Coach of the year

di Luciano Pedullà

14/01/2013

Marco Gaspari, l'allenatore di ConeglianoMarco Gaspari, l'allenatore di Conegliano
Marco Gaspari, l'allenatore di Conegliano
Alla fine, come previsto, saranno Busto, Villa, Piacenza e Bergamo a giocarsi la Coppa Italia 2013, nonostante le mille fatiche della formazione di Caprara che è uscita vittoriosa solo dopo il Golden Set e le cento camice sudate dalla formazione guidata da Parisi che ha impiegato nove lunghi set per piegare Conegliano. La formazione veneta è stata la rivelazione di questo quarto di finale: ordinata e ben disposta in campo da Gaspari, probabilmente insieme a Lavarini il giovane italiano che si sta mettendo più in luce in questa prima parte della stagione; regia affidata a Camera, anche domenica molto brava e disciplinata con scelte tattiche avvedute e palloni estremamente precisi per Nikolova e Barcellini. Queste ultime due hanno sorretto la squadra con giocate molto pregevoli, soprattutto la schiacciatrice novarese si è fatta apprezzare per la varietà dei colpi d’attacco sia direttamente a terra o sfruttando il muro avversario. Di suo Gaspari ha messo tanto: una formazione ben disposta nella fase break con l’utilizzo di Daminato, giovane del 93, nella quale spesso la squadra è stata capace di disimpegnarsi con l’attacco in pipe di seconda linea che ha dato una discreta efficienza mettendo in difficoltà la difesa reattiva e ben piazzata come quella di Busto arma in più nel risultato finale della gara. E’ un piacere constatare il valore di questo allenatore marchigiano, si potrebbe dire figlio d’arte visto i trascorsi del padre come arbitro internazionale, cresciuto sotto la guida di Nesic e adesso capace di camminare, o meglio correre, con le proprie gambe con una formazione che non ha campionesse conclamate, ma tante giocatrici talentuose con grande carica agonistica e lavorativa. La rinascita di Conegliano è un bene per la pallavolo italiana e dimostra innanzitutto che basta affidarsi alle persone giuste per riuscire a far divertire chi segue con affetto la pallavolo. Un tecnico preparato e entusiasta, giocatrici operose e con grande possibilità di crescita, una dirigenza e un ambiente che non hanno mai messo in discussione la squadra, neanche dopo sei sconfitte consecutive sul terreno amico. Si chiama gavetta, quella che fa apprezzare ogni piccolo risultato che arriva, con la soddisfazione di che se lo è veramente guadagnato. La Final Four si disputerà tra i coach che al momento rappresentano la crème della categoria in Italia, non me ne vogliano gli altri, tecnici che non fanno rimpiangere la fuga dei talenti e l’emigrazione di tanti bravi allenatori all’estero; probabilmente potrebbero essere loro a disputarsi anche la vittoria finale del Campionato nei play off. Il torneo che riprenderà nel prossimo week end, dopo i turni di Champions e Challenge, prevederà ancora tante sorprese dopo l’abbandono di Crema ma soprattutto per il fermento che i trasferimenti invernali stanno suscitando sulle formazioni di vertice. Chieri sembra destinata a salutare Martina Guiggi direzione Piacenza che con questo innesto innalza ulteriormente il proprio bagaglio tecnico. Se così fosse sarà interessante rivedere duettare l’attaccante toscana con Ferretti sempre di sicuro effetto e rapidità d’azione; a Mazzanti il compito di sistemare la ricezione, dopodiché saranno problemi degli altri gestire la tattica di muro! Abbandonata dalla propria centrale, Chieri si consolerà dopo l’arrivo di Lipicer, con Frigo e Gennari. Per la schiacciatrice emiliana approdare in terra piemontese diventa una grande occasione di crescita, vuoi per i maggiori spazi che potrebbe riuscire a trovare in campo ma anche per la possibilità di rubare il mestiere a una campionessa come Piccinini esempio di tecnica e classe in campo e allenamento. Per Alessia Gennari, dopo alcune stagioni sfortunate e travagliate, potrebbe essere il lancio definitivo verso l’olimpo pallavolistico: ha i numeri e le capacità tecniche per poterselo meritare, dovrà mettere in campo il lavoro in palestra per guadagnarselo. In settimana Busto e Villa cercheranno di portare avanti il sogno italiano in Champions. Impresa abbordabile per le Campionesse d’Italia contro le tedesche dello Schweriner, più difficile per la squadra di patron Radice, che sfideranno l’Eczacibasi di Micelli; ma nelle difficoltà si esalta il condottiero.
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