E Sintini palleggia...con il microfono

di Adelio Pistelli

26/09/2012

Giacomo Jack Sintini

Era la sua prima volta: è stato un successo. Adesso non sappiamo se in cuor suo c’è magari la voglia di farlo diventare, più avanti, un lavoro; All momento sappiamo che, grazie a Dio, è tornato a palleggiare e divertirsi (e facendo divertire). Però, Giacomo Jack Sintini, con quel microfono in mano, ha convinto tutti. Era lui, la ‘grande sorpresa’ che la Lega aveva annunciato alla vigilia della presentazione del campionato numero 68, andata in scena nella tarda mattinata di oggi a Roma. E Giacomo Jack Sintini, stato un grande protagonista di una mattinata carica di emozioni, accattivante, dal ricco copione, forse un po’ troppo lunga. Ma lui, Jack, con le sue ‘incursioni’ (come sono state giustamente definite), ha prima sorpreso (appunto) poi, convinto, diventando padrone o quasi del palcoscenico.
Jacopo Volpi – vice direttore vicario di rai Sport – era il responsabile primo della presentazione di un copione, appunto, di che prevedeva la ‘passerella’ azzurra post olimpica; il giusto riconoscimento ai ragazzi della juniores freschi campioni d’Europa e, dulcis in fundo, ‘lanciare il campionato che verrà.
‘Scaletta’, in definitiva rispettata ma il graduale inserimento dialettico di Jack Sintini, è diventato un piacevolissimo leit motiv della lunga mattinata romana. Voto altissimo, poi, alle tre/quattro ‘incursioni’ verso Parodi schiacciatore di Macerata e prossimo avversario di Trento (dove ci sarà anche Sintini) per la Supercoppa di domenica. (“Come state? Però sai come finisce quindi, niente illusioni”); Oppure quello verso Dragan Travica palleggiatore Lube: (“Conta i giorni,l divertiti che domenica non lo farai”). Ma simpatia e umorismo a manetta quando ha preso di mira Giovi, uno dei due liberi azzurri di Londra 2012: “Dai puoi dirlo adesso – guardando il libero umbro negli occhi-: dillo che ha fatto di tutto per prendere il posto di Bari. E ci sei pure riuscito, alla fine, dai dillo”.
Risate, applausi e divertimento: bravo.
E bravo ancora di più lo è stato quando ha raccontato alla platea le paure (e prima) e le gioie (dopo), sensazioni uniche della partita più importante della sua vita: l’impatto poi la vittoria la sconfitta su un tumore scoperto a giugno 2011, una la malattia che aveva, improvvisamente, maledettamente, rovesciato la sua quotidianità.
Ha parlato con voce ferma; ha colpito per come ha informato “la famiglia della pallavolo” come l’ha definita, su come ha inizialmente affrontato la delicatissima vicenda; ha colpito per come ha parlato dei lunghi mesi di cure difficili e dolorose; ha emozionato quando, con parole semplici ma concrete, ha ribadito ancora una volta che la forza di volontà, è stata l’arma in più per vincere il male. E’ stato un messaggio inequivocabile, recepito, compreso e applaudito. Come da applausi è quanto sta facendo con la sua “associazione Giacomo Sintini” con la quale regala assistenza ,speranza e positività per tutte le persone che come lui stanno affrontando momenti difficili e delicati.