Castellani, è il Mondiale più bello di sempre

di Adelio Pistelli

26/09/2010

Daniel Castellani Daniel Castellani
Daniel Castellani
Daniel Castellani tra ieri (con il Canada) e domani (contro la Serbia) passando per la Germania. "Non c'è un attimo di tregua - sorride il tecnico argentino della Polonia - Però se riusciamo a giocare tranquilli e fare le cose per benino magari da questo Mondiale italiano qualcosa ne uscirà. Anzi ne sono certo". Già, il Mondiale, uno già  giocato in Italia nel 1978 ("avevo 17 anni, girone di Venezia, che emozioni") quindi primo campionato in Italia nel 1986, schiacciatore, a Falconara. Dopo pochi palloni subito soprannominato "bombardiere" per la sua potenza offensiva sottorete. "Mi sono trovato subito bene - ricorda - ma aggiunge: però, quanto tempo è passato, accidenti".
L'amarcord in una frazione di secondi "maciullato" dall'attualità dal Mondiale 2010 da vivere senza soluzione di continuità. "Non puoi. Sono giornate cariche di tensioni, di preparazione, di certezze e di problemi però è il Mondiale che immaginavo, che anticipavo nella sua immediata vigilia. E' una manifestazione tra le più belle nella sua storia e che regalerà sorprese e un po' dappertutto. Guardate cosa è stata capace di fare la Spagna (ha portato al tie break Cuba, ndr), guardate il Messico (altro tie break con gli Usa) e, se volete, fermiamoci qui a Trieste: con il Canada abbiamo dovuto faticare e tanto per trovare la strada migliore. Sono partite dove hai tanto da perdere proprio perchè hai gli occhi addosso come conseguenza dei favori del pronostico. E se non sei bravo a gestire ogni pallone rischi la magra. Noi, al momento, dobbiamo sicuramente gestire l'avversario ma anche e soprattutto il nostro modo di stare in campo. Soffriamo troppo la battuta flottante, ci perdiamo in cose facili facendo magari benissimo quelle più difficili e in questo momento tutto può essere pericoloso".
Tra Germania stasera e Serbia domani prepara sorprese? "Non è una questione di sorpresa ma perchè, con una partita dietro l'altra devi fare i calcoli giusti nel gestire il gruppo. Lo ripeto, questo è un Mondiale dalle piccole differenze e non basta più giocare al 60% adesso ci vuole più concretezza e continuità. Intanto, per queste due ultime partite di Trieste ho in testa particolarmente due nuove soluzioni tecniche".
Andiamo per un momento a Reggio Calabria dove gioca la sua Argentina.
"Squadra giovane con due grandi talenti: il palleggiatore Uriarte e lo schiacciatore Facundo Conte. Squadra che gioca questo Mondiale per fare tanta esperienza e togliersi qualche soddisfazione".
Ultima cosa: contratto con la Polonia sino al?
"Sino all'Olimpiade di Londra 2012".
Magari troverà  suo figlio nella juniores argentina, sta bruciando le tappe... "Lo spero per lui ma non ne voglio parlarne più di tanto".
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