Educare e motivare per vincere

di Franco Bertoli

17/10/2011

Gli atleti del Club ItaliaGli atleti del Club Italia
Gli atleti del Club Italia
Dopo una domenica di grande pallavolo nella nostra Seria A1 maschile, desidero riflettere assieme a voi su quanto sia importante e fondamentale educare e motivare gli atleti. Per “educare” intendo tutta quella parte formativa necessaria ad ottenere comportamenti consoni ad un atleta che voglia diventare un campione. Questa mia considerazione si fonda sul alcuni avvenimenti degli ultimi giorni. Vediamoli insieme.
In primo luogo, le prestazioni degli atleti del Club Italia. Ho molto ammirato il lavoro svolto dal loro tecnico Bonitta, il quale è stato in grado di plasmare in modo eccellente i suoi ragazzi. Chi mai avrebbe ipotizzato simili risultati? Il lavoro con i giovani non è semplice, ma sicuramente tutto lo staff tecnico è stato capace di trasmettere loro le giuste motivazioni. E’ per loro sicuramente una bella sfida far parte di un team “italiano” che gioca contro compagini composte da numerosi giocatori stranieri a volte sopravvalutati. Rispetto al passato, non per fare discorsi retorici, l’impegno per educare i ragazzi è maggiore, infatti si percepisce, talvolta, una preoccupante mancanza di motivazioni interiori. Bisogna, perciò, far capire loro cosa vuol dire avere fame di vittoria, sacrificarsi e collaborare con i propri compagni. Ecco allora che un tecnico preparato deve affrontare una sfida non solo sportiva, ma anche educativa, formativa e psicologica.
In secondo luogo, anche se non è di oggi, sono rimasto colpito dagli atleti della Nazionale A. Non in tanti (ad essere sincero nemmeno io) avrebbero creduto ad un secondo posto nell’Europeo. Oltre alle doti tecniche, sicuramente il lavoro di Berruto sulle motivazioni è stato determinante al raggiungimento del risultato.
Infine, voglio parlare di un singolo: lo schiacciatore “modenese” Matteo Martino che da questa settimana è ridisceso in campo nell’indoor. Il ragazzo, che conosco personalmente, dovrà porsi un obiettivo fondamentale: vincere la sua sfida educativa e motivazionale con se stesso per divertirsi sviluppando appieno il suo grandissimo talento. Ieri, certo il suo rientro è servito soprattutto da motivazione al suo compagno di squadra Kooy che stimolato dalla presenza in panchina di Martino ha giocato una delle più belle gare della sua carriera.
Sono sicuro, ed i fatti lo stanno a dimostrare, che i maggiori risultati li otterranno quegli staff tecnici che saranno capaci di vincere questo tipo di sfide educative motivazionali con i giovani pallavolisti.
Voglio anche approfittare, prima di lasciarvi, per fare i miei complimenti a Trento, fresco campione del mondo. I giocatori hanno dimostrato, nuovamente, di essere dei veri campioni anche in fatto di motivazioni, infatti – nonostante gli avvicendamenti tra atleti – negli anni i risultati (ottimi) non sono cambiati.
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