"Azerare" e ripartire da... Istanbul

di Marco Gaspari

31/01/2012

Marco GaspariMarco Gaspari
Marco Gaspari
Ciao a tutti,
eccomi qua in un appartamento al 14esimo piano di uno dei mille palazzi enormi che caratterizzano Baku.
Come molti di voi sapranno il 29 dicembre 2011 la mia ex società di A1 femminile, la Spes Conegliano, ha deciso di ritirare la squadra dal campionato. Come per incanto un gruppo di meravigliose e giovani professioniste, uno staff affiatato e volenteroso, tantissimi addetti ai lavori che hanno dato cuore e anima per far funzionare la macchina al meglio, migliaia di tifosi spettacolari e generosi che ci hanno sostenuto dall’inizio alla fine si sono ritrovati ad un bivio. Ecco che giorno dopo giorno le atlete si sono sparse a macchia d’olio in altre realtà italiane e europee e proprio in quei giorni io riflettevo su cosa fare. Il mercato degli allenatori non è facile e in questo periodo lo è ancora meno. Ho pensato a qualsiasi soluzione: trovare un lavoro part-time, aiutare qualche altra squadra o iniziare a girare l’Europa per aggiornarmi e accrescere il mio bagaglio tecnico. Il destino però ti regala sempre sorprese, e puntuale ecco la chiamata del mio vecchio “nemico” ai tempi di Pesaro, Angelo Vercesi. Così sono diventato in un attimo sssistente allenatore e scout man al Volleyclub Baku!
La delusione per quanto accaduto era ancora forte ma, dopo aver assistito ad alcuni match del nostro campionato, mi sono detto: “non posso farne a meno…” Pochi giorni e siamo partiti con destinazione Istanbul. Già, la Turchia. Un paese in uno sviluppo economico e sportivo vertiginoso, un paese che sta costruendo strutture sportive imponenti all’interno del quale sono presenti palasport, albergo, spa, piscine, fitness…
In pochissimi giorni ho avuto la fortuna e il piacere di ritrovare vecchi amici come Dragan Nesic (mio primo allenatore ai tempi di Jesi e Conegliano oltre che con la nazionale bulgara), Lorenzo Micelli, Giovanni Guidetti (con il quale ho vissuto un memorabile Campionato del Mondo in Giappone assieme allo staff della Germania) oltre a un gran numero di atlete che hanno portato le nostre squadre di club ai massimi livelli europei. Parlando con loro ho sentito molta serenità nell’ambiente che li circonda (escluso il discorso viabilità mi permetto di aggiungere), e una continua ricerca di crescita. E l’albergo dove abbiamo alloggiato ne è la dimostrazione: al suo interno una palestra oltre al palasport ufficiale dove Fenerbhace, Vakifbank, Galatasaray maschile e femminile affrontano i propri incontri di campionato e di coppa. Da domani affronterò e mi affaccerò ad un altro mondo che sta investendo molto nel volley e soprattutto che vuole farsi conosce dal resto dell’Europa. Ah, quasi dimenticavo: un grosso applauso a Busto Arsizio per aver vinto la Coppa Italia.
Un saluto a tutti voi da Baku e a presto.
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