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Conegliano può brindare con il prosecco?
Conegliano può brindare con il prosecco?
di Luciano Pedullà
04/05/2013
Le giocatrici di Conegliano
Le giocatrici di Conegliano
Iniziano domenica le partite che assegneranno il tricolore 2013 alla squadra femminile che ha gestito meglio la stagione in corso. Una vittoria annunciata, quella di Piacenza, o per lo meno i favori del pronostico sembra che non diano possibilità a Conegliano, grande sorpresa positiva della stagione, di diventare Campione d’Italia. Ma come può, la squadra di
Gaspari
sovvertire per l’ennesima volta la situazione e superare l’ostacolo Piacenza? La formazione di
Gianni Caprara,
dall’arrivo del tecnico di Medicina, ha perso una sola partita tra Coppe e Campionato e anche quando sembrava spacciata, 14 a 13 nel quinto set di gara 1 nelle semifinali dei play off con Bergamo, è riuscita a rovesciare a proprio favore la situazione dominando poi l’incontro successivo con le lombarde. La forza delle emiliane si chiama attacco potendo contare su sette schiacciatrici di alto valore e della palleggiatrice italiana più vincente. Muro granitico con le centrali che interpretano questo ruolo in modo superbo, sia su palla alta sia quando la ricezione permette il gioco rapido e in combinazione; le piacentine però non sono imbattibili e le loro carenze si evidenziano soprattutto in difesa e in ricezione. Perché possano essere messe in difficoltà Conegliano dovrà essere molto attenta nella gestione della tattica. Nella preparazione di una gara di questo tipo la prima analisi che può essere elaborata corrisponde alla distribuzione che la palleggiatrice effettua quando la ricezione permette una palla positiva o eccellente dividendola, ovviamente, fase per fase in relazione alla posizione della palleggiatrice. E’ uno studio statistico e proporlo senza i dati reali diventa piuttosto difficile: alcune fasi hanno efficienze di attacco molto buone e in queste situazioni la squadra deve essere pronta a eseguire un servizio molto aggressivo per costringere la regista a utilizzare il più possibile l’alzata di palla alta. In questo senso con
Ferretti
in zona 6, 5 e 4 sembra più difficile che il muro di Conegliano possa avere la supremazia sull’attacco avversario; nelle fasi di attacco a due, con
Guiggi
in prima linea le scelte di muro verranno fatte anche in relazione allo schieramento delle venete che, con
Camera
a rete, avranno l’obbligo di anticipare meno possibile la scelta del centrale per non consentire a Piacenza di giocare contro il muro singolo della propria palleggiatrice. Sarebbe opportuno però che le migliori battute della formazione diretta da Gaspari potessero essere pronte ad attaccare le fasi meno equilibrate di Piacenza.
Barcellini, Barazza e Camera
hanno mostrato un servizio efficace e utile per scardinare l’attacco nelle fasi 1, 6 e 4, utilizzando quello tattico di
Fiorin
per eliminare tutte le uscite in primo tempo su attacco a due e infine quelle tese e rapide di
Nikolova e Calloni
per impegnare il collegamento dei due ricettori attaccanti e costringerli a utilizzare meno uscite nei colpi d’attacco. Questo permetterebbe alla difesa, ben disposta contro Busto con la zona sei piazzata con attenzione corta e sulle traiettorie più utilizzate dalle schiacciatrici opposte, di anticipare le scelte avversarie e, minando le sicurezze di Piacenza, costringerla a scelte differenti che potrebbero abbassare l’efficienza e la forza degli attacchi, favorendo la reattività in difesa di
Rossetto
e compagne. Non è vero che Conegliano non ha nulla da perdere, perché quando si gioca una finale scudetto bisogna vincerla (direbbe oggi il buon Catalano che ci ha appena lasciato), sicuramente però le pressioni che vengono esercitate su Piacenza sono tante e solo una squadra veramente forte, tecnicamente e psicologicamente, vince quando ha il favore del pronostico. Questa situazione potrebbe avvantaggiare la spregiudicatezza al servizio delle trevigiane, fondamentale nel quale le giocatrici hanno molto tempo in cui possono pensare e aumentare combattività o ansia seguendo l’andamento nella gara dei momenti di maggior o minore positività e attesa. Gara aperta per Conegliano ma dovrà essere brava a dimenticare i propri errori come ha fatto nelle gare con Villa e Busto ed essere pronta ad aiutare e sostenere ogni componente della squadra nelle situazioni più difficili, dove per una ricezione sbagliata dovrà esserci una alzata precisa e per un attacco scontato dovrà corrispondere una copertura attenta. Tra Piacenza e Conegliano chi saprà fare meglio anche questo si cucirà addosso il tricolore.
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