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Cos'è l'Osteopatia?
Cos'è l'Osteopatia?
Massimo Cecchini, Osteopata e dottore in Scienze Motorie
27/09/2010
LINEE GUIDA E PROFILO PROFESSIONALE DELL’ OSTEOPATA
La figura dell’osteopata trova collocazione e viene identificata tra le espressioni professionali in grado di erogare prestazioni a rilevanza sociale, finalizzate alla promozione della salute, alla prevenzione ed al contenimento degli esiti degenerativi ed invalidanti di condizioni patologiche o di alterazioni funzionali congenite o acquisite. L’intervento dell’osteopata intende favorire una più completa e fattiva partecipazione dell’individuo alla vita sociale finalizzando le sue prestazioni alla prevenzione delle inabilità o disabilità in aree di particolare interesse socio-sanitario quali quella evolutiva, della terza età e dell’handicap.
L’OSTEOPATIA
L'Osteopata, tramite l'utilizzo esclusivo delle mani, analizza, nel pieno rispetto di conoscenze anatomo-meccaniche e mediante specifiche e proprie valutazioni palpatorie non invasive, la mobilità complessiva del corpo e quella più specifica delle sue singole parti, particolarmente quella delle componenti muscolo-fasciali dello scheletro assile. Individua le condizioni nelle quali si evincono particolari restrizioni dei movimenti fisiologici e, avvalendosi di una metodologia sua propria, pianifica ed attua un percorso di trattamento mirato al loro sostanziale ripristino in un ottica di riequilibrio funzionale e non solo sintomatico. L’osteopatia offre un vasto campo di applicazioni, integrabile, ma non sovrapponibile a quello di altre figure professionali operanti in ambito socio-sanitario. Queste sinergie di intenti permettono di ridurre tempi, costi e disagi relativi al trattamento di affezioni ampiamente diffuse nella società. L'analisi funzionale osteopatica ed il conseguente percorso metodologico deduttivo con l’affermazione di una strategia finale di trattamento, nulla hanno a che vedere con la diagnosi medica, avvalendosi sia di una diversa metodica valutativa, sia di un linguaggio e di un’interpretazione propri. È da sottolineare come la raccolta dei dati inerenti la storia personale e clinica del cittadino-utente non miri ad una conclusione diagnostica, di naturale pertinenza medica, bensì a delineare un corretto inquadramento funzionale che permetta l'esclusione di quelle condizioni che rappresentano una controindicazione assoluta al trattamento osteopatico.
Concetti e principi dell’osteopatia
Il corpo costituisce un’unità funzionale in cui i singoli apparati si fondono, sinergicamente, in un contesto di unicità ed interdipendenza. Una postura scorretta, le sequele di un trauma o di un evento morboso generano vulnus dinamici che, attraverso una riduzione di mobilità, divengono responsabili di un aggravio funzionale. La restrizione di movimento influenza, spesso provocando danni significativi, la fisiologia del tessuto; l'organismo risponde con adattamenti compensatori che, nel tempo, possono predisporre all’insorgenza di vere e proprie malattie. La valutazione delle modalità di questa interazione, attraverso l'analisi delle caratteristiche funzionali e di mobilità delle singole componenti, è alla base del concetto prettamente osteopatico di “omeostasi meccanica” dei tessuti corporei, presupposto imprescindibile per il riconoscimento e l’identificazione di condizioni cinetiche suggestive di potenzialità lesiva latente oppure immediata. Il principio olistico di unità corporea e d’interazione di ogni singola parte con il tutto costituisce il fondamento della cultura osteopatica. La qualità del movimento nelle sue innumerevoli sfaccettature rispecchia la qualità della vita e della salute. L’intento terapeutico è quello di riequilibrare struttura, funzione e postura individuando e recuperando ogni limitazioni di mobilità. L’osteopata interviene manualmente, ricercando e correggendo le restrizioni di mobilità e gli squilibri posturali, utilizzando tecniche dolci e mirate. La mobilità recuperata si traduce in uno stimolo riorganizzativo nella distribuzione delle sollecitazioni meccaniche; ne consegue una riduzione degli stress articolari, minor fatica e maggior durata della struttura. Nella sua pratica professionale l’osteopata auspica e ricerca un approccio multidisciplinare che si avvale della cooperazione di altre figure sanitarie.
Competenze di carattere gestionale
- Identificazione e valutazione dei bisogni del cittadino-utente
- Capacità di comunicazione
- Identità e responsabilità professionale, etica e deontologica
- Sviluppo continuo professionale
- Consulenza e sostegno per la promozione e la tutela del benessere della Comunità.
- Gestione di un ambiente idoneo al trattamento osteopatico.
- Collaborazione e cooperazione con altre figure professionali
- Capacità di gestione dei dati sensibili conseguenti alla presa in carico del cittadino-utente.
Competenze di carattere tecnico
devono comprendere le capacità di:
- effettuare un valutazione posturale generale e segmentaria, finalizzata alla ricerca di limitazioni del movimento complessive o localizzate unitamente all'analisi particolareggiata delle stesse
- effettuare una valutazione manuale specifica in grado di evidenziare la presenza di limitazioni del movimento riferite:
- all’apparato muscolo-scheletrico (ossa, muscoli, articolazioni, legamenti, aponeurosi, fasce superficiali e profonde) e alle relazioni funzionali tra le sue singole parti
- al sistema cranio-sacrale e alle sue relazioni funzionali con il sistema muscolo-scheletrico
- ai singoli apparati viscerali ed alle loro relazioni con il sistema muscolo-scheletrico
- differenziare le condizioni disfunzionali da ipomobilità di una struttura corporea (di pertinenza osteopatica) da quelle patologiche di pertinenza medica (controindicanti il trattamento osteopatico)
- proporre ed attuare un piano di intervento manipolativo sulla base delle evidenze raccolte monitorando i suoi effetti sulla mobilità complessiva del sistema locomotore e su quella segmentaria dei singoli distretti
- utilizzare un linguaggio professionale corretto ed avvalersi di mezzi di comunicazione idonei al fine di ottenere un dialogo comprensibile ed esaustivo con il cittadino-utente, i suoi familiari ed eventuali altre figure professionali coinvolte
Valore del Diploma in Osteopatia (D.O.)
In Italia, in conformità alle leggi vigenti, il Diploma di Osteopata, non costituisce titolo abilitante all'esercizio di alcuna professione sanitaria né è sostitutivo di alcun altro titolo di studio riconosciuto valido per l'esercizio di dette professioni.
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Test amichevole per Modena che supera Treviso 3 a 0
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