Effetti indesiderati della supplementazione con creatina a lungo termine negli sportivi: realta’ o immaginazione ?

Dr Cristani Alessandro Azienda ospedaliero-universitaria Policlinico di Modena

07/04/2010

Effetti indesiderati della supplementazione con creatina a lungo termine negli sportivi: realta’ o immaginazione ?
Numerosi sono i prodotti in commercio reclamizzati come capaci di aumentare le prestazioni atletiche (ergogenic aid) tanto che in Occidente circa il 50% della popolazione riferisce di farne uso e, a seconda degli sport praticati, dal 76 al 100% degli atleti li utilizzano (1). L’attenzione del medico sportivo (vedi precedente articolo del 16/5/07: “L’etica sportiva ed i farmaci che aumentano le prestazioni”) rispetto a questo enorme e spesso ingiustificato consumo, deve essere grande. Infatti, per informare correttamente i propri assistiti-atleti, è necessario prendere in esame 4 fattori: come agisce il prodotto, , valutarne la legalità, leggere le ricerche condotte su questo ed infine se il suo consumo, nel breve e lungo periodo, possa determinare degli effetti dannosi sulla salute. L’argomento di questo lavoro, come avete visto dal titolo, riguarda l’ultimo fattore (ma necessariamente anche il terzo) ed interessa elettivamente il prodotto che, a partire dagli inizi degli anni 90, è il più noto ed il più usato nella categoria dei supplementatori: la creatina monoidrato, assunta per os, abitualmente alla dose di 20 gr. al giorno per pochi giorni e, successivamente, con dosi variabili da 1 a 10 g al giorno, per settimane, mesi ed anche anni.
Nell’anno 2000, dopo circa un decennio di esperienza, mentre era noto che l’assunzione di creatina poteva modestamente migliorare le performance ci si interrogava se il prodotto fosse effettivamente sicuro (2). Nel merito veniva segnalato che i rischi per la salute era probabilmente legati solo alla presenza di contaminanti formatisi durante il processo di produzione o ad inquinamento voluto dalle case produttrici, ottenuto aggiungendo altre sostanze, ad esempio steroidi anabolizzanti. Sulla questione, erano reperibili in letteratura molti contributi legati a singoli casi clinici non a trials (esperimenti) ben controllati e con pochissime informazioni sui possibili effetti avversi derivanti da un suo uso prolungato.
Il primo contributo chiarificatore viene dalla già citata review (2) che permise agli Autori di scrivere: “noi crediamo che non vi sia alcuna evidenza di possibili effetti avversi sulla salute in individui sani che assumono creatina cronicamente; tuttavia problemi di tipo idiosincrasico (intolleranza di un organismo verso agenti esterni quali alimenti o farmaci) possono capitare quando si assumono elevate dosi di una sostanza esogena contenete un gruppo aminico e che determina un aumento di peso sia dei reni che del fegato”.

A distanza di 10 anni da queste conclusioni credo utile riproporre lo stesso quesito che si erano posti gli Autori citati in quanto, sulla questione, sono stati pubblicati una serie non indifferente di contributi, sia per numero che qualità. Di questi, dopo avere fatto una scelta, vi espongo sinteticamente i più significativi in successione cronologica.

Inizio con un paio di lavori editi nel 2003: nel primo (3) si segnala che l’assunzione di creatina per lungo tempo (oltre 21 mesi) in un gruppo di atleti sottoposti ad un periodo di intenso allenamento confrontato con un gruppo che non l’assumeva, non influiva negativamente su quelli che sono considerati i marcatori bioumorali dello stato di salute. Il secondo (4) è costruito su una osservazione durata 3 anni su giocatori di football americano; questa smentisce una impressione assai diffusa nel mondo dello sport, spesso basata su dati anedottici, che l’assunzione di creatina per lunghi periodi porti ad un aumento degli infortuni muscolari e alla comparsa di crampi.
Proseguo segnalando una review del 2004 (5), nella quale non si rileva alcuna evidenza scientifica a favore del rapporto supplementazione con creatina e riduzione della funzionalità gastrointestinale, cardiovascolare, muscoloscheletrica, renale ed epatica; l’unico documentato effetto è un effettivo aumento della massa corporea. Considerazioni perfettamente condivise da Autori belgi due anni dopo (6): la massa muscolare si incrementa con percentuali variabili dall’1 al 2,3%. Sebbene appaia improbabile che queste variazioni siano completamente spiegate dalla ritenzione idrica, tuttavia non è stato mai osservato un aumento della sintesi delle proteine muscolari. Evidenze indirette basate sull’analisi dell’mRNA (RNA messaggero) suggeriscono che il processo trascrittivo di alcuni geni sia aumentato. Sullo specifico argomento credo si possa dire che la questione rimane discussa ed aperta.
Infine prendo in considerazione due studi assai recenti: il primo (7) è stato condotto su giocatori di calcio di elite e la supplementazione con creatina assunta per un mese e con due differenti protocolli (2x5 gr\giorno e 1x10 gr\giorno) ha dato i seguenti disturbi sul tratto gastro-intestinale (GI): diarrea (39%), vomito (23.8%) ed eruttazioni (16.9%). Gli Autori riferiscono che i disturbi segnalati sono rapidamente regrediti e pertanto,a loro avviso, non vi sono motivi per ritenere queste modalità di assunzione dannose per il tratto GI.
Il secondo (8) rileva l’assenza di evidenze a favore dell’ipotesi che l’uso di creatina riduca la capacità del corpo umano di disperdere calore o che influisca negativamente sull’equilibrio dei fluidi organici.
In conclusione: ricordo i principi etici precedentemente segnalati, necessari al medico quando prescrive farmaci o prodotti definiti alimentari e faccio alcune raccomandazioni
- esiste l’indicazione a non utilizzare creatina nei giovani in quanto in letteratura non è rintracciabile alcuna ricerca condotta su atleti di età inferiore ai 18 anni
- dalla supplementazione con creatina devono essere esclusi soggetti con patologie renali ed epatiche pregresse o presenti
- l’acquisto di creatina di produzione europea dà maggiori garanzie sulla qualità, purezza ed integrità del prodotto.


BIBLIOGRAFIA

1) Ahrendt DM. Ergogenic aids: counseling the athlete. Am Fam Physician 2001;63(5):842-3.
2) Poortmans JR, Francaux M. Adverse effects of creatine supplementation: fact or fiction? Sports
Med 2000;30(3):155-70.
3) Kreider RB, Melton C, Rasmussen CJ. Long-term creatine supplementation does not significan-
tly affect clinical markers of health in athletes. Mol Cell Biochem 2003;244(1-2):95-104.
4) Greenwood M, Kreider RB, Melton C. Creatine supplementation during college football training
does not increase the incidence of cramping or injury. Mol Cell Biochem. 2003;244(1-2):83-88.
5) Bizzarini E, De Angelis L. Is the use of oral creatine supplementation safe? J Sports Med Phys
Fitness. 2004;44(4):411-6.
6) Francaux M, Poortmans JR. Side effects of creatine supplementation in athletes. Int J Sports Phy-
siol Perform. 2006;1(4):311-23.
7) Ostojic SM, Ahmetovic Z. Gastrointestinal distress after creatine supplementation in athletes: are
side effects dose dipendent? Res Sports Med. 2008;16(1):15-22.
8) Lopez RM, Cada DJ, McDermott BP. Does creatine supplementation hinder exercise heat tolle-
rance or hydratation status? A sistematic review with meta-analyses. J Athl Train 2009;44(2):
215-23.
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