Arveno Joan in festa per la A1 guarda con pragmatismo al futuro

di Lorenzo Dallari

01/03/2013

Arveno Joan in festa dopo la conquista della serie A1Arveno Joan in festa dopo la conquista della serie A1
Arveno Joan in festa dopo la conquista della serie A1
Conosco Arveno Joan da tantissimi anni, da quando Città di Castello si è affacciata sul palcoscenico della serie A. Quasi il giurassico del volley... Persona dotata di carisma, correttezza e stile, sta gioiendo per la promozione in A1 della squadra di cui è presidente entusiasta. "Sono giorni davvero bellissimi: siamo tornati in A1 dopo 22 anni con quattro giornate di anticipo e adesso ci godiamo questo momento inebriante. E' il frutto di un lavoro straordinario fatto da Andrea Radici e Valdemaro Gustinelli insieme a un gruppo a dir poco fantastico: lo andavamo dicendo fin dalla vigilia della stagione, e adesso ne abbiamo avuto l'entusiasmante conferma. Una squadra forse unica, che ha saputo rendere al massimo grazie al valore dei suoi splendidi solisti messisi a disposizione del collettivo". L'Umbria è dunque in festa, e il prossimo anno potrà vantarsi di avere ben tre squadre in A1: Città di Castello è andata ad aggiungersi a San Giustino e Perugia. "La nostra è una regione che vive la pallavolo e questo tris sta a confermarlo. Sono contento per la città e per i nostri tifosi. E ovviamente anche per il nostri giocatori: l'età media è di 23 anni, e abbiamo dei ragazzi di cui si sentirà parlare in futuro, oltre all'eterno Simone Rosalba. Sono orgoglioso di loro". Una cavalcata incredibile quella della Gherardi Svi, con il solo passo falso della finale di Coppa Italia persa al Forum di Assago contro Atripalda. "E' chiaro che ci ha amareggiato, ma non abbiamo fatto un dramma, ritrovando in fretta morale e risultati. Frutto della potenzialità di una grande squadra". Parla come un fiume in piena Arveno, grande appassionato di auto veloci (ricordo qualche anno fa un breve tragitto notturno in superstrada a 200 km all'ora con me e Marco Nosotti a dir poco terrorizzati...), pure vice-presidente della Lega maschile"Nonostante questo momento che stiamo vivendo con il morale alle stelle dobbiamo tenere i piedi per terra. Decideremo a breve quale sarà il nostro futuro: se non ci saranno le basi necessarie potremmo anche rinunciare alla serie A1, nonostante il blocco delle retrocessioni. Non voglio fare brutte figure. Intanto vediamo cosa deciderà di fare l'amministrazione comunale, che a breve dovrebbe deliberare l'ampliamento del palasport". Palasport che è intitolato a suo figlio Andrea, scomparso non tanto tempo fa. Piedi per terra e pragamatismo assoluto dunque per il presidentissimo tifernate, ex nazionale di atletica leggera e grandissimo appassionato di pallavolo, come confermano i tanti anni vissuti con passione autentica sottorete. Bentornato dunque. E bentornata Città di Castello, terra pulsante per il nostro meraviglioso sport.
Sigla.com - Internet Partner