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03/02/2012
"Vinco in Kazan con l'Italvolley nel cuore"
di Valerio Vermiglio
Ñ íîâûì ãîäàì!!! Buon anno!!! Eccomi qui di nuovo.. Intanto ben trovati a tutti e scusate l'assenza, più lunga del previsto. Il calendario sempre più fitto d'impegni e qualche incidente di percorso mi hanno preso tutto il tempo per concentrarmi sul lavoro a favore di questa squadra straordinaria, composta da fantastici giocatori, disponibili e sempre pronti a lavorare. E chi lo direbbe qui in Russia... eheheh!!! Il mio ambientamento procede decisamente molto bene, riesco a confrontarmi più spesso anche con i compagni che parlano solo russo e tutto ciò mi riempe di gioia e soddisfazione. Sono orgoglioso di me stesso, credetemni, vedo i miei progressi giorno per giorno e mi sento doppiamente felice. Il campionato procede nel migliore dei modi, siamo a punteggio pieno e in Champions League le cose vanno come volevamo ma è sempre dura e non avere Volkov nella nostra squadra si sente eccome... Però sento una generale convinzione nel voler dare sempre il massimo, giorno dopo giorno, con la massima determinazione. E' arrivata la grande neve e il freddo e c'è decisamente da tremare, però, tutto fa bene: un po' di freddo (almeno questo freddo) può rafforzare e temprare corpo e mente se sei bravo ad utilizzare ogni momento della giornata.
03/02/2012
Wijsmans e l'ex Giuliani che torna" Con lui abbiamo vinto tanto, applausi"
di Adelio Pistelli
Un abbraccio prima della partita poi un caloroso ‘arrivederci’ dopo. Succedeva a Macerata, mercoledì scorso, prima e dopo, appunto, il derby italiano in Champions League tra a Bre Banca Lannutti e la Lube: amicizia e sport, sinergia di grande classe tra Wout Wijsmans e Alberto Giuliani, ieri capitano e allenatore di Cuneo, oggi ‘cari nemici’. Ma, “solo sottorete, come è giusto che sia” dice il capitano italo belga dei piemontesi. Domani si ritroveranno. Ancora contro per una sfida campionato che vale il secondo posto in classifica, gustosa e pepata anteprima della gara-due di Champions League di mercoledì prossimo (sempre in Piemonte) e che varrà il passaggio ai quarti. “Però, intanto domani è campionato, una partita alla volta” si affretta dire proprio Giuliani, un appuntamento che per lui vale doppio. Il nuovo allenatore di Macerata tornerà per la prima volta nel palasport dove ha lavorato (e vinto) negli ultimi due anni e da dove se n’è andato accompagnato anche da qualche polemica. Non sarà facile, emotivamente e psicologicamente affrontare un ambiente, non più tanto amico. “Capisco cosa vuole dire ma ritengo che Alberto non abbia bisogno di essere difeso, sa difendersi da solo - sorride Wijsmans -. Non ho idea quale sarà l’accoglienza, sono cose che non mi interessano.
31/01/2012
"Azerare" e ripartire da... Istanbul
di Marco Gaspari
Ciao a tutti, eccomi qua in un appartamento al 14esimo piano di uno dei mille palazzi enormi che caratterizzano Baku. Come molti di voi sapranno il 29 dicembre 2011 la mia ex società di A1 femminile, la Spes Conegliano, ha deciso di ritirare la squadra dal campionato. Come per incanto un gruppo di meravigliose e giovani professioniste, uno staff affiatato e volenteroso, tantissimi addetti ai lavori che hanno dato cuore e anima per far funzionare la macchina al meglio, migliaia di tifosi spettacolari e generosi che ci hanno sostenuto dall’inizio alla fine si sono ritrovati ad un bivio. Ecco che giorno dopo giorno le atlete si sono sparse a macchia d’olio in altre realtà italiane e europee e proprio in quei giorni io riflettevo su cosa fare. Il mercato degli allenatori non è facile e in questo periodo lo è ancora meno. Ho pensato a qualsiasi soluzione: trovare un lavoro part-time, aiutare qualche altra squadra o iniziare a girare l’Europa per aggiornarmi e accrescere il mio bagaglio tecnico. Il destino però ti regala sempre sorprese, e puntuale ecco la chiamata del mio vecchio “nemico” ai tempi di Pesaro, Angelo Vercesi.
31/01/2012
Giuliani e Cuneo: una storia senza tempo
di Adelio Pistelli
Confucio diceva: senti e dimentica; vedi e ricorda; fai e capisci . Adesso non sappiamo se Alberto Giuliani prenderà alla lettera questo pensiero del filosofo cinese però, sembra fatto apposto per il tecnico della Lube alla vigilia di un tour ricco di emozioni e spettacolo. Primo febbraio – otto febbraio, sarà un periodo particolare per l’allenatore marchigiano di Macerata. Prima una Champions League, poi campionato quindi ancora Champions League e sempre contro Cuneo. E’ vero, Giuliani ha già rivisto dall’altra parte della rete la sua ex squadra (a Macerata, lo scorso 23 ottobre) ma quanto sta per accadere nasconde una serie di considerazioni piene di significato. Giuliani ritrova nuovamente il team piemontese con il quale ha vinto Cev e scudetto. Succederà nelle Marche il primo febbraio per gara-uno di play off a 12 squadre della Champions League e sarà un impatto delicato e difficile per tutto ciò che la doppia sfida europea nasconde. Una sfida fratricida, è stato giustamente detto. Ma, soprattutto in questa occasione, il “rendez vous” tra Giuliani e Cuneo è decisamente particolare per i ricordi che nasconde. Evidentemente, se la gara di mercoledì prossimo è limitata, almeno nelle emozioni personali, saranno i giorni successivi a diventare ancor più coinvolgenti per l’attuale tecnico Lube.
26/01/2012
Gulinelli, un esonero che parte da lontano
di Adelio Pistelli
Tanto tuonò, che piovve. A Cuneo, la temperatura era decisamente alterna da tempo. Da molto tempo. In molti, forse anche troppi avevano spesso (qualcuno vestito da Cassandra lo aveva fatto già al momento dell’incarico) avevano puntato il dito sulla difficile ‘convivenza’ tra il tecnico (ora ex) Flavio Gulinelli e gran parte della squadra. Un team ricco di campioni, carichi di classe e di carisma. Personaggi esperti e dal carattere forte, doti che forse, davvero, hanno pesato nel contesto dell’attività stagionale e che ha fatto ancor più capolino ultimamente aiutando (si fa per dire) a creare l’ultimo difficile momento tecnico di Cuneo. E della sua società dove, dopo aver ufficializzatolo lo stop lavorativo a Flavio Gulinelli, ci si affretta dire: “L’esonero non è assolutamente legato alla eliminazione dalla coppa Italia di mercoledì sera”.Il tecnico (anzi ex) preferisce non aprire bocca ma, conoscendolo, probabilmente starà già pensando ad un immediato rilancio personale attraverso una nuova panchina.
25/01/2012
Petrucci: il volley non tradisce mai lo sport italiano
di Lorenzo Dallari
Breve ma significativa chiacchierata con Gianni Petrucci, numero uno del Coni, amico di vecchia data, grande appassionato e conoscitore del volley. L'occasione me l'ha offerta la sua visita al Centro Pavesi di Milano, la bellissima casa del nostro sport. “La pallavolo è un grande movimento, uno dei prime 3-4 più importanti del nostro Paese. E questo bellissimo centro sportivo ne è il vanto: complimenti davvero”. Inevitabile proiettarsi in prospettiva olimpica con il numero uno dello sport italiano. “Il volley all’Olimpiade non ha mai tradito: è vero che non ha mai vinto l’oro, ma ha sempre onorato l’Italia. Sono certo sarà così anche a Londra: le azzurre si sono già brillantemente qualificate vincendo la Coppa del Mondo, gli azzurri sono certo faranno altrettanto nel prossimo torneo che si giocherà in Bulgaria”.
24/01/2012
Magri: Barbolini resterà in nazionale fino al Mondiale 2014, ma solo in nazionale
di Lorenzo Dallari
Lunedì il presidente della Federvolley Carlo Magri era comprensibilmente gongolante in occasione della visita del numero uno del Coni Gianni Petrucci al Centro Pavesi di Milano. Tanta gente, le ragazze del Club Italia con in testa Marco Mencarelli, tante tv e tanti giornalisti. Una bella parentesi di cui obiettivamente andare fieri, vista la bellissima realtà cui il volley ha dato vita: una cittadina dello sport in centro alla città, non lontano anni luce. “Questo progetto è stato complicato ma alla fine ce l’abbiamo fatta e devo dire che tutto il mondo della pallavolo deve andarne fiero: qui si allena stabilmente il Club Italia femminile, da sempre fucina delle campionesse del futuro, qui si vive di pallavolo e per la pallavolo 24 ore al giorno. Un sogno che è diventato realtà”. Dal Club Italia in effetti sono uscite molto delle campionesse della nazionale affidata oggi a Massimo Barbolini, una delle poche che hanno già staccato il biglietto per Londra. “Un grande onore e una grande responsabilità - mi ha detto Magri sempre al microfono di Sky Sport 24 - Le azzurre ci saranno e credo proprio sia la volta buona per puntare a una medaglia, possibilmente del metallo più pregiato. Speriamo che sia davvero la volta buona anche per me: ci terrei davvero tantissimo a festeggiare un oro olimpico dopo aver vissuto tutte le altre soddisfazioni ai Mondiali, agli Europei e nelle altre varie manifestazioni”.
23/01/2012
Evviva la festa dei limoni
di Luciano Pedullà
Giornata di normale amministrazione la quarta del Campionato femminile di serie A1, con le prime due della classe che proseguono indisturbate il loro percorso. Busto affronta la gara con Chieri sperimentando un turn over per le fatiche della trasferta a Baku; Villa Cortese supera Urbino, ancora alle prese con l’assenza di Djerisilo, nello scontro tra le damigelle d’onore; la vittoria di Modena, Novara e Pesaro complicano ancora di più la lotta per le posizioni di rincalzo dei play off dalle quali sembrano invece distanti Chieri e Pavia, lombarde ancora ultime e vicine alla definitiva chiusura del campionato. La gara tra Pesaro e Parma, terminata 3 a 2 per le padrone di casa, ha avuto un finale a sorpresa in rimonta da 12 a 14 nel tie break per la squadra marchigiana ma l’evento della gara è stato rappresentato dalla presenza sul seggiolone dell’arbitro di Marco Braico, direttore di gara torinese, che ha combattuto e vinto la sua gara contro uno dei peggiori mali del secolo. Marco è un insegnante di scuola che ha espresso la sua passione per la pallavolo decidendo di dare il suo contributo a questo sport diventando arbitro, il mestiere che spesso viene indicato come il più scomodo, nel quale la soddisfazione non è mai quella di vincere la gara a cui si partecipa e tantomeno quella di avere un pubblico che ti applaude.
20/01/2012
L’Europa ci snobba
di Luciano Pedullà
Comunque vada la pallavolo femminile italiana avrà al massimo una sola rappresentante alla Final Four di Champions League in Azerbaijan. E’ quanto incredibilmente è uscito dalle urne (?) in Lussemburgo dal sorteggio pilotato! Pesaro, giunta seconda nel proprio raggruppamento, dovrà incontrare Bergamo, terza nella pool D, e la squadra che avrà migliore situazione al termine dei due incontri, dovrà vedersela contro la vincente della sfida tra Villa Cortese e Dinamo Mosca. E’ abbastanza particolare, per non dire strano, che l’Italia, tra le nazioni che hanno più di una formazione qualificatasi ai play offs, sia l’unica che non potrà comunque avere il privilegio di essere rappresentata da due squadre nella fase finale, cosa che invece avranno opportunità le squadre turche, russe, azere e polacche. Eppure nelle ultime stagioni la pallavolo italiana è stata la protagonista di grandi spettacoli vincendo ben sei coppe nelle ultime sette … o è forse proprio per questo che la Cev ha inteso farle combattere le une contro le altre? Non è andata meglio al Cannes che, pur essendo la formazione che ha vinto tutte le partite disputate nella prima fase, garantendosi quindi la posizione di migliore delle prime classificate nella League Round, nell’eventualità di vittoria contro il Muszyna potrebbe dover incrociare le armi contro l’Istanbul di Guidetti, Campionessa d’Europa uscente e vincitrice del girone D unica squadra in testa al proprio girone a giocare le qualificazioni contro un’altra prima.
18/01/2012
L'opposto Lube, Ormcen, bloccato alla frontiera russa
di Adelio Pistelli
Un errore, magari poi riconosciuto ma non rimediato e la Lube ha giocato una partita importantissima di Champions League (in Siberia) senza il suo opposto titolare, Igor Omrcen. Un errore del Consolato russo a Roma, ha vietato al giocatore croato, infatti, di entrare e proseguire il suo viaggio (con la squadra) verso Novosibirsk dove si gioca la sfida che vale la testa del girone di Champions League. E Omrcen, dopo aver trascorso circa dodici ore all’aeroporto di Mosca, nella nottata è tornato a Macerata e seguirà la sfida in televisione.LA STORIA – Agli inizi dello scorso dicembre, la società maceratese aveva chiesto i visti per tutto il gruppo sportivo in prospettiva della trasferta siberiana e tutto sembrava essere nella regola. Lunedì arrivo della Lube all’aeroporto moscovita e Omrcen bloccato alla frontiera dai rigidissimi controlli locali. Il motivo? Il giocatore non aveva il visto ulteriore per entrare in territorio russo. Dal primo gennaio, una nuova normativa sembra prevedere che per i cittadini croati sia necessario un visto particolare per la Russia, se il cittadino croato arriva da destinazione diversa dalla Croazia. Morale: Omrcen arrivava da Macerata e per lui niente stop alo viaggio.
11/01/2012
Lorenzetti, il mio cuore è a Piacenza
di Lorenzo Dallari
Conosco Angelo Lorenzetti da tantissimi anni: la prima volta che l’ho intervistato allenava Fano e con la “sua” squadra marchigiana giocava una partita a Firenze decisiva ai fini della promozione in A1 della Centromatic di Prato. Può sembrare l’età giurassica della pallavolo, invece si tratta dell’altro giorno, primissimi anni 90. Era un ragioniere che ha ha avuto il coraggio di abbandonare il lavoro in banca, che dai genitori è sempre stato identificato con il più deciso in assoluto, per inseguire il suo sogno: quello di essere un allenatore di pallavolo. O meglio, un insegnante di questo sport bellissimo. E anche per questo mi è sempre stato particolarmente simpatico, anche se Angelo da Fano non ha mai brillato per loquacità e/o nella gestione delle pr: è sempre stato, e sempre sarà, un uomo di palestra, il suo ambiente ideale. Ha vinto due scudetti, e – ironia della sorte – da entrambe le città cui ha regalato la gioia del tricolore, ha deciso di andarsene in anticipo: era accaduto a Modena, si è ripetuto a Piacenza qualche giorno fa… “Però si tratta di due situazioni sostanzialmente differenti, soprattutto in quanto al rapporto tra le persone nel finale della mia esperienza” ci tiene a precisare durante una bella chiacchierata tra vecchi amici. E’ ancora sottosopra dal punto di vista emozionale, comprensibilmente, ma parla con piacere di quanto ha vissuto di recente. “Sono molto sereno con me stesso, da ogni punto di vista, anche se adesso avverto un vuoto forte dentro di me: mi manca la palestra, il mio ambiente ideale, e mi manca già da morire un ambiente quasi impossibile da ritrovare nel futuro della mia vita professionale. A Piacenza ho dato tanto e ricevuto altrettanto in cambio, e adesso provo sensazioni forti perché è forte quello che ho vissuto prima di lasciare”.
09/01/2012
Esame di riparazione
di Luciano Pedullà
Si apre ufficialmente da oggi il mercato femminile di pallavolo. Chiamarlo in questo modo però non mi è mai piaciuto, è una parola che evoca maggiormente quello del bestiame e invece nel mondo della pallavolo femminile, che sta comunque attraversando un momento difficile, le giocatrici, che prendono parte alle gare e alle trattative, meriterebbero maggior rispetto piuttosto di quello che una situazione del genere sembra esplicare. Peraltro loro, le atlete, il loro impegno, la loro forza lavoro, la propria faccia in campo ed in allenamento la mettono sempre ma non sempre ripagate dalla considerazione dell’ambiente che paventa responsabilità di quelle che non avrebbero accettato di soprassedere alle loro spettanze e da qui il fallimento della società in cui giocavano, o che ascoltano commenti al limite dell’offensivo da chi in Rai dovrebbe limitarsi a spiegare al pubblico televisivo quello che succede in campo, piuttosto che districarsi con assonanze sui cognomi delle protagoniste, spesso dando effetti poco realistici delle giocatrici in questione. Ritengo Andrea Lucchetta una persona molto preparata, creativa e quindi intelligente, ma credo che dovrebbe limitarsi durante le trasmissioni ad un mero commento della gara piuttosto che ad un humor degno di Colorado ma poco sopportato da un pubblico preparato e attento come quello del volley femminile. Quindi nel rispetto delle giocatrici quello che inizia oggi preferisco chiamarlo esame di riparazione, cioè, ritornare a delineare la programmazione individuale e di squadra, da parte degli addetti al lavoro per concedere alla propria compagine di avere un assetto più equilibrato rispetto a quello pensato nei mesi estivi, e a chi a trovato poco spazio per esprimere le proprie capacità di gioco di averne maggiore anche se magari in altri tornei.
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