E' tempo di video check europeo?

di Adelio Pistelli

25/01/2014

Samuele PapiSamuele Papi
Samuele Papi
Un illustre collega solo qualche ora fa metteva nel centro del suo mirino quello che secondo lui è un ‘leit motiv’ maceratese: troppe proteste, continue proteste. Adesso la Lube, ovvero la squadra che, forse troppo frettolosamente, un pò tutti (noi compresi, come l’illustre collega) avevano etichettato come la schiacciasassi assoluta, dopo la ‘scoppola’ (e successiva eliminazione dalla Champions) subita da Piacenza finisce al bando. A prescindere. La Giuliani band merita attenzione soprattutto per le sue tante e continue proteste quando sarebbe giusto equiparare le proteste con particolari situazioni di gioco, alcune delle quali avrebbero avuto un esito diverso se sul campo emiliano, per esempio, ci fosse stato il Video Check.
E si, il tanto bistrattato – almeno inizialmente – ma ancora adesso criticato da diversi (però… eroicamente non apertamente), il sistema elettronico portato gradualmente alla ribalta dalla Lega Maschile, da qualche settimana fa chiarezza anche per le invasioni (dopo gli eccellenti e continui risultati sulla ‘palla dentro o fuori’ dalle righe). Alle corte: il Video Check avrebbe fatto comodo e tanto nel derby italiano per l’Europa. E le proteste Lube in almeno tre occasioni del Golden set, altre due/tre nel bel mezzo dei parziali regolari per palloni che hanno segnato comunque il match avrebbero avuto un inappellabile verdetto. Proteste, invece, che hanno avuto solo il pregio (si fa per dire) di essere riportate come una sorta di alibi (e danneggiando una seconda volta chi pensa di aver subito un torto arbitrale), proteste che, alla fine… “Non portano da nessuna parte. Una volta che gli arbitri fischiano, dovrebbe finire lì. Ma forse solo la tanta esperienza mi fa dire certe cose.” Parole di Samuele Papi, il signore della pallavolo di ieri e di oggi, grande protagonista nella sfida due di Champions contro Macerata. Quarant’anni, molti più della metà passati sottorete, ancora oggi straordinario protagonista solo e sempre nelle sfide che contano. Un attacco concreto ed efficace, il suo, più una ricezione (il suo fondamentale principe) senza sbavature contro battute avversarie pericolose anche se in questa circostanza particolarmente fallose. Già, la battuta, alias il fondamentale che da anni sta prepotentemente segnando il volley in moderno, ‘prepotentemente’ protagonista nella sfida tutta italiana. Battuta che, almeno in tre occasioni ha creato le ‘croniche’ proteste Lube; battute, dunque che potevano sembrare regolari anche rivedendo le immagini di Fox Sky ma che avrebbero avuto una sentenza definitiva (e magari diversa) una volta nel mirino del Video Check. Uno strumento che i nostri arbitri stanno gradualmente ma definitivamente e positivamente elaborando. A proposito arbitri italiani, da evidenziare una volta ancora, sicuramente tra i migliori al mondo se solo se guarda a quanto sta accadendo anche in queste settimane di coppe europee. A proposito di fischietti di casa nostra e visto l’assurdo sorteggio che riguarda le nostre squadre nei momenti caldi, della Champions, la domanda viene spontanea: perché non aver inviato a Piacenza, per esempio, due arbitri internazionali italiani?
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