Cuneo e Giuliani, un binomio comunque indistruttibile

di Adelio Pistelli

08/05/2011

Alberto GiulianiAlberto Giuliani
Alberto Giuliani
Sindaco Valmaggia convochi subito un consiglio comunale. Il motivo? Deliberare un progetto per intervenire su piazza Galimberti: affiancare la statua del grande avvocato cuneese con una riproduzione del team di volley. Ancora una finale tricolore per i campioni d’Italia in carica, altro regalo alla città di una squadra dal grande cuore, con carattere senza soluzione di continuità. La formazione di Alberto Giuliani centra la grande impresa nella serata più difficile, nelle condizioni tecnico fisiche più difficili e vola verso Roma per difendere il ‘suo’ tricolore . Ma la nuova, ennesima sfida contro Trento è decisamente molto lontana, ancora. Prima e per diversi giorni ci sarà da discutere su una lunga serie di sfide che ormai fanno parte della storia tra Cuneo e Macerata. Sei anni fa, per esempio, la Lube vinceva gara-cinque eliminando i piemontesi e andando poi a vincere il suo primo (ed unico) scudetto. I numeri non giocano, è vero ma statistiche e precedenti pesano quando sottorete ci sono squadre arrivate a giocarsi una finale punto a punto, affidandosi a colpi di magia, a qualche errore dell’avversario, a circostanze fortuite che finiscono per minare particolari equilibri. Sfida realisticamente bruttina ma coinvolgente per emozioni e pathos con ‘scossoni’ da nascondere a chi ha qualche sofferenza cardiaca. Sfida particolare tra due squadre diverse, guidate da due allenatori diversi. E tanto. Chi ha perso (Berruto) ha pilotato per l’ultima volta una formazione con troppe pause e con qualche lacuna nei momenti più delicati del match. Lacune soprattutto mentali se è vero come è vero che dopo il terzo set aveva praticamente inchiodato alle sue responsabilità i ‘i resti’ di Cuneo. E qui entra di getto la qualità del suo tecnico Giuliani. E’ stato bravo a tenere vicino a se il ‘poco’ che era rimasto nel suo team. Si è coccolato un claudicante Waijsmans; ha continuamente stimolato Mastrangelo e Volkov ed ha chiesto a Patriarca l’ennesimo piccolo grande miracolo. Il ‘poco’ lo ha seguito, ha stretto i denti rimettendo pallone dietro l’altro ogni cosa a suo posto. E chi ultimamente ha dovuto sostare più in infermeria che in campo, ha sciorinato la prestazione da incorniciare e che dovrebbe far riflettere chi, troppo velocemente, aveva lanciato proclami in prospettiva. In diversi, anche chi solitamente gravita all’interno della squadra avevano pronosticato la fine ingloriosa di una formazione condizionata troppo dal suo allenatore. Giuliani? Sarà il prossimo tecnico di Macerata, quindi…La sconfitta in gara tre di Cuneo? Facile spiegazione: colpa di Giuliani. La vittoria in gara quattro nella tana della Lube ha messo tutti (o quasi) a tacere ma chi aveva deciso di minare psicologicamente il team ed il suo allenatore forse non immaginava che Giuliani e la sua band avevano stretto un patto d’acciaio. Provare a vincere contro avversari forti e fastidiosi per poi salutarsi a Roma, magari dopo aver difeso lo scudetto come hanno chiesto in queste settimane i tifosi dei campioni d’Italia. Durante settimane in cui la Giuliani band ha cambiato spesso pelle, masticando amaro per problematiche fisiche più o meno delicate. Alle corte: il successo contro Macerata in una semifinale bella e avvincente è un grande premio per chi ha lavorato in palestra con granitica forza mentale. La Lube? Merita l’onore delle armi, per come ha saputo rilanciare nel bel mezzo di situazioni interne, anche per lei, del tutto strane. A proposito: qualcuno a Macerata dovrà battersi il petto per la gestione di una vicenda che, a giochi lunghi ha sicuramente minato l’intero ambiente. No, magari non è stata decisiva nel brutto epilogo stagione ma è vicenda che deve far riflettere. Meditate gente, meditate.
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