"Casa Sicilia" e tanta Italia a Sofia

di Adelio Pistelli

10/05/2012

Casa Sicilia BulgariaCasa Sicilia Bulgaria
Casa Sicilia Bulgaria
Esci, fai due passi tra una città che si sta svegliando e che nasconde o quasi il caos che Sofia può regalare con i suoi due milioni di abitanti. Siamo in pieno centro, giriamo l’angolo: qualcosa non torna. Davanti a noi, un palazzo di tre piani con evidentI anni sulle spalle, portone bianco, una scultura bronzea di Svetan Radoslavov, illustre bulgaro, autore dell’inno nazionale, nato all’interno di questo splendido e storico immobile. Sopra l’ingresso quattro bandiere: quella bulgara, quella dell’Europa, italiana e… della Regione Sicilia.
Qualcosa non torna. Rebus subito risolto: i mille metri quadrati al numero 3 di via Angcl Kancev, per anni e tanti casa ritrovo degli artisti bulgari, adesso ospitano ‘Casa Sicilia’. La meravigliosa Regione italiana è qui, con tutta la sua bellezza, con tutta la sua storia: culturale, turistica, gastronomica. E qui, da circa due anni, rilancia l’immagine italiana in perfetta sinergia bulgara. Da circa due anni tre piani Sicilia: entrando scopri quella che è stata etichettata sala Pirandello con due splendidi affreschi di chiara espressione locale; di fronte ci sono Sala Verga, Quasimodo ed Empedocle, una maxi-vetrina permanente dell’artigiana siciliano: è ‘Casa Sicilia Bulgaria’. Però, tutto ciò è solo l’ultimo grande capitolo di una storia che nasce una ventina di anni fa da una idea di Nino Di Giacomo.
E’ questo signore di Aragona, in provincia di Agrigento (nel mondo del volley uno dei procuratori più famosi), è qui che trasferisce molto della sua amata Regione. E Nino Di Giacomo diventa il ‘Cicerone’ a chi, da queste parti, è venuto per vedere l’Italia che schiaccia, come l’amministratore delegato della Lega (e tanti altri dirigenti del volley italiano). “Ambiente straordinario – afferma lo stesso amministratore Massimo Righi complimenti”. Ma tutto ciò solo dopo aver ascoltato il ‘Cicerone’ Di Giacomo che racconta: “E’ stata una iniziativa che avevo sempre nel cuore, già dei primi giorni della mia lunga avventura bulgara. A metà degli anni ottanta, ero a Sofia per trattare il mio primo atleta bulgaro: Galabinov. Pochi giorni per capire che questo sarebbe stato il mio secondo Paese. Negli anni successivi, mentre continuava la mia collaborazione con il volley bulgaro, iniziava a crescere l’idea di portare, in maniera permanente, la concretezza e la bellezza siciliana da queste parti”.
Anni che Di Giacomo ‘coltiva’ con pazienza e professionalità. A Sofia porta il sapore di Sicilia ma non solo. Lentamente ma continuamente cresce il rapporto con le autorità locali, con il governo di Sofia, con i maggiori esponenti. “In questa città organizzai il convegno dei fisici nucleari bulgari – racconta – facendo arrivare anche il famoso fisico nucleare Fulvio Frisone, siciliano e tetraplegico (accompagnato da mamma Lucia, madre Coraggio, ndr), alla quale la Rai ha anche dedicato un grande film. Ricordate? Si chiamava il Figlio della Luna”.
Il racconto snocciola via, mentre girovaghiamo sui tre piani di via Kancev. “Da queste parti ho accompagnato anche Claudia Cardinale – continua Di Giacomo -: giornate straordinaria, con una attrice meravigliosa e protagonista del famoso Gattopardo, tradotto in bulgaro. Poi, recentemente, si è concretizzata una iniziativa della quale ho grande vanto: la traduzione in Bulgaria, dei libri di Andrea Camilleri, il padre del commissario Montalbano”. Sorride, il nostro ‘Cicerone’ chiudendo una mattinata di meravigliose sorprese. Stasera, all’interno del monumentale ‘Arena Armeetz’ (18 mila posti) sarà Italia - Germania, che vale un bel passo in avanti verso i Giochi di Londra. E sarà una giornata da ricordare.
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