Emanuele Zanini e San Giustino: rilancio per due

di Adelio Pistelli

17/12/2010

Emanuele ZaniniEmanuele Zanini
Emanuele Zanini
A volte ritornano. Magari da ‘cari nemici’ ma ritornano con la dichiarata intenzione di farsi rimpiangere. Almeno per un giorno poi, magari, si vedrà, vero Zanini? “Giocare a Modena è sempre qualcosa di speciale. E sono anche a una quarantina di chilometri da casa. Domenica sarà bellissimo”. Il tecnico del San Giustino non nasconde nemmeno un po’ (e giustamente) particolari sensazioni che lo accompagnano nella settimana del rendez vous con una società, una squadra che si porta sempre appresso. “Non posso negarlo. Anche se sono stati solo quattro mesi, li ho anzi li abbiamo vissuti tutti insieme con grande armonia. Sarà interessante, adesso, giocarci contro sapendo di avere davanti un a formazione che, in classifica, può tranquillamente restare subito dopo Trento Cuneo e Macerata”.
Emanuele Zanini, da Poggio Rusco, nel mantovano concittadino (e non solo, anzi) di Andrea Anastasi, in attesa di capire cosa succederà all’interno del PalaPanini, si sta divertendo con un team che sta facendo crescere a sua immagine e somiglianza. Tornato in Umbria, dopo la prima esperienza con Perugia
(stagione 2006-2007), rieccolo a guidare un team che fondamentalmente ha cambiato solo (o quasi) territorio. “Sono tornato volentieri per lavorare con persone che, con me, sono sempre state molto serie. E poi c’è Andrea Sartoretti, il diesse del mio team, che conosco da tanto tempo, con il quale ho trascorso momenti di grande pallavolo. E devo dirlo subito: a San Giustino Andrea sta facendo un lavoro meraviglioso”.
Già, il trasferimento, l’estate scorsa, dal capoluogo di Regione ad un paesino vicino Città di Castello, per il totale rilancio (come era nelle intenzioni della società del presidente Sciurpa) di una società e di una squadra. “Scelta azzeccata – afferma Zanini -. Intanto siamo in un terreno molto fertile per la pallavolo. Da queste parti si respira volley dovunque per la presenza di tante realtà che vanno sottorete al maschile e femminile. Poi è aumentato interesse e entusiasmo che fanno da naturale contorno alla nostra attività. Avere una
squadra di A1, evidentemente, è quel qualcosa in più che serve, sempre e comunque. Per quanto ci riguarda siamo messi veramente bene. Un piccolo grande palasport, sempre gremito di gente, una bella sala pesi, la possibilità di usufruire dell’impianto come vogliamo, contorno logistico importante per portare avanti senza problematiche, la nostra preparazione”.Anche per questo dopo un avvio delicatissimo, state ritrovando tranquillità e punti? “Inutile girarci attorno: l’inizio di stagione è stato devastante. Cuneo e Macerata in trasferta, in mezzo Trento in casa, ecco le prime tre gare di campionato che definire difficili sarebbe vero eufemismo. Abbiamo gradualmente… ripreso conoscenza poi con pazienza ci siamo rimessi in strada. Alleno una squadra tutta nuova, giovane che necessità di tempo ma lavora con tanta umiltà. In questo momento le cose si sono un po’ assestate ma dobbiamo avere sempre i piedi a terrà ricordarsi chi siamo. Mantenere un preciso equilibrio quando vinci e quando perdi, guardando alla partita successiva, senza grilli in testa, mirando raggiungere quanto prima la salvezza”. E domenica a Modena, intanto, vi presentate con solo due punti sotto in classifica, con la voglia matta di… “Di continuare a fare bene e crescere”. Chiusura con la ‘sua’nazionale: sempre e comunque saldamente in Slovacchia “Sempre, ma adesso non è tempo anche se ogni tanto penso agli Europei di settembre. Nel girone di qualificazione per le finali giocheremo contro la Bulgaria di Stoytchev, la Germania di Lozano e la Polonia di…”. Non aggiunge nomi ma la speranza di un derby stracittadino è evidente. O no?
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