Castagna. dieci anni dopo

di Adelio Pistelli

08/05/2013

Nico CastagnaNico Castagna
Nico Castagna
Dal cilindro è uscito lui, Nico Castagna. Stravolto ogni pronostico relativo allla designazione del primo arbitro di gara-5 di domenica, la sfida (Trento-Piacenza) che assegnerà lo scudetto maschile 2013. Una scelta forse prevista da pochi ma, decisamente, una scelta felice quella messa in atto dai responsabili del settore arbitrale. Un premio meritato ad un 'fischietto' sempre molto professionale e preparato che - va ricordato - solo per un gravissimo problema personale dovette saltare la direzione della finale di coppa Italia 2012 (quella di Roma) tra Macerata e Trento. Barese, una famiglia legata allo sport a filo doppio, Castagna ha iniziato a fischiare il volley 1981 e, dopo sedici anni, è arrivata la promozione ai ruoli di serie A. Una carriera arbitrale sicuramente importante, inaugurata (con Coppola di Lecce) nel delicato spareggio promozione, tutto marchigiano e che valeva la promozione in A1, tra Grottazzolina e Falconara. Da allora, un graduale ma significatico cammino professionale (anche senza diventare internazionale) con la prima finale scudetto diretta nel 2002, come 'secondo di Giuliano Medici. Alla fine della stagione successiva (campionato 2002-2003) la finale da 'primo' in carriera per Nico Castagna. Dieci anni dopo sarà ancora protagonista di una decisiva sfida tricolore. Con lui, per la cronaca, domenica a Trento ci sarà il romano Stefano Cesare (di ruolo dal 1999 ed internazionale dal 2010). Decisamente una sorpresa, invece, la sua designazione non fosse altro perchè Cesare ha diretto recentemente una sfida di finale tra trentini ed emiliani. Perchè ancora lui?
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