Barbolini, dalla terza Champions League al ritorno in nazionale?

di Lorenzo Dallari

12/04/2016

Lorenzo Dallari e Massimo BarboliniLorenzo Dallari e Massimo Barbolini
Lorenzo Dallari e Massimo Barbolini
 Conosco Massimo Barbolini da tantissimi anni: era poco più di un ragazzino, e Julio Velasco lo aveva scelto come suo assistente alla Panini di Modena che poi avrebbe vinto quattro scudetti consecutivi dal 1986 al 1989. In quei tempi facevo le telecronache di quella grande squadra per Antenna 1 e ho avuto l’opportunità di consolidare il rapporto con tutti i protagonisti in gialloblù, tra cui il giovane allenatore che a breve avrebbe spiccato il volo dimostrando di avere coraggio trasferendosi ad Agrigento per guidare la squadra allora in A2. Poi da lì a breve il passaggio alla femminile, dove è diventato un autentico guru: un’infinità di successi prima a Matera e poi a Perugia, in Italia e in Europa, poi il grande salto a guidare la nazionale, con la quale ha vissuto un ciclo forse irripetibile concluso con l’Olimpiade di Londra. A seguire la parentesi in Turchia, al Galatasaray, e la scorsa estate il ritorno nel nostro campionato per guidare le campionesse d’Italia della Pomì Casalmaggiore. Davvero una felicissima intuizione della dirigenza casalasca, che dopo l’addio di Mazzanti ha deciso di affidarsi a un tecnico di provata esperienza e capacità. Da sempre ci sentiamo periodicamente, e quando si è iniziato a sussurrare questa ipotesi gli ho chiesto se ne era convinto di questa scelta: la sua determinazione, pur con i tanti dubbi che ancora caratterizzavano il completamento dell’organico, mi ha fatto capire che ancora una volta Massimo aveva visto giusto. Sempre apparentemente tranquillo, misurato e sotto controllo, Barbolini lo scorso week end a mio modo di vedere ha realizzato la più incredibile impresa della sua straordinaria carriera festeggiando la conquista della Champions League. Una vera impresa, compiuta sabato in semifinale contro le russe della Dinamo Kazan e domenica in finale contro le temibilissime turche del Vakifbank Istanbul di Giovanni Guidetti, un altro super allenatore nato e cresciuto non a caso sotto la Ghirlandina. Due partite molto delicate e due vittorie per 3-0, nette, esaltanti. Con Massimo che ha così potuto alzare al cielo la sua terza Champions dopo quella del conquistata con Matera nel 1996 e quella del vinta con Perugia nel 2006. I fatti gli hanno dato ragione, come spesso gli è accaduto. “Sono davvero molto contento, abbiamo centrato un risultato fantastico per certi versi insperato: le mie ragazze sono state davvero bravissime” mi ha detto quando ci siamo telefonati. Il suo pensiero va alla squadra, al gruppo, senza il quale nella pallavolo è impossibile raggiungere qualsivoglia risultato. “Adesso dobbiamo concentrarci sui play off, davvero duri: vorremmo davvero arrivare fino in fondo”. Poi ci sarà un’estate di relax, con qualche camp e qualche corso per allenatori (a settembre verrà ai work shop che organizzo in giro per l’Italia). Poi chissà che non si possa concretizzare di nuovo per lui la panchina della nazionale nel dopo-Bonitta. Di certo sarebbe una scelta azzeccata da parte della Federazione per dar vita a un nuovo ciclo azzurro che potrebbe regalarci tante nuove soddisfazioni. Mai dire mai caro Massimo…
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