Emanuele Zanini, dalla Francia con....

di Adelio Pistelli

18/03/2014

Emanule ZaniniEmanule Zanini
Emanule Zanini
E’ uno dei tanti italiani che insegnano pallavolo all’estero. E’ uno dei tanti tecnici che lavorano, si fanno apprezzare lontano dall’Italia, con la speranza di tornare nel Paese che amano. “Ovviamente sì, intanto perché in Italia vive la mia meravigliosa famiglia. E poi, nonostante l'ormai insopportabile presenza della nostra "casta" politica, credo che l'Italia rimanga uno dei posti migliori in cui si possa desiderare di vivere”. E’ il pensiero di Emanule Zanini, tecnico della nazionale maschile turca e, in questo momento, coach del club francese del Beauvais volley.
Ma lei, tornerebbe a lavorare dalle nostre (e sue) parti? “Tornerei sicuramente ma solo per un progetto ambizioso, supportato da una solida e ponderata programmazione”.
Come definirebbe la sua esperienza in Turchia? “In accordo con la Federazione, la prima fase doveva ed è stata solo di studio e questo primo periodo é servito per approfondire le mie conoscenze sul loro campionato e sui turchi di maggior rilevanza. Dal prossimo maggio inizierà una nuova fase nella quale oltre alla nazionale seniores dovrò visionare anche le squadre giovanili. Quella turca è una realtà molto interessante che sta crescendo con la selezione maschile che prova e vuole recuperare a quella femminile che, lo sappiamo, è tra le prime otto nel Ranking. I maschi? Al mio arrivo era al quarantottesimo posto (ora al 45mo, ndr). L’esperienza è positiva ma siamo solo agli inizi e stiamo mettendo le basi di un progetto molto ambizioso che insieme cercheremo di sviluppare e consolidare".
Come giudica invece l'esperienza di club francese? “Molto interessante sia dal punto di vista umano, sia dal punto di vista tecnico e tattico. Questo è un campionato più "povero" dal punto di vista economico, ma è caratterizzato da enorme ricchezza tecnica in tutti i fondamentali di gioco. Un aspetto decisivo per un grandissimo equilibrio in ogni partita. Sto scoprendo dei giocatori molto interessanti ma poco conosciuti che farebbero ‘comodo’, credetemi, a molte squadre Italiane”.
Quali sono le differenze tra Turchia, Francia e l'Italia? “La Francia, dal punto di vista culturale, religioso e storico presenta molte similitudini con l'Italia. L'adattamento è molto semplice. In Turchia, invece, siamo davanti a grandissima maggioranza musulmana che produce una differenza profonda e rilevante. La Turchia é un paese in cui l'orgoglio nazionalistico é molto marcato, in cui le loro tradizioni vanno capite e rispettate. Quindi é doveroso calarsi in questa realtà con una grande apertura mentale interpretando le differenze come una ricchezza, delle conoscenze in più, e non come dei limiti, evitando assolutamente ogni genere di pregiudizio. Dal punto di vista pallavolistico, la concezione è nettamente diversa. In Turchia danno molta più importanza all'attacco e al servizio in salto; in Italia, oltre a questi due fondamentali, anche il muro storicamente riveste un'importanza primaria, mentre in Francia ci sono due particolarità che spiccano: la qualità del servizio Jump Float e la difesa, fondamentali una grandissima capacità tecnica frutto di una grande attitudine e predisposizione”.
Che opinione si sta facendo dell'attuale campionato italiano? “Quella di sempre: è un campionato molto interessante, perché ci sono comunque degli ottimi giocatori. Però, rispetto al passato, dal punto di vista fisico e tecnico si nota un'enorme differenza tra le prime e le ultime della classe. Evidente e più marcata tra formazioni come Macerata e Piacenza, fino ad arrivare ad un divario notevole con le ultime quattro cinque in classifica. Poi può accadere (vedi Macerata in semifinale di Coppa Italia contro Perugia) che nella partita ‘secca’ il pronostico possa essere sovvertito. Ma nei play-off direi che Macerata e Piacenza debbano diventare le finaliste per lo scudetto”.
C'è una squadra conferma? “Macerata e Piacenza stanno dominando ma un applauso va per Perugia: è la grande sorpresa”.
C'è anche una delusione? “E’ una parola forte però sì, ci sono alcune formazioni come Modena e Cuneo che potevano fare molto di più. E poi Latina, ultima in classifica e paradossalmente prossima protagonista delle finali di Challenge Cup”.
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