Dodicesima di ritorno di A1 maschile: Cuneo raggiunge Trento in vetta. Latina saluta la serie A1

03/04/2008

Huebner in attacco contro la sua ex TrentoHuebner in attacco contro la sua ex Trento
Huebner in attacco contro la sua ex Trento
Prisma Taranto - Andreoli Latina 3-1(27-29; 25-20; 25-20; 25-15)
Prisma Taranto: Latelli (L), Rak 11, Nagy, Patriarca 16, Castellano 7, Nuti 2, Vulin 5, Shumov 1, Ardu, Vissotto Neves 26. Non entrati Durante, Pereu. All. Lattari
Andreoli Latina: Zaytsev, Mattera, Moretti 2, Cardona 11, Barbareschi, Salmon 13, Zanuto 11, Scuderi (L), Garcia Pires Ribeiro 10, Alves Bernardo 15. Non entrati Tomassetti, Messana. All. Gulinelli
Arbitri: Saltalippi - Cinti
NOTE - Spettatori 1400, durata set 33', 27', 27', 22', durata tot. 109.

Taranto - Prisma quasi salva, Latina condannato alla retrocessione. Taranto vince in rimonta sui laziali ma deve attendere l'ultima giornata per sancire la sua salvezza che a questo punto è molto probabile ma anche legata ai calcoli della matematica. Per il momento è in vantaggio sulle dirette concorrenti Padova e Corigliano. Una grande prestazione di Vissotto e Patriarca crea i presupposti per un successo meritato anche se sofferto nella prima metà del match.
Il primo set, infatti, se lo aggiudica Latina ai vantaggi dopo aver avuto quattro set ball a disposizione. Ma è Taranto a dover recriminare per come si è lasciato sfuggire il parziale perchè aveva iniziato benissimo piazzando un vantaggio di cinque punti (10-5). Grazie ad un ottimo Salmon, micidiale in battuta, e al terribile vecchietto Gilson Latina rimonta ed addirittura beneficia sul 22-24 di due set ball che Taranto annulla. I rosoblù hanno la palla favorevole, sul 26-25, il set ma l'azione è incredibile con un quasi ace di Vissotto, ricezione lunga di Salmon, finta del palleggiatore Mattera e Rak appostato sottorete che viene ingannato facendosi scivolare la palla tra le mani. Il set si chiude praticamente qui.
Nel parziale Taranto non molla e trova un gioco più vario carburando in battuta con due ace e sopratutto a muro con quattro punti. Grandi protagonisti Rak e Patriarca. Equilibrio sino al 13-13 poi Taranto fugge via (18-15; 20-16) e Latina non si raccapezza più.
Il terzo parziale la Prisma è identico al secondo con una prima fase di equilibrio ( sul pari otto entra Vulin per l'infortunato Shumov che ha avuto un problema al mento) ed una successiva in cui i padroni di casa fuggono trascinati da Patriarca, in serata di splendida vena.
Nel quarto parziale non c'è quasi più partita. Nel Latina Gilson si eclissa ma tutti i suoi compagni perdono di entusiasmo sulle cui ali invece vola la Prisma che può festeggiare un successo prezioso che però ancora non mette la parola fine alla questione salvezza.

Radamès Lattari: (Prisma Taranto): "Ci sarà ancora da soffrire. Sarebbe stato bello festeggiare stasera davanti ai nostri tifosi. Ma dovevamo mettere in cantiere di doverci giocare la salvezza sino all'ultima giornata. A Modena sarà difficile perché vuole i play-off ma adesso oltre a Corigliano abbiamo sotto anche Padova."

Flavio Gulinelli :(Latina): "Il campionato è stato tutto in salita ma ad un certo punti ci credevamo al miracolo. La squadra ha dato quello che poteva. Certo dopo il primo set pensavo che avremmo potuto fare qualcosa di più"

MVP: Leandro Vissotto Neves (Prisma Taranto)

Lube Banca Marche Macerata - M. Roma Volley 2-3 (28-30; 25-23; 22-25; 25-23; 13-15)
Lube Banca Marche Macerata: Lebl 12, Smerilli (L), Vermiglio, Bartoletti, Saraceni 13, Monopoli, Geric 6, Corsano (L), Omrcen 27, Swiderski 20, Grapentine. Non entrati Paparoni, Snippe. All. De Giorgi
M. Roma Volley: Mastrangelo 11, Henno (L), Savani 11, Coscione 6, Marshall 18, Hernandez, Kooistra 15, Miljkovic 24, Semenzato. Non entrati Tofoli, Giretto, Romero. All. Serniotti
Arbitri: Menghini - Vagni
NOTE - Spettatori 2104, incasso 11.197, durata set 34', 27', 28', 25', 17', durata tot. 131'

Macerata - C'era osservato speciale, Ivan Miljkovic che per la prima volta torna da avversario al Fontescodella. Andrà via con una vittoria da due punti. Tra le note di colore il ritorno di un arbitro donna in Serie A1 Maschile, l'umbra Ilaria Vagni. Colore appunto che dà ancora più sapore alla sfida di cartello tra Lube Banca Marche Macerata e M. Roma Volley, di nuovo una di fronte l'altra a poco più di un mese dalla finale della TIM Cup. Il fischio di inizio richiama l'attenzione di tutti sul campo. Ottima la partenza dei padroni di casa che presentano al pubblico il nuovo acquisto Grapentine e che, sfruttando le indecisioni della M. Roma si portano in un lampo sul 6-2. I romani, però, sono scesi in campo con l'obbligo di dimenticare un opaco marzo. In campo si rivedono sia Mastrangelo che Savani ed è proprio sul servizio dello schiacciatore bresciano che Roma ricuce il gap. Coscione orchestra il gioco di attacco e i capitolini iniziano a sfoderare i propri muscoli in attacco. Il sorpasso subito non impensierisce la Lube che non si fa distrarre nemmeno dal lungo black out sul 18-18. Al ritorno in campo i marchigiani piazzano un break di tre punti che non riescono a chiudere il parziale. Su servizio di Marshall e con i grandi muri di Kooistra e Miljkovic è ancora una volta pareggio 22-22. Il finale è una volta entusiasmante. L'ex Miljkovic conquista il primo set point ma Roma prima di conquistare il parziale dovrà avere la forza d annullarne quattro agli ospiti.
La seconda frazione è la dimostrazione di quanto nel Rally Point System il servizio sia utile a rompere le situazioni di stallo. Prima Macerata con Omrcen, poi Roma con Marshall ottengono break importanti, ma le squadre grazie ad un cambio palle efficace rimangono incollate. Questo è anche il parziale in cui è più evidente il duello a distanza tra Miljkovic e Omrcen: i due opposti termineranno il set con la stessa percentuale in attacco ma per il croato ci sono nove palloni in più in attacco. Le due squadre giocano punto a punto, ma sul finire del set sono Gianluca Saraceni e Sebastian Swiderski a mettere la parola fine sul 25-23 al set. La M. Roma Volley ritorna in campo determinata a non lasciare spazio a Macerata. Ancora grazie al muro costruisce punti diretti e contrattacchi che la portano in vantaggio di quattro lunghezze al primo time out tecnico. Fefè De Giorgi tenta il cambio di regia e fa entrare Monopoli al posto di Vermiglio.
E quando Roma pensa di avere il parziale in tasca, Macerata sfodera di nuovo tutta la sua grinta. Andrjia Geric piazza due ace consecutivi che riporta la Lube in parità sul 16-16. La M. Roma più lucida e cinica, però, si vede ora ed il 64% in attacco parla da solo.
Macerata agguanta il tie break giocando con pazienza il quarto set, senza fare drammi quando Roma prende il largo nel punteggio e trovando nella coppia Lebl - Swiderski due autentici match winner. Il Fontescodella vive il quinto con il fiato sospeso. La M. Roma Volley prova a fuggire sul 10-10, ma Macerata è ancora una volta brava a rientrare nel match sul 10-10. Roma mette a segno l'ultimo strappo sul 13-10 e d anche se Macerata prova ancora a reagire, le mani di Mastrangelo su un attacco di Omrcen dà il via ai titoli di coda.

Ivan Miljkovic (M. Roma Volley): "E' una vittoria importante dopo una striscia negativa, era importante rialzarsi. Abbiamo trovato punti e qualità del gioco, siamo stati molto efficaci al servizio e dobbiamo continuare su questa strada".

Ferdinando De Giorgi (Lube Banca Marche Macerata): "Una partita bella per il pubblico, giocata sul filo dell'equilibrio. L'onda che ha deciso la partita è stata quella del servizio".

MVP: Sebastian Swiderski (Lube Banca Marche Macerata)

Bre Banca Lannutti Cuneo - Cimone Modena 2-3 (14-25; 21-25; 25-17; 25-22; 14-16)
Bre Banca Lannutti Cuneo: Wijsmans 22, Parodi 4, Gonzalez 2, Fortunato 6, Vergnaghi (L), Lasko 20, Curti 2, Abbadi 4, Muraguti Yared, Felizardo 11. Non entrati Rosso, Battilotti. All. Prandi
Cimone Modena: Tencati 9, Soli 3, Rinaldi (L), Dennis 21, Sartoretti 1, Dos Santos Junior 4, Nascimento 13, Heller 6, Endres 17, Smuc. Non entrati Pagni, Casoli. All. Giani
Arbitri: Cerquoni - Balboni
NOTE - Spettatori 3100, incasso 7500, durata set 21', 28', 24', 27', 23', durata tot. 123'.

Cuneo - La Bre Banca Lannutti esce sconfitta al tie break nella gara casalinga contro il Cimone Modena di Andrea Giani (14-25, 21-25, 25-17, 25-22, 14-16) e mantiene il secondo posto in classifica dove raggiunge l'Itas Trentino per i punti (56), ma non per il numero di vittorie (19 contro le 20 trentine).
Nella gara con Modena la formazione piemontese ritrova in campo oltre a capitan Wijsmans, già rientrato con Roma, anche il centrale Fortunato; al fischio di inizio Prandi tiene fuori al centro Felizardo e schiera invece Curti.
La gara di questa sera segna due record personali: Wout Wijsmans raggiunge quota 300 muri e Lasko i 3.000 punti della carriera in Serie A1.
Dopo un primo set guidato da Modena, più efficace in attacco e anche muro con Dennis e Murilo in prima fila (14-25) anche il secondo parziale va a vantaggio degli emiliani sempre avanti dall'apertura del set, con Tentati bravo a muro e Dennis molto incisivo, dall'altra parte della rete una Bre Banca Lannutti spenta in attacco -solo il 29% - ed in ricezione. Inversione di marcia nel terzo parziale quando la squadra di Prandi ritrova la sua verve, al centro torna Felizardo, in campo dalla fine del secondo, e conduce il gioco fino al 25-17; Lasko mette in campo 7 palloni e Wijsmans va a segno sei volte e centra un ace.
Cresce ancora la Bre Banca Lannutti che conquista anche il quarto set portandosi in parità, super Wijsmans sgancia la sua squadra dal 10 pari e Lasko prosegue la sua corsa a suon di punti aiutato da Abbadi, sul 22-18 Gonzalez esce per un infortunio alla caviglia sinistra e non rientrerà più. Il tie break è nelle mani dei ragazzi di Giani mentre Cuneo rincorre, 5-8 il time out tecnico al cambio di campo, Cuneo è brava a non mollare e si impegna per agganciare gli avversari 14 pari grazie a due punti di Felizardo (un attacco e un muro), poi Marlon sbaglia il servizio mentre Dennis va a segno con un ace (14-16) che per gli emiliani vale set e match.
La Bre Banca Lannutti torna in campo domenica in Umbria per incontrare l'Rpa Luigi Bacchi.it Perugia, per l'ultima gara della regular season.

Silvano Prandi (Bre Banca Lannutti Cuneo): "Abbiamo disputato questa gara giocando male. Forse la certezza del secondo posto ci ha dato troppa sicurezza."

Andrea Giani (Cimone Modena): "Abbiamo vinto una partita per noi fondamentale, avevamo bisogno di punti. La squadra ha giocato bene i primi due set facendo pochi errori, poi Cuneo è venuta fuori accorciando la distanza. Siamo stati bravi a riprenderci nel tie-break."

MVP: Angel Dennis (Cimone Modena)

Sparkling Milano - RPA-LuigiBacchi.it Perugia 2-3 (20-25; 25-22; 25-23; 23-25; 10-15)
Sparkling Milano: Vicini (L), Nikic 8, Samica, Cortina, Martino 14, Kadziewicz 8, Spairani 12, Travica 4, Giombini 26. Non entrati Bendandi, Rosalba, Gardner. All. Ricci
RPA-LuigiBacchi.it Perugia: Kovacevic 18, Serafini, Pochini (L), Sintini 2, Kromm 2, Di Franco 5, Nemec 6, Braga 2, Pippi (L), Vujevic 18, Stokr 24. Non entrati Tuerlinckx, Proper. All. Di Pinto
Arbitri: Satanassi - Gnani
NOTE - Spettatori 1400, incasso 1700, durata set 21', 22', 25', 24', 12', durata tot. 104'

Milano - Si ferma a quattro la striscia di vittorie interne consecutive per la Sparkling Milano che, dopo quasi 2 ore di battaglia, si deve arrendere al tie-break alla Rpa-LuigiBacchi.it Perugia. Per la qualificazione ai playoff (due posti per quattro squadre, Montichiari, Milano, Modena e Perugia) tutto rimandato a domenica quando, per l'ultimo turno di regular season, Milano sarà di scena a Treviso contro la Sisley. Tutte e quattro le squadre coinvolte rimangono ancora in corsa.
La gara parte sul filo del punto a punto e si arriva al timeout tecnico con Milano avanti di una lunghezza. Sul 10-12, dopo due ace consecutivi di Stokr, Daniele Ricci chiama un timeout e l'equilibrio cambia: i neroargento ricuciono infatti lo strappo e si portano in vantaggio di due punti, vantaggio che rimane inalterato fino al 19-17, costringendo coach Di Pinto a sostituire Kromm con Kovacevic. Perugia però non molla e prima si riporta in parità, poi, dal 20-20, non concede più nulla al gruppo meneghino, chiudendo il set sul 20-25. I neroargento partono col piede giusto e, dopo il primo timeout tecnico, ingranano la quarta, portandosi avanti fino al 17-11. Gli umbri rialzano la testa e infilano un parziale di 4-0, riportandosi sul 17-15. Milano riesce però a rimanere avanti, mantenendo il break di vantaggio, e capitan Spairani chiude il set sul 25-22 con un bellissimo muro. Riconfermate le stesse formazioni, il parziale vede balzare in avanti i padroni di casa, che alla prima sospensione tecnica sono in vantaggio di tre punti. I rossoblù però tengono il passo e riescono a riportarsi in parità sull'11-11. La sequenza del cambio palla prosegue fino al 14-14, quando i neroargento riescono a guadagnare il vantaggio, portandosi sul
20-16 per un'invasione fischiata a Nemec. Il centrale però protesta vibratamente e il primo arbitro gli mostra il cartellino giallo, regalando così il ventunesimo punto a Spairani e compagni. Sul 21-18 coach Ricci ferma il gioco e successivamente, sul 22-19, tenta la carta del cambio Under 23 tra Cortina e Martino (cambio che sfrutterà anche nei set seguenti). Due punti di Giombini portano la Sparkling sul set point (24-20), ma Perugia non si arrende e ne annulla due. Daniele Ricci chiama ancora un timeout, ma Perugia annulla un'altra palla set. Infine è ancora capitan Spairani, con un block out, a porre fine al parziale (25-23). Non variano gli uomini in campo anche nel quarto set. Si parte con un grande equilibrio e si arriva alla prima interruzione tecnica con il gruppo milanese che conduce 8-6. L'andamento del set procede in maniera altalenante e si passa dal +2 degli ospiti, al +1 dei padroni di casa, per arrivare alla seconda sospensione tecnica con Perugia avanti di uno. La gara prosegue in maniera bilanciata fino al 22-22. Perugia trova poi due punti consecutivi di Vujevic e riesce infine ad aggiudicarsi il parziale per 25-23. Nel set decisivo Milano parte male e si trova al cambio di campo sotto di quattro punti. Il vantaggio degli ospiti sembra ormai incolmabile e coach Ricci chiama un timeout sul 7-11. Il colpo non riesce e il finale è senza storia. 10-15.

Daniele Ricci (Sparkling Milano): "Abbiamo affrontato una squadra in ottima forma e che ha avuto un grande merito: nelle ultime partite ha saputo sfruttare le difficoltà delle avversarie, difficoltà diverse per ogni squadra. Hanno vinto con merito, si sono fatti trovare pronti e per loro oggi era una giornata favorevole, visto che venivano da una striscia positiva. Per noi invece era una gara difficile".

Vincenzo Di Pinto (RPA-LuigiBacchi.it Perugia): "E' stata una bella partita, si è giocato molto sul punto a punto e secondo me eravamo in grado di vincere anche prima. Purtroppo ci sono state due decisioni arbitrali dubbie e abbiamo anche preso un cartellino, cambiando il verso alla partita. Abbiamo avuto un po' paura di Giombini e ci siamo fatti prendere dall'ansia di non riuscire a murarlo, trovandoci qualche volta in difficoltà e con la mente poco lucida. Alla fine comunque è stata una vittoria meritata".

MVP: Leondino Giombini

Antonveneta Padova - Acqua Paradiso Gabeca Montichiari 2-3 (25-21; 21-25; 17-25; 25-18; 15-17)
Antonveneta Padova: Garghella (L), De Togni 6, Olli, Esko 3, Platenik 13, Tovo, Perazzolo 11, Diaz Mayorca 26, Bontje 10, De Marchi 7. Non entrati Quarti, Bellini. All. Bagnoli
Acqua Paradiso Gabeca Montichiari: Sala 12, Popp 5, Pesenti 5, Bojovic 3, Tiberti 1, Veres 20, Forni, Howard 11, Balbi, Quartarone, Gavotto 17, Zito (L), Manià (L). All. Velasco
Arbitri: La Micela - Boris
NOTE - Spettatori 1700, incasso 4100, durata set 27', 27', 24', 27', 20', durata tot. 125'.

Padova - Montichiari lotta per un posto ai play off, Padova per la salvezza. La matematica non dà ancora ragione alle due squadre, che dovranno sperare nell'ultima giornata di campionato. Nel primo set l'Antonveneta Padova marcia mlto bene, con Perazzolo che realizza ben 6 dei 7 punti che realizzerà in tutta la partita. Nel secondo set - come si è già visto - Padova perde concentrazione ed è un bravissimo Veres a portare i suoi sul 21-25. Nel terzo set è ancora Montichiari a farla da padrone, mentre i ragazzi di Bagnoli perdono il loro opposto per stanchezza fisica lasciando spazio ad un buon De Marchi. Nel quarto set Padova sente il fiato della retrocessione sul collo, per cui la reazione è rabbiosa e il venezuelano Luis Diaz esplode in una serie di giocate che lo porteranno ad essere eletto Mvp dell'incontro nonostante la sconfitta. Al tie break si gioca punto su punto ma alla fine la spunta un Montichiari che ha avuto il pregio di non mollare mai.

Bruno Bagnoli (Antonveneta Padova): "Il nostro problema è dovuto alla mancanza di ricambi. Questo ci crea problemi anche in allenamento, perché non riusciamo a ricreare tutte le situazioni che troviamo in gara. Andiamo a Piacenza per vincere, ma non sarà facile perché tutto dipenderà anche dalla gara tra Roma e Corigliano".

Julio Velasco (Acqua Paradiso Gabeca Montichiari): "Tiberti non stava bene ha fatto una partita onesta, così come Veres che - nonostante i malanni accusati nei giorni scorsi - si è reso autore di un ottimo match. I ragazzi vogliono arrivare a tutti i costi ai play off, ma la matematica non ci dà ancora ragione".

MVP: Luis Diaz (Antonveneta Padova)

Famigliulo Corigliano - Copra Nordmeccanica Piacenza 2-3 (25-23; 21-25; 19-25; 25-17; 11-15)
Famigliulo Corigliano: Ravellino 4, Carletti 2, Corvetta 1, Giovi (L), Raymaekers 9, Podrascanin 5, Kovacevic 12, Colaci (L), Maric 29, Gallotta 9, Lo Re. Non entrati Balsamo, Biribanti. All. Giuliani
Copra Nordmeccanica Piacenza: Rodriguez 18, Granvorka, Cozzi, Meoni 1, Boninfante, Santos Dutra (L), Zlatanov 26, Bravo 10, Bovolenta 11, Bjelica 12. Non entrati Massari, Gromadowski. All. Lorenzetti
Arbitri: Perri - Cesare
NOTE - Spettatori 2000, incasso 12000, durata set 27', 27', 27', 27' 16', durata tot. 124'

Corigliano - A Corigliano passa la Copra Nordmeccanica Piacenza al tiebreak, al termine di una gara giocata punto su punto. Bene i calabresi nel 4° set, bravi a recuperare e a portare a casa un parziale messosi male nelle prime battute. Determinante la grinta di Piacenza, che non lascia nulla e trova nel solito Zlatanov il trascinatore di un'altro successo importante in chiave playoff.
Nel 1° set parte bene la Famigliulo, che già al primo tecnico è avanti 8-5. Il vantaggio dei calabresi si incrementa fino al +5 (11-6) sancito dalla pipe di Kovacevic, ben servito da Corvetta. Sul versante Piacenza, buon inizio per i soliti Zlatanov e Bovolenta, con quest'ultimo che poi chiuderà il parziale con il 100% in attacco. Piacenza recupera terreno sul turno al servizio di Bravo (13-11) e poi accorcia ulteriormente con un muro di Bovolenta su Bovolenta su Gallotta (13-12). Corigliano mantiene il break fino 16-16 (Bravo mura Maric), poi si fa superare dal Piacenza per 18-19 sul servizio potente di Zlatanov. La svolta arriva sul 21-21, con il muro di Corigliano (Carletti e Raymaekers) che ferma gli attacchi di Piacenza due volte fino al 23-21; dopo un punto di Rodrigues, chiude Maric 25-23. Nel 2° set la Copra Nordmeccanica mette il turbo. Zlatanov porta i suoi al primo tempo tecnico sul +3, vantaggio che aumenta con il muro di Meoni su Gallotta (5-9). Corigliano resta in scìa fino al 15-13 realizzato da Ravellino che mura Bovolenta, poi trova il break giusto con Gallotta e passa a condurre 14-15. Piacenza però non ci sta e, tenuta dentro dagli attacchi di Bravo, Rodrigues e Zlatanov, mette un piede avanti sul 20-22. Qui coach Lorenzetti azzecca la mossa giusta e mette dentro Granvorka al servizio: il francese fa il suo dovere con due palle ben piazzate e porta i suoi al setball, il resto lo fa un attacco out di Raymaekers (21-25). Nel 3° set il filo conduttore sembra essere lo stesso già visto nel secondo, con la Famigliulo che però sa di essere alle corde e tira fori il tutto per tutto. Due errori dei calabresi portano Piacenza sul 4-5, ma Maric non ci sta e fa 5-5. Al tecnico si arriva con un punto di Bovolenta (7-8), poi Zlatanov mura Maric e fa 9-11. Maric tiene in vita Corigliano sul 12-12, coadiuvato dalle difese davvero al limite dell'impossibile di Giovi. Si gioca in equilibrio fino al 17-17 (punto di Maric da posto 4), poi Lorenzetti infila ancora Granvorka al servizio e Corigliano crolla. I calabresi si ritrovano sotto 17-21 in un batter d'occhi, con Giuliani che si vede costretto al timeout. Il set si chiude facile per Piacenza sul 19-25, con alcune belle difese del libero Sergio. La Famigliulo che non t'aspetti mostra però i denti nel 4° parziale. Spinti dalla necessità di trovare punti-salvezza, i calabresi risalgono la china dal 4-8 e vanno a vincere un set che pareva perso in partenza. Determinante la prestazione di Maric, che in pratica mette giù tutto quello che gli pass Corvetta. Nel Piacenza manca il servizio, mentre in attacco Zlatanov e soci perdono lo smalto dei precedenti set. E così dal 4-8 si passa prima sul 12-13 e poi si va al tecnico sul 16-13 con una bordata di Maric. La Famigliulo è però determinata e porta il suo vantaggio sul 19-15 con Raymaekers. I calabresi aumentano fino 22-16 con Maric, salvo poi portarsi sul 24-16 con 2 ace di Raymaekers. Un errore di Rodrigues chiude poi il set sul 25-17. Nel tiebreak Corigliano spreca malamente, dopo essere stata anche avanti con i muri Podrascanin. Il solito Zlatanov, però, fa la differenza, specie quando mura da solo Maric (10-12). Altri due muri di Piacenza con Rodrigues e Zlatanov portano gli ospiti al match point (10-14), realizzato poi da Rodrigues (11-15) per il 3 a 2 finale in favore della Copra Nordmeccanica.

Hristo Zlatanov (Copra Nordmeccanica Piacenza): "Sapevamo sarebbe stata una gara difficilissima, su un campo bollente dove avremmo trovato un team pronto a giocare su ogni pallone. E infatti Corigliano in difesa ha fatto cose egregie, con Giovi e addirittura con il centrale Raymaekers. Hanno dato l'anima per trovare qualche punto salvezza ma noi siamo stati bravi a non mollare e a giocare su ogni pallone. Venivamo dalla finale persa di Champions, per cui psicologicamente era importante vincere. Ora c'è Padova? Giocheremo contro di loro come abbiamo fatto stasera a Corigliano, con grinta e determinazione. Loro cercheranno di fare il possibile per salvarsi, a noi servono invece punti playoff".

Alberto Giuliani (Famigliulo Corigliano): "Non cambia nulla, ci giochiamo la salvezza fino alla fine. Con tutte le difficoltà incontrate quest'anno non mi resta che fare un grande plauso a questo gruppo, che davvero ci mette l'anima in ogni incontro. Oltre ad elogiare i ragazzi, devo anche applaudire al nostro pubblico, meraviglioso anche stasera. Li invito a venire tutti a Roma domenica prossima. Per quel che riguarda la gara, Piacenza ha giocato come se fosse la finale dei campionati del mondo, speriamo metta la stessa determinazione anche nell'ultimo match di campionato".

MVP: Andrea Giovi (Famigliulo Corigliano)
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