Ciao Modena, e grazie

di Beppe Cuccarini

19/04/2012

Giuseppe CuccariniGiuseppe Cuccarini
Giuseppe Cuccarini
Cari amici, essendo terminato il nostro comune percorso sportivo è mio desiderio far arrivare ad ognuna e ognuno di voi il mio più caldo saluto. E’ stato un percorso forse breve ma molto intenso e carico di un sacco di forti emozioni e anche di grandi soddisfazioni. Ho ancora nella mia mente e nel mio cuore il coro con cui i ragazzi della curva mi hanno accolto il giorno della mia prima partita: “CUCCARINI PORTACI IN EUROPA” forse un po’ da incoscienti (beata gioventù!!!), vista la situazione del momento - il rischio di retrocessione era alto -­ ma sicuramente efficacissimo a far percepire tutto l’affetto provato per me e per la squadra e a darci una motivazione in più rispetto alle già molte che avevamo. Posso dire in cuor mio: “MISSIONE COMPIUTA!”. Ci siamo salvati, arrivando a giocare addirittura i playoff, e quest’anno, nonostante le numerose traversie, abbiamo raggiunto quel traguardo che tutti agognavamo dall’inizio della stagione, la conquista di un posto in Europa. Tutti abbiamo avuto una parte nella conseguimento di questi obiettivi e quella avuta da voi tifosi è stata grande: entrare nel palazzo per giocare la partita e trovarvi sempre numerosissimi e caldissimi (sempre sospinti dal grande Antoine, un vero personaggio della pallavolo italiana!) ci ha sempre dato quello stimolo in più per gettare, come si dice, il cuore oltre l’ostacolo! Da parte mia, sono orgoglioso di essere stato il vostro allenatore, orgoglioso di aver potuto lavorare a Modena, la patria della pallavolo italiana, dove questo sport si respira in ogni angolo della città e ne è un patrimonio rilevante. E’ stata un’esperienza molto bella e importante sia sul piano professionale che umano, ho conosciuto un sacco di ottime persone sia nell’ambito sportivo sia in città e tutto questo resterà ben impresso nel mio cuore. Proprio per questo mi è dispiaciuto leggere che la mia mancata riconferma, nonostante i risultati raggiunti, sia dipesa dal volere di qualche giocatrice che l’ha posta come condizione per la riconferma del proprio contratto. In ogni squadra le giocatrici che non giocano o giocano poco, specialmente quelle molto navigate ed esperte (non solo dal punto di vista tecnico ma anche di fatti e situazione come queste, la storia insegna…), non sono contente e ovviamente quando se ne presenta l’occasione cercano di approfittarne... Nel nostro caso, a quello che si dice, anche una giocatrice del sestetto titolare si è accomunata a loro ma anche questo fa parte del gioco, visto che fare l’allenatore significa anche far rispettare le regole della squadra ed andare contro l’egoismo, il personalismo e le pretese che possono minare l’armonia della squadra stessa; questo a volte può incidere, anche se non dovrebbe, nei rapporti interpersonali ed è quello che probabilmente è accaduto. La storia sportiva è piena di esempi di squadre vincenti in cui i rapporti tra allenatore e giocatori non erano dei più idilliaci, ma comunque basati sul rapporto di reciproco rispetto delle competenze e dei ruoli. Non voglio andare oltre, ma per chi desideri comprendere un po’ meglio cosa è successo consiglio due film che ho avuto il piacere di rivedere in TV in questi giorni: il primo è “Lanterne rosse” un film cinese dell’inizio degli anni ’90 e l’altro è “Il giorno della civetta” un po’ più datato essendo degli anni ’70, tratto da uno dei capolavori di Leonardo Sciascia; in ognuno dei due ci sono situazioni che sono omologabili a quello che è successo quest’anno da noi. Termino questa forse lunga ma sentita lettera, con un ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato con me al raggiungimento degli obiettivi, in primis lo staff tecnico (il mio preziosissimo assistente Luca Chiappini, l’efficientissimo Filippo Schiavo, l’analista Paolo Cabrini, al quale devo molte notti di sonno, il rilevatore Gabriele Galeazzi) e lo staff medico (il dott. Gustavo Savino e il fisioterapista Paolo Zucchi, sempre presenti nel momento del bisogno), il preparatore atletico Antonio Votero Prina, artefice delle prestazioni delle giocatrici dal punto di vista fisico-atletico, il team manager Luciano Corradini, tutti personaggi di alto spessore professionale delle cui competenze sono fiero di essere stato il coordinatore; William Bellei e tutti i dirigenti e collaboratori della Società che ci hanno permesso ogni giorno di svolgere al meglio il nostro lavoro e, ovviamente, tutte le giocatrici che hanno dato l’anima per trasformare in realtà le aspettative di tutti noi. Ringrazio inoltre P. Giorgio Turrini e tutto lo staff del PalaPanini per la disponibilità e la cortesia dimostrata in ogni occasione e tutti i giornalisti ed addetti all’informazione che ci hanno seguito con interesse, costanza e, soprattutto, con precisione e correttezza. A tutti un grande e caloroso abbraccio e un ARRIVEDERCI sicuramente da AVVERSARI ma MAI DA NEMICI!!!
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