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Ciao Bovo, amico splendido e compagno eccezionale
Ciao Bovo, amico splendido e compagno eccezionale
di Valerio Vermiglio
30/03/2012
La nazionale italiana con Vermiglio e Bovolenta
La nazionale italiana con Vermiglio e Bovolenta
Ciao a tutti e ben ritrovati per un altro appuntamento russo. Però, prima di inviarmi altre storie e sensazioni dal
Kazan,
voglio farvi partecipi della mia amarezza e rabbia per quanto è accaduto. Ma voglio partecipare al silenzio osservato da giorni per la dolorosa scomparsa di
Vigor
, persona splendida ed eccezionale, un compagno meraviglioso ed amico vero oltre ad aver dimostrato dovunque di essere giocatore di enorme talento e capacita'. Non non mollava mai, in tutte le situazioni riusciva ad essere positivo e propositivo, era un esempio per tutti.
Ciao Bovo. Mi mancherai.
Condoglianze dal cuore per tutti i familiari e la splendida
Federica,
donna di altrettanta solarità e positività oltre che grande campionessa e un bacio ai figli. Sono profondamente e sinceramente ferito.
E so che, vista la situazione, magari non riuscirò sicuramente a trasmettere le mie emozioni nel raccontarvi la nostra avventura in Champions. Però ci proverò ma sarà dura parlare di pallavolo giocata in questo momento di grande dolore. Ci proverò, i racconti non saranno non saranno limpidi ma spero di fare questa nuova corrispondenza al meglio, per onorare anche e soprattutto chi, come Bovo, ha sempre lottato dovunque e contro chiunque con splendida dedizione e determininazione.
Torniamo dunque a
Lodz,
dunque, a due giorni da ricordare. Per noi del Kazan, si era concretizzata, con l'arrivo alla final four, la splendida occasione di giocarci la possibilità di vincere la
Champions League.
Prima, la straordinaria semifinale con
Trento
, l'avversario giusto perché se la mia squadra voleva veramente e definitivamente diventare una grande, doveva subito affrontare il più forte, i campioni d'Europa degli ultimi tre anni. Per me, italiano poi, una sfida nella sfida, interessante e storica. E' andata nel migliore dei modi, come sapete. Sempre pronti a lottare su ogni pallone e quando stavamo mollando (nel secondo set e già sotto di un parziale) siamo riusciti a ritrovare lucidità con una brillante e nuova crescita nel gioco. E ancora, limitando i nostri errori siamo riusciti a mettere definitivamente in difficiltà il loro attacco ed è finita come nelle favole più belle. Vinta una partita emozionante, ben giocata da entrambi e forse anzi sicuramente la differenza, da parte nostra, è stata quella di limitare la loro battuta e non giocare sempre di forza ed arginare gli attacchi trentini, guadagnando la possibilità di giocarci la finalissima di Champions.
Sfida stellare contro la squadra di casa ricca di talenti, ben equilibrata con un grande palleggiatore. Si, parlo di
Miguel Angel Falasca,
rivale di tante sfide anche in nazionale (soprattutto quando giocavo in quella allenata del mitico
Andrea Anastasi
, seduto a bordo campo e con il quale scambiavo sorrisi e sguardi durante le partite): sfida al
Skra Belchatov,
la squadra di casa.
Ci vorranno cinque set, tutti emotivamente spettacolari e coinvlgenti ma lo sapete già come è finita. Vinciamo dopo più di due ore e davanti a oltre dodicimila tifosi polacchi.
Il mio Kazam è campione d'Europa.
Le urla di gioia si sentono ovunque; la soddisfazione è immensa. Abbiamo lavorato duro tutto l'anno e siamo riusciti nell'impresa più grande: vincere la Champions e adesso, che la festa abbia inizio e nella migliore delle antiche tradizioni russe. Al rientro dalla Polonia, alle sei del mattino del giorno successivo al trionfo, oltre a tantissimi tifosi, ci sono anche i fuochi d'artificio all'aeroporto di Kazan: è una baldoria assoluta. E dopo due giorni di riposo e feste, si torna in campo per le semifinali del campionato russo. Ci aspetta il
Novosibirsk
campione di coppa: saranno gare difficilissime. Lo sappiamo. Stanchezza (nostra) potenza (avversaria) e sono test pericolosi e delicati. Però sfruttiamo al meglio il fattore casalingo e dopo due gare, siamo avanti due a zero. Oggi, (venerdi) voliamo in Siberia per affrontare altre due volte il Novosibirsk ma davanti ai suoi tifosi. Ci basterebbe un successo per guadagnare la finale: speriamo.
E intanto, grazie per la pazienza di leggermi fino in fondo ed arrivederci alla prossima, tra meno di un mese.
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