Da Cuneo una conferma: i campioni non cambiano

di Adelio Pistelli

20/12/2010

Da Cuneo una conferma: i campioni non cambiano
I primi quarantanni: di Pascual, di Grbic. Rafa lo spagnolo è stato per anni e tanti, il punto di riferimento della sua nazionale mentre divertiva (e tanto) con la maglia di Cuneo; Vladi (fratello di Nikola, regista della
Lannutti) da un paio di stagioni ha smesso di schiacciare in giro per il mondo, è diventato il vice presidente della Federazione serba di volley ma, intanto, ieri è volato è in Iran per discutere una inattesa proposta: tornare a giocare per quattro-cinque mesi nel torneo iraniano. “Mi hanno chiamato, mi va ancora di andare sottorete. Certo se Cuneo mi proponesse un nuovo contratto, la società piemontese ha sempre una priorità”. Scherza (su Cuneo, ovviamente: “qui ho vinto bei trofei”) mentre intorno i suoi vecchi tifosi amici lo applaudono, lo fotografano, gli chiedono autografi come se il tempo si fosse fermato. Succedeva una quindicina di anni fa, schiacciatore-ricevitore di una formazione straordinaria perchè ricca di campioni. La ricordate? Fefè de Giorgi in regia, Pascual opposto, Lucchetta e Galli centrali, Papi e Grbic ‘posto quattro’.
Cinque protagonisti di questo ‘sestetto’delle meraviglie si sono ritrovati in Piemonte, insieme ad altri ‘cantastorie’ della pallavolo cuneese. E via ad un match-esibizione contro la nazionale azzurra Over 50, tutti
insieme per solidarietà a favore di una grande causa: per aiutare tutti quei bambini ‘inesistenti’ perché non registrati alla nascita. Allora via sottorete con addosso la maglietta con su scritto ‘volley for children’: uno
spettacolo. E proposito della sfida andata in scena al palasport di Cuneo visto giocare in azzurro Gianni Lanfranco, uno dei più grandi centrali di tutti i tempi. Stavolta ha fatto lo schiacciatore. Quando la classe è classe, anche il tempo è galantuomo.Fatta questa parentesi, ne riapriamo una nuova tornando su chi divertiva (e vinceva) con la squadra piemontese e chi, anche adesso diverte e vince, a prescindere. Come Fefè de Giorgi (“che splendidi ricordi e che bella serata”), come Andrea Lucchetta (che era e resta unico: come giocatore e come animatore), come Vladi Grbic (“schiaccio piano, altrimenti faccio del male a qualcuno”)
come Rafael Pascual che, a dispetto dei suoi primi quarantanni, non ha ancora trovato il chiodo al quale appendere le sue scarpette. Ha fatto vedere i ‘suoi’ soliti colpi, ha fatto passerella circondato da tifosi che hanno avuto la fortuna di vederlo giocare sfide storiche e da chi lo ha conosciuto solo in fotografia.
Rafa non si è tirato indietro, come ha sempre fatto: disponibilità assoluta. Poi, dopo aver visto la partita della Lannutti contro la Lube, la più importante dell’ultima giornata di A1, Pascual è andato negli spogliatoi dei
piemontesi, ha chiacchierato con il tecnico Giuliani, ha salutato i giocatori. “E’ una grande squadra, ha un grande tecnico: faranno bene. La stagione è appena cominciata”. E via tornare in Francia: c’è un campionato che l’aspetta e Rafa ha ancora voglia di stupire e senza effetti speciali. Come ha sempre fatto. A Cuneo e non solo.
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