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Campionato di A1 femminile: dodici al via, sei in pole
Campionato di A1 femminile: dodici al via, sei in pole
di Luciano Pedullà
10/10/2016
Con la 25esima edizione dell’
All Star Game
si è aperta ufficialmente la stagione 2016-17 di pallavolo femminile. La manifestazione svoltasi quest’anno a Faenza è stata una brutta esibizione di quando si vuole fare spettacolo senza esaltare l’elemento pallavolistico. Una partita già poco interessante mancando molte delle più importanti rappresentanti del nostro Campionato,
Piccinini e Lo Bianco
per fare due nomi che, per stare sedute in panchina come hanno fatto altre giocatrici intervenute, avrebbero potuto comunque attirare un pubblico maggiore rispetto al poco presente, intervallata incredibilmente nel corso dei set da un inutile “bagherone” che non ha offerto al pubblico a casa alcuna interessante emozione. Fortunatamente già dai primi giorni di questa settimana ci ritufferemo nella pallavolo giocata, quella vera, che attribuisce meriti e punti, ma anche il fascino della abilità tecnica che le protagoniste del 72° Campionato Italiano sapranno sicuramente offrirci. Un torneo che dovrà rilanciare la pallavolo rosa dopo la sfortunata prestazione alle Olimpiadi di Rio che non ha rappresentato il vero valore di questa disciplina al femminile, che invece ha nella stagione agonistica la migliore qualità della pallavolo mondiale. Anche in questa stagione sono rientrate in Italia tante stelle internazionali e, escludendo tre squadre turche e una russa, si può affermare senza smentita che la migliori formazioni di pallavolo si trovano in Italia. In questa stagione saranno almeno sei le formazioni che potrebbero giocarsi qualche chance per cucire il tricolore sulle maglie: facciamo le carte a tutte le protagoniste. Favorita tra le favorite
Conegliano
, campionessa d’Italia in carica, che pur avendo cambiato molto ha saputo investire su talenti di casa nostra e esteri, su ritorni graditi e su new entry di sicuro valore. Ecco quindi che l’arrivo di
Folie
e
De Krujf
al centro,
Costagrande
con
Ortolani
,
Bricio
e
Tomsia
a schiacciare organizzate da una rientrante
Skorupa
in regia, garantiscono a
Mazzanti
di organizzare le sue giocate rapide, con attacchi sempre pronti dalla seconda linea, per avere il maggior numero di aperture possibili. Altrettanto interessante la composizione del sestetto di
Casalmaggiore
che ha inteso cambiare poche frecce al proprio arco, portando personaggi come
Lucia Bosetti, Fabris
e soprattutto
Caprara
a organizzare il gioco in una squadra che ha programmato negli anni gli obiettivi a cui arrivare, ottenendo già molto di quello che una società deve vincere. Alle loro spalle
Modena, Novara e Scandicci,
le società che sembrano aver investito maggiormente durante l’estate, altrettanto competitive, anche se leggermente meno equilibrate, peccando nei fondamentali di seconda linea,ma giocandosi qualche carta in più sulla potenza d’attacco. Lo dimostrano il ritorno in Italia a tempo pieno di
Brakocevic
a Modena, quello di
Havlickova
a Scandicci e il rientro di
Barun
a Novara, indicatori di come queste squadre intendano caratterizzare il loro gioco sulle capacità di attacco dei propri opposti. Cosa che sembra voler fare anche Bergamo, con l’arrivo di
Skowronska
, anche per lei un gradito ritorno nel nostro torneo, ma il cui gioco, sempre nelle mani della favolosa
Lo Bianco
, conta su una distribuzione con maggiori variabili grazie all’arrivo di
Guiggi
e del talento
Popovic
al centro.
Busto
ha migliorato l’altezza del colpo d’attacco addirittura portando due potenziali opposti come
Vasilantonaki
e puntando sul ritorno di
Diouf
; i miracoli
Mencarelli
dovrò chiederli a
Signorile
, stante una ricezione garibaldina, alla stagione del suo rilancio dopo le esagerate responsabilità attribuitele in passato. Alle spalle di queste formazioni, probabilmente più pronte sulla rampa di lancio, si presenta una completamente rinnovata
Montichiari
, formato Serbia, che dovrebbe avere in
Nikolic
e soprattutto
Malagurski
, quest’ultima giocatrice di buone qualità ma finora inespresse, le punte di diamante di una squadra che basa però il proprio rendimento sulla costanza di gioco della sempre verde
Gioli
.
Bolzano
ha formato un buon mix tra forza dell’opposta
Popovic
anche le rientrante dopo le esperienze nell’Est Europa a una stabilità di ricezione che potrebbero offrire
Grothues-Balkenstein
e
Bartsch
. Per
Monza e Firenze
il campionato potrebbe offrire la soddisfazione di fare lo sgambetto a qualche “corazzata” grazie anche all’imprevedibilità di alcune zone 4 abili soprattutto nel competere quando la lotta si fa difficile. Il conto viene chiuso dal
Club Italia
che, rispetto alla passata stagione, ha perso molte delle giocatrici che garantivano un equilibrio alla formazione, ma che ne ha mantenuto due sulle quali punta fortemente la pallavolo italiana.
Orru
e
Egonu
non avranno bisogno di dimostrare le loro capacità quanto piuttosto la necessità di giocare senza tutte quelle aspettative che l’ambiente ha spesso rivoltocon troppo anticipo a molte giovani protagoniste per poi considerarle troppo velocemente promesse mancate. Dimenticando che giocatrici come
Del Core
, alla quale va espresso tutto il ringraziamento della pallavolo italiana per quello che ha fatto per il nostro movimento, ha raggiunto la vera maturità agonistica verso i 24 anni, ottenendo i suoi primi successi in campionato e in nazionale. Non sperperiamo i nostri talenti per fretta o ingordigia.
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