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Bernardi e la Final Four: "E' qualcosa di speciale"
Bernardi e la Final Four: "E' qualcosa di speciale"
di Adelio Pistelli
22/03/2011
Lorenzo Bernardi
Lorenzo Bernardi
E’ la lunga settimana di
Lorenzo Bernardi
. In Polonia televisioni, giornali, siti Internet lo cercano quotidianamente; sabato, a Bolzano, sarà uno dei protagonisti di una final four seguitissima mediaticamente e non solo. Lui, ‘
mister secolo
’, oggi tecnico dei polacchi del Jastrzebski Wegiel è sempre lui. Lo senti, lo ascolti e rivedi Bernardi giocatore: grinta, consapevolezza, determinazione, concretezza e, classe senza soluzione di continuità.
“Siamo la sorpresa della Champions League e già questo fatto ci rende orgogliosi
–
afferma -. A
l via della manifestazione nessuno pensava mai che questa squadra sarebbe arrivate dove è adesso. Era la vittima sacrificale del girone di qualificazione di Champions e, forse, tutto ciò è servito per lavorare e giocare senza particolari patemi, arrivando ad una final four che da queste parti è giudicato, comunque un evento straordinario
”. Vista anche la situazione interna del team, almeno sino a quando lei non è arrivato sulla panchina polacca. “
La presenza nelle finali della coppa europea più importante a livello di club è l’insieme di fattori maturati negli ultimi mesi. Lo sapete, quando avviene un cambio di guida tecnica, spesso è perché qualcosa non va più bene all’interno di una formazione. Non è stato facile in un ambiente scosso e sfilacciato ma piano piano, tutti insieme, abbiamo rimesso a posto o quasi la situazione. Non è stato facile, però. In Polonia si gioca ogni tre giorni e rimane pochissimo tempo per allenarsi, considerato che quando sei in trasferta, un viaggio è decisamente molto più lungo che da altre parti. E anche in questo caso, il tempo per una preparazione si riduce al minimo. Eppure, gradualmente abbiamo ritrovato tranquillità e lucidità, raccogliendo molto del tanto lavoro fatto”.
E l’arrivo tra le prime quattro d’Europa è uno di questi risultati e che gli regalerà la conferma per la prossima stagione con la squadra polacca… “
Partiamo dalla seconda parte della domanda: non è stato deciso nulla e solo alla fine del campionato mi vedrò con i dirigenti per discutere di futuro. In quanto alle finali di Champions, è la conseguenza del tanto lavoro fatto insieme anche se, un po’ tutti giudicano la presenza del Jastrebski di Bernardi, una vera sorpresa. Proveremo sino in fondo a farla restare tale”.
Del resto, considerata la vostra posizione, andrete sottorete senza alcuna pressione… “
E’ vero, contro Trento avremo tensione e problematiche psicologiche ridotte al minimo però non è vero che non abbiamo nulla da perdere. La vetrina internazionale, come è quella di Bolzano, intanto impone il massimo. Sempre. E comunque sfavoriti o meno hai una tua immagine da salvaguardare, da gestire”.
A proposito di sfavoriti, Bernardi ha un piccolo grande precedente che gli sorride. Agli ultimi Giochi del Mediterraneo, allenava la giovane e sperimentale Nazionale B e, in finale, ritrovò la favoritissima Spagna campione d’Europa in carica e allenata da Julio Velasco, il suo grande maestro: con la Panini Modena e con l’Italvolley dei Fenomeni. Vinse l’Italia. Un significativo quanto bellissimo ricordo: non trova’
“Ci provammo dal primo pallone, giocammo una grande partita, arrivammo all’oro sicuramente non previsto visto l’avversario. Ci proveremo anche in questa occasione, gettando sul campo il massimo della determinazione, provando a giocare pallone su pallone contro una formazione, ricordiamolo per favore, molto forte. E’ campione d’Europa e del mondo; ha monopolizzato sino a questo momento il campionato e sarà davanti al suo numeroso e innamorato pubblico. Intanto è un vero onore giocarci contro. Vedremo
”. D’accordo, ma un difetto lo vogliamo trovare al team trentino?
“Certo: batte malissimo (ride, ndr). Cosa vuole che le dica. Ha atleti che possono fare sempre la differenza, un ottimo allenatore, esperienza. E’ una squadra costruita per vincere. Se volete, anche noi, parlando dei miei trascorsi con la Nazionale italiana, avevamo dei difetti. Vincevamo tanto e forse sapevamo nasconderli proprio con i successi”
. Forse, Bernardi, forse.
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