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01/11/2023
Conferma di Perugia nella Supercoppa maschile
Quinta Supercoppa negli ultimi sette anni conquistata da Perugia, capace di bissare il trionfo dello scorso anno. La squadra di Angelo Lorenzetti, capace di conquistare per la quarta volta questo trofeo con altrettante squadre diverse, ha battuto 15-12 al tie break Civitanova dopo essersi trovata sotto addirittura 2-0. Questa prima vittoria che ha aperto la nuova stagione ha consentito al club umbro di arricchire la propria bacheca confermando la forza di un gruppo che può ambire senza dubbio allo scudetto.
GRANDE SPETTACOLO. La sfida infinita tra Perugia e Civitanova ha deliziato gli oltre 5.000 spettatori presenti al palasport di Biella, solitamente consacrato al basket ma teatro per la prima volta di un grande evento di pallavolo. Dopo che in semifinale la Lube aveva annichilito Piacenza con un secco 3-0 e la Sir Susa aveva piegato 3-1 Trento, l’epilogo della Supercoppa ha visto salire l’intensità agonistica e spettacolare, regalando pallavolo di ottima fattura. Per i vincitori 21 punti a testa per Leon e per l’mvp Ben Tara oltre che 20 per un ottimo Semeniuk, per i marchigiani 22 per Lagumdzija e 15 per Zaytsev, ma non sono bastati. Un’ultima good news: Del Monte ha confermato la sponsorizzazione di questa manifestazione, proseguendo un binomio che dura da un’eternità. La pallavolo piace alle aziende per la sua immagine pulita e valoriale.
SUPERCOPPA FEMMINILE. A trionfare a livello femminile è stata invece Conegliano, che davanti ai 7.750 spettatori accorsi al Modigliani Forum di Livorno, ha piegato 3-1 Milano festeggiando la sua settima Supercoppa: alla luce di questo successo la società trevigiana è diventata la squadra più vincente della storia in questo trofeo superando la Foppapedretti Bergamo. Ancora una volta il riconoscimento di miglior giocatrice è andato a Joanna Wolosz, magistrale nella gestione delle sue attaccanti: Isabelle Haak ha chiuso l'incontro con 25 punti, la Fahr con 14. La nuova stagione è dunque ripartita come si era archiviata quella precedente, e la formazione di Marco Gaspari non è riuscita a invertire l’inerzia nonostante l’innesto di Paola Egonu: saranno comunque Imoco e Allianz a lottare fino all’ultimo pallone per la conquista del prossimo tricolore, potete starne certi.
23/10/2023
La storia della pallavolo
È stato un momento bellissimo, vissuto tra sorrisi, ricordi e tante emozioni forti. L’occasione è stata offerta dalla presentazione del mio ultimo libro “La storia della pallavolo“ organizzata presso il Salone d’Onore del CONI alla presenza di tante personalità: c’era il presidente Giovanni Malagò, c’era il presidente della Federvolley Giuseppe Manfredi, c’era il capo della segreteria politica della presidenza dell’Emilia-Romagna Giammaria Manghi, c’erano in collegamento il Governatore di questa regione Stefano Bonaccini e il ct azzurro Fefè De Giorgi, tutti prodighi di apprezzamenti e di belle parole nei miei confronti, al limite della commozione. Insieme a noi un centinaio di amici con i quali ho avuto il privilegio di condividere la mia vita sottorete e la mia carriera professionale, e li ho abbracciati con grande piacere ricordando momenti indelebili nella nostra mente e nel nostro cuore. Li ringrazio tutti affettuosamente perché sono venuti da ogni parte d’Italia e non solo da Roma per condividere con me una giornata indimenticabile, ritrovandoci per parlare di pallavolo. Ancora una volta ho avuto la conferma che questo è davvero un mondo speciale, molto valoriale: mi sento un pallavolista nel dna, sono stato un giocatore da giovane, ho commentato un’infinità di partite con passione infinita e mi piace ancora studiare in ogni suo aspetto questo sport straordinario. In questo volume di quasi 300 pagine c’è veramente tutto: i risultati, i personaggi, gli eventi, gli albi doro, l’evoluzione del regolamento di gioco, l’attività internazionale, i vari campionati e le coppe europee, il tutto arricchito da tantissime fotografie. Un libro che ha comportato oltre due anni di lavoro che sta riscuotendo consensi unanimi, e questo ovviamente mi riempie di una gioia immensa. Il mio augurio è che possiate leggerlo e conservarlo nella vostra biblioteca, perché potete trovarvi davvero tutte le risposte a ogni vostra domanda.
Buona pallavolo a tutti!
15/10/2023
Mazzanti ha lasciato la panchina dell’Italia
Davide Mazzanti non è più l’allenatore della nazionale femminile: alla fine è andata come era nell’aria, e durante l’ultimo Consiglio Federale è stato sancito il divorzio tra la Federazione e il tecnico marchigiano che nei suoi sette anni di panchina azzurra ha regalato tante soddisfazioni alla nostra pallavolo.
LUNGO APPLAUSO. Come è andata lo ha raccontato Francesco Apostoli, consigliere federale di lungo corso, durante la cerimonia di premiazioni delle società lombarde al Centro Pavesi: il ct, o meglio l’ex ct dobbiamo dire adesso, ha fatto la sua relazione di fine estate al Consiglio Federale ammettendo che la gestione della squadra era diventata troppo complicata e che vista la situazione sarebbe stato meglio dirsi addio (o forse arrivederci, chissà… mai dire mai nella vita, soprattutto in quella degli allenatori). Alle sue parole ha fatto seguito un lungo applauso, decisamente meritato aggiungo io. Mazzanti dal 2017 ha conquistato l’oro all’Europeo 2021 e alla VNL 2022, l’argento al Mondiale 2018 e al Grand Prix 2017 nonché il bronzo all’Europeo 2019 e all’ultimo Mondiale 2022. E pur se dopo un’estate obiettivamente tutt’altro che esaltante, non si può certo cancellare tutto.
FUTURO AZZURRO. E adesso cosa accadrà? Il presidente federale Giuseppe Manfredi si è preso carico della scelta del nuovo ct e ha chiesto tempo fino a Natale. Il candidato numero uno è sempre Julio Velasco, rientrato nel settore femminile dopo tanto tempo con la mente rivolta anche alla nazionale rosa. Sempre durante la cena del Pavesi il presidente bustocco Giuseppe Pirola ha ammesso al mio microfono che se questo dovesse verificarsi non si opporrebbe in nessun modo. Il che significherebbe che Velasco terminerebbe il campionato con Busto Arsizio e poi si dedicherebbe full time alla nazionale, visto che la Fipav da anni come è noto non gradisce il doppio incarico. Grandi alternative per il momento non paiono esisterne (Guidetti è alla Serbia, Santarelli alla Turchia, Lavarini alla Polonia), a meno che non si pensi di tentare la carta Zoran Terzic (oggi in Russia) oppure di tornare all’antico richiamando Massimo Barbolini (a Scandicci). Quello che conta è comunque che l’Italia deve andare a Parigi 2024 staccando il biglietto per l’Olimpiade. Non è un’opzione, bensì un obbligo. Poi una volta arrivata nella capitale francese, con tutte le big in campo (questo mi pare scontato…) tutto sarà possibile. Anche vincere il tanto sospirato oro.
11/10/2023
Parigi è ancora lontana per l'Italia
Dopo la mancata qualificazione olimpica da parte della nazionale femminile in Polonia, anche la nazionale maschile non ce l’ha fatta a staccare in Brasile il biglietto per Parigi 2024. Un bel problema per tutta la pallavolo italiana, condiviso peraltro da tutti gli sport di squadra italiani visto che nessuno ha ancora staccato il pass a Cinque Cerchi.
DELUSIONE AZZURRA. L’Italia di Fefè de Giorgi ha visto svanire per il momento i propri sogni olimpici perdendo tre partite a Rio de Janerio: nell’ordine con la Germania, con Cuba e nell’ultima giornata con la Seleçao, 15-11 al tie break dopo essersi trovata avanti 2-1. Un vero peccato, non c’è che dire, frutto anche della stanchezza incredibile accumulata dagli azzurri in questa pazza estate. Non vuole essere una giustificazione, perché al tour de force sono stati costretti più o meno tutti negli ultimi mesi, però è apparso evidente che nel serbatoio azzurro delle energie fisiche e mentali lampeggiasse la luce rossa… A qualificarsi per l’Olimpiade in programma dal 24 luglio all’11 agosto nella capitale francese sono state la sorprendente Germania, prima nel girone A organizzato in Sudamerica, e il Brasile, unitamente agli Stati Uniti e al Giappone (nel girone B) nonché alla Polonia e al Canada (nel Girone C). E adesso? Le porte per la ville lumière non sono ancora definitivamente chiuse: dipenderà - come del resto per le azzurre - dalla posizione del ranking post fase intercontinentale della VNL 2024, con le cinque squadre selezionate tenendo conto delle formazioni provenienti da continenti senza qualificate e delle migliori classificate non ancora qualificate. Insomma, non si tratta certo di una mission impossible, anche se la pressione che vivranno sia gli azzurri che le azzurre potrebbe anche giocare qualche brutto scherzetto: questo obbligherà le nostre nazionali ad affrontare la prossima VNL con estrema concentrazione, visto che restare a casa produrrebbe un danno inimmaginabile per tutto il movimento. Ma a queste eventualità non voglio neanche pensare…
CAMPIONATO ROSA. Lo scorso week end ha preso il via la Serie A1 femminile: nella prima giornata non si sono registrate sorprese, anche se meritano di essere evidenziate le vittorie in trasferta per 3-2 di Bergamo sul campo del Casalmaggiore, di Cuneo nella sfida quasi in famiglia con Pinerolo e di Roma con Vallefoglia.
24/09/2023
Parigi è lontana per le azzurre
La nazionale femminile ha fallito la qualificazione olimpica e adesso affida tutte le sue speranze di essere protagonista a Parigi 2024 alla VNL del prossimo anno appellandosi a un ranking FIVB favorevole. I sogni sono svaniti nell’ultima sfida di Lodz, dove la Polonia padrona di casa nell’ultima sfida si è imposta per 3-1 davanti a un muro biancorosso di tifosi appassionati e competenti che ha spinto il sestetto di Stefano Lavarini alla conquista del pass a Cinque Cerchi. Tutto da rifare invece per le azzurre, il cui futuro è tutto da scrivere.
ANNO ORRIBILE. Il 2023 è stato un anno complicato assai, inutile nascondersi dietro a un dito. Non soddisfacente la VNL, chiusa al sesto posto, deludente l’Europeo archiviato con un quarto posto che ha lasciato l’amaro in bocca e infine male il torneo di qualificazione olimpica. Non ne è andata una per il verso giusto, a voler essere obiettivi. Con il più il problema delle mancate convocazioni di Bosetti e De Gennaro e il difficile rapporto tra il ct e Paola Egonu, esclusa dalla trasferta polacca. Quando si vince è giusto festeggiare e guardare avanti per mantenersi in vetta, quando si perde è obbligatorio fare riflessioni serie e approfondite. Così dovrà fare la Federazione, attesa ora da decisioni forti: qualcosa non va, questo lo hanno capito tutti, e non andare in Francia (dove ci saranno 12 protagoniste) rappresenterebbe un vero disastro per l’intero movimento. Cosa accadrà? Nell’ambiente non è certo un mistero il fatto che circolano voci con una certa insistenza che vorrebbero Julio Velasco sulla panchina azzurra al posto di Davide Mazzanti, per il quale non ha mai nascosto la stima e la simpatia personale ma che mi pare obiettivamente finito in un “cul de sac” pericoloso: il presidente Manfredi deciderà di fare una scelta importante cambiando il ct? E se sì, come gestirebbe eventualmente il problema del doppio incarico? Io sinceramente non lo so, però così pare difficile andare avanti. Si dovesse optare per una piccola rivoluzione, che porterebbe di certo all’immediato reintegro della Egonu, la scelta dell’eventuale nuovo allenatore della nazionale rosa sarebbe però difficile assai visto che i più accreditati sono tutti accasati (Santarelli, Guidetti e Lavarini). Qualcuno azzarda anche il nome di Lorenzo Bernardi, appena approdato al settore femminile in quel di Novara forse anche per giocarsi questa chance. Tutti discorsi che forse lasciano il tempo che trovano, ma che nell’ambiente sono oggetto di discussioni continue, almeno questo è indubbio.
17/09/2023
Grazie azzurri, grazie Fefè
La Polonia è campione d’Europa per la seconda volta nella storia dopo il successo colto a Izmir in Turchia nel 2009: complimenti sinceri alla fortissima squadra di Nikola Grbic per come ha saputo interpretare la finale di Roma imponendosi d’autorità con un 3-0 che non ammette repliche. Il mio e il nostro applauso infinito deve però essere riservato anche alla splendida nazionale maschile, che è stata degna co-protagonista di un evento memorabile che ha portato al PalaEur otre 11.000 spettatori, ma soprattutto è ormai entrata nel cuore degli italiani grazie alla sua compattezza, alla sua forza, ai suoi sorrisi. Fefè De Giorgi, alla terza medaglia da quando siede sulla panchina azzurra, ha compiuto un autentico miracolo dando vita a un gruppo fantastico, pur non riuscendo a difendere il titolo festeggiato due anni fa a Katowice. Potete star certi che questa squadra fantastica ha davanti a sé un futuro luminoso assai, puntando all’impresa storia olimpica…
SUPER LEO. Nella ripetizione della finale dell’ultimo Mondiale, la Polonia è stata implacabile e ha interpretato l’atto conclusivo della rassegna continentale in maniera impeccabile, trovando nell’asso cubano che gioca a Perugia il suo micidiale terminale offensivo: il riconoscimento di miglior giocatore dell’Europeo è indiscutibilmente più che meritato. Intorno a lui ha ruotato una squadra che ha espresso un gioco tanto concreto quanto redditizio, in battuta, a muro e in attacco. Gli azzurri hanno cercato di resistere, di arginare lo strapotere avversario, si sono appellati a un pubblico meraviglioso, ma alla fine hanno dovuto issare bandiera bianca. Con dignità e con rispetto di chi era dall’altra parte della rete, esattamente come è nello spirito dei pallavolisti autentici. Bravi davvero. Mi è piaciuto molto sentire parlare al microfono di Rai 1 Daniele Lavia, campione dalla faccia pulita, commentando con sportività e con intelligenza quello che era successo: ha ammesso di aver incontrato difficoltà risultate insormontabili e ha sottolineato “dovremo fare tesoro di questa sconfitta, perché dovrà servire a far crescere la nostra squadra: siamo un grande gruppo e vogliamo guardare avanti per realizzare altre imprese”. Direi che non bisogna aggiungere altro.
PARTERRE DE ROI. La Polonia ha dunque riscattato i conti con l’Italia, che un anno fa aveva conquistato il titolo iridato imponendosi a Katowice.
15/09/2023
Azzurri nel cuore degli italiani
Parto con una premessa: faccio queste considerazioni che confermo fin d’ora indipendentemente da come finirà l’Europeo maschile che sabato sera alPalaEur di Roma vede di fronte una bella Italia, fermamente intenzionata a difendere il titolo continentale, e la Polonia, sempre pericolosa e non solo perché può vantare il fuoriclasse Leon come principale terminale offensivo. Gli azzurri sono la miglior creatura pallavolistica che ho ammirato nella mia ormai quarantennale carriera: belli da vedere, coinvolgenti da tifare, corretti da additare ad esempio, simpatici all’infinito oltre che forti come probabilmente nessuno avrebbe mai immaginato prima dell’arrivo del loro mentore Fefè de Giorgi in panchina. Il ct, grande alchimista, ha fatto un autentico miracolo, assemblando in pochissimo tempo un gruppo eccezionale che riesce ad esprimere una pallavolo tanto divertente quanto efficace, forte di splendide individualità tutte, e sottolineo tutte, a disposizione della squadra. O meglio, di una Squadra autentica, che sa risolvere le situazioni anche più complicate come è successo in occasione del primo set della semifinale con la Francia. Ecco, proprio questa partita, interpretata in maniera a dir poco perfetta e vinta d’autorità con uno strameritato 3-0, ha confermato l’indubbia potenzialità di un’Italia che adesso rappresenta la più bella realtà della pallavolo internazionale maschile. Questo lo dico indipendentemente dai risultati. Lo ha capito anche il pubblico, sempre più innamorato di questi meravigliosi ragazzi, che hanno una caratteristica unica, per me semplice ma importantissima: sono accomunati dalla voglia di sorridere, di affrontare con serenità anche i momenti più difficili. Hanno acquisito in poco tempo la consapevolezza della propria forza, hanno convinto anche i più scettici, sono entrati nell’immaginario collettivo con la semplicità dei forti. Se la cosiddetta “nazionale dei fenomeni” era formata da molti dei migliori giocatori del mondo nei vari ruoli, questa Italia ha trovato l’inerzia vincente dal proprio insieme, nel quale in poco tempo hanno iniziato a brillare splendide individualità come Lavia, Michieletto, Balaso, Romanòe quel grande capitano che corrisponde al nome di Simone Giannelli. Intorno a loro ruotano tutti in perfetta sincronia, con una musicalità coinvolgente, regalando giocate sopraffine che rappresentano autentici camei in un gioco d’insieme quasi perfetto sia in prima che in seconda linea.
10/09/2023
Azzurri avanti all'Europeo
Una bella Italia sta marciando autoritariamente verso la fase finale dell’Europeo maschile. La nazionale di Fefè De Giorgi è finora imbattuta e si è qualificata per i quarti di finale battendo a Bari senza eccessivi patemi la Macedonia del Nord con il più classico dei 3-0. Adesso gli azzurri, senza dubbio un gran bel gruppo formato da splendide individualità assemblate con intelligenza dal ct, affrontano martedì nei quarti di finale l’Olanda di Roberto Piazza, che ha faticato assai prima di eliminare la Germania 15-12 al tie break. Gli Orange sono avversari da non sottovalutare, ma appaiono assolutamente alla portata della nazionale che difende il titolo conquistato due anni fa a Katowice in Polonia. E poi? In semifinale l’Italia dovrebbe poi vedersela a Roma quasi sicuramente con l’ostica Francia, impegnata a Varna nei quarti contro la non irresistibile Romania. E qui sarà un bel test match… però è anche vero che si tratta della final four che assegna le medaglie della rassegna continentale, obiettivo dichiarato di una squadra che ha acquisito la consapevolezza della propria forza e sa esprimere ora una pallavolo tanto efficace quando divertente.
MOMENTO DELLA VERITA’. Dopo la delusione del quarto posto all’Europeo femminile, c’è stata la decisione clamorosa di Davide Mazzanti: escludere dalla squadra Paola Egonu, la stella azzurra, la giocatrice accreditata dai più come la più forte del mondo, dalla nazionale che prenderà parte al torneo di qualificazione olimpica in programma a Lodz in Polonia dal 16 al 24 settembre. Una scelta che tantissimo ha fatto discutere (e tanto lo farà ancora di certo) e che condiziona il rendimento di una nazionale che affronta questo delicato impegno con l’obbligo assoluto di staccare il biglietto per Parigi 2024. Dovesse fallirlo, il ct sarebbe costretto a salutare il giorno dopo l’Italia. Dovesse centrarlo, si porrebbe comunque il grande interrogativo di quale squadra allestire in vista della Rassegna a Cinque Cerchi. Che i rapporti tra Mazzanti ed Egonu fossore logori è apparso evidente durante la rassegna continentale, durante la quale l’opposto azzurro è stata relegata pressochè stabilmente in panchina. Che si possa fare a meno di lei all’Olimpiade pare però un azzardo, pur nella speranza che Ekaterina Antropova riesca a trovare in fretta una buona continuità di rendimento a grande livello.
03/09/2023
Turchia campione d'Europa, azzurre solo quarte
Una grande Turchia ha conquistato per la prima volta nella storia il titolo di campione d’Europa battendo nella finale di Bruxelles una coriacea Serbia 15-13 al tie break. Esattamente come aveva fatto contro l’Italia in semifinale, la formazione di Daniele Santarelli non ha mai mollato, neppure quando si è trovata sotto 2-1 contro le serbe di Giovanni Guidetti, e alla fine ha trionfato con merito trovando l’autentica trascinatrice nella cubana naturalizzata Melissa Vargas, premiata mvp della manifestazione. Un applauso infinito a Santarelli, capace di vincere tutto quello che è possibile sia con il club che con una nazionale. E complimenti anche a Stefano Cesare, il nostro fischietto che ha tenuto alto il blasone del volley italiano insieme ai due tecnici di una grande finale dell’Europeo femminile.
DEBACLE AZZURRA. Parto con una premessa importante: a me Davide Mazzanti è sempre piaciuto fin da quando l’ho conosciuto anni fa, giovane e promettente allenatore. Ben prima che si ipotizzasse la possibilità che diventasse pluricampione d’Italia e poi ct. Il mio giudizio su di lui non cambia, anche se bisogna ammettere per obiettività che questo Europeo si è chiuso in maniera decisamente negativa. Tutto bene o quasi fino al vantaggio di 2-1 e 18-14 nel quarto set della semifinale con la Turchia, un disastro da quel momento in avanti. Ricezione in tilt, concentrazione dissolta nel nulla, gioco scomparso quasi misteriosamente nel tie break, in cui la squadra italiana è rimasta ancorata al quinto punto dopo il cambio di campo quasi fino al momento della resa sul 15-6. E poi la finale per il bronzo finita nel peggiore dei modi, con la sconfitta per 3-0 contro l’Olanda, avversaria di certo agguerrita ma non certo irresistibile per una nazionale forte come quella azzurra, presentatasi a questo appuntamento per difendere il titolo conquistato due anni prima a Belgrado. Il quarto posto è una delusione, inutile nascondersi dietro un dito, e adesso di certo partiranno processi e disamine sul perché e sul come. Il grande interrogativo riguarda inevitabilmente l’utilizzo a singhiozzo di Paola Egonu, cui è stata preferita Ekaterina Antropova nel ruolo di opposto (anche nell’ultima partita contro le Orange), ma anche la mancata convocazione di Monica De Gennaro (libero straordinario) e di Caterina Bosetti, capaci di assicurare tanto lavoro di qualità in seconda linea tra difesa e ricezione, risultata alla fine il vero tallone d’Achille.
25/08/2023
La storia della pallavolo
E’ stata una bellissima giornata, ricca di emozioni e di sorrisi. Uno straordinario incontro tra amici che hanno scritto alcune delle pagine più significative della storia della pallavolo. E proprio per presentare il mio ultimo libro dal titolo “La storia della pallavolo” ci siamo ritrovati in tanti nella splendida cornice di Palazzo D’Accursio a Bologna, la sede del Comune nella centralissima Piazza Maggiore, in una mattinata calda e afosa come poche. Però in tanti sono venuti da ogni parte d’Italia per condividere un momento vero, sentito, partecipato. C’era il vecchio amico Stefano Bonaccini, il Governatore della Regione Emilia-Romagna, grande appassionato (autentico) di questo bellissimo sport. C’era Giammaria Manghi, capo della sua segreteria politica, il primo a credere in questa iniziativa editoriale decidendo addirittura di sponsorizzare il volume con il marchio “Sport Valley” che sta a caratterizzare le tante iniziative di carattere sportivo che ormai si svolgono qui ogni anno. E proprio per questo sono molto orgoglioso che la mia opera sia stata inserita in un contesto di eventi così prestigioso unitamente al Gran Premio di Formula 1 di Imola, alla Moto GP e alla Superbike di Misano, alla Coppa Davis di tennis di Bologna, all’Iron Man di Cervia e alla tappa inaugurale dell’Europeo maschile, che lunedì vedrà l’Italia campione d’Europa affrontare il Belgio alla Unipol Arena di Casalecchio di Reno.
Erano davvero in tanti i campioni di ieri e di oggi presenti, una vera e propria hall of fame, come ho avuto occasione di ribadire davanti a tutti. Da Simona Rinieri, campionessa del mondo nel 2002 in quel di Berlino, a Sabrina Bertini, uno dei pilastri della mitica Teodora Ravenna degli 11 scudetti consecutivi. DaAndrea Sartoretti, due volte eletto Mister Europa, a Luca Cantagalli, una autentica icona di questo sport, uno dei giocatori stilisticamente migliori che ho avuto il privilegio di vedere all’opera e di commentare un’infinità di volte. Da Paolo Guidetti, campione d’Italia con la Virtus Bologna dei record nel 1967, a Loredana Lugli, 6 scudetti da giocatrice e 8 da allenatrice in un’epoca tanto lontana quanto importante per dare dignità al movimento femminile. Da Alessandro Fei, 340 volte presenze in nazionale e una bacheca ricchissima, a Hristo Zlatanov, l’uomo che nel 2009 ha firmato lo scudetto di Piacenza.
20/08/2023
Ottimo avvio delle azzurre all’Europeo femminile
La nazionale femminile ha iniziato nel migliore dei modi l’Europeo femminile e capeggia la classifica del suo girone: dopo lo spettacolare esordio all’Arena di Verona con la facile vittoria per 3-0 ottenuta nel match inaugurale sulla non irresistibile Romania, l’Italia ha battuto a Monza con il medesimo risultato prima la Svizzera e poi la Bulgaria davanti a tanti appassionati. Il ct Davide Mazzanti ha sempre dato fiducia finora alla neo-naturalizzata Ekaterina Antropova lasciando in panchina stabilmente Paola Egonu, la stella della squadra che fino a questo momento sta soffrendo in silenzio attendendo e sperando di poter essere protagonista della rassegna continentale in cui le azzurre puntano a confermare il titolo festeggiato due anni fa a Belgrado. Dopo il trasferimento a Torino, martedì arriva la sfida con la Bosnia Erzegovina e mercoledì quella con la Croazia: un cammino nel complesso obiettivamente finora tutt’altro che irresistibile. Poi arriveranno le partite che contano con in palio le medaglie cui ambiscono in primis la Turchia di Daniele Santarelli e la Serbia di Giovanni Guidetti insieme proprio all’Italia.
AZZURRI VINCENTI. Battendo in finale la Polonia per 3-1, la nazionale maschile si è aggiudicata a Cracovia la ventesima edizione del Memorial Wagner. Questo prestigioso torneo ha rappresentato una ghiotta occasione per valutare le condizioni degli azzurri in vista dei prossimi Europei che scattano lunedì 28 agosto con la sfida di Casalecchio di Reno contro il Belgio. Miglior giocatore è stato eletto Simone Giannelli, premiato pure come miglior palleggiatore, mentre Alessandro Michieletto ha ricevuto invece il premio come miglior schiacciatore. Da mettere in evidenza anche l’esordio positivo nella nazionale maggiore di Alessandro Bovolenta, autore di 9 punti. Sono stati invece 13 quelli di Lavia e 11 quelli di Bottolo. Un ottimo viatico in vista della prossima rassegna continentale in cui la squadra di Fefè de Giorgi vuole restare sul tetto d’Europa.
LA STORIA DELLA PALLAVOLO. Sono davvero molto soddisfatto della mia ultima fatica editoriale dedicata alla storia della pallavolo, dalle origini a oggi. Un lunghissimo viaggio riassunto in 300 pagine a colori riccamente illustrate frutto di un lavoro certosino durato tre intensi anni.
18/08/2023
I sogni azzurri europei della nazionale femminile
Dopo lo spettacolare esordio all’Arena di Verona con la facile vittoria per 3-0 ottenuta nel match inaugurale dell’Europeo femminile sulla non irresistibile Romania, l’Italia punta a confermare il titolo continentale festeggiato due anni fa aBelgrado. Il ct Davide Mazzanti è ancora alla ricerca di un assetto definitivo soprattutto relativo all’utilizzo di Egonu e Antropova: sotto questo aspetto è forse decisivo il week end regalato dalla parentesi monzese con la sfida di venerdì sera contro la Svizzera e con quella di sabato sera contro la Bulgaria. Poi le azzurre di trasferiranno a Torino per affrontare martedì la Bosnia Erzegovina e mercoledì la Croazia: un cammino nel complesso tutt’altro che irresistibile, e questo è importante per galvanizzare il gruppo in vista delle sfide decisive della rassegna continentale.
DOPPIO TITOLO. Vittoria per la nazionale femminile e per quella maschile all’Europeo Under 17: le azzurrine di Pasquale D’Aniello hanno piegato in finale la Turchia per 3-1 a Vrnjacka Banja in Serbia e gli azzurrini di Monica Crestahanno vinto 3-1 contro la Bulgaria nel match conclusivo a Podgorica in Montenegro chiudendo imbattuti e iscrivendo il proprio nome nell’albo d’oro dopo il trionfo festeggiato nel 2017.
AZZURRINE DI BRONZO. La nazionale femminile ha conquistato la medaglia di bronzo ai Mondiali Under 19 a Dvorana Osijek in Croazia: nella finale per il terzo posto le azzurrine si sono imposte 16-14 al tie break sul Giappone dopo due ore di gioco spettacolare. Miglior realizzatrice dell’Italia la schiacciatrice Lisa Esposito con 20 punti, 1 ace e 3 muri. Le ragazze di Michele Fanni hanno regalato ai colori azzurri la seconda medaglia di bronzo dopo quello vinto a Caguas nel 2015, dopo i due argenti conquistati a Danzica nel 1997 e a Aguascalientes nel 2019 e i due ori di Lima nel 2011 e di Rotterdam nel 2021. Al primo posto gli Stati Uniti, capaci di imporsi 15-10 al tie break sulla Turchia.
AZZURRINI SETTIMI. Si è concluso con una vittoria per l’Italia il Mondiale Under 19 maschile a San Juan in Argentina: la nazionale di Zanin ha superato 3-0 l’Egitto chiudendo al settimo posto con un bilancio di 6 vittorie e 2 sconfitte.
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