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Bomber Giovanni Guidetti uber alles!
Bomber Giovanni Guidetti uber alles!
di Lanfranco Dallari
14/04/2012
Giovanni Guidetti e Lorenzo Micelli sono stati avversari sul campo nella finale scudetto turca 2012
Giovanni Guidetti e Lorenzo Micelli sono stati avversari sul campo nella finale scudetto turca 2012
CORTOMETRAGGIO:
Ancora adesso, quando ripenso a questo aneddoto, inizio a ridere e non riesco a fermarmi; se qualcuno dovesse vedermi potrebbe avere dubbi legittimi sulla mia sanità mentale…. Giovanni era riuscito in una mission impossible, far cantare una canzone in italiano (da lui rigorosamente scritta e composta, con tanto di riferimento ai presenti) a giocatrici russe, serbe, turche, americane, ecc. Ad ognuna di loro aveva fornito un foglio col testo della canzone dicendo che avrebbero dovuto seguirlo meticolosamente; mi aveva dato un solo compito, quello di realizzare un video con il suo telefonino, aveva affermato che questo momento storico sarebbe dovuto rimanere agli atti, mentre lui avrebbe cantato e accompagnato con la chitarra. Al termine della sua performance artistica davvero encomiabile, Giovanni, euforico per il risultato raggiunto, ha appoggiato la chitarra e si è precipitato verso di me per vedere il filmato. Mentre, soddisfatto, si sfregava le mani ansioso di vederlo per primo, ha schiacciato il tasto “play”, il filmato è partito, ma dopo ahimè pochi istanti è apparsa la scritta “the end”. Il Bomber si è incupito, e in dialetto modenese ha esclamato: “
No, lè impusebil
”. Ha riprovato l’operazione schiacciando nuovamente il tasto play ma il risultato è stato il medesimo. Immediato il suo commento: “
D’un Dio…hai registrato solo 2 secondi?”
…. in un frame ha ritrovato lucidità ed ha urlato con voce ferma e sicura in italiano, non curante delle varie nazionalità degli invitati: “
Fermi tutti, nessuno si muova: del filmato non è venuto un c…. quindi concentrati, bisogna ripetere tutto subito… e tutti devono cantare!”
. Poi ha ricominciato a suonare all’impazzata cantando a squarciagola, ancora più forte di prima, come se nulla fosse successo.
Beh, la sua espressione quando ha preso visione del mio “cortometraggio” sono certo che non la dimenticherò facilmente.
GIOVANNI AL VOLANTE:
Impossibile descrivere il Bomber alla guida nelle trafficatissime strade di Istanbul, sembra il protagonista di un videogioco: là tutti guidano apparentemente senza regole e a tutto gas, lui sembra catapultato ad Indianapolis, al volante riesce ad essere più spericolato del peggior turco. Sorpassa sempre e ovunque, tutto e tutti, polizia compresa, non sto scherzando.
Maja Poljak
mi ha detto: “
Ma sei matto a salire
in auto
in Turchia con Giovanni? Io non mi attento, ci sono andata qualche volta e sono a posto così”.
Ammetto che guidare ad Istanbul è un’impresa alquanto ardua, come ha descritto benissimo in un articolo su questo sito
Leo Lo Bianco
(in data 17 marzo 2012 nella sezione attività internazionale), sembra sempre di andare a sbattere, è una perenne lotta alla conquista di pochi centimetri che diventano metri, che al termine della giornata possono fare la differenza; quando sentirò dire “vivere in auto” penserò ad Istanbul, dotata di una colonna pressoché costante, 24 ore su 24, con rarissime eccezioni che lasciano gli abitanti increduli quando si verificano. Appena sono salito in auto con Giovanni mi ha detto: “
In questa città, al volante, c’è solo una regola: che non ci sono regole”
. Iniziamo bene l’avventura sulle quattro ruote! Poi ha aggiunto: “
Quando vedi uno che si sposta a destra è quasi sicuro che svolterà a sinistra, e viceversa”
. Si ha sempre l’impressione che si verifichi un incidente da un momento all’altro. Giovanni sfida perennemente le leggi di gravità con il suo Suv, chiamato a performance di altissimo livello, sempre, solo il traffico ha la meglio, a volte, sul Bomber driver! Poi Giò ha aggiunto: “
Guarda… lì c’è un’auto delle polizia, non dice niente se uno va forte, si viaggia meglio che in Italia…. Stai a vedere”
, poi ha letteralmente tagliato 3 corsie da sinistra a destra seminando l’auto della polizia che non ha battuto ciglio, misteri del traffico moderno! Giovanni soddisfatto sorridendo e sgranando gli occhi ha detto: “
Cosa ti avevo anticipato? A proposito, aspetta che ti faccio vedere una cosa incredibile per noi italiani; per andare in palestra dovremmo fare un giro lunghissimo che ci comporterebbe una inutile perdita di tempo, pertanto ci andremo contromano in una strada a 5 corsie che “sarebbe” a senso unico, e non metteremo neppure le 4 frecce; la cosa strana è che nessuno ci dirà nulla e non ci suoneranno neppure il clacson, attività che ai turchi piace molto”.
Detto fatto, incredibile, è successo davvero tutto come aveva annunciato, sembrava fossimo diventati invisibili, nessuno ci guardava o considerava neppure di striscio. Esperienza ovviamente ripetuta varie volte in differenti giorni, sempre col medesimo risultato, l’ultima volta si è addirittura superato, ha affrontato il tragitto non solo contromano ma anche ai 100 km/h. Il Bomber sta diventando turco, almeno alla guida! Qui tutti vanno fortissimo e a zig-zag, attraversano le corsie in slalom, per loro basta mettere la freccia un istante prima per sentirsi autorizzati a cambiare corsia, e si sentono nel giusto. Probabilmente è così, considerato il numero esiguo di incidenti rispetto al numero (milioni?) di automobili. Viaggiando ad Istanbul in auto si vedono altre cose davvero strane per noi italiani: in pratica nel mezzo dell’autostrada, dentro alle 5 corsie che caratterizzano il senso di marcia che va dall’oriente all’Europa (per far capire che si è appena superato il ponte del Bosforo) hanno creato un… deposito di autobus, in pratica un vero e proprio capolinea. Sì, avete capito bene, questi ingombranti mezzi pubblici partono e si fermano occupando a loro piacimento le corsie autostradali, senza prendere minimamente in considerazione le auto che arrivano (diciamo che in questo caso più che mai trionfa la legge della giungla!). Giovanni li definisce come “i veri padroni delle strade di Istanbul”, se per sbaglio uno urta un loro mezzo in pochi istanti viene circondato da almeno altri 5 pullman che dichiarano senza dubbio alcuno o timore di smentita che la colpa della collisione è dello sfortunato automobilista di turno, colpevole di aver causato l’incidente.
Essendo presenti file interminabili di auto in colonna in molti punti dell’autostrada, è frequente vedere tra le corsie delle persone a piedi (!!) che vendono prodotti di vario tipo come pane, acqua, fiori… questo per farvi capire come la colonna di auto caratterizzi costantemente le giornate di Istanbul. Per capire quale delle 2 strade/autostrade conviene percorrere la scelta è semplice: c’è un sito che aggiorna in tempo reale una mappa nella quale si può vedere quale sentiero percorrere in base ovviamente al minor numero di chilometri di colonna. Mi sono subito chiesto come mai in terra turca l’iper tecnologico Giovanni non utilizzasse il navigatore per tentare di driblare almeno parzialmente il traffico, ho subito appreso che non esiste un programma satellitare per le strade di Istanbul, ometto i commenti in merito del simpatico Bomber. Certo è che, considerando la lunghezza dell’indirizzo che mi aveva scritto Giovanni del posto dove ci dovevamo trovare “: "
Burhan felek spor salonu Zeynep kamil cocuk hastanesi karsisi baglarbasi asterlik subesi yani bargkarbasi
" (leggasi primo articolo da Istanbul su questo sito del 19 marzo 2012 nella sezione attività internazionale) capisco che programmare un navigatore non deve essere proprio semplicissimo!
IL GIALLO DEL TAXI GIALLO:
Per privacy non vi posso descrivere come vorrei un aneddoto, a dir poco curioso, occorso a me e a Giovanni mentre si trovava alla guida del suo suv per le trafficate strade di Istanbul…. Siamo stati inseguiti da un taxi, con a bordo un ospite d’eccezione a noi non proprio gradito…. Tutto è bene quel che finisce bene…. Su una cosa avevo ragione io, adesso posso dirlo… la strada che avevamo imboccato era chiusa caro Bomber, ahimè avevo visto bene! Scene che rimarranno sicuramente indelebili nella mia mente, diciamo che se è vero che quando aumenta il rischio cresce proporzionalmente anche l’adrenalina …. allora la nostra è arrivata ai massimi livelli senza aver bevuto o fatto uso di sostanze illegali…. Thelma e Louise ci hanno fatto un baffo, ora posso affermarlo!
LA GRANDE CENA:
Giovanni ha organizzato una cena rigorosamente con prodotti italiani nella sua abitazione ubicata al 21° piano di un modernissimo palazzo nella zona “Oriente”. Tantissimi gli invitati, forse troppi viste le dimensioni della casa, ecco scattare automatica la frase del Bomber:
“Non so come ce la faremo a starci tutti, ho invitato un casino di gente!”.
E’ stata per me una grande occasione per incontrare vecchi amici e trascorrere alcune ore spassosissime e in grande relax, mi ci voleva proprio visto i ritmi frenetici a cui ero stato sottoposto per tentare di seguire costantemente Giovanni nelle sue mille attività. La serata è stata magica, da definirsi indiscutibilmente una abbuffata “top level”, sia per la qualità del cibo che per l’organizzazione e cura dei singoli dettagli. Per l’occasione il Bomber, da tutti identificato nel motto
“Dai, dai dai!”
(è la frase con la quale sprona costantemente in allenamento le sue giocatrici per far loro aumentare il ritmo ed intensità delle lunghissime sedute, oltre che tutte le persone che incontra invitandole ad andare più veloci, indipendentemente da quello che stanno facendo…), ha regalato una t-shirt riportante questa singolare scritta (idea originale che ha avuto anche la sua giocatrice
Jelena Nikolic
, beffardamente pure dello stesso colore…) ed ha composto una canzone in italiano che, come vi ho detto, ha costretto a cantare a tutti gli invitati, mentre si cenava con prodotti tipici italiani, a partire dal risotto alla parmiggiana preparato con cura seguendo minuziosamente le indicazioni ricevute via mail dalla sua adorata mamma, nonchè grandissima cuoca, condito con fiumi di crema di aceto balsamico di Modena, parmigiano reggiano d.o.c., insaccati nostrani, uniti a prodotti esteri di primissima qualità quale prosciutto Pata Negra, fatto arrivare per l’occasione direttamente dalla Spagna, champagne francese fantastico, vini italiani ovviamente iper pregiati, filetto fatto tagliare poche ore prima dal cuoco del miglior ristorante di Istanbul. Ai fornelli, stile “La prova del cuoco” Giovanni Guidetti (il re del caiphirina!) e
Lorenzo Micelli
, imbattibile alla griglia, 2 persone fantastiche, fino ad ieri avversari col coltello tra i denti sul campo nella finale scudetto turca, amici fuori, cosa questa a mio avviso straordinaria, unica, il volley riserva sempre straordinarie sorprese, impensabili per i protagonisti di altri sport. Per la cronaca l'Eczacibasi Vitra Istanbul allenata da Lorenzo coach Micelli ieri ha conquistato lo scudetto turco superando in finale il Vakifbank TTelekom Istanbul di Giovanni Guidetti per 15 a 9 al tie break (anche gara 1 si era conclusa al quinto set, pure in quella occasione l’aveva spuntata la formazione micelliana di Poljak ed Usic per 15 a 6). Due grandi tecnici protagonisti del campionato turco, ricco di giocatrici di primissimo livello internazionale, dove il prossimo anno anche
Massimo Barbolini
incrementerà il numero di bravi allenatori italiani presenti, sarà infatti alla guida del Galatasaray, chiamato a sostituire Dragan Nesic. Di sicuro si annuncia fin d’ora grande battaglia tra i condottieri italiani, modenesi e non, protagonisti anche con le rispettive nazionali.
PULIZIE IMPOSSIBILI:
Premetto che non avrei voluto essere la donna delle pulizie di Giovanni quando il giorno dopo ha avuto il compito, a dir poco arduo se non ingrato, di tentare di rendere l’abitazione simile a come l’aveva lasciata congedandosi poche ore prima della mitica cena al termine dei preparativi necessari per far sì che la “tranquilla” festa avesse inizio…. Per fortuna qualche bicchiere, piatto e cuscino erano venuti a mancare alla fine della serata, scivolati “involontariamente” dal balcone…..del resto il lancio dal 21° piano di qualche oggetto può essere di buon auspicio, il padrone di casa me l’ha raccontata così… aggiungendo: “
La signora dovrà pulire un po’ meno roba, adesso mi sento un pò meno in colpa con lei”
. Per fortuna anche la donna delle pulizie adora Giò (lei parla solamente turco, molto velocemente, sempre, forse si tratta anche di “turco stretto”, convinta che Giovanni capisca tutto quello che gli dice, nella realtà non è così, però misteriosamente si capiscono…. devo ancora capire come facciano!), sia perché ha sempre carta bianca su tutto, sia perché il Bomber le regala per i suoi figli un’infinità di cose, tra le quali diversi capi di abbigliamento, rigorosamente firmatissimi. Indimenticabile il commento di Giovanni: “
E’ per me bellissimo vederla felice quando con orgoglio mi mostra le foto che scatta ai suoi figli vestiti da capo ai piedi con la mia roba… loro ne sono orgogliosissimi, e fanno i fighi con i loro amici mostrando i miei ex vestiti…. del resto io ho gusto nel vestire, sono avanti”.
BOMBER THE BEST:
E’ innegabile che Giovanni provi piacere nel dare piacere agli altri, è sempre stato così. Ho saputo che ha portato diversi suoi vestiti che non usava più in un quartiere povero di Istanbul, dove sono presenti diverse baracche abitate da persone che vivono in condizioni precarie, a contrasto del grande lusso che vige sovrano in questa città magica. Per questi suoi gesti nobili lui non pretende neppure un grazie, la sua classe è tale che lascia i vari capi di abbigliamento di notte vicino alle umili dimore, questo per evitare che chi li riceve si senta umiliato, costretto magari a dover dire grazie e si senta in difficoltà. Il dare qualcosa agli altri gli dà piacere e immensa gioia, non ha mai secondi fini, non lo fa mai per ricevere riconoscimenti, favori o per fare il fenomeno. Questo è “Giovanni cuore grande”, un amico vero, di cui non dimenticherò mai quello che mi ha detto poco prima della mia partenza, mentre stavo salendo sul taxi che mi portava all’aeroporto, mi ha commosso, del resto solo un numero 1 autentico, non costruito, ma sempre vero poteva far uscire certe parole.
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