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Azzurri in coro: Cordoba, eccoci
Azzurri in coro: Cordoba, eccoci
di Adelio Pistelli
08/07/2010
Luglio 2003, Luglio 2010: dopo sette lunghi anni l’Italvolley riprende possesso di una vecchia abitudine: giocare (per merito acquisito) le finali di World League. 8 Luglio, le 21,15 ora di Belgrado quando Fei schiacciando il punto numero venticinque del secondo set prenota il biglietto aereo per Cordoba (Argentina) dove sono in programma le finali di una manifestazione che gli azzurri, adesso più che mai vale la pena ricordarlo, hanno vinto otto volte. L’ultima proprio con Anastasi in panchina: era il 2000.
A proposito di ricordi, a traino del passaggio del turno di Vermiglio e soci centrato davanti ai tifosi serbi, arriva in sinergia la nitida immagine di Madrid, le sfide all’interno di una vera arena, trasformata per occasione in un
palasport. E sarà terzo posto nel giorno del trionfo brasiliano dopo cinque set proprio contro la ex Jugoslavia. Un bronzo come premio ad una serie di sfide dal cammino altalenante e comunque pregevole per come era maturato. L’anno dopo, Roma organizza le finali, Italia che arriva ad un passo dall’oro contro il Brasile sempre più protagonista di una serie di vittorie ma è l’ultimo grande colpo di coda di una squadra che andrà incontro ad una serie di amarezze. Vero, nel 2006, ci sarà una Wild Card (tanto inseguita quanto maledettamente infelice) che regalerà all’Italvolley la partecipazione a Mosca: sarà un massacro, tecnico e psicologico di un a squadra che stava gradualmente perdendo pezzi e credibilità. Alle corte, sono stati anni, gli ultimi assolutamente deficitari in una manifestazione in cui l’Italia era stata capace di lasciare una pesante impronta. E invece sipario giù con problemi e polemiche al seguito mentre gli azzurri provavano, negli ultimi tempi a ritrovare la strada maestra. Rieccoli, finalmente.
Tornano sul palcoscenico più importante di World League e, soprattutto, tornano con il successo del girone cioè vincendo, il modo migliore per scacciare paure e titubanze di un recente passato.
Rieccoli gli azzurri e, per preparare il mondiale che verrà, quale migliore palestra come le finali di Cordoba. Dove, al momento, è arrivato solo il Brasile oltre all’Argentina che organizza la kermesse dal 21 al 25 luglio,
magari la stessa Serbia (che ha chiuso di un punto dietro gli azzurri) se proprio il Brasile vincerà la seconda gara in Bulgaria. Presto sapremo.
Intanto Andrea Anastasi (che dal terzo set ha praticamente cambiato cinque/sesti del team, lasciando spazio e divertimento alle seconde linee e magari se fosse stato un ricambio più graduale…), adesso il coach dopo un massiccio periodo di lavoro, si gode un particolare momento di personalissimo rilancio. E’ forse utile sottolineare il perché? Forse no, forse…
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