Bolzano e la Champions, tra sogni e certezze

di Adelio Pistelli

26/03/2011

Lloy BallLloy Ball
Lloy Ball
Hanno dormito e sognato i campioni delle schiacciate. Mancano poche ore alle finali che valgono una Champions. Ormai, tutto ciò che c’era da fare, è stato fatto. E' stata la notte prima degli esami. Presto sapremo quanto sarà decisiva la naturale tensione che accompagna le quattro squadre che nel pomeriggio, al
Pala Onda di Bolzano; presto sapremo se la lunga preparazione di Trento, che ha saltato ottavi e quarti di finale, produrrà solo spettacolo e successi; presto sapremo sino a dove arriverà l’equilibrio tra Dinamo Mosca e Zenit Kazan in una sorta di derby russo dove il pronostico non sembra avere padroni. Presto sapremo se la voglia matta di Lloy Ball, regista americano del Kazan diventerà concretezza. “A fine stagione lascio la Russia. Quando arrivai, doveva essere per un solo anno, ne sono passati cinque. Basta, torno negli Stati Uniti ma prima voglio regalare al Kazan la Champions. E so che possiamo riuscirci”. Medaglia d’oro alle Olimpiade di Pechino 2008, il talentuoso palleggiatore americano (con un significativo passato a Modena), dopo il trionfo a Cinque Cerchi, aveva lasciato la nazionale ‘stella strisce’; adesso sta per dare l’addio al volley giocato con un club, ma vuole chiudere alla sua maniera: vincendo. “A Febbraio ho compiuto trentanove anni, cominciano ad essere tanti. Poi, cedetemi, giocare in Kazan non è come giocare da altri parti. E’ dura convivere con temperature sottozero quasi costantemente. Solo due giorni fa nevicava ancora pesantemente. A volte pensi: come si fa a vivere così. Durante il mio ultimo anno in Russia, ho portato anche moglie ed i miei figli con un insegnante americano al seguito per non far perdere loro la scuola. Ma, dopo mesi e mesi di veri sacrifici, è giusto che regali alla mia famiglia solo e serenità assolute. E’ stata una grande esperienza, adesso però è il momento di dire basta”. La derby contro la Dinamo ha un sapore particolare. E’ sfida ricca di fascino che emerge anche e soprattutto per la presenza di Ball (e l’altro americano Priddy) da una parte, contro l’ungherese Veres ed il brasiliano Dante dall’altra. Giocatori che hanno fatto la differenza nel corso di una scalata alla final four ricca di imprevisti, di difficoltà, di incertezze. “Siamo qui dopo due golden set – ricordava il tecnico della Dinamo, Yuri Cherednik con un passato da schiacciatore importante a Macerata -. Sfide pesanti e delicate contro Tours e Cuneo vinte sul filo di lana ma che hanno contribuito a forgiare il mio team pronto, adesso, per tentare il grande colpo”. Sfida ricca di fascino alla quale guarda con giustificato interesse il Trento di Stoytchev, tecnico giudicato tra i migliori al mondo da Lollo Bernardi, coach dei polacchi che nel primo pomeriggio tasterà proprio la forza e la determinazione dei padroni di casa a caccia della terza finale consecutiva. Una squadra che ha solo voglia di giocare (come ricordava il suo capitano Kaziyski) dopo settimane di allenamenti e attese. Ha voglia di giocare e vincere la Champions. Una coppa che è stata sicuramente nei sogni di chi, stanotte ha dormito prima della grande passerella al Pala Onda di Bolzano, impianto che oggi pomeriggio e domani sarà preso d’assalto da oltre novemila tifosi, per buona parte in arrivo da Trento e dintorni. Basterà per far salire ancora la Stoytchev band sul gradino più alto? Interrogativo che troverà risposta già dalle prossime ore quando ogni teorico proclama, ogni teorica buona intenzione lascerà campo a certezze e imprevedibilità.
FINAL FOUR CHAMPIONS LEAGUE: Semifinali: oggi (ore 15) Trentino BetClic-Jastrzebski Wiegel;
(ore 18): Zenit Kazan-Dinamo Mosca;
domani (ore 14,30) Finale 3°-4° posto; ore 18 Finale 1°-2° posto
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