Bernardinho: "La mia squalifica? Si dovranno ricredere"

di Adelio Pistelli

31/12/2014

Bernardo Rocha de RezendeBernardo Rocha de Rezende
Bernardo Rocha de Rezende
Bernardo Rocha de Rezende, per mondo volley semplicemente Bernardinho, è in Italia per qualche giorno di vacanza con la moglie Fernanda, per seguire da vicino il figlio Bruno, palleggiatore a Modena. Domenica era a Macerata e, se tanta era la sua discrezione per rimanere il più possibile dietro le quinte ("sono qui solo per vedere Bruno e Modena in una sfida molto interessante"), non ha evitato invece di parlare di una incredibile vicenda personale. "Ci sono avvocati che stanno facendo chiarezza per me e per tutti i componenti la nazionale". La storia, in pillole.
La Federazione mondiale ha squalificato Bernardinho per dieci giornate, il libero Mario (oggi a Piacenza) per sei, una a Murilo e mille dollari di multa a Bruno. Il motivo? Proteste con gli arbitri e assenza in sala stampa per la prevista conferenza post gara al recente mondiale polacco.
"Dopo la finale con la Polonia c’era già una strana aria – afferma il tecnico nato cinquantacinque anni fa a Rio de Janeiro -. Quanto era accaduto qualche giorno prima, ovvero la nostra assenza in sala stampa nella sfida precedente alla semifinale con la Russia, non pensavo potesse suscitare tanto rumore. Invece a distanza di settimane sono finito nel mirino della mia Federazione in maniera del tutto sbagliata. Il presidente della Fivb (Ary Graca, ndr) e altri dirigenti hanno immaginato chissà quali personali iniziative nella vicenda del mondiale polacco. E senza mai sentirmi mi hanno squalificato e tutti sanno che se devo dire qualcosa non mi nascondo ma sono il primo ad espormi. sempre. Sono amareggiato e deluso. Ma, la vicenda non è finita e si dovranno ricredere".
A Proposito di Polonia: puoi dirci qualcosa sulla brutta prestazione dell’Italia? "Mi ha sorpreso molto. L’avevamo incontrata spesso alla vigilia del mondiale ed avevo sempre visto una squadra in buona condizione, motivata e predisposta. Poi, deve essere successo qualcosa, non ho precisi punti di riferimento perché l’ho vista giocare poco in Polonia. Era in un girone di ferro dove ogni gara era un esame. Ma so che tornerà protagonista con le solite nazionali che da anni ci fanno concorrenza".
Ed il suo Brasile? "Intanto va detto che è stato un ottimo 2014, anche se non s’è vinto ma giocando tutte le finali di ogni manifestazione. C'è da lavorare per un altro salto di qualità, quello che ci farà tornare sul gradino più alto del podio".
E’ in vacanza a Modena, città dove lei e sua moglie avete lasciato anche una grande impronta professionale e, dove suo figlio Bruno, sta aiutando un team a tornare definitivamente protagonista
"L’ho trovato molto felice. E’ motivato. Gioca per una società e una squadra importanti e so che per Bruno sarà un periodo fondamentale. Il suo principale obiettivo, con la nazionale, sono le Olimpiadi brasiliane del 2016. Sarà un prezioso stimolo in più per fare bene con Modena, squadra che forse presto tornerà in Europa per inseguire una coppa di prestigio. Sono diversi Impegni che Bruno porterà avanti con un gruppo molto interessante, allenato da un tecnico bravo e, alla fine, saranno solo situazioni positive che gli regaleranno altra esperienza".
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