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Attacco al potere
Attacco al potere
di Luciano Pedullà
10/05/2013
Questa volta
Conegliano
è riuscita a portare a casa la vittoria del tie break e con esso quello della partita che gli ha permesso di meritarsi di riaprire, per il momento parzialmente, l’esito della Finale dei play off. Sabato a
Treviso
inizierà un altro vibrante incontro che ha nell’incognita della presenza di
Nikolova
l’unica differenza rispetto alle giornate pre partita che si sono fino ad ora consumate. La vittoria di Conegliano può risultare sorprendente non tanto per il valore in campo delle due squadre, in quanto le venete si stanno dimostrando assolutamente all’altezza della avversaria, piuttosto per il fatto che dalla fine del secondo set la formazione guidata, ancora una volta bene, da
Marco Gaspari
ha dovuto completamente rivoluzionare il suo assetto tattico disputando gli ultimi due parziali con tre centrali in campo e il rispolverato ruolo di opposto per
Raffa Calloni
che lo aveva affrontato solo in una stagione, nel campionato 2001-02 a
Novara
. Il capitano può a ragione essere considerato l’emblema di questa squadra, assieme al già citato allenatore. Ragazza che ha costruito le sue fortune sul proprio lavoro senza mai abbattersi anche quando le cose non maturavano secondo le aspettative: dall’infortunio prima dei
Mondiali giovanili
che non le hanno permesso di essere presente in
Repubblica Domenicana
, alle panchine di
Jesi
e a quelle mancate in azzurro, infine al desolante esilio in
Azerbaijan
per tornare profeta in patria in quella squadra che sembra costruita a sua misura e nella quale riesce a esprimere e condividere la propria aggressività. Giovedì ha dovuto attaccare la palla alta, la seconda linea, il gioco in combinazione in fast con i primi tempi di
Barazza e Crozzolin
, esprimendosi come se fosse stato sempre lì il suo posto, prendendo per mano la squadra che è riuscita a scrollarsi di dosso l’incubo del quinto set e attaccando senza nessuna apprensione. D’altronde gran parte della lettura delle gare di finale dei play off possono essere analizzate osservando l’importanza che l’attacco ha avuto nel computo delle partite. Regolarmente chi ha vinto i set l’ha fatto perché la propria efficienza di palla vincente in attacco è stata superiore a quella dell’avversario, ed è l’unico fondamentale che ha un andamento costantemente uguale a quello della partita. Anche in gara tre, nonostante che le percentuali finali di questo fondamentale erano a vantaggio di
Piacenza
, nell’analisi di ciascun parziale balza all’occhio che la formazione in vantaggio è stata quella con il miglior attacco di squadra. Se invece dovessimo fare una considerazione più dettagliata, pur nella generalità dei dati che possono essere esaminati, verrebbe fuori una sfida molto interessante per ruolo o addirittura per comparto.
Camera
ha utilizzato le giocatrici di zona 3 di Conegliano sette volte per set, circa una volta ogni due cambi di fase, offrendo la possibilità di attacco del 22% rispetto alla distribuzione personale generale;
Ferretti
ha giocato solamente cinque primi tempi per set corrispondenti ad un utilizzo dei centrali di Piacenza di 1,5 volte ogni 10 interventi dal centro, ma con percentuali di efficienza migliori (53% di palla a terra) rispetto a Conegliano (#48%). Nel raffronto tra le zone quattro, comprendendo ovviamente le palle giocate nella fase ricezione e battuta, i dati si equivalgono molto nella distribuzione: 46% a 45% in vantaggio per Piacenza. Le emiliane hanno avuto un rendimento migliore delle schiacciatrici, che hanno prodotto delle percentuali di palla a terra pari al 48%, contro il 36% di Conegliano, che diventano addirittura 40% a 21% se si considerano anche gli errori e le palle murate, sempre a vantaggio delle emiliane. Nella sfida tra opposte, esaminando per Conegliano solamente le prestazione di Nikolova, il rendimento di
Turlea
con 43% di palloni a terra, pur con una efficacia del 27%, giustifica il maggior peso che la regista Ferretti garantisce a questo ruolo rispetto alla dirimpettaia Camera che, fa comunque un utilizzo più costante dell’offensiva dalla seconda linea delle due schiacciatrici di banda. Probabilmente anche su questi numeri potrà essere giocata la prossima partita che ci si augura possa essere agonisticamente combattuta ed equilibrata, dando spettacolarità e potere all’attacco!
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