azzurra passa da qua?

di Lanfranco DallariOggi devo partire per la Turchia, destinazione Istanbul, mi aspetta il mio fantastico amico fraterno Giovanni Guidetti, mi preparo e in pratica senza andare a dormire mi lancio alla volta del parcheggio dell'aeroporto bolognese. Per svegliarmi faccio una breve sosta in autogrill dove ordino un caffè doppio e acquisto la Gazzetta dello sport, la apro come sempre rigorosamente dalla pagina del volley, leggo che anche Massimo Barbolini sembra proiettato verso Istanbul, non al Vakifbank dove sto andando io, ma al Galatasaray, come riporta il sito ufficiale della società turca, l'impianto di gioco è il medesimo, chissà che io non trovi tanti amici e tra questi proprio quello che meno mi sarei aspettato di trovare ovvero Max... andavo ad Istanbul per incontrare un amico modenese vuoi vedere che ne incontro 2 della medesima città? Il destino è strano... pensare che abito a soli 14 km dalla città della Ghirlandina...Al al contrario di quello che malignano diversi miei amici e conoscenti, ultimamente non mi è capitato spesso di concedermi una vacanza all'estero. In entrambe le mie ultime trasferte ho incontrato Angelo Lorenzetti, in entrambe le differenti situazioni il motivo del mio viaggio è stato legato al mio desiderio di trascorrere qualche giorno in compagnia di miei "amici veri", entrambi italiani, che per motivi diversi fatico ad incontrare, così le occasioni di trascorrere tempo con loro sono sempre poco frequenti.
Istanbul e il suo traffico pazzesco17/03/2012

Istanbul e il suo traffico pazzesco

di Leo Lo BiancoCiao a tutti! È la prima volta che vi scrivo e pertanto vi voglio raccontare qualcosa di particolare: cosí ho pensato di partire dall'inizio della mia esperienza in questo nuovo paese, la Turchia. Precisamente Istanbul. Voglio raccontare il primo impatto con questa immensa città, di cui tutti mi avevano parlato benissimo sotto ogni aspetto,tranne uno: il traffico impossibile! Ma la prima volta che sono venuta qui ho pensato che erano tutti matti: "dov'è tutto questo traffico?". Dall'aeroporto di Ataturk, che si trova nella parte europea, al ristorante dove mi hanno portato, solo 15 minuti!! Fantastico! E per andare in hotel, 5 minuti! Incredibile... Il giorno dopo però mi sono resa conto di quanto mi ero illusa che tutti fossero impazziti. Ho passato tutto il giorno in macchina per trasferirmi da una parte all'altra e la stessa strada di 5 minuti, si é trasformata in un'ora e mezza! Centinaia di macchine, ammassate senza senso, senza una precedenza, senza uno stop, senza alcuna regola! Mi sono sentita male e ho pensato "Come farò a vivere qui?".Eppure,è possibile. Credo che ad Istanbul non abbiano delle grandi scuole guida: tutti vanno dove vogliono, agli incroci passa chi vuole, in realtà passa sempre chi vuole! Il semaforo rosso non ha un grande effetto e i pedoni a semaforo verde rischiano comunque la vita. Ma i migliori sono loro, i taxi gialli. Ce ne sono a milioni,ovunque. Viaggiano spediti e non si fermano davanti a niente: suonano il clacson, in continuazione.
Carolina Costagrande, campionessa di volley e di umiltà17/03/2012

Carolina Costagrande, campionessa di volley e di umiltà

di Lorenzo Dallari"Sono sicura che a Londra saliremo sul podio: abbiamo una grande squadra e ci toglieremo un bellissima soddisfazione all'Olimpiade". E' decisamente ottimista Carolina Costagrande, che ritrovo con grande piacere dopo un po' di tempo, sorridente e serena. Ci incontriamo a Sky Sport, dove è venuta ospite di "Obiettivo Londra": la trovo in gran forma, comprensibilmente superfelice per il recente, ennesimo successo della sua carriera. Ha vinto il campionato cinese, nella squadra allenata da Jenny lang Ping. "Davvero un personaggio super: ottimo tecnico e grande persona. Ha fatto di futto per metterci nelle migliori condizioni per vivere questa esperienza a dir poco particolare: in Cina sono stata davvero benissimo, decisamente molto meglio che in Russia". Ma come è il volley cinese? "Difendono tutte in maniera incredibile, fa parte della loro cultura. Il gioco è divertente, il campionato decisamente corto: dura solo 3 mesi. Due gironi da 5 squadre, le migliori 2 si qualificano per le semifinali dei play off: in tutto abbiamo giocato 22 partite, e così ho potuto riservare un po' di energie per l'Olimpiade". Capito bene? In tutta la Cina, oltre 1 miliardo di persone (!), solo 10 squadre di vertice. In Italia ce ne sono 11 (dovrebbero essere 12 in verità) e qualcuno ne ipotizza 14... "Ho visto che il campionato italiano è un po' calato di livello, ma è inevitabile se consideriamo quante giocatrici sono andate all'estero. Non cosa sinceramente cosa potrà succedere in futuro qui".
Natasa Osmokrovic a tu per tu con Pedullà15/03/2012

Natasa Osmokrovic a tu per tu con Pedullà

di Luciano PedullàRaccontare di Osmokrovic è facile per chi l’ha allenata per circa quattro anni. Grandissima atleta e giocatrice, ma soprattutto grandissima persona e professionista, con notevole attaccamento alla squadra, alla maglia e al lavoro. Diventa difficile ricordare un allenamento nel quale Natasa non ha reso al massimo e ancora più complicato pensare ad una partita dove la schiacciatrice croata non sia stata protagonista. Le lacrime che l’hanno accompagnata dopo l’ultima sua esibizione in Italia con Novara, l’affetto verso i tifosi, compagne, staff e società hanno sicuramente lasciato un segno particolare alle persone che le sono state vicine e che possono solamente volerle bene. Per questo motivo, dopo averla vista impegnata con il Rabita Baku nel quarto di finale di Champions League, ho pensato interessante chiederle un’intervista che vi ripropongo come lei stessa me l’ha inviata, ringraziandola per la grossa disponibilità dimostrata anche in questa occasione.Come ti trovi pallavolisticamente e personalmente a Baku? "Mi trovo bene, la mia società ci garantisce condizioni di lavoro ottime, abbiamo la nostra palestra per l’allenamento all’interno della quale si trova anche la sala pesi solo per la nostra squadra, in tal modo lo staff può programmare liberamente l’attività. Ci stiamo allenando molto e non abbiamo tanto tempo libero, così la città di Baku non e stata completamente scoperta da parte mia, la cultura della vita è diversa e c’è voluto del tempo per abituarsi, ma ora la mia organizzazione personale è migliorata. La gente e gentile e curiosa, la pallavolo femminile è molto famosa e per questo motivo ci viene riservato un trattamento speciale.
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