Dieci domande a Paolo Tofoli

13/10/2009

Paolo TofoliPaolo Tofoli
Paolo Tofoli
Paolo Tofoli, il regista dalle mani d'oro che ha scritto pagine storiche della pallavolo italiana ed internazionale, ha appeso le scarpe al chiodo. Lo abbiamo scelto come nostro personaggio della settimana, eccolo rispondere alle nostre 10 domande.
1. Dopo lo stop con il volley giocato di cosa si occupa oggi Paolino?
35 anni di pallavolo sono tanti, era giunto il momento di smettere, anche se fisicamente sto ancora bene. Sono diventato un imprenditore sportivo, sto aprendo un'Extraspa nella mia Fano, un progetto ambizioso che inauguriamo tra 2 mesi, si tratta di un centro relax, con piscina, palestra, centro fitness, centro benessere, bar e ristorante.
2. Quindi non ci sarà il volley nel futuro lavorativo di Tofoli?
A dir il vero spero di avere un ruolo nel Comitato Organizzativo Locale nei Mondiali 2010 che si svolgeranno in Italia, come mi aveva promesso il Presidente del C.O.L. di Roma Massimo Mezzaroma; spero inoltre di rimanere attaccato alla M.Roma Volley per poter promuovere insieme ad Andrea Giani la pallavolo nelle scuole romane.
3. Cosa è cambiato in questi ultimi anni nella pallavolo?
Oggi il volley è sicuramente più fisico e meno tecnico, spesso riscontro che la tecnica di base è inesistente in diversi atleti (molti non sanno fare neppure bene un bagher o un palleggio). Il gioco si è velocizzato molto con il Rally Point Sistem che per me ha portato un miglioramento dello spettacolo, anche televisivamente; il cambio palla poteva stancare, questo attuale sistema di gioco è più facile da capire anche per i non esperti. Anche i giocatori sono cambiati: una volta un pallavolista di 2 metri era un mandolone, oggi invece è la regola, oggi salta, tira forte ed è fisicamente potentissimo, forse per questo molti pensano di poter fare a meno della tecnica.
4. Gli Europei 2009 sono stati un successo per le donne e un disastro per gli uomini...
Il mondo del volley attualmente è donna, ovvero è tutto al femminile, fortuna che almeno loro si sono affermate vincendo la medaglia d'oro. La pallavolo maschile italiana non stava dando un buon esempio, si veda a tal proposito i ricorsi al T.A.R. di Pineto e Forlì. Grazie alla vittoria delle azzurre siamo andati sui giornali e in televisione anche con cose positive.
5. Ti manca il volley giocato?
Un pò sì, sarei un ipocrita a dire il contrario. Vivere in palestra è sicuramente più bello rispetto al fare l'imprenditore.
6. Torni a giocare?
Sì, il prossimo anno... scherzo! No, neppure in serie minori, me lo hanno chiesto Morciano di Romagna e Cattolica in serie B1, Loreto ed alcune altre squadre di serie A, avevo già preso la mia decisione e penso che ad un certo punto bisogni dire basta.
7. Chi vincerà lo scudetto maschile e chi quello femminile?
Nel femminile penso sarà la solita recente lotta tra Pesaro, Novara, Bergamo con l'inserimento della matricola Villa Cortese che ha fatto una campagna acquisti importante. Nel maschile vedo un campionato più equilibrato, con tante squadre ben attrezzate per puntare al successo finale. Penso che se lo giocheranno Macerata, Piacenza, Cuneo, Trento e Treviso. Però per Cuneo potrebbe essere l'anno buono...
8. La tua Roma dove arriverà?
E' tra le maggiori candidate per la promozione in serie A1 assieme a Padova di Lorenzo Bernardi, a Crema, Castellana Grotte e Bologna. Sarà una lotta tra di loro, quest'anno ci sarà una sola promozione in A1, sarà necessario arrivare bene in classifica alla fine della regular season ed in forma nei play off promozione.
9. Vuoi ringraziare qualcuno per la tua fantastica carriera?
Voreri ringraziare tantissime persone, tutte quelle che mi sono state vicine in questi anni, ho avuto la fortuna di avere tanti bravi allenatori al momento giusto, vorrei ringraziare loro e tutte le società nelle quali ho giocato, mi hanno sempre trattato tutte bene, spero di aver lasciato un buon ricordo.
10. Cosa puoi fare adesso che quando giocavi non ti era permesso?
Finalmente adesso posso andare a sciare, posso andare a cavallo, se mi faccio male adesso non do del danno a nessuno. Mi posso gestire gli orari. Sto già capendo però che vivevo in un mondo bellissimo, ovattato. Quando esci dallo sport metti i piedi per terra e subito si inizia a capire come realmente funziona il mondo. 
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