Difesa a oltranza!

di Luciano Pedullà

09/09/2013

Le giocatrici dell'ItaliaLe giocatrici dell'Italia
Le giocatrici dell'Italia
Appena iniziato, il Campionato Europeo ha già emesso importanti verdetti, squillato trombe e sancito mezze verità. Le prime sono che il potere economico non può surclassare il sapere tecnico e possiamo esportare in Azerbaijan le migliori giocatrici e i tecnici a suon di super dollari, ma senza un lavoro di base la attività di livello non nascerà mai. Le seconde hanno squillato per la Bulgaria di Abbondanza che si è trovato vittima di uno dei gironi più difficili e non gli è bastato battere i Campioni d’Europa della Serbia, favoriti per il bis quest’anno, per evitare l’eliminazione; l’allenatore italiano è stato sconfitto ancora una volta dal dentro o fuori di Carlo Paris C.T. della Repubblica Ceca. Le mezze verità sono quelle che più da vicino interessano l’Italia e che un’improbabile sconfitta con il Belgio ha fatto echeggiare per tutta la Svizzera arrivando rapidamente a casa nostra. Errori di ieri e anche di oggi, che non devono diventare quelli di domani. Oggi la Nazionale guidata da Mencarelli difende troppo poco … per essere ottimisti, per atteggiamento, per scelte di gioco o per incapacità individuali, ma non si può pensare di ottenere alcun risultato nella pallavolo femminile se non si è capaci di affrontare un’avversaria togliendole sicurezza attraverso un proficuo lavoro nei fondamentali umili di seconda linea. Inaccettabile vedere cadere costantemente pallonetti o giocatrici che si guardano su una palla rallentata dal muro, o che immobili perdono il pallone attaccato, seppur forte, davanti al loro piede. Anche le zone di competenza viste in questi giorni non hanno convinto tatticamente, capacità che invece aveva contrassegnato lavoro e successi dell’Italia che per tanto tempo aveva ottenuto grandi vittorie mondiali ed europee. Se è un problema di attenzione, in un girone di per se prefigurato semplice, è un campanello d’allarme importante in una Nazionale che deve affrontare con entusiasmo ed umiltà qualunque avversario, per accumulare quella esperienza che ci dovranno servire rapidamente, se non si vuole ritornare ad aver bisogno di tutte le interpreti delle passate Olimpiadi. Il mondiale in Italia è alle porte! E’ invece un ringiovanimento importante quello che ha intrapreso Mencarelli e che forse, colpevolmente non è stato fatto in precedenza e, mentre Ze Roberto inseriva Thaisa, Deni Lins, Fe Gary e ora Gabi, dai nostri successi giovanili nelle stagioni precedenti avevamo soltanto dato fiducia a poche interpreti, alternando un valzer di palleggiatrici al fianco di Lo Bianco, che non ha permesso ad alcuna di loro di raccoglierne la (momentanea) eredità. Lavorare vicino a una giocatrice forte, se si ha talento, si diventa bravi: lo dimostra il ricambio generazionale nel ruolo di regista che ha sempre operato la Cina ottenendo ottimi risultati nella conduzione della squadra. Qualunque sarà il risultato, non dovrà essere gettato alle ortiche l’immenso lavoro realizzato dal tecnico di Orvieto che ha pazientemente modellato una squadra per dare possibilità a Diouf di crescere, sperando che non le debba capitare di realizzare lo stesso percorso stranamente programmato per Serena Ortolani, titolare all’Europeo 2005, assente alle Olimpiadi 2012! Alla qualificazione per i quarti ci capiterà la Polonia che, vista al Grand Prix e in Germania, pare un gruppo di giocatrici valide ma senza gioco e posizioni in campo. D’altra parte il loro tecnico ha pensato, nelle ultime 12 gare, di rimescolare le titolari in campo come neanche avrebbe potuto fare meglio il più bravo mazziere di poker, alternando 29 differenti formazioni e facendo fare esperienze ricchissime in giro per il mondo a Radecka e Efimienko per poi riscoprire improvvisamente Wolosz e Tokarska (ma che fine hanno fatto Sadurek, Tomsia e Bednarek?), mettendo in castigo, nella partita contro la Serbia, Skowronska autrice al Grand Prix di 41 punti contro la Russia! E’ una squadra talentuosa, ricca di giocatrici di buona prestanza, ma assolutamente incapaci di ricevere: chiaro esempio Kasprzak, che forse Makowski lascia in panchina proprio per questo motivo, mettendola in campo nel momento della disperazione. L’Italia dovrà gestire al meglio la fase battuta, che non è solo realizzata dal muro, e portare tanto fieno in cascina da utilizzare nei momenti bui che una formazione con poca esperienza come la nostra attuale può sicuramente avere. Nel caso poi arriverà la Serbia che neanche dieci giorni fa mettemmo alle corde con Camera regista e Signorile infortunata. A proposito: se veramente si vuole aprire un corso nuovo, non sarebbe stato utile permettere un'esperienza alla palleggiatrice di Acqui attraverso la partecipazione alla pur dispendiosa European League, come invece hanno giudiziosamente previsto, tra le altre, Serbia e Germania? Speriamo di goderci un Europeo interessante, poi arriverà il Campionato.
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