Archivio Volley Story e Interviste

Magri: Barbolini resterà in nazionale fino al Mondiale 2014, ma solo in nazionale24/01/2012

Magri: Barbolini resterà in nazionale fino al Mondiale 2014, ma solo in nazionale

di Lorenzo DallariLunedì il presidente della Federvolley Carlo Magri era comprensibilmente gongolante in occasione della visita del numero uno del Coni Gianni Petrucci al Centro Pavesi di Milano. Tanta gente, le ragazze del Club Italia con in testa Marco Mencarelli, tante tv e tanti giornalisti. Una bella parentesi di cui obiettivamente andare fieri, vista la bellissima realtà cui il volley ha dato vita: una cittadina dello sport in centro alla città, non lontano anni luce. “Questo progetto è stato complicato ma alla fine ce l’abbiamo fatta e devo dire che tutto il mondo della pallavolo deve andarne fiero: qui si allena stabilmente il Club Italia femminile, da sempre fucina delle campionesse del futuro, qui si vive di pallavolo e per la pallavolo 24 ore al giorno. Un sogno che è diventato realtà”. Dal Club Italia in effetti sono uscite molto delle campionesse della nazionale affidata oggi a Massimo Barbolini, una delle poche che hanno già staccato il biglietto per Londra. “Un grande onore e una grande responsabilità - mi ha detto Magri sempre al microfono di Sky Sport 24 - Le azzurre ci saranno e credo proprio sia la volta buona per puntare a una medaglia, possibilmente del metallo più pregiato. Speriamo che sia davvero la volta buona anche per me: ci terrei davvero tantissimo a festeggiare un oro olimpico dopo aver vissuto tutte le altre soddisfazioni ai Mondiali, agli Europei e nelle altre varie manifestazioni”.
L’Europa ci snobba20/01/2012

L’Europa ci snobba

di Luciano PedullàComunque vada la pallavolo femminile italiana avrà al massimo una sola rappresentante alla Final Four di Champions League in Azerbaijan. E’ quanto incredibilmente è uscito dalle urne (?) in Lussemburgo dal sorteggio pilotato! Pesaro, giunta seconda nel proprio raggruppamento, dovrà incontrare Bergamo, terza nella pool D, e la squadra che avrà migliore situazione al termine dei due incontri, dovrà vedersela contro la vincente della sfida tra Villa Cortese e Dinamo Mosca. E’ abbastanza particolare, per non dire strano, che l’Italia, tra le nazioni che hanno più di una formazione qualificatasi ai play offs, sia l’unica che non potrà comunque avere il privilegio di essere rappresentata da due squadre nella fase finale, cosa che invece avranno opportunità le squadre turche, russe, azere e polacche. Eppure nelle ultime stagioni la pallavolo italiana è stata la protagonista di grandi spettacoli vincendo ben sei coppe nelle ultime sette … o è forse proprio per questo che la Cev ha inteso farle combattere le une contro le altre? Non è andata meglio al Cannes che, pur essendo la formazione che ha vinto tutte le partite disputate nella prima fase, garantendosi quindi la posizione di migliore delle prime classificate nella League Round, nell’eventualità di vittoria contro il Muszyna potrebbe dover incrociare le armi contro l’Istanbul di Guidetti, Campionessa d’Europa uscente e vincitrice del girone D unica squadra in testa al proprio girone a giocare le qualificazioni contro un’altra prima.
Lorenzetti, il mio cuore è a Piacenza11/01/2012

Lorenzetti, il mio cuore è a Piacenza

di Lorenzo DallariConosco Angelo Lorenzetti da tantissimi anni: la prima volta che l’ho intervistato allenava Fano e con la “sua” squadra marchigiana giocava una partita a Firenze decisiva ai fini della promozione in A1 della Centromatic di Prato. Può sembrare l’età giurassica della pallavolo, invece si tratta dell’altro giorno, primissimi anni 90. Era un ragioniere che ha ha avuto il coraggio di abbandonare il lavoro in banca, che dai genitori è sempre stato identificato con il più deciso in assoluto, per inseguire il suo sogno: quello di essere un allenatore di pallavolo. O meglio, un insegnante di questo sport bellissimo. E anche per questo mi è sempre stato particolarmente simpatico, anche se Angelo da Fano non ha mai brillato per loquacità e/o nella gestione delle pr: è sempre stato, e sempre sarà, un uomo di palestra, il suo ambiente ideale. Ha vinto due scudetti, e – ironia della sorte – da entrambe le città cui ha regalato la gioia del tricolore, ha deciso di andarsene in anticipo: era accaduto a Modena, si è ripetuto a Piacenza qualche giorno fa… “Però si tratta di due situazioni sostanzialmente differenti, soprattutto in quanto al rapporto tra le persone nel finale della mia esperienza” ci tiene a precisare durante una bella chiacchierata tra vecchi amici. E’ ancora sottosopra dal punto di vista emozionale, comprensibilmente, ma parla con piacere di quanto ha vissuto di recente. “Sono molto sereno con me stesso, da ogni punto di vista, anche se adesso avverto un vuoto forte dentro di me: mi manca la palestra, il mio ambiente ideale, e mi manca già da morire un ambiente quasi impossibile da ritrovare nel futuro della mia vita professionale. A Piacenza ho dato tanto e ricevuto altrettanto in cambio, e adesso provo sensazioni forti perché è forte quello che ho vissuto prima di lasciare”.
Esame di riparazione09/01/2012

Esame di riparazione

di Luciano PedullàSi apre ufficialmente da oggi il mercato femminile di pallavolo. Chiamarlo in questo modo però non mi è mai piaciuto, è una parola che evoca maggiormente quello del bestiame e invece nel mondo della pallavolo femminile, che sta comunque attraversando un momento difficile, le giocatrici, che prendono parte alle gare e alle trattative, meriterebbero maggior rispetto piuttosto di quello che una situazione del genere sembra esplicare. Peraltro loro, le atlete, il loro impegno, la loro forza lavoro, la propria faccia in campo ed in allenamento la mettono sempre ma non sempre ripagate dalla considerazione dell’ambiente che paventa responsabilità di quelle che non avrebbero accettato di soprassedere alle loro spettanze e da qui il fallimento della società in cui giocavano, o che ascoltano commenti al limite dell’offensivo da chi in Rai dovrebbe limitarsi a spiegare al pubblico televisivo quello che succede in campo, piuttosto che districarsi con assonanze sui cognomi delle protagoniste, spesso dando effetti poco realistici delle giocatrici in questione. Ritengo Andrea Lucchetta una persona molto preparata, creativa e quindi intelligente, ma credo che dovrebbe limitarsi durante le trasmissioni ad un mero commento della gara piuttosto che ad un humor degno di Colorado ma poco sopportato da un pubblico preparato e attento come quello del volley femminile. Quindi nel rispetto delle giocatrici quello che inizia oggi preferisco chiamarlo esame di riparazione, cioè, ritornare a delineare la programmazione individuale e di squadra, da parte degli addetti al lavoro per concedere alla propria compagine di avere un assetto più equilibrato rispetto a quello pensato nei mesi estivi, e a chi a trovato poco spazio per esprimere le proprie capacità di gioco di averne maggiore anche se magari in altri tornei.
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