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Concretezza Cuneo, e Treviso accusa
Concretezza Cuneo, e Treviso accusa
di Adelio Pistelli
18/04/2010
Giocare male e vincere; avere dei problemi fisici e comunque diventare protagonisti: Cuneo c’è. Serata delicata per il team di Giuliani (tecnico all’esordio nelle semifinali play off) che ha dovuto tessere la tela tra alcune
difficoltà tecniche e qualche problema fisico di troppo. Il tutto contro una squadra (Treviso) con attaccanti di ‘posto 4’ discontinui, con ricezione altalenante con il solo Fei, alla fine, che ha cantato e portato la croce. A
proposito di opposti: onore al merito per il bulgaro dei piemontesi, Nikolov.
Il suo (finale) 60% offensivo forse stavolta vale doppio. Da metà del primo set ha dovuto far fronte, infatti, ad un guaio fisico alla coscia destra che lo ha limitato nei movimenti. Qualche apparizione dal suo fisioterapista e poi via sottorete per un crescendo che ha lasciato l’ennesima impronta. Un segnale importante per la formazione cuneese, per una squadra che ancora una volta, se mai ce ne fosse stato bisogno, ha dimostrato carattere senza soluzione di continuità. Tecnicamente imbrigliata anche per sue stesse colpe (poco muro,
indiscutibilmente ballerina la ricostruzione, per esempio) la stimolante sfida contro la Sisley ha sciorinato imprevisti e difficoltà magari previsti ma sicuramente ingigantiti. Anche, vale la pena sottolinearlo, per la voglia matta dei trevigiani che cercavano (cercano, in questa serie di semifinale) di rovesciare il trend negativo stagionale contro Wijsmans e soci. Già, il capitano: una nuova signora partita davanti al suo pubblico, davanti alla sua gente. E’ stato un punto di riferimento quando Grbic lo ha cercato per far respirare Nikolov; E’ stato un riferimento quando c’è stato da dare lo scossone. E poi lui, il libero. Il francese Henno ha entusiasmato per alcune difese mozzafiato trasformate poi in punti qualità e così, la sfida per Treviso è diventata, gradualmente delicatissima. Il suo tecnico Piazza (anche per lui battesimo nelle semifinali) ha provato a cercare alternative (per la ricezione, nell’eterno Papi; ha cercato di alzare il muro ma non è riuscito a trasmettere anche tutta la sua forza agonistica. Agitatissimo, coinvolto al 100% , non è stato un attimo fermo distribuendo consigli e imprecando a questo o qual errore dei suoi mentre capiva che forse gli stava sfuggendo una preziosa occasione.
Treviso ha regalato colpi a sensazione, ha divertito per come ha lottato ma ricezione e attacco sono stati troppo alterni e quando c’è stato da mettere la freccia del sorpasso (terzo e quarto set) anche la sfortuna, se volete, ci ha messo del suo. E via per la festa-uno di Cuneo che insegue il grande sogno.
Via, intanto, pur sapendo che potrebbe essere una sfida lunga, parte verso il Veneto con il dubbio fisico di Nikolov ma con una precisa e riconfermata consapevolezza: Giuliani ed il suo team sanno di avere potenzialità giuste per dare una scossa ai play off guardando, appunto, a quel sogno da concretizzare.
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